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CULTURA - page 80

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

MUTA-MORFOSI di e con Sara Lisanti al Teatro T

Alle spalle di Porta Portese, in una piccola traversa a due passi dal Tevere, si trova il piccolo Teatro T. Open space, ma anche teatro e laboratorio artistico, recentemente questo spazio ha presentato al pubblico romano la singolarissima e suggestiva body performance di Sara Lisanti: MUTA-MORFOSI.
Pochi elementi scenografici: un bozzolo, due terrari in legno, una bambola rivestita di pelle di rettile, scaturiti dalla creatività dell’artista stessa, ad accompagnare la performance incentrata sul tema della metamorfosi individuale.
Ad introdurre l’azione performativa vera e propria, in apertura, le letture poetiche di Giangiacomo della Porta, il quale, attraverso il trittico di componimenti intitolato La nave dei folli (parte 1, 2 e 3), introduce lo spettatore ai temi del cambiamento e della mutazione, utilizzando la metafora di una nave in viaggio verso l’ignoto, in fuga dal presente, e alla ricerca di un futuro diverso.

MUTA-MORFOSI, body performance di 55 minuti circa, racconta dunque il tema della metamorfosi individuale, assimilandolo al processo di muta del mondo rettile e rappresentandolo in scena attraverso le sue varie fasi.
Lo spettacolo, può essere descrittivamente suddiviso in tre momenti: HI, AHI, I. Di saluto, di dolore, di conquista. Parole graficamente inserite all’interno della performance per fornire una sorta di mappa interpretativa agli spettatori.


Nella prima fase (fase HI) l’ artista è racchiusa all’interno di un bozzolo di tessuto, che ricorda quello di una crisalide. Man mano che il processo di mutazione e crescita inizia a compiersi, il bozzolo si schiude e la performer, in quella che è la seconda fase (fase HI), riallacciandosi metaforicamente al mondo rettile, si rinchiude nel terrario della propria sofferenza.
All’interno del terrario, come i rettili, la protagonista cresce, muta, si spoglia di strati di pelle, abitandone ogni volta di nuovi, per poi abbandonarli ed assumerne altri ripartendo infine da un ideale punto zero: punti di partenza e di arrivo continui, accompagnati ogni volta da sofferenza e travaglio.
Dopo questa seconda fase della mutazione, in uno stadio ormai a metà tra rettile e umano, la Lisanti esce dal terrario, strisciando per raggiungere uno specchio dal quale si alzerà infine in piedi, come assumendo una nuova forma, per poi farsi dipingere interamente da una truccatrice, in un bodypainting totale che si conclude con una colata color oro sulla fronte. Rituale dai toni battesimali, che ancora una volta riporta al tema di una nuova vita, di una rinascita in forma “altra”, questa volta gioiosamente colorata e brillante.
Nella fase conclusiva infine (fase I), l’artista si avvicina al proprio alter ego scenico, una bambola adulta, ricoperta di una vera e propria muta di un rettile. Anche la bambola esce dal suo proprio terrario, come fosse la proiezione dell’artista, e la voce off dell’autrice, accompagna gli spettatori con un monologo conclusivo, spiegando la cura di cui necessita ogni fase di muta, ogni nuova pelle, ogni transeunte dimora delle varie mutazioni individuali.


La performance di Sara Lisanti coinvolge lo spettatore in un viaggio altamente simbolico ed emozionante. I movimenti fluidi dell’artista danno vita alle varie fasi della rappresentazione in maniera estremamente convincente, trasmettendo emozioni, travaglio, ma anche gioia nella rinascita e amore soffuso. Uno spettacolo veramente particolare, che ben si sposa con le parole introduttive del poeta Giangiacomo Della Porta, e si conclude, nel suo essere una rappresentazione di MUTA-MORFOSI, con un unico, ben preciso manifesto vocale dell’artista stessa. La Lisanti comunica con naturalezza estrema attraverso il movimento, l’espressività, la creazione artistica, e forse per questo, in chiusura, sceglie di affidare la sua voce ad un registratore, invece di recitare in scena, trasformando anche la sua voce in simbolo ed in un certo senso in un artificio scenico.
Performance bellissima, coraggiosa e densa di significati. Assolutamente da non perdere.

