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CULTURA - page 76

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Cecile Mc Lorin Salvant – World Tour 2023

Roma 21.03.2023

Per la prima volta a Roma all’Auditorium Parco della Musica sala Petrassi, troviamo la cantante jazz americana Cecile Mc Lorin Salvant.
L’artista in Italia con tre tappe, tra cui prima quella della capitale, per presentare il suo ampio repertorio che gli ha fruttato ben tre Grammy Award, ed il suo ultimo album di immediata uscita “Melusine”.

La band che accompagna la cantante:
Glenn Zaleski – Piano
Marvin Sewell – chitarra
Yasushi Nakamura – basso e contrabbasso
Keita Ogawa – batteria e percussioni

Di seguito la nostra galleria fotografica dell’evento di Roma:

“Cadere più in Alto” il nuovo singolo dei biVio

Con la produzione artistica di Marta Venturini, esce il primo singolo in italiano della formazione franco-italo-argentina che dopo il successo a LAZIOSound ha portato la sua fusione lirico-contemporanea allo Sziget Festival di Budapest

La loro fusione di energia rock e atmosfere acustiche ha conquistato la giuria di LAZIOSound, dove i biVio hanno trionfato nella categoria Songwriting Heroes per poi calcare i palchi dello Sziget Festival di Budapest e del MEI di Faenza. Uno stile e un immaginario artistico ben visibili anche nel nuovo singolo, Cadere più in alto, uscito il 21 Marzo per The Beat Production.

Il link per ascoltarlo

Con la produzione artistica di Marta Venturini, una delle esponenti più simboliche della scena cantautorale romana, Cadere più in alto rappresenta una sorta di battesimo per i biVio che, per la prima volta, cantano in italiano coniugando l’onirico del testo a suoni che quasi diventano immagini.

La loro, infatti, non è solo un’unione stilistica, ma anche multiculturale: non solo i biVio nascono a Parigi (dall’incontro tra Natalia e Martin), ma la formazione attuale si consolida di fatto a Roma, ormai sempre più polo di attrazione tra mondi diversi, dove l’allora duo incontra il bassista argentino Homero Prodan con il quale si crea un sodalizio artistico.

Natalia Bacalov (voce e violoncello), Martin Sevrin (voce e chitarra) e Homero Prodan (voce e basso) hanno atteso il momento giusto per il nuovo singolo. «Dopo quattro anni di canzoni scritte principalmente in inglese (e un po’ anche in francese) ci siamo sentiti pronti per scriverne una in italiano. – dice il gruppo – Non è stata una sfida semplice. Produrre il singolo in studio assieme a Marta Venturini ci ha permesso di lavorare e di imparare a realizzare musica a livello professionale. Siamo partiti dalla nostra formazione rock per dare forma all’arrangiamento, per poi animare l’atmosfera dilatata e sognante della canzone con la ricerca di suoni particolari che richiamassero sia un mondo lirico e antico che un sound moderno ed elettrico».

I biVio raccontano Cadere più in Alto come un ossimoro. «Racchiude – spiegano – sia l’idea della caduta che quella dell’ascesa. La canzone rappresenta una tensione continua tra polarità opposte che si respingono e si attraggono reciprocamente. Da un lato il desiderio di andare oltre, più in alto, più lontano. Dall’altro la paura di cadere, di farsi male. Più si sale, più il rischio di cadere incombe su di noi. Cadere più in alto è al contempo il desiderio e il rischio più grande».

Per il video – disponibile su YouTube dal 28 marzo e diretto da Hugo Cohen – i biVio hanno scelto le atmosfere cupe di una metropolitana. Una ragazza perde l’ultimo treno e si ritrova bloccata sotto terra. Cerca una via d’uscita, ma la metro diventa un labirinto chiuso dove i corridoi si moltiplicano e le scale diventano sempre più lunghe e ripide, come le strade della mente che uno può prendere di fronte a un problema o una paura. Questo paesaggio desolato e allo stesso tempo rigido e meccanico diventa come il riflesso dei pensieri della protagonista. Attraverso questo mondo sotterraneo, sinistro e anonimo, entriamo nella sua solitudine e nelle sue angosce. Il mondo reale inizia a sgretolarsi ma un personaggio misterioso la aiuterà a superare gli ostacoli che la tirano verso il basso. In un luogo di passaggio, dove nessuno si ferma e dove tutti hanno una direzione, una meta da raggiungere, rimanere bloccati diventa la metafora del nodo emotivo o spirituale da sciogliere per ritrovare la propria strada.

