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CULTURA - page 72

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

FRANCO CALIFANO. Vita, successi, canzoni ed eccessi del “Prévert di Trastevere”

A dieci anni esatti dalla scomparsa di Franco Califano un libro ne ripercorre la storia personale e la carriera artistica: fresco di stampa e disponibile dal 23 marzo in tutte le librerie e rivenditori online,

FRANCO CALIFANO. Vita, successi, canzoni ed eccessi del “Prévert di Trastevere”

scritto da Giangilberto Monti e Vito Vita e pubblicato da Gremese Editore, verrà presentato in anteprima a Roma, alla presenza degli autori, lunedì 3 aprile, alle ore 18:30 presso la Libreria “Notebook” all’Auditorium.

Un incontro aperto a tutti e moderato dallo scrittore e critico musicale Michele Neri e dal promoter e produttore discografico Gianni Marsili, testimone di una lunga amicizia con il cantante.

Artista discontinuo ma di eccezionale talento, autore di grandi successi, interprete di canzoni dialettali romanesche, infaticabile animatore delle notti capitoline e talvolta protagonista di storie di cronaca nera, Franco Califano nasce a Tripoli nel 1938 ma cresce e vive a Roma dove scompare il 30 marzo 2013, lasciando in eredità, tra canzoni e poesie, circa 1000 opere. 

La sua vocalità arrocchita, accentuata da stravizi e sigarette, ha tonalità medio basse e una tessitura limitata, ma le sue composizioni acquistano uno straordinario respiro melodico quando sono eseguite da interpreti del calibro di Ornella Vanoni (La musica è finita, Una ragione di più), Mia Martini (Minuetto, La nevicata del ’56), Mina (Amanti di valore), Peppino Di Capri (Un grande amore e niente più), Bruno Martino (E la chiamano estate), Fred Bongusto (Questo nostro grande amore) e moltissimi altri interpreti. 

Un libro che racconta come un romanzo l’avventurosa vita del Califfo riportando le dichiarazioni di amici e collaboratori intervistati per l’occasione e attingendo ai tanti spunti autobiografici sparsi nelle sue canzoni: a cominciare da due capolavori come Tutto il resto è noia (1977) e La mia libertà (1981), canzoni-manifesto della sua ispirazione e del suo stile di vita anticonformista.

Giangilberto Monti è interprete, compositore e saggista. Ha firmato testi di teatro e cabaret, 

scritto canzoni d’autore e ideato radiodrammi per la Radio Svizzera Italiana. Da anni conduce ricerche sulla canzone italiana e francese, con libri, dischi e spettacoli. Tra le sue opere, il Dizionario dei Cantautori e il Dizionario dei Comici (Garzanti).

Vito Vita, giornalista, ha scritto per diverse riviste musicali, tra cui «Raropiù», «BEATi voi!» e «Storie di giovani pop», e collabora con «Vinile», «Prog Italia», «Musica leggera» e «Classic Rock». Ha partecipato alla stesura di libri sulla canzone italiana. Nel 2019 ha pubblicato Musica solida, volume dedicato alla storia dell’industria discografica italiana.

Insieme, Giangilberto Monti e Vito Vita hanno scritto Gli anni d’oro della canzone francese (Gremese, 2022, 228 pp., € 28,00), un volume ricco di immagini d’epoca che ripercorre il trentennio aureo della canzone francese del Novecento attraverso le carriere dei suoi protagonisti assoluti, con un’attenta analisi degli intrecci tra la produzione musicale italiana e quella dei cugini d’Oltralpe.

SCHEDA

Titolo: FRANCO CALIFANO Vita, successi, canzoni ed eccessi del “Prévert di Trastevere”

Autori: Giangilberto Monti e Vito Vita

Casa editrice: Gremese

Collana: Star

Volume: Brossura

Pagine: 192 pagine illustrate

EAN: 978-88-6692-170-7

Prezzo: € 19,50

GREMESE EDITORE

Via Virginia Agnelli, 88

00151 Roma – Italy

Tel: +39 06 65740507

Mail: ufficiostampa@gremese.com

Sito web: gremese.com

Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni

Tel +39 328 4112014

Mail: info@elisabettacastiglioni.it

(Dal Comunicato stampa)

Il concerto dei Verdena – Eur Palasport di Roma 31 marzo 2023

I Verdena si sono esibiti a Roma al Palasport in sostituzione delle due date programmate all’Atlantico sempre a Roma.