𝘿𝙤𝙥𝙥𝙚𝙡𝙜𝙖̈𝙣𝙜𝙚𝙧 – 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗮𝗴𝗻𝗶𝗮 𝗔𝗯𝗯𝗼𝗻𝗱𝗮𝗻𝘇𝗮/𝗕𝗲𝗿𝘁𝗼𝗻𝗶

Il doppio, la dualità come differenza, l’opposto che dà origine al mistero: questo lavoro parla e dà forma soprattutto all’incontro tra i corpi dei due interpreti, Francesco Mastrocinque, attore con disabilità, appartenente all’esperienza del Laboratorio Permanente di Nerval Teatro e Filippo Porro, danzatore.

Il progetto presenta anche la “prima volta” di una collaborazione tra due nuclei artistici differenti, che si incontrano nel solco tra arte e diversità, portando reciprocamente la propria esperienza e poetica della scena che, pur nella lontananza del segno, si alimenta e sviluppa attraverso la medesima sensibilità e passione.

Fin dai primi giorni abbiamo cercato di cogliere nello sguardo dei due interpreti, soprattutto un riconoscersi e attraverso questa reciproca ri-conoscenza, restare in ascolto di questa loro fase germinale. È seguito poi, diremmo in maniera naturale e quasi esclusivamente autogestito da loro stessi, uno sviluppo simbiotico dell’azione fino ad arrivare alla solitudine e al groviglio di arti e luce, di suoni e silenzi; il tutto attraverso un processo di relazione quasi esclusivamente somatico.  

Un ossimoro in danza, un tentativo di svelare, tra sapiente ignoranza e disarmonica bellezza, il doppio viso della sfinge: due corpi diversi che cercano sulla scena l’origine della possibilità di esistere, una dirompente vitalità e un candore disarmante, attraverso l’astrazione della realtà che diventa visione. 

Due corpi uguali che si riconoscono e non smettono l’abbraccio, il mandala, la cellula che li lega. Due esseri primi, primati, ai loro primi passi; tra evoluzione e involuzione, scelgono l’inesistente “voluzione”: uno stare vicini senza l’andare. Senza il destino forzoso del crescere e del diminuire.

Un percorso di gesti, sguardi; piccole, grandi tenerezze; beffardi e spietati tradimenti.  Sempre in un precario equilibrio: funamboli, sospesi tra vita e morte, tra ascesi e caduta. Nel mezzo: le loro forme, colte nella fragilità dell’inestinguibile enigma della sospensione.

Estratto dal comunicato stampa

Le fotografie dello spettacolo “𝘿𝙤𝙥𝙥𝙚𝙡𝙜𝙖̈𝙣𝙜𝙚𝙧” della Compagnia Abbondanza/Bertoni in scena al Teatro Palladium di Roma per la manifestazione di Orbita Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza sono di Giulio Paravani.

Il Muro del Canto live al Monk

La band romana Il Muro del Canto è tornata nella capitale dopo il lungo tour estivo di presentazione del loro ultimo album, dal titolo “Maestrale”.

Il nuovo album segue, a quattro anni di distanza il precedente lavoro “L’amore mio non more”, con il quale la band si è distinta nel panorama della musica indipendente nazionale.

Questo proseguimento del tour, in questo nuovo anno, consolida la dimensione live della band che nel corso degli ultimi anni si è esibita in oltre 400 concerti sui palcoscenici italiani.

In questo ultimo lavoro Il Muro del Canto continua il proprio percorso evolutivo ed artistico, contraddistinto anche nel linguaggio utilizzato dove continua ad essere presente il dialetto romanesco anche in questi ultimi brani.