I biVio nascono come duo acustico a Parigi nel 2018, dall’incontro della cantante Natalia Bacalov ed il chitarrista Martin Sevrin. Nel 2019 pubblicano il primo singolo e videoclip Martin Eden per la regia di Tibor Lodowsky. Durante il lockdown del 2020 si trasferiscono a Roma dove iniziano a produrre e arrangiare le loro prime canzoni. Da questo lavoro in studio cresce il desiderio di trasformare il suono del progetto e di ampliare la formazione. Al duo si uniscono il bassista argentino Homero Prodan e il batterista romano Jacopo  Corbari. Nel 2021 il gruppo collabora con il batterista Martin Boisliveau pubblicando due live sessions di tre brani inediti: Pink Way, Restless Desire e Take me far away. Ad ottobre è uscito il singolo Aurore e a dicembre Chrysalis, entrambi accompagnati dal video musicale. Insieme a Lorenzo Capparucci (batterista), preparano il loro prossimo tour estivo e il loro primo album.

Lorenzo Delli Priscoli w/Fuori Concorso – Capaleo – Sofia Buscé

Nell’attesa dello Showcase di Mattia Rame, sabato 18 Marzo a Largo Venue, si non esibiti Lorenzo Delli Priscoli con i Fuori Concorso, Capaleo e Sofia Buscé.

Tre proposte molto interessanti di cui pubblichiamo la loro biografia.

Biografia Lorenzo Delli Priscoli

Lorenzo Delli Priscoli vive a Roma dove è nato e dove attualmente è professore universitario di diritto commerciale. Fin da piccolissimo è stato combattuto fra la passione per la musica e studi considerati più “seri” (prima il liceo classico, poi giurisprudenza, poi la “carriera universitaria”); la musica, anche se è solo un hobby, è comunque una cosa molto seria, è un suo modo di essere, di affrontare la vita; d’altra parte se diventasse un lavoro Lorenzo perderebbe inevitabilmente la freschezza e la spontaneità dell’ispirazione.

Lorenzo ha imparato a cantare prima di iniziare a parlare: fin da piccolissimo passava ore ad ascoltare tutti i cantautori italiani (la sua prima grande passione è stato Luca Carboni), ma ha cominciato a suonare uno strumento relativamente tardi, quasi per caso, a 13 anni. E ancora oggi quasi si vanta di suonare poco e male chitarra e pianoforte, tanto le sue canzoni nascono sempre lontano dagli strumenti, quando meno se lo aspetta: per esempio la canzone a cui più è affezionato, “Direzione Anagnina”, è nata (testi e musica!) in metropolitana, mentre andava appunto in “Direzione Anagnina”.

Una parentesi significativa della sua vita – 4 anni – l’ha trascorsa nel profondo nord, a Vercelli, una esperienza che gli ha permesso di toccare con mano la grande differenza tra la vita nella Capitale e quella in provincia, e di capire che molti luoghi comuni su Roma sono appunto solo “luoghi comuni”, come ad esempio quelli relativi al fatto che ci si diverte di più, che ci siano più cose da fare, che sia più facile conoscere ragazze.

Ed è proprio a partire dall’esperienza vercellese che Lorenzo ha iniziato ad arricchire i suoi concertini per locali a Roma con dei piccoli siparietti di sue considerazioni surreali sulle donne e sulla vita a Roma e in provincia. Da questi suoi concertini è nato il progetto di “Direzione Anagnina”, un libro+cd in cui i testi di tutte le canzoni sono “arricchite” e “spiegate” nel libro, dove si trovano anche i relativi accordi musicali, in modo che chi voglia possa cantare queste stesse canzoni strimpellando la chitarra sulla spiaggia e magari, grazie ad esse, conquistare il cuore di una donna.

