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Monk - page 2

MEG Vesuvia in Tour

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Un Monk gremito ha accolto MEG, per un concerto dove l’artista campana ha presentato il suo ultimo album Vesuvia, album ispirato alla sua terra natia, Torre del Greco, città incastonata tra il vulcano ed il mare.

La sua musica conferma le preferenze per un synth pop ricercato, accompagnato da ritmi jungle, drum’n’bass e dub. Ad accompagnarla sul palco Marco Fugazza.

La Scaletta:

  • Principe
  • Napolide
  • Ciglia
  • Aquila
  • Non Ti Nascondere
  • Arco E Frecce
  • Scusa Se
  • Solare
  • Sfumature
  • Quello Che
  • Sub
  • Corto Circuito
  • She’s Calling Me
  • E’ Troppo Facile
  • Forte E Fragile
  • Distante
  • Grazie

Emma Nolde in concerto al Monk

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A distanza di due anni dall’album d’esordio del 2020 dal titolo “Toccaterra”, l’artista toscana Emma Nolde, nome d’arte di Emma Maestrelli, con il suo tour presenta il nuovo lavoro “Dormi”, realizzato con il supporto di Italia Music Lab.

Con questo nuovo album, preceduto dai singoli “Respiro” e “La stessa parte della luna”, entrambi co-prodotti con Francesco Motta, si prefigge di proseguire nel suo percorso di affermazione nel panorama musicale italiano, ripetendo e possibilmente ampliando l’ottimo successo di critica ricevuto all’uscita del primo album.

La scaletta della serata
Fuoco coperto
Storia di un bacio
Resta
Dormi
Cerco qualcuno che venda il tempo
Sfiorare
Voci stonate
Sorrisi viola
Un mazzo di chiavi
Ti prometterei
Berlino
Respiro
Nero ardesia
La stessa parte della luna

Il concerto è stato aperto dalla giovane artista Anna Clelia Catucci in arte Intercapedine e poi a seguire da Lorenzo Lemme in arte Lepre.

La galleria delle immagini



La galleria delle immagini di Intercapedine e Lepre

Phomea Live al Monk

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Ha aperto il concerto di Nada, ed è stata una piacevole sorpresa, questi i brani presentati:

  • J.B
  • Me and My Army
  • The Swarm
  • Ruins of Gold
  • Run
  • What About Us

Conosciamolo meglio, Phomea nasce come progetto solista di Fabio Pocci già membro di S.U.S. e Sparflatz.

Dal 1999 al 2006 vengono realizzati 5 demo/cd totalmente autoprodotti e registrati in autonomia, tutti molto diversi tra loro per genere e sonorità. In questo periodo, nascono anche gli Sparflatz con il progetto “La quadratura dell’uomo” ( dove Fabio suona voce e chitarra , progetto finito dopo soli 3 anni ) e Fabio entra a far parte dei SUS ( dove Fabio suona chitarra,tastiera,batteria,basso – progetto con il quale realizzerà 2 dischi fino al 2014 ).

Il progetto solista phomea continua però in parallelo ai 2 gruppi, realizzando parecchie date live nella provincia di Pistoia tra le quali quelle in apertura delle band americane Arbouretum e Beach house. Dal 2011, al progetto phomea si aggiungono il chitarrista Raffaele Baccolini e il bassista Matteo Giomi ( già presenti negli Sparflatz ). Questa sarà la formazione che porterà phomea, dopo una discreta attività live, tra cui le date ad Officina Giovani (PO) e Melos (PT) insieme a “Wassilij Kropotkin & La Duma” ), alla stesura e registrazione del primo EP ufficiale del progetto, La stessa condizione, uscito nel 2012 per etichetta SalmoneRec.

Dal 2013 in poi, phomea, tornato alla sua forma di progetto solista, porta in giro un live semi-acustico in varie serate, tra cui la data in apertura a Marco Parente nel 2017, e getta le basi per il primo LP ufficiale che uscirà il 18 aprile 2019 per etichetta MelaVerde Records, Annie, un lavoro di artigianato interamente composto e suonato da phomea, dedicato alla madre scomparsa, accompagnato da un live teso, malinconico, vero, in solitaria, voce, chitarra e loop station.