Ospite della serata l’attore romano Edoardo Pesce, che insieme alla band, ha interpretato sul palco alcuni pezzi tra cui un riarrangiamento di Tanto pe’ cantà di Ettore Petrolini poi diventata il cavallo di battaglia dell’indimenticabile Nino Manfredi.

I componenti del gruppo
Daniele Coccia Paifelman (voce)
Alessandro Pieravanti (voce narrante e batteria)
Eric Caldironi (chitarra acustica)
Ludovico Lamarra (basso elettrico)
Franco Pietropaoli (chitarra elettrica)
Alessandro Marinelli (fisarmonica)

La scaletta del concerto
La luce della luna
Cenere e carbone
Madonna delle lame
Canzone allagata
Quanno scenne la notte
Cometa
L’uomo in nero
Domani

L’amore mio non more
7 vizi Capitale
Chi mistica mastica
Ginocchi rossi
Pretenzioso

Tanto pe’ cantà
Prima de tutto
Controvento
Lasciame stà
Reggime er gioco

L’anima de li mejo
Il canto degli affamati
Ciao core

La vita è una
Te possino dà tante cortellate
Peste e corna

La galleria delle immagini

CONCERTO SOLIDALE A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA “MI PRENDO CURA DI TE”

Roma – Auditorium Conciliazione, 28 gennaio 2023 – ore 20
 
VERSO IL TUTTO ESAURITO PER IL CONCERTO SOLIDALE
A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA “MI PRENDO CURA DI TE”
DELLA FONDAZIONE BAMBINO GESU’ ONLUS

Con Giorgia, 
la partecipazione straordinaria di Fiorello e per la prima volta ospite della Fondazione
la special guest Laura Pausini.


Presente anche lo sport italiano con tanti campioni olimpici e paralimpici. 

Solo una piccola manciata di biglietti per il tutto esaurito dell’eccezionale concerto solidale del 28 gennaio 2023, all’Auditorium Conciliazione di Roma, realizzato dalla Fondazione Bambino Gesù Onlus con il Patrocinio del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e la partnership di Webuild.
L’evento, che sarà presentato da Eleonora Daniele, vedrà le esibizioni di Giorgia, la partecipazione straordinaria di Fiorello e per la prima volta ospite della Fondazione la special guest Laura Pausini.  
Moltissimi i campioni che hanno accettato l’invito a intervenire alla serata benefica: per il nuoto l’olimpionica e plurimedagliata Federica Pellegrini detentrice del record mondiale dei 200 Stile Libero, Simona Quadarella (bronzo olimpico Tokyo 2020, campionessa europea negli 800 e nei 1500 stile libero e oro mondiale nei 1500 nel 2019) e Margherita Panziera (campionessa europea 100 e 200 dorso); per l’atletica Marcell Jacobs, campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4×100 ai Giochi di Tokyo; Bebe Vio,oro a Rio 2016 e a Tokyo 2020 nel fioretto individuale paralimpicocampionessa mondiale ed europea in caricale veliste Caterina Banti, oro a Tokyo 2020 e Alessandra Sensini olimpionica ed ex Vice Presidente CONIil campione olimpico di karate Luigi Busà (oro a Tokyo 2020); gli schermidori Daniele Garozzo (campione olimpico nel fioretto, oro a Rio 2016, argento a Tokyo 2020), Alice Volpi (bronzo olimpico a Tokyo nel fioretto a squadre e nel 2022 oro mondiale ed europeo a squadre e bronzo continentale individuale) ed Elisa Di Francisca (campionessa olimpica individuale e a squadre nel fioretto a Londra 2012, argento Rio 2016).
 
L’intero ricavato sarà devoluto a sostegno della Campagna “Mi prendo cura di te” per l’ampliamento del Centro Cure Palliative Pediatriche dell’Ospedale Bambino Gesù.
 