La band di Bergamo esprime un rock moderno, dal loro habitat naturale che sono luoghi circondati da boschi e valli, nell’assoluta tranquillità della provincia creano un sound nel quale si possono sentire nettamente le influenze dei Nirvana.

Tutt’altra atmosfera quella che si crea in un loro concerto, capaci di radunare migliaia di giovani che attratti dalla loro musica, si scatenano insieme alla band, immersi da luci che li avvolgono completamente e assordati da un suono aggressivo.

Durante il tour i Verdena presentano “Volevo Magia” il settimo album del gruppo pubblicato il 23 settembre 2022.Saranno in concerto a Milano il 26 maggio e proseguiranno in giro per l’Italia con almeno altre  11 tappe e concluderanno il 27 agosto a San Mauro Pascoli (FC).

SET LIST

  1. Chaise longue
  2. Pascolare
  3. Crystal ball
  4. Dialobik
  5. Paul e Linda
  6. Cielo super acceso
  7. Viba
  8. Starless
  9. Luna
  10. Don Calisto
  11. Fuoco amico II (Pela i miei tratti)
  12. Certi magazine
  13. Trovami un modo semplice per uscirne
  14. Razzi arpia inferno e fiamme
  15. Paladini
  16. Canos
  17. Loniterp
  18. Lui gareggia
  19. Scegli me (Un mondo che tu non vuoi)

SPIRITUAL FRONT play Armageddon Gigolo’ Live

Si sono esibiti ieri sera all’Orion di Ciampino gli Spiritual Front, evento organizzato dal Blackout, la band formata da Simone “Hellvis” Salvatori, Andrea Freda, Francesco Conte, Daniele Raggi.

La band romana si è esibita di fronte ai numerosi fans portando il proprio stile unico e ricercato, accompagnati sullo schermo del palco, dalle immagini in bianco e nero, con continui richiami al cinema italiano d’autore.

Bio Spiritual Front

Gli Spiritual Front nascono come solo project di Simone Salvatori. Tra i primi album di ispirazione dark folk vi furono Songs for the will (Old Europa Cafe/Misty Circles, 1999) e Nihilist cocktails for calypso inferno (Oktagön/Misty Circles, 2001), riscuotendo fin dagli esordi il plauso della critica e del pubblico con sonorità al limite del folk apocalittico ed ispirazione di stampo esoterico-industriale.
Lo scorso anno la band è stata invitata a suonare al programma televisivo Rockpalast, leggendaria trasmissione musicale che ha visto sul suo palco band come Wire, The Smiths, Oasis, Faith No More e Maxïmo Park.

Web :. http://www.spiritualfront.com/

Fb :. https://www.facebook.com/spiritualfrontofficialpage

La Scaletta:

  • Intro
  • Shining Circle
  • Cruising
  • Walk the Dead Line
  • Regged Bed
  • Jesus Died In Las Vegas
  • Love Throught Vaseline
  • No Kisses On The Mouth
  • Slave
  • Bastard Angel
  • Cold Love In A Cold Coffin
  • Darkroom Friendship
  • There Is A Light
  • Children Of The Black Light

Frank Gambale All Stars Band

Auditorium Parco della Musica Roma 31.03.2023

Di nuovo a Roma dopo quasi un anno esatto, ma questa volta all’Auditorium PdM, Frank Gambale ripropone con la stessa band, una carrellata dei suoi successi.

