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CULTURA - page 44

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Giorgio Canali al Monk di Roma

Giorgio Canali ha infiammato il Monk di Roma, portando sul palco il suo nuovo album “Pericolo Giallo“. Il concerto ha visto Canali e i Rossofuoco esibirsi in un set potente e coinvolgente, hanno regalato al pubblico un’anteprima del nuovo album, ma non sono mancati, naturalmente, i classici della carriera di Canali che si è dimostrato in grande forma, sia dal punto di vista vocale che dal punto di vista della performance. Il suo carisma e la sua energia hanno trascinato il pubblico per tutta il concerto.

La scaletta del live:

01. C’era Ancora Il Sole
02. Un Filo Di Fumo
03. Morire Perché
04. Unidici
05. Pericolo Giallo
06. Mostri Sotto Il Letto
07.  Nell’aria
08. Wounded Knee
09. Pulizie Etiche
10. Quando Si Spegne Il Sole
11. Come Si Sta
12. Cosmetico
13. Meteo In 4/4
14. Solo Stupida Poesia
15. A Occhi Chiusi
16. Swiss Hyde
17. Morti Per Niente
18. Hit The City
19. Ci Sarà
20. Nostra Signora Della Dinamo
21. Precipito
22. La Fine Del Mondo
23. Rotolacampo
24. Valeri

 

Asaf Avidan – “Ichnology solo tour 2023”

Dopo il tour del 2022 a supporto dell’album Anagnorisis con una serie di concerti con band, il 7 novembre scorso, Asaf Avidan ha fatto ritorno sul palco dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Rom.

In questo nuovo tour, dal titolo “Ichnology solo tour 2023”, Avidan ha ripercorso i successi della sua carriera, interpretando i suoi brani più famosi, tra cui l’incredibile hit “Reckoning Song (One Day)“, che ha raggiunto oltre 270 milioni di visualizzazioni su YouTube.

Questa volta l’artista israeliano si è sibito da solo, come “one-man-band”, alternandosi al piano, con le chitarre acustiche e l’armonica, accompagnando la sue inconfondibili tonalità vocali, oltre ad utilizzare una serie di effetti per arricchire le atmosfere.

Senz’altro un concerto ed un tour come occasione per l’artista per riflettere sulla propria carriera artistica e sulla sua vita personale, da condividere con i suoi fan internazionali.

Domani 10 novembre, l’artista sarà a Milano per la seconda e ultima tappa italiana del tour.

La immagini della serata

 

DSL*DIRE STRAITS LEGACY “4U WORLD TOUR 2023”

DAL 22 NOVEMBRE LA ALL STAR BAND IN ITALIA PER 9 CONCERTI TUTTO ESAURITO A ROMA: SI REPLICA IL 15 APRILE 2024

Dopo le date in Brasile e Stati Uniti, Francia, Spagna, Norvegia, Germania e Cina, i DSL*Dire Straits Legacy arrivano a Napoli, al Teatro Augusteo, il 22 novembre 2023, per dare il via alle date italiane del 4U Tour che proseguirà il 24 a Catania al Teatro Metropolitan, il 25 a Palermo al Teatro Golden  il 28 a Bari al Teatroteam, il 30 a Roma all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (data sold out), il 1° dicembre a Torino al Teatro Colosseo, il 2 al Teatro di Varese, il 4 al Teatro Nazionale “CheBanca!” di Milano per concludersi il 7 dicembre a Cagliari all’Auditorium del Conservatorio. Keep Reading

‘Un’ora per raccontarmi’ al Teatro Altrove, regia di Giorgio Gori

 

Sabato 4 novembre, al Teatro Altrove di Roma, è andato in scena “Un’ora per raccontarmi”, di Priscilla Rucco, per la regia di Giorgio Gori con Giorgio Gori, Angelica Pula e Fabiola Zossolo.