Fino alla fine del 2019 phomea realizza una quindicina di date nel centro italia in locali e festival, tra cui Pistoia Blues Festival, Serravalle Rock, Cottonfioc Festival, condivide il palco con artisti come Giulio Casale e Urali, porta il proprio disco in radio e viene nominato in molte riviste specializzate, tra cui La Repubblica dove viene apostrofato come “Il poeta grunge” da Fulvio Paloscia.

Il tour di 10 date nel nord Italia previsto per la primavera del 2020 viene annullato per la pandemia.

Iniziano quindi le lavorazioni per il nuovo disco, me and my army, progetto che vede la collaborazione di 20 musicisti tra Italia, Germania e Spagna tra cui Flavio Ferri e Alessandro Fiori.

Il nuovo Album Me and My Army – LP

Me and my army è il nuovo album di Phomea. Me and my army è un mondo da esplorare. Me and my army è una battaglia, forse ormai persa.

Is This your world? Is that what you thought, or is it just another dream? Is that my war? Is that your war?
Is that a proper war? Am I missing something, is this some kind of joke? Look at them, the war is over and we lost yet they lost their hopes

Il nuovo album di Phomea (aka Fabio Pocci) si pone come una risposta ad una domanda vecchia ormai 20 anni o forse più. Non solo Fabio, 20 persone hanno collaborato alla realizzazione di questo progetto, tutti con volti, labbra e cuori diversi, tutti uniti dallo stesso approccio e perennemente alla ricerca di risposte (o forse di domande?). Non vogliamo essere diversi, siamo diversi.

Am I human?

Dopo il primo disco, Annie, intimo, artigianale e totalmente realizzato in autonomia, Me and my army pretendeva una voce diversa, più voci, un coro lungo 45 minuti, un’orchestra di intenti ed emozioni. 12 pezzi di cantautorato, indie rock, pop, chiamalo come vuoi, un pò di Radiohead, Damien Rice, strumenti acustici, gingilli elettronici, distorsioni e cori angelici, un pò di Bon Iver, The Smashing Pumpkins e Phomea.

Un viaggio lungo il fiume, in discesa o in salita, sporco, nel fango, un cadavere portato dalla corrente ed una promessa: you won’t be alone.

Nada ed i suoi brillanti pensieri live al Monk

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Articolo di Nicola Ferrara

Raffinata e pop, pop e indie (prima dell’indie), Nada torna in tour dopo anni (e amori) disperati, con la grinta di sempre e quel suo graffio inconfondibile. Il pulcino di Gabbro – così fu ribattezzata, giovanissima, al suo esordio al Festival di Sanremo – oggi ruggisce. E poi ulula, scalcia, strepita, gioisce, abbraccia. Abbraccia i suoi fedelissimi, che tornano a omaggiarla nella cornice appartata e soffusa del Monk di Roma; abbraccia sé stessa, nel lungo e disperato grido di autoaffermazione di Io ci sono, punta di diamante del nuovo album, pubblicato lo scorso ottobre: «Io ci sono/ e mi tengo forte/ a un ferro, a un bastone […] Io ci sono/ in questo giorno, in questo mondo».

E Nada c’è, tra passato – immancabili, in chiusura di scaletta, Ma che freddo fa e Amore disperato, che le hanno garantito la popolarità e l’affetto del pubblico tradizionale – e presente: un presente fatto di ricerca personale e di sperimentazione, lontano dalle luci della ribalta e dai divismi. Il passato (prossimo) di Luna in piena – un’autobiografia autentica, il manifesto di una vita appartata e fuori dagli schemi («Non so ballare niente, mi dondolo in disparte […] La mia timidezza mi incatena») – e il presente luminoso di pensieri che brillano, come ribadisce il titolo dell’ultimo album. Dal pop più orecchiabile e scanzonato di In mezzo al mare alle visioni immaginifiche e non-sense di Banane city, passando poi per piccole, immancabili perle del suo repertorio (Disgregata, Senza un perché) Nada rivendica ancora una volta con fierezza la propria indipendenza da logiche commerciali e consensi, riaffermandosi come entità unica e irripetibile nel panorama cantautorale italiano.