Assieme al fenomeno australiano sul palco Gergo Borlai (batteria), Hadrien Feraud (basso) e Jerry Leonide (tastiere) per un’ora e trenta di Jazz/fusion d’autore

Di seguito la nostra galleria fotografica

“Sono un figlio Live Tour” la tournée teatrale di Ron – Roma Auditorium della Conciliazione 30/03/2023

Sono un figlio Live Tour” la tournée teatrale di Ron – concerto del 30 marzo 2023 a Roma

E’ iniziata a Roma la tournée teatrale di Ron. Il “Sono un figlio Live Tour” prende il nome dal suo ultimo album di inediti “Sono un figlio”, con questo lavoro l’artista celebra cinquanta anni di carriera.

C’era tanto pubblico ad attenderlo e applaudirlo all’Auditorium della Conciliazione di Roma, prima tappa di un tour con in calendario altre sei date, l’ultima a Montebelluna il 15 marzo 2023.

Il concerto è stato aperto dal cantautore fiorentino Giulio Wilson accompagnato da Adriano Arena alla chitarra. Wilson ha collaborato all’album di Ron e a breve pubblicherà un album frutto della collaborazione con lo storico gruppo cileno degli Inti-illimani.

Per Ron la scelta del teatro parte dall’esigenza di trovare una dimensione più intima con il proprio pubblico, un modo diretto per dialogare e condividere riflessioni sul tempo trascorso.

La serata all’Auditorium ha sicuramente lasciato al pubblico emozioni che il cantautore lombardo ha saputo donare attraverso un racconto musicale intervallato da pause di riflessione (abbiamo contato nove volte) grazie alle quali racconta sé stesso.

L’album composto da 13 canzoni è dedicato al padre e nasce dall’esigenza di esternare i suoi stati d’animo per condividerli con tutti. E’ stato un lavoro attento e meticoloso che ha richiesto il tempo necessario per trovare una corretta chiave di lettura che rappresentasse bene questo periodo della sua vita.

Il buon lavoro svolto, che si avverte anche nell’assistere al concerto, è dovuto anche alla collaborazione di giovani artisti come, ad esempio, Leo Gassman intervenuto sul palco per cantare insieme “Questo vento”. Inoltre per la realizzazione del disco hanno partecipato Guido Morra, Maurizio Fabrizio, Bungaro, Giulio Wilson, Niccolò Agliardi, Edwyn Roberts, Mattia Del Forno de “La Scelta”, Cesare Chiodo, Rakele, Donato Santoianni e non ultimo un cameo del trombettista  Paolo Fresu.

Ron sul palco (alla chitarra, pianoforte e voce) era accompagnato da Giuseppe Tassoni (piano e tastiere); Roberto Di Virgilio (chitarre); Roberto Gallinelli (basso); Matteo Di Francesco (batteria) e Stefania Tasca (voce). Insieme, oltre alle canzoni dell’ultimo album, hanno eseguito i brani più famosi della lunga carriera di questo artista come “Anima”, “Il gigante e la bambina”, “Una città per cantare”, “Vorrei incontrarti fra 100 anni” e tante altre. Lungo e meritatissimo l’applauso del pubblico.

SET LIST

  1. Intro + Al centro della musica
  2. Le foglie e il vento
  3. Almeno pensami
  4. Abitante di un corpo celeste
  5. Anima
  6. Più di quanto ti ho amato
  7. Il gigante e la bambina
  8. Sono un figlio
  9. Cosa sarà
  10. Palla di cannone
  11. Una città per cantare
  12. Questo vento
  13. Medley: Futura\Attenti al lupo\Piazza grande
  14. Il mondo avrà una grande anima
  15. Tutti quanti abbiamo un angelo
  16. Un momento anche per te
  17. Chissà se lo sai
  18. I gatti
  19. Vorrei incontrarti fra 100 anni
  20. Non abbiam bisogno di parole
  21. Un abbraccio unico
  22. Joe temerario

Dieci Decimi, il nuovo album di Schola Romana

Per i suoi 10 anni, Schola Romana torna con un nuovo album su rotaia” scritto da Davide Trebbi ed Edoardo Petretti 

A 6 anni di distanza dall’ultimo lavoro, un concept album omaggio alla capitale, un sogno lucido tra le strade di Roma

Il decimo anniversario di Schola Romana non poteva che essere celebrato con un album che omaggia e racconta Roma, culla dell’intero progetto ma anche inevitabile ispiratrice di musica e vita. A distanza di 6 anni dall’ultimo lavoro, Davide Trebbi, con la collaborazione di Edoardo Petretti, ha dato così vita a Dieci Decimi, in uscita su tutte le piattaforme digitali lunedì 3 aprile e con produzione indipendente in cd e vinile.