La storia (da un’idea di Priscilla Rucco)
Uno studio televisivo. Una donna e la sua storia. Trasmissione “Un’ora per raccontarmi”. Paola, apparentemente sorridente ed emozionata, ha un passato da raccontare; vicende di violenze subite. Al suo fianco c’è un giornalista che ha, come unico obiettivo, quello di perseguire gli indici di ascolto del programma. Un uomo senza pudore, pronto a tutto pur di incrementare il numero di spettatori. Una truccatrice, che si unisce tra loro, come filo conduttore. La storia di Paola terrà gli altri personaggi sospesi, ma uniti. Un continuo climax di emozioni, paure, sofferenze fino ad esplodere.

Un’ora per raccontarmi‘ è un pretesto per narrare qualcosa più grande di noi. Paola è una donna come tante altre, creata da un’idea di Priscilla Rucco. Giorgio Gori cura la regia e la messa in scena, in un contesto di metateatro. Dirige Angelica Pula. Le coreografie, sono affidate a Fabiola Zossolo, che rappresenta la consapevolezza di Paola e la coscienza di molte donne.

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Roma Jazz Festival – MonoNeon al Monk

Il Roma Jazz Festival, uno dei più importanti festival europei di musica jazz, si è spostato ieri sera al Monk Club di Roma per ospitare il concerto di MonoNeon, il bassista americano che ha fatto dell’eclettismo la propria cifra stilistica.

Il concerto è un’occasione imperdibile per immergersi nell’universo sonoro di un musicista famoso anche per il suo basso capovolto che suona con la mano sinistra.

MonoNeon, al secolo Dwayne Thomas Jr., è un artista iper-prolifico che ha pubblicato ben 25 album in 10 anni e che vanta collaborazioni importanti con artisti del calibro di Prince, Mavis Staples, George Clinton, Nas, NeYo, Mac Miller, Georgia Anne Muldrow e Pete Rock.

Il suo stile musicale è un mix di jazz, funk, hip hop, soul e rock, che si traduce in un’esperienza sonora ricca e coinvolgente.

Ana Popovic – Power Tour 2023-2024

Per la prima volta in concerto a Roma la splendida e talentuosa blueswoman Ana Popovic. Per lei l’appuntamento è al CrossRoads Live Club il prossimo Venerdì 10 Novembre che sarà all’insegna del grande blues e rock internazionale. Con lei una grande band al completo con una sezione fiati d’eccezione.

La cantante e chitarrista serba, è una delle principali esponenti del blues al femminile mondiale: dopo un tour mondiale a supporto del suo ultimo lavoro “Like It On Top”, l’artista è pronta a presentare il nuovo album intitolato “Power” uscito il 5 Maggio 2023 . Un disco importante per la Popovic che ha combattuto una personale battaglia contro il cancro negli ultimi due anni, ma ha avuto la forza di superarlo, scrivere nuove canzoni, e tornare più forte di prima.

Con 12 album pubblicati, collaborazioni con Joe BonamassaRobben FordLucky Peterson e moltissimi altri, la cantante e chitarrista Ana Popovic è considerata una delle migliori chitarriste blues al mondo. È stata nominata per 5 volte ai Blue Music Awards, ed è apparsa sulle copertine di Vintage Guitar e Guitar Player, inoltre è stata l’unica chitarrista femminile a far parte di “All-star” Experience Hendrix nel 2014 e nel 2017. Bruce Springsteen l’ha definita “una indiavolata chitarrista”.  Ana suona Fender Strats, Gibson Les Paul, D’Angelico jazz guitar e le chitarra classica e si conferma una delle più grandi performer internazionali.

Biglietti in prevendita: 25,00 € + 1,50 € ddp (disponibili online o punti vendita)
Biglietti in cassa 30,00 € (previo disponibilità)
Prenotazione tavoli previo acquisto biglietto e disponibilità
apertura porte ore 20:00
inizio concerto: 22:00
Disposizione venue: posti seduti e posti in piedi

N.B. l’acquisto biglietto non garantisce un posto seduto se quest’ultimo non viene prenotato tramite le apposite modalità

