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CULTURA - page 39

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Angelina Mango – Voglia di vivere tour

CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Largo Venue Roma 16.10.2023

Angelina Mango ha portato il “Voglia di vivere Tour” al Largo Venue sbarcando nella capitale per la terza tappa delle otto previste. La giovane cantautrice, figlia del compianto Mango, ha presentato al pubblico il suo secondo album in studio, “Voglia di vivere”, uscito lo scorso mese di maggio.

Angelina Mango è apparsa sul palco con un look semplice e informale, ma la sua voce ha subito conquistato il pubblico.
Durante il concerto, Angelina Mango ha anche raccontato alcuni aneddoti sulla sua vita e sulla sua carriera. Ha parlato del suo rapporto con il padre, che l’ha sempre supportata nella sua passione per la musica. Ha poi ricordato la sua partecipazione ad Amici, che le ha dato la possibilità di farsi conoscere dal grande pubblico con il secondo posto conquistato nella finalissma.

Il concerto si chiude con i tre brani “Ci pensiamo domani”, successone dell’estate, “Voglia di vivere” che da il titolo al suo ultimo album e nel bis, “Che t’o dico a fa’” uscito da pochissimi giorni.

Di seguito la scaletta e la nostra galleria fotografica

Scaletta
01) Intro (fila indiana) + Che t’o dico a fa’
02) Rituali
03) Walkman
04) Mad about you
05) Formica
06) Sono aggrappata a te
07) Va tutto bene
08) Muoio per niente
09) Mani vuote
10) All’alba non si muore
11) Tammuriata nera
12) 9 Maggio
13) Vita morte e miracoli
14) Crudelia
15) Fila indiana
16) Eccetera
17) Ci pensiamo domani
18) Voglia di vivere
Encore
19) Che t’o dico a fa’

“DENTRO AL MIO MONDO” IL NUOVO SINGOLO di CRESH KING

Dal 17 novembre 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Dentro al mio mondo”, il nuovo singolo di Cresh King.

 “Dentro al mio mondo” è un brano autobiografico che racconta come sentirsi inadeguati, sbagliati, giudicati in mezzo alla gente sia invece semplicemente che non ci si trovi nel posto giusto: non si deve piacere agli altri ad ogni costo, che si tratti d’amore, amicizia, o qualsiasi altro tipo di relazione, l’importante è essere se stessi.

Commenta l’artista a proposito del brano:  “Non è il primo brano che pubblico, ma sono emozionato come se lo fosse. E’ un brano che sento particolarmente sia perché era da quasi due anni che non ne pubblicavo uno sia perché è un brano molto introspettivo che mette a nudo dei miei lati che molti non conoscono.”

Biografia

Cresh King rapper e cantautore calabrese di Reggio Calabria, nato il 22 Maggio 1991. Inizia a scrivere i primi testi all’età di 21 anni quasi per gioco, per dare voce ai propri pensieri soffocati durante l’adolescenza. Ha più volte affermato che grazie alla musica e alla scrittura è evaso dal mondo in cui era prigioniero, un mondo di pregiudizi e insulti che spesso sfociavano in atti di bullismo, inoltre ha sconfitto la timidezza che lo portava spesso e volentieri ad emarginarsi.

Tra gli artisti che lo hanno maggiormente ispirato alla scrittura trovano posto nomi eccelsi del cantautorato italiano come Guccini e De Andrè oltre al suo idolo J-Ax. Grande fan degli Articolo 31 e appunto J-Ax, forma una tribute band Articolo31/J-Ax dal nome Immorali31.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti musicali sia in ambito regionale che nazionale, tra i più importanti il primo posto al Contro Festival di Castelleone nel 2019 nella categoria cantautori con il brano “La foto della mia vita in una diapositiva”, premiato dal direttore artistico della Sony Roberto Rossi.

Ha aperto diversi concerti di rapper famosi che si sono esibiti a Reggio Calabria come Marracash, i Club Dogo, Guè e Gemitaiz&Madman.

“Dentro al mio mondo” è il nuovo singolo dei Cresh King disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 17 novembre 2023.

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THE ROCKY HORROR SHOW – 50TH ANNIVERSARY

CULTURA/DANZA/TEATRO by

The Rocky Horror Show, il leggendario musical di Richard O’Brien, celebra il suo imperdibile 50° anniversario con un nuovo lungo tour che arriva a Roma, al Teatro Olimpico per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, in collaborazione con LSD Edizioni.