Il Centro di Cure Palliative Pediatriche del Bambino Gesù di Passoscuro, piccolo centro del Comune di Fiumicino, è un luogo di accoglienza, ricovero e cura, finalizzato a offrire le migliori cure a neonati, bambini e ragazzi affetti da patologia cronica grave senza possibilità di guarigione e ai loro familiari, assicurando l’accompagnamento del paziente, durante tutte le fasi della malattia sia durante la residenzialità nel Centro che al proprio domicilio, nel proprio quartiere, nella propria scuola, con un adeguato sostegno medico, psicologico e spirituale. Inaugurato il 22 marzo 2022, il Centro è il primo nella Regione Lazio e il più grande in Italia per posti a disposizione.

Biglietti su ticketone.it

Per maggiori informazioni: info.fond@fondbg.it oppure 389 175 9930

IBAN per le donazioni per il Centro Cure Palliative Pediatriche:
Fondazione Bambino Gesù Onlus – IT 05 B 03069 05020 100000016223 – Banca Intesa Sanpaolo

“Una relazione per un’accademia” di Franz Kafka al Teatro Argot

La scorsa settimana, il piccolo ed intimo teatro dell’Argot Studio, nel cuore di Trastevere, ha ospitato uno spettacolo davvero molto originale: Una relazione per un’accademia.
Tratto dall’omonimo racconto breve di Franz Kafka, del 1917, questo spettacolo vede come protagonista e narratore unico, Pietro il Rosso, uno scimmione ferito e catturato da un gruppo di uomini, e successivamente imprigionato. Durante il corso della sua prigionia, mentre rinchiuso all’interno di una cassa raggiunge l’Europa in nave, Pietro tuttavia intuisce che la sua innata capacità di imitare, o piuttosto verrebbe da dire “scimmiottare”, gli umani, può fargli riguadagnare una certa forma di libertà, seppur solo quella di esibirsi nei teatri. l racconto prende vita nel momento in cui, Pietro il Rosso, dopo quasi cinque anni di esibizioni, viene invitato da un gruppo di antropologi all’accademia per narrare loro la sua storia in prima persona.


È il camaleontico Tommaso Ragno a dar vita sul palcoscenico dell’Argot alla figura di Pietro il Rosso, utilizzando come unico elemento scenografico una sorta di alto sgabello con leggio. Seduto su questo sgabello, ma mai immobile, l’attore si fa interprete dei travagli di quello che ormai è a tutti gli effetti un uomo scimmia, domina la scena e mesmerizza il pubblico, rappresentando magistralmente la commistione di rabbia repressa e malinconia che caratterizza il protagonista del racconto.
Nel corso di un monologo di quaranta minuti Tommaso Ragno coinvolge i presenti, suscitando al contempo empatia per il suo personaggio ed amara riflessione sul valore della libertà individuale. Una relazione per un’accademia, tuttavia, non si riduce solamente a questo. Il testo si presta a molteplici interpretazioni e riflessioni, e Ragno, attraverso la sua interpretazione, ne estrapola ed amplifica abilmente anche le nuances satiriche. Il pubblico si trova così ad assistere ad una performance che alterna la riflessione profonda alle risate; un viaggio attraverso la storia di Pietro il Rosso che affascina e coinvolge perfino i più scettici. La riprova definitiva che anche un autore a volte ostico per molti, come Kafka, può risultare pienamente accessibile e godibile, se presentato con le giuste chiavi di lettura.


Uno spettacolo davvero da non perdere, valorizzato ulteriormente dalla cornice raccolta dell’Argot, perfetta nel suo illuderci di poter quasi prendere parte in prima persona alla storia che va in scena. Una performance impeccabile e sentita da parte di Tommaso Ragno, che grazie ad una mimica vivacissima e capacità istrioniche di alto livello, regala ancora una volta al suo pubblico un caleidoscopio di emozioni estremamente efficace e coinvolgente.