Un «album su rotaia» che narra scorci, personaggi, storie della capitale; un disco che si propone di avere una visuale completa (10/10, appunto) della Capitale, raccontata attraverso 7  pezzi originali, 2 cover e 1 intermezzo; un viaggio in dieci brani in cui la Città Eterna è sia protagonista sia cornice con una galleria scanzonata e fedele di personaggi che la vivono, la percorrono e talvolta la maltrattano. 

La Roma di Dieci Decimi parte, quindi, dal tram numero 3 (con la traccia Er Tre) per finire con Stazione Termini, crocevia di arrivi, partenze, malinconie e solitudini.

Per raccontare e ammirare Roma” spiega Davide Trebbi, “il viaggio di Dieci Decimi inizia proprio da un giro sulla circolare più famosa di Roma. E palazzo dopo palazzo, strada dopo strada, l’urbe si rivela al passeggero e ogni luogo parla, canta, racconta storie: dal bombardamento di San Lorenzo alle statue in sottana della Basilica di San Giovanni. Da Viale Manzoni, con l’Alessandro in questione che si tace al teatro Brancaccio in cerca degli antichi fasti artistici, fino a concludere il giro al tramonto davanti a Porta San Paolo. Resistenze di un tempo e persistenze presenti perché Roma questo è: una città sempre presente al mondo e a se stessa ogni giorno. Un passato universale e un presente capitale dove il pubblico e il fatto privato si incontrano”.

Ecco quindi Roma che si svela all’ascoltatore, tra rime romanesche, poesia e le sonorità inconfondibili di Schola Romana. 

E se Interno 5 – la seconda traccia ispirata alla prosa di Cesare Pascarella – ci porta in una casa, in un condominio come tanti, con umanità diverse e bizzarre e sensibilità artistiche… uscendo dal portone ci si ritrova a Ponte Sant’Angelo con Boia nun passa ponte, in cui la storia incontra la leggenda di Mastro Titta, boia di Roma, che quel ponte attraversava per andare a eseguire le condanne capitali, spesso esemplari, commissionategli dal Papa re. 

La quarta traccia ci riporta agli anni ’70, quelli di Antonello Venditti e di A Cristo, ballata politica e ironica che ci ricorda gli equilibri dell’epoca con un talking blues tra padre eterno e discendenza e con un ulteriore omaggio di Schola Romana ad Antonello Venditti, nel rivendicare un giovanile ammazzate Gesù Crì quanto sei fico, che costò al cantautore romano – all’epoca neanche trentenne – un fermo in caserma per vilipendio alla religione cattolica. 

Si arriva così al cuore del disco – in questo caso in italiano e non in romanesco – con LalberoIspirato allattuale conflitto in Ucraina, il brano vuole cantare l’umanità e la speranza che resistono durante ogni guerra. La traccia numero 6 vede un prologo strumentale (Il giorno, la notte, la guerra) al piano sequenza in musica di 16 Ottobre 43 (settima traccia), il sabato nero della comunità ebraica romana. È la rappresentazione del silenzio d’inferno che rimane a testimoniare lo svuotamento del ghetto all’alba di quel sabato maledetto. Ma è anche ritratto della colpevolezza di tutti gli attori dell’epoca, da Papa Pio XII al popolo italiano tutto, testimoni distratti una delle più oscene tragedie del ‘900. Su questa traccia è presente l’oud, liuto arabo, per precisa volontà di raccontare Roma come risultato di un universalismo musicale e culturale, fin dai tempi antichiDa qui lidea di inserire un suono del Mediterraneo.