Biografia Capoleo

Mi chiamo Leonardo Capaccioli, ho 24 anni e sono nato ad Arezzo il 28/02/99. Vivo a Ponticino, un piccolo paese alle porte di Arezzo. Da 7 anni porto avanti la mia più grande passione, la musica. Appartengo ad una famiglia già da tempo immersa nel mondo dell’arte e dello spettacolo e questo mia ha portato fin da piccolo, ad appassionarmi al canto e a scrivere canzoni. Ho sempre sognato di poter un giorno raggiungere l’obiettivo di realizzarmi proprio attraverso la musica.

Con le canzoni che scrivo e canto, racconto le mie emozioni ed il mio stato d’animo. Sto studiando già da tempo, canto e chitarra. Ho lasciato gli studi e, per mantenermi, ho fatto l’operaio in una ditta di verniciatura. Da qualche mese però, ho deciso di dedicarmi completamente alla mia passione. Ho già avuto alcune esperienze dal vivo, in locali della Toscana e del Lazio. Per quanto concerne il mio carattere, credo di essere una persona sensibile, a volte forse un po’ introversa ma, alla fine, portata alla condivisione e alla gioia di vivere in mezzo agli altri, la gioia dell’amicizia e delle tante esperienze che la passione per la musica ti offre.

Biografia Sofia Buscé

Artista classe ‘96, fin da giovanissima si avvicina al mondo musicale. Amante dell’arte in tutte le sue forme, dal canto fino alla pittura. Cresciuta con la musica Soul, si avvicinerà poi anche al Jazz e alla musica Pop e Rock. Noa è la sua artista preferita nella quale si rispecchia in pieno.

Ha da sempre uno stretto legame con la Francia, ed è proprio lì che inizia a comporre e a scrivere le sue canzoni in italiano e in francese.

Incontra Massimo Calabrese nell’inverno del 2019 e sarà proprio lui che insieme a Marco Lecci e Lorenzo Meinardi si dedicheranno alla sua produzione.

Il suo stile è eclettico, come la sua personalità, fonde la semplicità con la sofisticatezza delle diverse contaminazioni musicali che la caratterizzano.

“TRIA CORDA” DI STEFANIA ZEZZA ALLA CASA DELLA MEMORIA DI ROMA

Recentissima pubblicazione (febbraio 2023) frutto di accurate ricerche storiche.

Il libro è stato presentato a Roma, alla presenza dell’autrice, il 13 marzo scorso presso la Casa della Memoria e della Storia da Bianca Cimiotta Lami, David Meghnagi, Pino Pelloni, Pupa Garribba e Anna Rolli.

Gli interventi dei relatori hanno messo in evidenza il lavoro dell’autrice che ha analizzato su più livelli, storico, psicologico e linguistico, le interviste ai sette ebrei salonichioti raccolte da Boder, fornendo un ulteriore importante tassello alla ricostruzione del quadro della Shoah in relazione ad una comunità, quella degli ebrei sefarditi di Salonicco che, come ha sottolineato la stessa ricercatrice “fu quasi completamente annientata durante la Shoah: tra il marzo 1943 e le ultime deportazioni da Atene nel 1944 la maggior parte degli ebrei salonichioti fu inviata ad Auschwitz Birkenau o a Bergen Belsen”.

Il libro verrà nuovamente presentato a Roma il 24 marzo 2023 presso l’Aula Magna del Pontificio Istituto Sant’Apollinare.

Pino Pelloni , Stefania Zezza, David Meghnagi e Bianca Cimiotta Lami

“Muoviti”, lo Showcase di Mattia Rame

In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Muoviti”, Mattia Rame ieri sera ha presentato a Largo Venue il brano live e gran parte dei brani che saranno presenti sul suo primo disco “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato”, di prossima uscita.

Ad accompagnarlo sul palco la sua band: Alessandro Giovannini alle chitarre acustiche, cori, kaos pad, Giuseppe Levanto al piano, synth, sequenze e programmazioni, Pasquale Leonardi alle chitarre elettriche e con Nicola D’Amati, sound engineer. 

Durante il concerto Mattia Rame ha invitato sul palco Marco Santoro, in arte Mox, con il quale ha duettato in un brano.

La scaletta della serata:

  • Scendi
  • Come un cane
  • Si sciolgono i ghiacciai
  • Muoviti
  • Alle Anime
  • Per me lo so (cover CCCP)
  • La Psicanalisi
  • Marylin Monroe

BIOGRAFIA MATTIA RAME:

Mattia Brescia nasce a Roma nel 1985 in Via Giulia, in quella che diventerà poi la biblioteca dell’Apollinare, sopra la chiesa di San Girolamo della Carità.