Dal lontano giugno 1973 quando lo show debuttava per la prima volta a Londra al Royal Court Theatre, The Rocky Horror Show è diventato il musical contemporaneo più longevo al mondo. Lo spettacolo, applaudito da oltre 30 milioni di persone, in più di 30 paesi e tradotto in 20 lingue, continua ancora oggi a divertire e conquistare il pubblico nelle tappe dei suoi tour internazionali registrando straordinari sold out. 

Diretto da Christopher Luscombe, The Rocky Horror Show si trasforma nuovamente in un grande non-stop party con quei successi senza tempo da cui ognuno, almeno una volta, si è lasciato trascinare come “Sweet Transvestite”, “Damn it Janet” e ovviamente il mitico “Time Warp”. Al cast inglese si unisce nuovamente, come per lo scorso anno, nel ruolo del Narratore Claudio “Greg” Gregori, artista poliedrico che con stile ironico, a tratti satirico, spazia fra musica, cinema, radio, teatro e tv. Così racconta il suo incontro con il musical di O’Brien: “The Rocky Horror Picture Show. Lo vidi, ventenne, nel lontano 1983. Mi colpì molto per la straripante carica di energia e gioia esplosiva che riusciva a trasmettere. È un musical e quindi ha tutte le leziosità del genere: è eccessivo, didascalico, lineare e sopra le righe, ma è gagliardo davvero (…). Quarant’anni dopo The Rocky Horror Show è ancora di culto e ne ha ben donde. In questa decade così frantumata, ipocrita, rigida e ottusa in cui la trasgressione è scimmiottare in modo trash ciò che fu fatto meglio, quest’Opera aggredisce ancora con entusiasmo i gotici pudori di uno status quo malsano e bigotto. Ancora stupisce per le liriche oltraggiose, per gli ammiccamenti e per le battute caustiche. Ancora scortica la sensibilità dell’uomo medio e gli urla che prima di giudicare qualcosa bisogna viverla”. 

Nel 1975 fu trasformato in un film intitolato The Rocky Horror Picture Show con Tim Curry, Susan Sarandon e lo stesso Richard O’Brien nel ruolo di Riff Raff. Questo adattamento cinematografico è ancora proiettato nei cinema di tutto il mondo quasi 50 anni dopo la sua prima, rendendolo l’uscita cinematografica più longeva nella storia del cinema.

Molte star tra cui Russell Crowe, Tim Curry, Susan Sarandon, Jerry Springer, Jason Donovan e Meatloaf sono apparse nella versione teatrale The Rocky Horror Show, uno spettacolo che si rinnova di continuo coinvolgendo gli spettatori che si lasciano trascinare nell’audience partecipation, ovvero quel fenomeno tipico del Rocky che vede il pubblico partecipare attivamente, con travestimenti a tema ma anche battute recitate in risposta a quelle degli attori e, ovviamente, ballare uno scatenato Time Warp sotto il palco. Questo è tutto quello che in un Rocky Horror Show non può mancare.

La tournée italiana del Rocky Horror Show:
dal 21 al 26 novembre – Roma, Teatro Olimpico
dal 28 novembre al 3 dicembre –  Milano, Teatro Arcimboldi
dal 5 al 7 dicembre – Padova, Teatro Geox

50th Anniversary Tour 2023 – CAST 
Frank – Stephen Webb
Janet – Haley Flaherty
Brad – Richard Meek
Rocky – Ben Westhead
Magenta – Suzie McAdam
Riff Raff – Kristian Lavercombe
Columbia – Darcy Finden
Eddie/Dr Scott – Joe Allen
Narrator: Alex Morgan (in esclusiva per Roma, la voce narrante è di Claudio “Greg” Gregori).

Un anfiteatro multisensoriale per un viaggio tra antico e contemporaneo all’insegna del dialogo tra culture

Vincenzo Marsiglia alla Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea

“Roma Arte in Nuvola”

con

MAP (STAR) THE WORLD CLOUD

24-26 novembre 2023

La Nuvola – Viale Asia 40/44 – Roma (Eur)

Inaugurazione con anteprima stampa il 23 novembre alle 11:30

Vernissage a inviti il 23 novembre dalle 18:00 alle 21:00

Aperto al pubblico dal 24 al 26 novembre dalle 10:30 alle 20:30

Dal 23 al 26 novembre 2023, alla Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea “Roma Arte in Nuvola”, Vincenzo Marsiglia presenta l’installazione “Map (Star) the World Cloud”, un anfiteatro multisensoriale che trasporta il visitatore nel cuore di una moderna agorà, grazie all’uso di Hololens2 digitali. Un’opera d’arte digitale per creare movimento, curiosità e condivisione, guidati da una scultura, posta al centro dell’anfiteatro e che il visitatore potrà mappare, osservando dettagli impercettibili grazie alla tecnologia.