Per alleggerire la tensione il disco diventa sentimentale, o quasi: Amore che nun parli, traccia 8, con la voce di Alice Clarini, aiuta l’ascoltatore a riprendere fiato sui toni della ballad dolcemente realista, disincantata e tutto sommato speranzosa. Prima di arrivare a Termini e alla conclusione dell’album c’è però anche spazio per una traccia originale quanto curiosa: Regginella, storia di un’ape accecata da luci artificiali e da venti di inquinante modernità che nella sua lotta per la sopravvivenza sembra assomigliare a un paziente in seduta psicanalitica. Il disco si chiude sulle note anni ’50, nostalgiche e infallibili, di un brano poco conosciuto e riscoperto per l’occasione: Stazione Termini, a firma Cerri/Testa, affresco della stazione centrale dell’urbe che vede passare coppie e umanità disparata.

DAVIDE TREBBI. Nato a Roma poco dopo la primavera del 1980. Musicante, libero pensatore, trovatore innamorato di tutto. Cantautore. Da concerti pubblici e lezioni private.Ha pubblicato diversi album musicali, preso parte a commedie teatrali, fatto il direttore artistico. Parla 5 lingue. Non possiede una tv. Attualmente in concerto con Schola Romana, di cui é autore e ideatore.

EDOARDO PETRETTI. Pianista, tastierista e fisarmonicista di estrazione jazz, Edoardo Petretti si diploma in pianoforte classico al Conservatorio di Frosinone sotto la guida del Maestro Carlo Negroni, contribuendo così a indirizzare la sua ricerca verso un suono che combini la musica improvvisata, il lirismo d’estrazione classica e la sperimentazione jazzistica. Nel suo percorso, ricco di numerose collaborazioni, affianca all’attività di session man quella di Arrangiatore e Produttore nell’ambito della musica leggera. Dopo i riconoscimenti all’interno del prestigioso “Premio Tenco” nelle diverse categorie, nel 2021 è arrangiatore e direttore d’Orchestra al 71° Festival della canzone Italiana di Sanremo.

Dieci Decimi sarà presentato dal vivo il 23 Aprile all’Asino che Vola alle ore 21, poco dopo il Natale di Roma del 21 Aprile. Info e prenotazioni: 3382751028/067851563

Testi e musiche: Davide Trebbi
Produzione artistica e arrangiamenti Edoardo Petretti
Davide Trebbi – Voce
Andrea Gentili – Chitarra acustica ed elettrica
Giacomo Nardelli – Basso elettrico
Paolo Volpini – Batteria
Edoardo Petretti – Pianoforte, tastiere, cori
Davide Trebbi: Pierfrancesco Cacace – Sax tenore
Francesco Fratini – Tromba

Tommy Emmanuel a Roma con il suo “Italian Tour 2023”


In una Sala Sinopoli gremita il virtuoso chitarrista australiano Tommy Emmanuel ha deliziato il pubblico romano con il suo particolare stile chitarristico.

La dimensione del live ha consentito a Emmanuel, ancora una volta, di mostrare tutta la sua particolare tecnica donando alla platea armonie ed effetti ritmici che fanno parte del suo inconfondibile sound.

In apertura sul palco anche il giovane chitarrista britannico Mike Dawes, con il quale Emmanuel ha prodotto l’album album “Accomplice series Vol. 3” pubblicato nel 2022 da CGP Sounds.

La galleria delle immagini

SAVANA FUNK Feat WILLIE PEYOTE live al MONK

La serata inizia con i Savana Funk (Aldo Betto alla chitarra, Blake Franchetto al basso, Youssef Ait Bouazza alla batteria e Nicola Peruch alle tastiere) che propongono Timbuktu Calling e subito il locale si scalda, si sente subito la world music, le contaminazioni jazz, funk, i ritmi afro beat, che caratterizzano la loro proposta musicale.

Entra poi sul palco Willy Peyote con cui eseguono l’inedito “Come non detto”, al termine del quale Willy dichiara: “Vi racconto a cosa assisterete questa sera, dopo l’inedito scritto insieme, questa sera sarà un esperimento, eseguiremo pezzi noti riarrangiati, pezzi miei che raramente ho cantato live, chicche per chi conosce i miei dischi e faremo pezzi scritti per l’occasione e in base al vostro feedback decideremo se tenerli in scaletta o meno, ma l’importante che siate venuti per ascoltare un pò di musica ma soprattutto per ballare, partiamo con un pezzo conosciuto, quasi una cover salutiamo Fabrizio De Andrè.”