Leone ascendente bilancia, sin da piccolissimo è coinvolto nel profondo da un amore viscerale e intensissimo per la parola, la scrittura e i suoni. Impara a leggere e scrivere quasi prima che a camminare.

Per mesi “gattona” anziché camminare, appunto, protraendo per un tempo più lungo dell’usuale questa attività, continuamente distratto dal tentativo di decifrare i segni e le mille immagini che rinveniva nei fumetti e nel libri che incontrava mano a mano dentro casa.

Come a dire che, anziché impegnarsi in quei primi tentativi di equilibrio e deambulazione, una prospettiva ribassata e di attesa, un punto di osservazione e semmai di racconto, era più consono e immediato ed incline a lui.

Le storie di Giulio Cesare e di Napoleone, l’ammiraglio Nelson, la battaglia di Lepanto, l’origine delle stelle, la formazione dello spazio e dei metalli, la cultura e la storia degli Egizi, sono fascinazioni e suggestioni che creeranno in lui il primo appiglio poetico della sua personalità e che diventeranno anche, molto tempo più in la, le radici della sua ricerca artistica.

In quegli anni aiuta spesso il padre che, insegnante di meccanica in un istituto tecnico della periferia romana, portava avanti una sua collaterale e infinita passione come artista del ferro. In quei lunghi pomeriggi con il padre ascolta la radio e davanti al macchinari, al torni, I frullini, con quei fragorosi rumori che si spriagionavano al contatto col ferro, in un infinito gioco di rimandi ed ecolalie, imitava ogni suono e rumore che sentiva cercando di trasformarlo in musica, come in una continua lunghissima apofenia e pareidolia acustica.

Nel frattempo si appassiona al gioco del calcio, disciplina in cui eccelle e che sembrava dovesse diventare la sua vita. Conosce Jack London di cui si innamora follemente, Mark Twain, Stevenson e Dickens.

Al liceo incontra la musica veramente. Prima attraverso le canzoni di De Andrè, trovando quel filo che univa la parola alla musica. E poi Battiato, che diventerà il riferimento principale tra gli artisti italiani, poi Lucio Dalla, Venditti e De Gregori. Scopre i Pink Floyd, Dylan, i Doors, gli Stones, gli Smiths, i Cure e i Joy Division, i Radiohead, i Nirvana. E poi Aphex Twin, Prodigy, gli Afterhours e i Marlene Kuntz.

Legge Calvino e Montale, Pavese, Ungaretti, Alda Merini e la Szymborska e Marquez grazie ad una zia medico che lo introduce definitivamente alla arande letteratura che cura l’Anima, e allo zio, marito di lei, artista a sua volta e figura fondamentale per tutto lo sviluppo artistico e personale di Mattia.

Ma sarà una copia de i “Fiori del Male” di Baudelaire trovata sulla scrivania di una delle sorelle gli cambieranno per sempre la vita.

Mette su le sue prime band, dapprima alle prese con delle stralunate cover, poi sempre più approfondendo il tentativo di strutturare una via personale alla creazione. In questo periodo il post rock e tutto il versante del grunge psichedelico più selvaggio e stropicciato sono I riferimenti a cui si avvicina di più, dagli Explosions in the sky al Pavement e i Sonic Youth e un’idea di pop arcaico e moderno al contempo che flirta con la bellezza, dagli Arcade Fire ai Coldplay.

Si iscrive alla facoltà di Filosofia de La Sapienza di Roma e frequenta un corso di formazione per tecniche comportamentali di base nel trattamento di bambini e adulti affetti da autismo e sindrome di Asperger. Conosce, approfondendola (gliel’aveva presentata per la prima volta un amico professore che diventerà poi un famosissimo scrittore di best seller in Italia, Alessandro D’Avenia) l’opera di Eliot e Pound, e poi Whitman e Campana, sono le epifanie più importanti della sua vita.

Inizia a suonare a Roma e in Italia con svariate formazioni dai nomi astrusi: The Coccio, Billy The Lirio, fino agli Stendhal Syndrome. Di tutte queste band rimane poco o nulla a livello di tracce ufficiali, se non qualcosa in vecchi myspace e dimenticati hard disk.