Nek – 50/30 Tour, Roma 16 gennaio 2023

Nek in concerto, Roma Auditorium Parco della Musica 16/01/2023

Filippo Neviani  in arte Nek, si è esibito in concerto a Roma il 16 gennaio 2023 presso l’Auditorium Parco della Musica.

La Sala Sinopoli era al completo gremita da un pubblico variegato composto da giovanissimi fino ad arrivare ai cinquantenni.

Cinquanta è proprio l’età di Nek e trenta sono i suoi anni di carriera, ecco spiegata l’origine del nome del suo nuovo Tour, 50/30 Live che da anche il titolo al suo disco celebrativo pubblicato di recente.

Con il disco ed il Tour, l’artista emiliano ripercorre trenta anni di carriera e di successi dove il suo rock melodico ha lasciato sempre spazio alla ricerca di una sua personale identità musicale.

La sua storia artistica inizia nella seconda metà degli anni ottanta quando comincia a scrivere canzoni e ad eseguire i suoi primi concerti nella provincia di Modena, ma è dopo la partecipazione a Castrocaro nel 1991 che si fa conoscere anche dalle case discografiche e questo gli permette l’anno successivo di pubblicare il suo primo album.

Poi la partecipazione a Sanremo nel 1993 dove si classifica terzo con il brano “In te” da qui in poi seguono una serie di successi e collaborazioni che hanno dato al cantautore e pluristrumentista di Sassuolo un’importanza indiscussa nel palcoscenico della musica rock italiana ed internazionale con oltre 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e 18 album in studio.

Durante l’esibizione di Roma abbiamo ascoltato i successi di Nek, in particolare otto brani contenuti nella raccolta 50/30 riarrangiati per l’occasione come ad esempio “Laura non c’è” e “Fatti avanti amore”, non mancava inoltre il nuovo brano sempre contenuto in 50/30, “La teoria del caos” che sta attualmente girando nelle principali radio nazionali. Il concerto ha avuto inizio con due brani solo voce e chitarra acustica (Jane e Amami), in totale ventiquattro brani tutti apprezzati dal pubblico che ha tributato all’artista un lungo applauso finale.

SET LIST

  1. Jane
  2. Amami
  3. Vivere senza te
  4. Se una regola c’è
  5. Cuori in tempesta
  6. Sei grande
  7. Uno di questi giorni
  8. Lascia che io sia
  9. Ci sei tu
  10. Sei solo tu
  11. Sul treno
  12. Nella stanza 26
  13. Cielo e terra
  14. Congiunzione astrale
  15. Perdonare
  16. Laura non c’è
  17. Mi farò trovare pronto
  18. Dimmi cos’è
  19. Almeno stavolta
  20. Fatti avanti amore
  21. E’ da qui
  22. La teoria del caos
  23. Se telefonando
  24. Se io non avessi te

Una travolgente Serena Brancale all’Auditorium di Roma

In una Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, sold-out per l’occasione, ieri sera Serena Brancale ha dato vita ad una delle sue coinvolgenti performance.

Voce, personalità e bellezza, un mix che la cantautrice pugliese ha sfoggiato per il pubblico romano, presentando il suo nuovo album ‘Je so accussì’.

Per l’occasione si sono esibite sul palco insieme a Serena, ospiti importanti quali Tosca, madrina della serata, e l’attrice e cantautrice Margherita Vicario.

La scaletta della serata

La dolce vita
Like melody
Donna
Kin d merd
Andamento Lento
RumeLay
Sta Uagnedd
Je so pazz
Disordine
Rinascimento
Amarsi un po’
Giuramento
Aleeria
Pessime intenzioni
Viento e Terra
Il gusto delle cose
Lucio Dalla

