Shiva e Sfera Ebbasta a Rock in Roma
Articolo e immagini: Ginevra Baldassarri
Doppia esibizione per questa ultima serata di Rock in Roma.
L’enfant prodige Shiva, che a 23 anni ha già all’attivo quattro album e varie hit, apre le danze per il re della trap Sfera Ebbasta, per oltre tre ore di concerto totali.
Se la cava bene Shiva, acclamato dal giovanissimo pubblico, in total look griffato, accompagnato sul palco da un DJ e dagli effetti di luce e fuochi.
La scaletta è lunga e densa dei più grandi successi, apre con Milano Demons e prosegue con altri due brani del terzo album, per poi passare a Santana Seasons.
La folla si scalda ulteriormente su Aston Martin e Bossoli, e prosegue cantando tutte le canzoni.
Dopo aver citato la sua Milano a varie riprese, chiude lo show con un omaggio a Roma e al Truceclan con Indiepanchine, specificando che era tutta la vita che sognava di farlo.
Sono accorsi in decine di migliaia a vedere i loro beniamini, e non saranno delusi questa sera.
Se lo show di Shiva è andato alla grande, appena sale sul palco Sfera non ce n’è per nessuno.
Classe ’92, il rapper sa stare sul palco, ha un carisma indiscutibile e spara subito una raffica di hit.
Tutti i brani della scaletta sono orecchiabili, potenti, ben eseguiti e hanno un sound impeccabile.
Anche se devo ammettere che fa un po’ effetto vedere bambini di 6/8 anni col catenone al collo, intonare testi zeppi di “ferro, glock, suca e tr**a, è affascinante (e al contempo vagamente inquietante) vedere come cantano tutti in coro, rispondono con gioia a ogni incitazione, si divertono e sono felici i ragazzi che hanno aspettato pazientemente per essere tra le prime file.
Dopo Orange, Tik Tok e la famosissima Cupido, spiccano i brani più celebri come Sciroppo, Ricchi per sempre, Rockstar e Happy Birthday, ma anche quelli più vicini agli esordi come la cupa Visiera a becco, BRBQ, Notti e Bang Bang.
Non mancano i vari singoli fatti in featuring, torna sul palco Shiva per cantare con lui la gettonatissima Alleluia e Soldi in nero, e arriva come ospite in scena la bellissima cantante belga Lous and the Yauza per Je ne sais pas.
Canta da solo invece Piove, con i soliti ombrelli aperti tra il pubblico, Siri, Cookies’n’cream e la conclusiva Bon Ton, con il potente e inconfondibile sound firmato Drillionaire.
Vista la reazione entusiasta del pubblico viene da chiedersi che tipo di influenza potrebbe avere sui giovani la musica, di oggi se soli contenuti fossero un po’ diversi.
Fuori dall’ippodromo centinaia di auto con i genitori che aspettano i figli all’uscita di questo memorabile concerto.
Dai 6 anni in su, credo siano rimasti tutti a bocca aperta per questo show, ricco di luci, video, fiamme e coreografie, che chiude in bellezza Rock in Roma 2023.
Che il genere piaccia o meno, nessuno può mettere in discussione la professionalità e la bravura di Sfera Ebbasta che questa sera ha ampiamente dimostrato il motivo del suo (meritato) successo.