Ardore! sostantivo maschile

Ardore.! – sostantivo maschile

 Donatella Busini  “substantia” le confessioni di Massimo Sgorbani

Roma 3 novembre 2023

Articolo ed immagini di Grazia Menna

Torna al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma, dopo quasi 10 anni, il «difficile ma attualissimo» testo che Massimo Sgorbani scrisse anni or sono, rappresentato già nel 2013, dove
Donatella Busini, attrice di notevole spessore e profondità interpretativa, ne è la musa.
Sul palco disadorno svetta quello che sembra essere un lungo ed ampio tavolo rettangolare mentre in realtà si tratta di un vero feretro, con su un copritavolo e su di esso una croce, due candelabri a luce unica  ed una sedia anonima; tutto serve per inquadrare un momento particolare, un’evento tragico e doloroso ma poi si scoprirà atteso, un certo benestare familiare, una cultura borghese di fine secolo XX; una cultura che, almeno nell’Italia di quel periodo, si accosta alla tradizione del maschio padre/padrone ed aprendosi alle nuove tendenze salutistiche, nell’era dell’ossessione del corpo, abbracciata dai salutisti come dai maniaci dell’immagine, dei corpi mercificati, osannati ed ostentati nella loro bellezza da palestrati.
Entrato in armonia con il tempo e lo spazio scenico, lo spettatore viene fatto partecipe, quasi investito dall’irruenza della recitazione, della confessione dolorosa che, attraverso il monologo, la donna di cui non conosceremo mai il nome (interpretata da Donatella Busini, ideatrice e titolare della compagnia Ipazia) ci narra la sua vita di moglie e madre, fatta di angherie fisiche e psicologiche, fatta di sottomissione al maschio “alfa”.

E’ la confessione il mezzo attraverso il quale ella riscatterà il proprio corpo femminile costretto a subire l’irruenza anche sessuale del marito, irruenza che le ha procurato la malattia che l’ha colpita e di cui parla in maniera quasi ossessiva, un’anchilosi degenerativa che le impedisce da anni il libero movimento.
Tra accuse al coniuge, recriminazioni sulla gestione dei rapporti personali e con i figli, segreti inconfessabili da svelare e di cui liberarsi con il solo processo del raccontarli.
si arriva a quel semplice gesto di accendersi una sigaretta, che sdogana la moglie succube del marito, del perbenismo borghese della società nella quale vive.
La morte del marito finalmente l’ha libera, concedendole e restituendole il suo amor proprio, più sani rapporti con il figlio e con la figlia, della quale lei aveva scoperto lo stato interessante solo
attraverso il marito.

Alla fine della rappresentazione teatrale, si rimane attoniti della contemporaneità di questo testo, di quanto non si siano fatti passi avanti, di come i femminicidi di cui oggi sappiamo,
potrebbero essere gli stessi di cui allora NON si doveva parlare.

Da un testo di Massimo Sgorbani
Regia Paolo Orlandelli
Con Donatella Busini

Si ringrazia l’Ufficio Stampa nella persona di Andrea Cavazzini

Ipazia Production

Teatro “Tor Bella Monaca”

Ilaria Argiolas a ‘L’asino che vola’

Nello storico live club della capitale ‘L’asino che vola‘, che via via nel tempo è stato culla di molti cantautori, Ilaria Argiolas  si è esibita ieri sera, presentando le canzoni del suo primo album dal titolo ‘M’hanno chiamato Ilaria’, pubblicato qualche settimana fa.

La cantautrice romana di origine sarda è certamente artista stravagante ed esplosiva, che propone un rock incisivo e graffiante arricchito da un tocco di romanità a tradire le sue origini.

In questo album, composto da 12 brani, Ilaria racconta di storie di vita vissuta, di verità, di vita reale, con la mescolanza di bello e di brutto, senza mancare di ironia e a volte di provocazione.
Sinteticamente il messaggio che ci fornisce la cantante è che nonostante tutto ‘la natura umana incassa la vita e va avanti’.

Ospiti della serata, tra gli altri, Grazia Di Michele, cantautrice italiana più volte partecipante al Festival Di Sanremo, e Phil Palmer, chitarrista britannico di fama internazionale.