La galleria delle immagini


Jennifer Gentle Live @ Monk Club

Ieri sera il Monk Club ha ospitato un live davvero esplosivo, quello dei Jennifer Gentle, capitanati dal carismatico frontman Marco Fasolo.
La band ha coinvolto il pubblico con una carrellata dei suoi brani più famosi, aprendo il concerto con Beautiful, e trascinando con i suoi ritmi rock psichedelici tutti i presenti.
Resistere al bisogno di scatenarsi durante un live dei Jennifer Gentle risulta infatti praticamente impossibile, i brani della scaletta invitano a ballare e saltare, e Fasolo e i suoi dialogano con la loro audience con familiarità ed ironia.
Una serata dai ritmi incalzanti dunque, dove ogni singolo pezzo è stato accompagnato da un sapiente gioco di luci sincronizzate alla perfezione con la musica.
Una performance veramente eccellente da parte della band di origine padovana, che ha suonato divertendosi e facendo divertire tutti. Non è poi questa in fondo una delle caratteristiche fondamentali di un live ben riuscito?
Speriamo di poter quindi vedere presto ancora i Jennifer Gentle sopra un palco, e di lasciarci ancora una volta trascinare dalle loro sonorità sempre sorprendenti e fuori dal coro.

In apertura, prima del gruppo, si è esibito il cantautore Bernardo. Qui sotto la scaletta della serata:

Beautiful
Nothing
Mad house
Do you hear me now
No mind
Guilty
My memories’ book
Husbands
The pilots
Locoweed
Take my hand
Hey
I do dream you
Carol
You know why
Rubber and south

I POA live al Whish List

Dopo circa tre anni il gruppo romano dei Plugs of Apocalypse (POA) torna ad esibirsi con un live sul palco del Wish List Club di Roma.

Nell’occasione la metal band ha presentato per la prima volta dal vivo l’EP dal titolo ‘Sad Songs for Sad Dreamers’ e i singoli successivi.

Hanno aperto la serata due tra le migliori realtà musicali emergenti della capitale, ovvero i Falling Giant e Miele Marcio

I componenti dei POA
Sara Mun (voce)
Giorgio Della Posta (voce, sintonizzatore)
Alessandro Sajeva (chitarra)
Alessandro Cirlinci (chitarra)
Iacopo Fichera (basso)
Davide Itri (batteria)

La galleria delle immagini – POA



La galleria delle immagini – Falling Giant

Joe Barbieri festeggia i suoi 30 anni di carriera

Con il Teatro Studio Borgna completamente esaurito, Joe Barbieri festeggia i suoi 30 anni di carriera, con il tour “Tratto da una notte vera: 30 anni suonati“.

Erano gli anni ’90 quando Joe inizia la sua carriera collaborando come autore con Pino Daniele, ed a ottobre 2022 pubblica il suo tredicesimo album registrato dal vivo il 4 dicembre 2021 al Teatro Forma di Bari.

L’album contiene tre inediti tra cui Maravilhosa Avventura, il brano già di culto che Joe ha scritto per la sua “famiglia maravilhosa”.

Sul palco insieme a Joe Barbieri (voce e chitarra), Pietro Lussu (pianoforte), Bruno Marcozzi (percussioni e batteria) e Daniele Sorrentino (contrabbasso).

Nei bis non poteva mancare la presenza di Tosca Donati, come la definisce lo stesso Joe “la mia amica d’arte del cuore”.

La scaletta della serata:

  • | Tuoi Abbracci
  • Retrospettiva Futura
  • Promemoria
  • Previsioni Del Tempo
  • Gira E Rigira
  • Pura Ambra
  • Leggera
  • Felicita’
  • Una Tempesta In Un Bicchier D’acqua
  • Le Milonghe Del Sabato
  • Tu, Io E Domani
  • In Buone Mani
  • Vedi Napoli E Poi Canta
  • Lacrime Di Coccodrillo
  • Scusami
  • Maravilhosa Avventura
  • Zenzero E Cannella
  • Onda Schiva
  • Cicale E Chimere (con Tosca)
  • Normalmente (con Tosca)
  • Cosmonauta Da Appartamento

1 78 79 80 81 82 136
Domenico Cippitelli
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