Parte per Formentera dove vive qualche mese come un gitano hippy la vita incredibile del posto, passa per Berlino e torna a Roma nel 2014. Decide di portare in giro Mattia Rame e inizia a farlo in duo realizzando svariati concerti in giro per l’Italia con un musicista sopraffino, Aron Carlocchia, che ai tempi era il tastierista dei Mary in June e che poi diventerà il tastierista della prima band del primo tour di Calcutta.

Nei primi mesi del 2016 l’incontro, partito da un amicizia nata anni prima con Marco Rissa (Thegiornalisti) aveva dato l’abbrivio all’idea di un ep prodotto da quest’ultimo, ma un piccolo incidente dato da un trauma sportivo che gli causa un ernia cervicale di difficile guarigione provoca un piccolo stop che sarà il trigger per una grande crisi interiore che lo allontanerà da tutto e tutti per circa tre anni.

Rischia di perdersi completamente nella notte dell’anima sua, ma grazie al sostegno infinito degli amici e a validissimi medici, riesce a riemergere e riavvolgere gli intricati fili del discorso musicale che aveva originato anni prima e si riavvicina ad Alessandro Giovannini che aveva già conosciuto nelle notti romane con cui decide di registrare il primo disco in assoluto della sua vila.

Alessandro sarà il perno imprescindibile, il regista che taglierà anche a metà, o completamente alcune canzoni rendendole intelligibili e fruibili. Si fanno aiutare da Mattia Petrucciani, da Los Angels, in arte Magmatic, e Nicola d’Amati, Paolo Testa, e altri splendidi musicisti, romani e non, tra cui Giuseppe Levanto, Danilo Menna, Fabio Grande, Tommaso di Giulio, Andrea Ruggiero, Angelo Maria Santisi, Pasquale Leonardi, Claudio Sinisi, Michele Palazzo, Michele Amoruso, Giuseppe Zampetti, Angela Tomassone.

A inizio del 2022 tirano fuori i primi due singoli: del primo, “Come un cane“, girano un videclip a Lecce ad opera di Marco Riccardi e con protagonista il primo ballerino del teatro dell’Opera di Vienna.

Da inizio 2023, sotto la guida di Giancarlo Bornigia e con la sua neo-etichetta Gallia Music, girano il videoclip di “Muoviti“, brano che anticipa di qualche mese il primo disco ufficiale dell’artista, “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato

Il link per ascoltare il brano

LYNORA “ANCHE MENO” IL NUOVO SINGOLO

Dal 17 marzo 2023 sarà rotazione radiofonica “ANCHE MENO”, il nuovo singolo di Lynora disponibile  disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 marzo.

“Anche meno” è un brano dalle sonorità minimal dance, nel quale Lynora racconta la propria personalità e la forte influenza dell’oroscopo nelle sue scelte. L’artista evita tutte le persone che non sono compatibili con lei secondo l’oroscopo e si sente “illuminata” e “leggera” solo quando le stelle sono a favore.

Il brano è stato prodotto, mixato e masterizzato da Korma (Marco Canigiula), sarà pubblicato da Cantieri Sonori e distribuito da Ada (Warner Music). Nella seconda metà di marzo il pezzo sarà inserito all’interno della compilation “Hit Mania”.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Penso che l’astrologia possa dirci molto sulle persone e mi piace pensare che ci sia qualcosa di magico nell’oroscopo e nei segni zodiacali. Mi capita spesso quando parlo con le persone, di finire a chiedergli ‘Scusa se ti interrompo, ma che segno sei?’. Per questo motivo ho scelto di raccontare questa mia passione per l’astrologia anche all’interno del brano!”

Il videoclip di “Anche meno” è il risultato di un montaggio di clip realizzate dallo staff di Gorodenkoff e racconta, a passi di danza, il desiderio irraggiungibile di un aspirante astronauta: approdare su Marte. Un’altra esagerazione, come quella narrata nel testo del brano, colonna sonora di questa corto che ricorda a tutti noi quanto sia importante riconoscere l’esagerazione, gli eccessi e mettere un freno a tutto ciò che è too much.

