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Samuele Bersani in concerto con la Ensembre Symphony Orchestra alle Terme di Caracalla

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Una serata davvero speciale quella di ieri sera alle Terme di Caracalla.

Nella prima calda notte estiva della stagione, il pubblico riunito all’interno delle antiche mura, sotto il manto di un cielo stellato, ha accolto con entusiasmo e calore il cantautore Samuele Bersani.

L’artista, umile ed affabile come sempre, ha incantato fin da subito i presenti, aprendo il concerto con Il mostro, per poi proseguire lungo una scaletta che ripercorre trent’anni di carriera. Sullo sfondo le antiche rovine di Caracalla ed i pini secolari simbolo di Roma, scenografia suggestiva ed immutabile di questo viaggio musicale.

Poco prima di intonare Spaccacuore, Bersani si ferma, e, rivolto al pubblico, confessa di sentirsi molto emozionato. Questa di Roma è una serata speciale, seduti in mezzo al pubblico ci sono non solo la sua fidanzata, ma persino i suoi genitori, e proprio quel giorno suo padre festeggia il suo ottantasettesimo compleanno.

Sembra ancora un ragazzino questo Samuele Bersani avvolto dall’emozione, mentre sorride e ringrazia i presenti, che hanno prontamente intonato un corale Tanti auguri a te  in onore del genitore.

Accompagnato dall’eccellente Ensemble Symphony Orchestra, diretta da Giacomo Loprieno, il cantautore Bolognese regala magia a piene mani. Tanti i brani cari al pubblico, da Coccodrilli a Giudizi universali passando per Freak, per un concerto unico e poetico che vorremmo non finisse mai.

Ma il finale arriva, e Samuele Bersani chiude con Chicco e Spillo, riportando così il suo pubblico indietro nel tempo sino agli albori della sua carriera.

Per chi questa volta se lo fosse perso la tranche estiva del tour prosegue ancora:

Martedì 23 Luglio a Cervia (RA)

Domenica 28 Luglio a Cernobbio (CO)

Qui sotto la scaletta del concerto di Roma:

  1.     IL MOSTRO
  2.     COME DUE SOMARI
  3.     OCCHIALI ROTTI
  4.     SPACCACUORE
  5.     LO SCRUTATORE NON VOTANTE
  6.     BARCAROLA ALBANESE
  7.     HARAKIRI
  8.     IL TUO RICORDO
  9.     EN E XANAX
  10.     CATTIVA
  11.     COCCODRILLI
  12.     FREAK
  13.     REPLAY
  14.     BRACCIO DI FERRO
  15.     FERRAGOSTO
  16.     PSYCHO
  17.     GIUDIZI UNIVERSAL
  18.     IL PESCATORE DI ASTERISCHI
  19.     CHIEDIMI SE SONO FELICE
  20.     CHICCO E SPILLO

Il sogno ad occhi aperti dei folli dello Sponz Fest

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Sigmund Freud sosteneva che i pazzi altro non sono che sognatori svegli, e a ben guardare, chiunque abbia avuto modo di partecipare, anche solo in parte, alla decima edizione dello Sponz Fest appena conclusa, non può che trovarsi in completo accordo con lo psicanalista tedesco.

“Come li pacci”, ovvero come i folli, è infatti il tema dello Sponz 2023. Chi vi prende parte abbandona felicemente le redini della ragione, per lasciarsi andare ad un sogno ad occhi aperti lungo una settimana. Sette giorni di musica, danze e gioiosa pazzia, durante la quale il giorno e la notte si fondono in un’unica grande festa.

La scelta del tema della “paccia” ha permesso di includere all’interno del festival anche una serie di eventi e progetti artistici legati in vario modo al tema centrale. Fra questi spicca: “Ci.Corrispondenze Immaginarie”, un’opera d’arte partecipata pensata da Mariangela Capossela, ed iniziata nel 2022 a Volterra, che grazie alla collaborazione con suo fratello Vinicio Capossela, direttore artistico nonché eclettico ideatore e padrone di casa dello Sponz Fest, approda ora nella cornice di Calitri.

A Volterra è iniziata la corrispondenza, a partire dalle lettere scritte tra il 1900 e il 1974 dai pazienti psichiatrici internati nel più grande manicomio italiano e i cittadini che hanno aderito, con la richiesta di diventare destinatari e interlocutori. Per lo Sponz Fest i calitrani hanno ora aperto le loro case alle tracce delle corrispondenze, ospitandole e accogliendo chi vorrà leggerle.