Dopo l’esperienza sugli Champs-Élysées di Parigi della mostra internazionale “Moderne Art Fair”, Vincenzo Marsiglia torna in Italia con una nuova installazione d’arte digitale, ancora una volta utilizzando la tecnologia con l’obiettivo di avvicinare le persone, in un’ottica di condivisione e movimento, attraverso un dialogo con l’antico.

Dialogare con il passato sta diventando sempre di più un’esigenza per comprendere il nostro contemporaneo. Grazie a Map (Star) the World Cloud di Vincenzo Marsiglia, curato dalla direttrice artistica della Fiera Adriana Polveroni, si può godere di una delle esperienze più ravvicinate con la cultura antica, tracciarla, condividerla con gli altri, grazie alla tecnologia digitale. Uno spazio immersivo che consente, non solo di mappare la statua posta al centro dell’opera d’arte, scoprendone dettagli nascosti e invisibili ad occhio nudo, ma anche di addentrarsi in un anfiteatro che diventa multisensoriale grazie all’utilizzo di Hololens2.

È così che i visitatori entrano in contatto non solo con l’ambiente generato da Map (Star) the World Cloud, ma anche tra di loro, creando uno spazio di condivisione e dialogo, proprio come accadeva più di 2000 anni fa nelle agorà della Grecia Antica. Vincenzo Marsiglia con Map (Star) the World Cloud vuole creare così un momento di condivisione delle percezioni e delle sensazioni del visitatore a contatto con il mondo antico, riportandolo attraverso la tecnologia nel contemporaneo.

Il dialogo tra antico e contemporaneo prosegue all’interno di Map (Star) the World Cloud con gli incontri del 24 novembre a partire dalle ore 18:30. Una serie di talk per ricreare l’atmosfera delle agorà, uno spazio di condivisione che si alimenta con il dialogo, dando voce alle questioni più urgenti del mondo dell’arte e della contemporaneità a contatto con l’innovazione digitale. Gli incontri, moderati dal curatore Davide Sarchioni, vedranno ospiti – fra gli altri – Lyda Patitucci, Michele Franzese, Andrea Lai e Adriana Polveroni.

Vincenzo Marsiglia è stato tra i primi a ragionare sull’incontro digitale e fisico dell’essere umano, in un’ottica di unione di intenti e di anime che si riflette nella sua arte. È con queste premesse che nasce Map (Star) the World Cloud, per ragionare su nuovi modi di concepire il complesso significato delle relazioni umane e creare nuovi modi di condivisione, attraverso il movimento, la curiosità e l’incontro.

Si può vivere l’esperienza di “Map (Star) the World Cloud” alla terza edizione della Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea “Roma Arte in Nuvola”, ideata e diretta da Alessandro Nicosia e prodotta da C.O.R. con la direzione artistica di Adriana Polveroni, curatrice del progetto. Una vera e propria festa dell’arte moderna e contemporanea, tra le principali fiere di settore con oltre 36 mila visitatori nella precedente edizione.

Map (Star) the World Cloud è stata realizzata con il sostegno di Startit, Rnb4Culture e Ditta Strolighi Claudio.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.romaarteinnuvola.eu

Ufficio stampa HF4 press@hf4.it www.hf4.it

Il Teatro Palladium omaggia i 100 anni di Maria Callas

Kalós-Callas: collage

uno spettacolo musicale inedito, 

nel ricordo di una figura iconica e rivoluzionaria 

Domenica 3 dicembre 2023

Teatro Palladium dell’Università Roma Tre – P.za B. Romano, 8 00154 Roma

Ore 18.30 – Mille e una Callas: tavola rotonda sulla vocalità nel Novecento

Ore 20.00 – Prima assoluta dell’opera “Kalós-Callas: collage”