La scaletta del live

La mia borgata – ballad
Via vai
Aiha Aiha
Orietta
Lettura testi di Rocket (ospite)
Pe’ fa la vita meno amara
Odio Amore
Le cose più belle
Ospite Grazia Di Michele
Nuda come gli angeli
Io er core ce l’ho a destra
Mix Rino Gaetano/Zucchero/Battisti/Blues
I prosperi de Roma
Famo l’amore – insieme a Numa (ospite)
Vorrei guaritte io
La mia borgata

La galleria delle immagini

A Palazzo Velli Expo, nel cuore di Trastevere, una serata da divinità Romane!

A Palazzo Velli Expo, nel cuore di Trastevere, una serata da divinità Romane grazie alla vera Arte.

Solo l’insieme di ingredienti di qualità porta ad un vero successo di pubblico.

La rassegna d’arte “Con·cèn·to” a cura di Valeria Cirone, inserita nel palinsesto della Rome Art Week è stato un mix perfetto ed esplosivo di eventi nell’evento, 5 personali d’arte contemporanea, una messa in scena ad hoc che l’ha resa degna di nota e perché no memorabile al tal punto da poter diventare un appuntamento annuale molto atteso.

I protagonisti delle personali d’arte contemporanea sono Adriano Segarelli; Carla Pugliano; Romolo Grenga; Claudio Giuli e Ilaria Pisciottani

Uniti dallo spirito della condivisione dell’arte hanno accolto e fatto sognare centinaia di visitatori con la loro arte fotografica, pittorica e scultorea, grazie anche al loro entusiasmo, generosità e voglia di donare emozioni e preservare i valori e il senso vero della nostra esistenza.

Due critici d’arte ricercati, Carmen D’Antonino e Piero Zanetov ed una madrina d’eccezione, Mariella Sapienza hanno reso tutto sopra le righe.

Impeccabile la musica dal vivo del Rayn Duo Jazz, il bel canto della soprano Federica D’Antonino e la degustazione di vini offerta dalla Cantina Casale del Giglio.

A Pino Pelloni, presidente della Fondazione Giuseppe Levi Pelloni è andato il riconoscimento alla carriera per i suoi 50 anni di giornalismo ed è stato presentato per l’occasione il libro fotografico “Le immagini sospese” della fotografa e giornalista Ilaria Pisciottani reduce dal Photofestival di Milano in cui la pubblicazione è stata inserita tra le 50 pubblicazioni più belle dell’anno.
Libro a cura di Giuseppina Irene Groccia edito da Eta- beta
Sono intervenuti Mariella Sapienza, Piero Zanetov , Pino Pelloni, Felice Vinci, Anna Caterina Rietti, Franca Panella, Alessandro e Veronica Della Posta presidente e coordinatrice del premio Cartagine, Radio web Ciao 21 e la giornalista Sabrina Morelli di Radio Studio 107 Milano e Sky.

L’evento ha avuto ospiti importanti dello Sport, delle istituzioni, di fondazioni dell’arte e del giornalismo italiano.

Foto dell’evento a cura del fotografo Max Sebastiani

 

 

Sei tutto l’indie (di cui ho bisogno)

Sei tutto l’indie Fest

Si è festeggiato al Monk il decimo anniversario di “Sei tutto l’Indie”, community fondata da Giuseppe Piccoli e Gianmarco Perrotta nel 2013.

A rappresentare lo spirito della community, si sono esibiti Kuni, Soloperisoci, Clavdio e Management. È proprio degli allora Management del Dolore Postoperatorio il brano Pornobisogno, dal cui ritornello è stato coniato il nome del progetto.

Questo anniversario è anche l’occasione per riflettere sullo stato attuale del circuito indie, cosa è rimasto dello spirito e del sound originale e quali possono essere le evoluzioni attuali e future.

Apre i festeggiamenti un breve incontro nel cortile del Monk, con Exitwell, sul tema dell’Indie italiano. Come e quando è nato? A che punto è adesso? E’attivo, è morto, e soprattutto ha ancora senso parlare di Indie quando l’indie diventa mainstream (riferimento all’album di Calcutta assolutamente voluto)? Può avere senso universalmente, ò è un tipo di attitudine che può essere sincero e spontaneo solo nei localini di una città come Roma?