Una nota a parte merita proprio Senza un perché, vero e proprio gioiello di cui la cantautrice non smette mai di ricordare l’alterna fortuna: pubblicato nel 2004 all’interno dell’album Tutto l’amore che mi manca, il brano vivrà il suo momento d’oro solo dodici anni dopo grazie a Paolo Sorrentino, che lo inserirà nella colonna sonora di The Young Pope. «Perché le cose belle» – ci dice dal palco – «prima o poi arrivano. Magari a volte ci mettono un po’ più di tempo, ma arrivano». Così come arriva, ancora, la (mal)anima rock di un’artista che fa della lacerazione la sua cifra e che pure riesce, però, a riconciliarci con la nostra essenza più intima, a risintonizzarci sulle frequenze dell’esistente. 

Accompagnata sul palco da Andrea Mucciarelli alla chitarra, Francesco Chimenti al basso, Franco Pratesi alle tastiere e Luca Cherubini Celli alla batteria, Nada si esibita al MONK, nell’ambito della Biennale MArte Live, dove ha presentato il suo ultimo album, “La paura va via da sé, se i pensieri brillano”, pubblicato ad Ottobre.

La scaletta della serata:

  • Cry
  • In Mezzo al Mare
  • Un Viaggio Leggero
  • Banane City
  • Chi Non Ha
  • Disgregata
  • Guardami negli Occhi
  • Luna in Piena
  • Correre
  • Oscurità
  • Chiedimi Quello Che Vuoi
  • Senza Un Perchè
  • Dove Sono i Tuoi Occhi
  • Noi Resteremo Uniti
  • Io Ci Sono
  • Tu Non Mi Chiedi Mai Di Me
  • Ma Che Freddo Fa
  • Amore Disperato

Marlene Kuntz

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Il festival Biennale MArtelive, nello specifico la sezione ALTRNTV che prevede in ambito musicale innovazione, sperimentazioni e qualità musicali innovative, vede tra i protagonisti i Marlene Kuntz.

Ieri si sono esibiti al Monk Club con il Karma Clima tour, con la proposta del loro nuovo disco, esperienza tra musica ed arte con la mente rivolta ad un aspetto fondamentale del cammino dell’uomo: il cambiamento climatico.

Lorenzo Kruger presenta SINGOLARITÀ il suo nuovo progetto da solista.

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Roma, 15 settembre 2021

L’ex frontman del gruppo alt-rock Nobraino, Lorenzo Kruger si è esibito nella seconda data romana al Monk per presentare il suo primo album solista: Singolarità.

Successivamente il tour continuerà il 16/09 all’Estragon di Bologna, il 18/09 al Lanificio25 di Napoli, il 20/09 al Parco Casa Rossa a Cesena e il 21/09 all’Off Topic di Torino.

L’album è stato anticipato da due singoli, Con me Low-Fi e Il Calabrone, singolare la composizione di questo secondo brano, dove Lorenzo ha chiesto ai propri follower su Facebook, di inviargli delle frasi fatte, banali che vengono pronunciate quotidianamente, quelle scelte sono state inserite nel testo.

Anche la copertina del disco è stata realizzata in modo particolare, come dichiara lo stesso Lorenzo: ” questa è la cover del disco! Una bacheca per annunci pubblicitari, foto di coppia e disegni di bambini. Con la campagna Spazi Miei abbiamo messo in vendita tutti gli spazi grafici del mio lavoro, incluso quello sacro della copertina. Un gioco di partecipazione solidale e iconoclasta, una provocazione a lieto fine che vedrà i ricavati di questa operazione andare a favore di Casa di Gesso, una scuola di teatro per bambini a Cesena. Volevamo toccare ed essere toccati, cercavamo la promiscuità in uno spazio speciale, trasformare il momento sempre più effimero dell’uscita di un disco in un esperienza collettiva che ne rafforzi il ricordo. Grazie a chi ha giocato con noi”.

La copertina di Singolarità

La Scaletta della Serata:

  • Con me Low-fi 
  • Chercheur 
  • Singolarità 
  • Copernico 
  • Vita inutile 
  • Dio T benedica
  • Conosciuta in vacanza 
  • Il Calabrone
  • Libro aperto 
  • Giro del sole
Domenico Cippitelli
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