Ingresso gratuito

Il 3 dicembre 2023 il Teatro Palladium celebra i 100 anni dalla nascita di Maria Callas con la prima esecuzione assoluta dell’opera Kalós-Callas: collage, nel ricordo di una figura rivoluzionaria del mondo del canto, dell’arte, del femminismo e molto altro. Alle ore 20.00 ha inizio al Teatro Palladium la prima assoluta dell’opera sul modello della cantata barocca, con un’alternanza tra recitativi, interpretati dalla voce registrata di Elisabetta Piccolomini accompagnata da Roma Tre Orchestra e dai video di Franco Piersanti, e arie, eseguite dal soprano Francesca Lombardi Mazzulli e dal baritono Alessio Verna. Lo spettacolo musicale sarà anticipato alle ore 18:30 da “Mille e una Callas: tavola rotonda sulle vocalità del Novecento”, un incontro sui temi della voce e della vocalità di Maria Callas, con la partecipazione di Andrea Cortellessa e Susanna Pasticci.

L’opera Kalós-Callas: collage è stata appositamente commissionata ai compositori Bruno Moretti e Franco Piersanti e al poeta Valerio Magrelli, autore del testo ispirato alla biografia della cantante. L’evento, che vedrà anche la partecipazione di Roma Tre Orchestra, fa parte del progetto “Callas Cantata”, un ciclo di eventi dedicato a Maria Callas curato da Luca Aversano e Jacopo Pellegrini e promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium in collaborazione con i corsi di laurea DAMS dell’Università Roma Tre e dell’Università di Teramo. Kalós-Callas: collage sarà replicata il giorno 5 dicembre all’Università di Teramo alle ore 17.00, con l’introduzione di Paola Besutti, referente locale del progetto.

“Tutti mi dicono grazie, dopo. Non brava ma grazie. Quello che so fare è cantare, e penso forse che questo porti un po’ di bellezza nelle vite, faccia stare meglio le persone.” Queste le parole di Maria Callas in merito alla sua arte e al riscontro che riceveva: una figura iconica del Novecento, dalla “devastante personalità”, come diceva Mina, dalla quale le nuove generazioni possono solamente imparare. La stagione teatrale del ventennale del Teatro Palladium non poteva non includere un percorso formativo dedicato a Maria Callas, di cui Kalós-Callas: collage costituisce la tappa conclusiva. Il progetto si inserisce infatti in un percorso di approfondimento sulla sua figura che l’Università Roma Tre porta avanti da tempo anche sul piano scientifico, con l’organizzazione di un convegno nel 2007 e con la pubblicazione del volume “Mille e una Callas” (Quodlibet 2016), a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che sarà presentato nella sua terza edizione proprio in occasione dello spettacolo del 3 dicembre. 

Il presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Luca Aversano, dichiara: “Il progetto del Teatro Palladium nel centenario della nascita di Maria Callas è in linea con l’attenzione che l’Università Roma Tre presta da anni a un’artista straordinaria che ha rivoluzionato il canto, lo spettacolo, la moda e il ruolo della donna nei media e nella società: una figura iconica, immagine del suo tempo ma in grado di parlare ancora oggi alle nuove generazioni attraverso la sua voce.”

Obiettivo del progetto è anche quello di rivendicare la rilevanza del canto nel mondo contemporaneo, ormai passato in secondo piano negli ultimi tempi. Cantare liberamente, come insegna l’opera lirica, è immagine di libertà d’espressione, un dispiegamento d’energie volto a riscoprire le proprie emozioni più profonde. Una sensazione che solamente la cantata può restituire. Per questo motivo torna ad essere importante riscoprire una figura come quella di Maria Callas così che possa fare da esempio nel canto d’arte, libero, immagine di libertà sociale e culturale. Il canto è uno strumento che si intende far tornare nostro, partendo da Maria Callas con lo sguardo verso il futuro.

Il progetto “Callas Cantata” è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo (progetti speciali Musica 2023) e con il supporto del Municipio VIII di Roma Capitale.

Ufficio Stampa HF4 www.hf4.it press@hf4.it

Il segreto dei mille volti di Venerus

Grande attesa per questo nuovo live di Venerus, a pochi mesi dall’ultima esibizione dello scorso giugno a Roma. Il nuovo tour invernale “‘18-’23 Club Tour”, prodotto da Palace Agenzia, lo sta portando infatti nei principali club italiani elo abbiamo visto nello spazio più raccolto dell’Orion Club di Ciampino.

«‘18-‘23 sono le coordinate del viaggio percorso da “Non ti conosco” fino a “Il Segreto”» racconta Venerus «Questo tour è un momento di raccoglimento per guardarsi negli occhi e ripercorrere tutto quello che è successo dall’inizio fino ad ora e magari sbirciare verso il prossimo futuro.»