Potremmo filosofeggiare per ore, ma è giunta l’ora di tornare in sala e assistere all’eterea performance di Kuni, pop elegante tinteggiata di rock, di stampo prettamente (ahimé oserei dire) internazionale. A suo agio sul palco (a parte una battaglia persa con gli in ear), Eleonora ha stoffa e potremmo sentirne parlare a breve, quando il progetto sarà un filo più definito e pronto a decollare veramente.

La “festa” continua con i Soloperisoci (al secolo Ernesto e i Soci) in formazione ridotta e temporanea che scatena l’entusiasmo dei presenti. Presentano i brani del loro album di debutto “Ingresso Riservato” (posso stringere la mano virtualmente a chi sceglie nomi e titoli di questa band?). Le prime file cantano a squarciagola i testi delle canzoni, con frasi che sono già slogan, e sembra davvero di tornare a dieci anni fa, quando nei locali si esibivano gruppi e artisti che crescevano grazie ai loro seguaci. Pop rock scaltro, interessante, con venature post-punk, e che ti resta ben bene incollato al cervello, schiarendoci l’idea di quello che può essere la scena attuale. Se la cavano più che dignitosamente e non vediamo l’ora di tornare a vederli in formazione completa, indossando le loro iconiche magliette.

Dopo le nuove leve è il turno di un rinnovato e più profondo Clavdio. Notevoli doti di scrittura che rendono allegra ogni vena malinconica che trafigge i suoi brani.  Una scaletta che spazia dai brani dei suoi esordi, quando era ancora “Il Rondine” a quelli dei suoi album “Togliatti Boulevard” e il più recente “Guerra Fredda”. Grandi capacità di scrittura, una penna in apparenza semplice, ma piena di richiami e giochi di parole, capace di trasmettere una scarica di emozioni sincere. Nella sua esibizione solitaria, Clavdio ci fa ben sperare che l’indie respiri ancora a pieni polmoni, al di là di ogni più pessimistico pronostico.

Siamo ancora in questo stato semi-onirico, immersi nei ricordi e nelle evocazioni, quando sul palco esplode la furia dei Management.  E cambiamo totalmente registro. La staticità di Clavdio, che ci ha smosso un milione di colori nel cuore (riferimento al suo brano assolutamente voluto), è spazzata via, o meglio risvegliata bruscamente dal sogno, dalla folle energia dei Management. Adrenalina, teatralità, provocazione, un’esibizione che ti lascia i lividi addosso, e che ti piace. Innegabili il carisma (e la follia) di Luca Romagnoli, biondo-platinato di fresco, con la sua sovrumana carica adrenalinica, che travolge e stravolge tutto ciò che si trova davanti e infiamma letteralmente il Monk. Una carrellata di brani, principalmente dal loro album “Ansia Capitale”, fino alla conclusiva, immancabile, già citata “Pornobisogno”.

Ospite d’eccezione Niccolò Carnesi, stella del cantautorato italiano, che ha all’attivo molteplici collaborazioni tra cui Brunori SAS, Lo Stato Sociale, Dente, Dimartino, Luci della Centrale elettrica, Appino, etc. Romagnoli butta giù, o meglio invade, le barriere che dividono pubblico e artisti sul palco, in un’esibizione che resterà nella storia (annunciata una lunga pausa dai live per i Management) per la qualità sonora e per la carica emotiva condivisa in questa serata speciale di “commemorazione” di uno dei più solidi movimenti della musica italiana, nato senza sapere di esserlo.

Si spengono le luci al grido di “l’indie è morto”, ma non ne siamo così sicuri. La serata prosegue, il live lascia il posto alle selezioni musicali e al popolo danzante. Se ce ne andiamo senza aver trovato risposta ai nostri interrogativi, abbiamo assaporato quanto abbiamo ancora voglia di concerti nei locali, di scoprire nuova musica, di cantare i testi sottopalco e avere un senso di appartenenza a qualcosa che sta prendendo forma. In questa serata nostalgica, ha vinto tutto l’indie di cui abbiamo ancora bisogno.

 

La Galleria Immagini

 

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Ginevra Baldassari
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