Guarda qui il video su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=NEALai5–mI&feature=youtu.be

Biografia

Eleonora Salesi, in arte Lynora, è un’interprete nata ad Aprilia il 29 Agosto 2000. Ha iniziato a studiare canto moderno a 11 anni con  Federica Bracchetti e canto lirico a 14 anni presso il Chris Cappell College. Dal 2016 al 2017 frequenta il corso di recitazione “Teatro Nuovo Academy” di Enrico Brignano. Dal 2016 al 2018 studia le discipline del musical (canto, ballo e recitazione) presso l'”Accademia Dei Giovani” del Teatro Sistina di Roma sotto la direzione di Massimo Romeo Piparo, esperienza che le da l’opportunità di comparire in: “The Bodyguard”(2017) con Ettore Bassi e “È cosa buona e giusta” (2018) con Michele la Ginestra. Dal 2019 fino 2021 perfeziona i propri studi presso “Accademia Internazionale del Musical” di Roma sotto la direzione di Enrico Sortino. Dal 2021 frequenta l’accademia “Isola degli Artisti” di Carlo Avarello. Lo stesso anno inizia una collaborazione con l’autore e produttore Marco Canigiula di Cantieri Sonori. Attualmente studia canto soul con la vocal coach Serena Brancale e sta lavorando al suo primo album di inediti.

Dopo il singolo d’esordio “Dal Tramonto all’Alba” uscito a fine 2022, “Anche meno” è il secondo singolo di Lynora disponibile sulle piattaforme digitali dal 10 marzo 2023 e in rotazione radiofonica dal 17 marzo.
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MEG Vesuvia in Tour

Un Monk gremito ha accolto MEG, per un concerto dove l’artista campana ha presentato il suo ultimo album Vesuvia, album ispirato alla sua terra natia, Torre del Greco, città incastonata tra il vulcano ed il mare.

La sua musica conferma le preferenze per un synth pop ricercato, accompagnato da ritmi jungle, drum’n’bass e dub. Ad accompagnarla sul palco Marco Fugazza.

La Scaletta:

  • Principe
  • Napolide
  • Ciglia
  • Aquila
  • Non Ti Nascondere
  • Arco E Frecce
  • Scusa Se
  • Solare
  • Sfumature
  • Quello Che
  • Sub
  • Corto Circuito
  • She’s Calling Me
  • E’ Troppo Facile
  • Forte E Fragile
  • Distante
  • Grazie

45° anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione degli agenti della sua scorta

Il Ministro Piantedosi: «Nostro dovere ricordare chi pagò con la vita per difendere eroicamente Democrazia e Istituzioni»

«Sono trascorsi quarantacinque anni da quel 16 marzo del 1978 quando a Roma, in via Fani, i terroristi delle brigate rosse rapirono Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, assassinando ferocemente i cinque componenti della sua scorta.

Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino sacrificarono la propria vita per proteggere lo statista democristiano, poi barbaramente ucciso il 9 maggio di quello stesso anno.

Una pagina drammatica della storia repubblicana che ebbe un impatto profondo sulla politica italiana e ancor oggi rappresenta uno fra i momenti più dolorosi della storia del nostro Paese.

È nostro dovere oggi ricordare e onorare il sacrificio di chi pagò il prezzo più alto per difendere eroicamente la Democrazia e le Istituzioni che la rappresentano.

La memoria di quegli eventi e degli Uomini che, in anni bui, hanno combattuto per custodire la nostra Repubblica contro ogni tentativo di destabilizzazione, rimane un riferimento forte per tutti coloro che, ogni giorno, operano per riaffermare i valori di libertà e giustizia.

Con profonda e immutata commozione rivolgo il mio memore pensiero alle vittime e la vicinanza, mia personale e del Ministero dell’interno tutto, ai loro familiari».

Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in occasione del 45° anniversario del rapimento del Presidente Aldo Moro e dell’eccidio di via Fani.

Ufficio Stampa Ministero dell’Interno

Il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri questa mattina ha deposto una corona d’alloro presso la lapide commemorativa di via Fani, in occasione del 45° anniversario del rapimento di Aldo Moro e della strage della sua scorta.

