Gli Algiers al Monk
La band statunitense degli Algiers, formata da Franklin James Fisher, Ryan Mahan, Lee Tesche e Matt Tong, connubio tra passioni politiche e generi musicali, è di nuovo in Italia.
Nell’occasione la band di Atalanta, sul palco del Monk di Roma, ha presentato l’ultimo e quarto album pubblicato a febbraio di quest’anno, dal titolo “Shook”.
Il lavoro composto da 17 brani segna un ritorno a casa, ad Atlanta appunto, da un punto di vista geografico ma anche spirituale.
Tra ritmi gospel, funky e jazz vengono trattati argomenti tremendamente attuali quali oppressione, brutalità della polizia, egemonia dei poteri, previsione di scenari futuri politico-sociali fortemente negativi.
Tutti i brani fanno trapelare l’anima politica della band, che rappresenta probabilmente uno degli ultimi gruppi rock americani più “impegnati” e che tratta temi politici in modo esplicito e concreto.
La scaletta
- Irreversible damage
- Cry of the martyrs
- Walk like a panther
- 73%
- There is no year
- Blood
- Utility. Pretext.
- A good man
- I can’t stand it!
- Black eunuch
- Cold world
- The underside of power
- Bite back
- Death march