Ci siamo goduti un concerto in cui si sono fuse ed amalgamate due realtà distinte e diverse, che solo la musica poteva mettere insieme, esperimento riuscitissimo complimenti!

Non perdete le ultime due date, oggi a RONCADE (Tv) – New Age e domani a BOLOGNA – Centro Sociale TPO.

La Scaletta:

  • Timbuktu Calling
  • Come non detto (Feat Willie Peyote)
  • Bombarolo (Feat Willie Peyote)
  • Frecciarossa (Feat Willie Peyote)
  • Come down (Feat Willie Peyote)
  • Dove tutto tace (Feat Willie Peyote)
  • La mia Futura ex moglie (Feat Willie Peyote)
  • Ghibli (Feat Willie Peyote)
  • Fuga da Goree
  • Lipari
  • Il ghepardo
  • The 20 (Feat Willie Peyote)
  • Le chiavi in borsa (Feat Willie Peyote)
  • Wazina (Feat Willie Peyote)
  • Io non sono razzista ma (Feat Willie Peyote)
  • Vodka (Feat Willie Peyote)
  • Che bella giornata
  • Zahra + 600$ (Feat Willie Peyote)

UGANDA “APERITIVI LUNGHI” IL DISCO D’ESORDIO

Da venerdì 31 marzo 2023 sarà disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “APERITIVI LUNGHI” (LaPOP), l’album d’esordio di UGANDA, dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “MAESTRO DI VITA”.

Il brano “Maestro di vita” parla di una persona inconsapevole del proprio destino. Vive dentro a ognuno di noi, rappresenta lo spirito di autoconservazione, la disonestà e la presunzione che a volte si fa strada nell’animo umano.  Mettersi in gioco, in effetti, è difficilissimo e spesso rimaniamo arroccati nella nostra comfort-zone, diamo consigli senza immedesimarci realmente nei problemi del nostro interlocutore, a volte siamo presuntuosi e crediamo di essere nel giusto, pensiamo di far tutto per bene e di avere il controllo totale della situazione.

Spiega l’artista a proposito del brano: «“Maestro di vita”, estratta dell’album “Aperitivi lunghi”, entra diretta, senza esitazione. Racconta una storia accompagnata da un arpeggio continuo ma sincopato di una chitarra acustica: sono le onde che sbattono contro la chiglia di una piccola imbarcazione lasciata alla mercé del vento che fischia. Fischia come il suono di una Telecaster che viene da lontano, acida, pungente, imprecisa ma profonda. Il maestro di vita sa dove guardare, sa cosa pensare e sa proteggersi da tutte le situazioni grazie al suo animo calcolatore, ma il protagonista non sa che cosa lo attende e non si rende conto di essere seduto su una piccola imbarcazione in mezzo all’oceano».

“Aperitivi lunghi” è un album di nove tracce, registrato tra ottobre e novembre 2022 e contenente tre singoli precedentemente pubblicati: la title track “Aperitivi lunghi”, “Bunker” e “Non so perché”. 

Il lavoro è frutto di una lunga ricerca di suono costruito nel tempo, in studio e sul palco; gli arrangiamenti sono il risultato di una stretta collaborazione fra i musicisti.  Il disco prende il nome dal primo singolo, definito da alcuni come una sorta di manifesto generazionale, che è diventato anche fulcro intorno al quale si diramano le altre composizioni. Il filo conduttore che attraversa le canzoni è “l’illusione della scelta”; siamo sempre portati a pensare di poterci autodeterminare tramite gli sforzi individuali, ma spesso le aspettative vengono disattese dalla complessità degli eventi che ci circondano.