Era la mattina del 16 marzo 1978, quando l’auto che trasportava il presidente della Democrazia Cristiana dalla sua abitazione alla Camera dei deputati fu fermata in via Mario Fani da un commando delle Brigate Rosse. I terroristi uccisero Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, i cinque componenti della scorta e rapirono Moro. Dopo una prigionia di 55 giorni, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato il 9 maggio nel cofano bagagli di una Renault 4 a Roma, in via Caetani.

Ufficio Stampa Roma Capitale

 “Il 16 marzo del 1978 è una data che rimarrà per sempre impressa nella coscienza civile del popolo italiano, così come la grandezza dello statista Aldo Moro sarà un imperituro esempio cui tendere,  come cittadini e uomini delle Istituzioni.

A noi, infatti, spetta il compito di custodire e ravvivare nella memoria delle giovani generazioni il ricordo di questa pagina buia e drammatica della storia repubblicana.

Sono trascorsi quarantacinque anni dal feroce assassinio a Roma, in Via Fani, ad opera dei terroristi delle Brigate Rosse di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, i cinque componenti della scorta del Presidente Aldo Moro che pagarono con la loro vita il tentativo di proteggere lo statista democristiano, rapito e ucciso al termine di cinquantacinque giorni di prigionia,  il 9 maggio dello stesso anno.

Il nostro pensiero, deferente e commosso, è rivolto alle vittime e ai loro parenti, per un agguato che rappresentò un vile attacco alla tenuta democratica del Paese.
Non dimenticheremo mai il sacrificio di questi uomini dello Stato uccisi durante il loro servizio reso all’intera Nazione”.
 
Francesco Rocca
Presidente della Regione Lazio

Shiva – Milano Demons Live Tour

Roma 14.03.2023

Shiva uno degli attuali protagonisti del trap/hip hop nostrano, arriva a Roma e per la seconda serata consecutiva registra il sold-out all’Orion di Ciampino che si sostituisce all’Atlantico, location originaria del tour del rapper lombardo. Il suo concerto come da titolo è incentrato sull’ultimo suo album uscito a Novembre 2022 dal titolo Milano Demons.

La scaletta della serata e la nostra photo gallery

Milano Demons
Cup
Vorrei
Take 4
Rollie AP
Cellphone
Diamante
Non è Easy
Messaggio in segreteria
Cicatrici
Non lo sai
Naturale
Alleluia
Soldi puliti
Dimenticare
Un altro show
Se fosse per me
3 Stick Freestyle

MUTONIA “TUTTA FORTUNA” il nuovo singolo

Dal 17 marzo 2023 è disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica “TUTTA FORTUNA”, il nuovo singolo dei MUTONIA.

“TUTTA FORTUNA” è un vaffanculo a chi tende sempre a sminuire i tuoi sforzi. È l’ennesimo urlo rock dei Mutonia dedicato a chi resiste. Il brano tratta anche tematiche che si paventano davanti ai nostri occhi nella vista di tutti i giorni: invidia, rabbia, falsità, odio.

Spiegano gli artisti a proposito del brano: “Questo è ufficialmente il nostro primo brano in italiano, siamo sicuramente emozionati. Scegliamo di presentare ‘Tutta fortuna’ come primo singolo del nostro nuovo album perchè traina perfettamente lo stato d’animo di tutto il disco. Il brano è dedicato a chi resiste e persiste in quello che fa, continuando a credere e vivere in un mondo che vuole distrarti e buttarti giù… Lo dedichiamo a noi e alla nostra fanbase, la Fuckin’ Family. Registrare il brano da un artista come Luca Vicini (Subsonica) è stata una grande esperienza.”

Biografia

Chitarra, basso e batteria sostengono una voce graffiante per un “Fuckin’ Rock” puro, asciutto e una vocazione naturalmente internazionale. Questi sono i MUTONIA. 

Nel 2021 infiammato palco e tavolo di XFactor gareggiando nel team Agnelli con “Rebel”. 
Sono stati l’immagine della playlist Rock Italia di Spotify. 

Hanno effettuato un tour nei club e festival italiani nel 2022 con il loro “Fuckin’ Tour”. 

Nel 2023 la band rilascerà il primo disco in italiano: “MALÈSSERE”. 

“Tutta Fortuna” è il nuovo singolo che anticipa l’uscita del primo album in italiano dei Mutonia disponibile sulle piattaforme digitali e in rotazione radiofonica dal 17 marzo 2023.

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Domenico Cippitelli
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