Non solo musica dunque, ma anche arte, impegno sociale, incontri con autori e studiosi, tra cui Ermanno Cavazzoni, Marco Rovelli e Piero Martin per una kermesse che ha tanto, tantissimo da offrire.

Davanti all’ufficio delle poste è comparsa perfino una “gabbia di matti” costruita dall’instancabile Dum Dum, già autore della geniale trebbiatrice volante. Al suo interno un letto di contenzione, scatole di psicofarmaci sotto chiave, e, a fluttuare in alto, ritratti estemporanei e folleggianti dei partecipanti allo Sponz, scattati e stampati dal fotografo Simone Cecchetti in tempo reale.

Dal 20 al 23 Agosto il festival si snoda per l’Alta Irpinia, muovendosi tra i vari villaggi, per approdare poi  il 24 a Calitri, animare le sue piazze e i suoi vicoli, e concludere infine i festeggiamenti degli ultimi due giorni sulla collina di Gagliano, ribattezzata per l’occasione Montecanto.

Salendo in alto sopra al paese, gli “sponzati” raggiungono il ballodromo, quel paese delle meraviglie ideale, in cui, come Lewis Carroll insegna, sono tutti matti, e dove la follia positiva aiuta a sopportare la pazzia negativa del mondo odierno allo sbando.

Allo sguardo di chi approda impavido sulla collina si mostra un enorme pista da ballo, un luna park ideale, fatto di un palco più grande e due casse armoniche illuminate come coloratissime giostre. Lì, sui quei tre palchi, si alternano, in un unico lunghissimo concerto per due serate consecutive, artisti eclettici e variegati, ed il pubblico si trova a ruotare danzando instancabile verso l’uno o l’altro palco al grido di “Farciti rota! Rota!” fino alle prime luci dell’alba.

Tantissimi i nomi che si avvicendano con il compito di far ballare gli sponzati. Piedi scalzi, sandali e cappelli di paglia in testa, i presenti si scatenano fino a far alzare la polvere sulle note trascinanti degli intramontabili Skiantos, di Nino Frassica e i Los Plaggers con i loro medley di cover esilaranti e di tanti altri artisti. Le immancabili Banda della Posta e Orchestrina di Molto Agevole riportano in auge balli e canzoni di altri tempi, e trasformano il ballodromo in balera.

A loro si aggiungono ancora, fra gli altri, Samuele Bersani, Margherita Vicario, Paolo Rossi con il suo humour travolgente, l’argentino Daniel Melingo, con le sue movenze sinuose e affascinanti, MintchoGarrammone, gioiosamente carismatico, e il pirata Bobo Rondelli con le sue incursioni a sorpresa in veste di Keith Richards o Mick Jagger.

L’eclettico Vinicio Capossela, capitano ideale di questa nave di folli instancabile, accompagnato dalla sua Rolling Sponz Review, rivisita tanti dei suoi brani più famosi, e non si risparmia un secondo, duettando più volte con gli altri musicisti e regalando ai suoi fan momenti indimenticabili.

A regalare poi una parentesi di  poesia pura, con la sua voce che fa vibrare le corde dell’anima, e la sua fisicità fragile e diafana, sul palco grande, in apertura dell’ultima serata, arriva anche il cantautore Micah P. Hinson. Con il suo fare da gentleman di altri tempi Hinson strega tutti i presenti trasformando il vallone di Montecanto al crepuscolo in un luogo in cui il tempo sembra sospeso, e nel quale le sue melodie si fanno tramite per il passaggio ad una dimensione parallela ed onirica. Un momento magico, che ben si sposa con il successivo incontro dal sapore Felliniano che giunge al termine della serata, come a voler idealmente porre delicatamente fine al sogno ad occhi aperti che è stato lo Sponz.

Terminati i balli sulle note della fanfara balcanica Fa Fath Al, mentre le tenui luci dell’alba accarezzano la collina, l’ultima immagine che conservo è quella di una coppia di mimi che ballano silenziosamente sulla strada di ritorno da Montecanto, danzando leggeri sulle note di una musica che solo loro possono sentire. Una visione surreale eppure perfettamente coerente con l’aura di surreale “paccia” che ha caratterizzato questo Sponz Fest 2013. Solo chi ha avuto modo di parteciparvi può capire.

 

Qui sotto le galleries delle ultime due serate:

Prima serata: Venerdì 25 Agosto

Seconda serata: Sabato 26 Agosto

 

Chiara Lucarelli
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