«Aspettavo questo album da tanto, ma sono contento di aver atteso a pubblicarlo perché per me significava molto ed era giusto dargli il valore che meritava. La cosa che mi rende più fiero è quella di essere riuscito a dare alle composizioni la giusta ambientazione. Non è solo un album ma è la fotografia di un percorso lungo ed emozionante fatto con delle persone che mi sono care e che mi hanno aiutato a tirare fuori una parte di me. Quando Uganda ha intrapreso questa esperienza qualche anno fa non è nato solo un cantautore ma si è costituito un nucleo, capace di esprimere e di sentire con sincerità i sentimenti di un autore», commenta Uganda.

Presalva l’album “Aperitivi lunghi” https://lapop.lnk.to/aperitivilunghi

TRACKLIST:

  1. Bunker
  2. Solo ricordi
  3. Trasloco
  4. Maestro di vita
  5. Aperitivi lunghi
  6. Fastidio
  7. Quello che vorrei
  8. Mi yegua
  9. Non so perché 

Biografia

UGANDA è il soprannome con cui molti amici hanno conosciuto Matteo Ugazio, piacentino nato nel 1987, chitarrista e cantante dell’omonimo gruppo, interessato alla musica cantautorale italiana, all’improvvisazione, al jazz e alla musica brasiliana, che ha cominciato a scrivere testi e musiche il cui filo conduttore è il proprio rapporto conflittuale col mondo; l’artista voleva raccontare questa confusa e individualista società con una vena nostalgica e una carica sottilmente ironica.  

UGANDA è anche una band di amici, musicisti professionisti e amatoriali che insieme propongono un repertorio originale dalle sonorità indie-pop/rock. Il gruppo è composto da Matteo Ugazio (voce), Pierpaolo Palazzo (basso), Eliana Cruz (tastiere), Francesco Vincini (chitarra), Francesco Migliorini (batteria).

In collaborazione con alcuni amici a giugno 2019 registra uno dei pezzi in repertorio. Il brano si chiama “Aperitivi Lunghi”, una canzone che parla di speranze disattese e di sogni infranti. Durante lo scorso 2022 firma con LaPOP che permetterà al gruppo di pubblicare “Bunker” (brano autobiografico alla riscossa) e “Non so perché”; i singoli entrano poi nel palinsesto di Radiocoop.

“Aperitivi Lunghi” è l’album d’esordio di Uganda su tutte le piattaforme di streaming digitale dal 31 marzo 2023 dal quale è estratto il singolo radiofonico “Maestro di vita”.

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Modà – Teatri tour 2023

Auditorium Parco della Musica – Roma 27.03.2023

I Modà aprono con Roma il loro tour in giro per i teatri Italiani per festeggiare i venti anni di carriera, accompagnati da un orchestra di 14 elementi.

La band milanese composta da Enrico Zapparoli( chitarra), Claudio Dirani (batteria), Stefano Forcella (basso), Kekko Silvestre (voce) e Diego Arrigoni (chitarra) si presentano al pubblico dopo il periodo buio, attraversato da “Kekko” per una forma abbastanza importante di depressione, per alcuni versi ancora con degli strascichi che non si sa se potranno mai sparire a detta dello stesso frontman.

Comunque sia ritornano alla grande a festeggiare insieme al loro pubblico, che ha riempito la sala Santa Cecilia dell’Auditorium, anche il decennale dell’uscita del loro maggior successo ovvero l’album “Gioia”. Speriamo che questo abbraccio caloroso che li ha accompagnati questa sera e che sicuramente non mancherà nelle prossime tappe possa in qualche maniera allontanare le sofferenze fin qui patite.

Di seguito la scaletta e la nostra galleria fotografica

La scaletta della serata:

  1. Gioia
  2. Quelli come me
  3. Non ti mancherà mai il mare
  4. Quel sorriso in volto
  5. Per una notte insieme
  6. In tutto l’universo
  7. Scusami
  8. Nuvole di rock
  9. Cuore e vento
  10. Salvami
  11. Midley acustico
  12. Stella cadente
  13. Lasciami
  14. Tappeto di fragole
  15. Arriverà
  16. La notte
  17. Come un pittore
  18. Viva i romantici
1 70 71 72 73 74 136
Claudio Enea
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