Da sempre fortemente legato alla dimensione live, l’artista milanese con il “‘18-’23 Club Tour” aggiunge un nuovo tassello alla sua carriera ed è ora pronto a calcare i palchi dei club più rinomati, per dare risalto a tutte le tappe del suo già ricco percorso musicale: dai primi singoli e EP che lo hanno avvicinato al pubblico come “A che punto è la notte” (2018)  e “Love Anthem” (2019, contenente l’ormai iconico “Love Anthem, No. 1”, brano certificato disco d’oro), fino all’atteso album di debutto “Magica Musica” (2021, disco d’oro), apprezzato da fan e critica, e “Il Segreto”, uscito il 9 giugno scorso per Asian Fake/Sony Music, con cui ancora una volta svela all’ascoltatore le sue mille sfaccettature, sonorità e sperimentazioni continue.

Sale sul palco in abbigliamento a metà strada tra una barbuta sposa circense e una divinità indù e, forse anche grazie ai giochi di luci sul palco, tra gli strumenti e gli oggetti decorativi, come le mani in posa mudra poggiate sulle tastiere, caliamo subito nel suo universo onirico. Un viaggio tra i suoi brani, senza fronzoli, senza aggiunte, puro, ricco di suggestioni e profondo come ci ha abituati la sua musica fino a oggi. Venerus – cantautore e polistrumentista – è un’anima libera dalle etichette, che con la sua musica fuori dagli schemi – ma proprio per questo unica e magica- rappresenta una perla rara nel panorama contemporaneo. Il “‘18-’23 Club Tour” costituisce una nuova occasione per entrare nel suo mondo, fatto di atmosfere oniriche, condivisione e libertà.

Circondato dalla fida e ottima band composta dal produttore Filippo Cimatti e dai musicisti Danny Bronzini alla chitarra, Andrea Colicchia al basso, Elia Pastori alla batteria e Danilo Mazzone all’organo e tastiere, l’esibizione di questa sera è stata anche teatro delle mille sfaccettature e caratteristiche di Andrea Venerus.

Il trasformismo, non solo nei costumi e nel look, penetra ogni nota dei suoi lavori, rendendolo uno degli artisti più insoliti ed eclettici dell’attuale panorama musicale italiano. Venerus, cognome d’arte, è senza dubbi uno degli artisti che stanno contribuendo a innovare la scena musicale contemporanea. Libero e fuori da qualsiasi catalogazione, non segue i facili dettami delle mode e dei filoni musicali attualmente in voga, e viaggia su un binario a parte, coinvolgendo la sala in questo gioioso, commovente, lucido e sognante viaggio.

La scaletta di questa sera è un percorso circolare che inizia da adesso e si sposta a ritroso nel tempo, per poi tornare alla partenza. Il concerto inizia infatti con una manciata di brani dal suo ultimo album Il Segreto, per poi passare ai primissimi singoli “Non ti conosco” e “Deamliner”. Qualche brano dagli EP Love Anthem e A che punto è la notte, alternati sapientemente, per poi passare al primo album Magica Musica e concludere, come per incanto, tornando al presente de Il Segreto, con i brani più toccanti “Istruzioni” e la straziante “Il tuo cane”. Resteranno tra i nostri ricordi la bellissima e inaspettata la versione di “La collina dei ciliegi” di Lucio Battisti, e l’arrivo sul palco di Gemitaiz e Franco 126 per “senza di me”, una delle canzoni più iconiche di questi ultimi anni.

Impossibile assegnargli un genere musicale preciso, dicevamo, anche se il filo conduttore dei suoi brani è sicuramente la raffinatezza, che lega tutti gli stili e le sonorità di questa serata. I cambi d’abito sul palco sembrano rappresentare tutti gli stili, le influenze e le sfaccettature di questo artista, e i diversi piani di lettura e interpretazione delle sue canzoni. Mischia infatti vocalità soul, rap, accenni di jazz, assoli di chitarra elettrica, suoni della natura, strutture classiche o sperimentali, con l’elettronica, creando una sorta di urban music allucinata. Originale, strana, affascinante e mistica. Sono molti i momenti in cui la sua voce e il suo modo di cantare ti si aggrappano all’anima, te la strappano via dal petto, e la fanno volare via sulle note in una dimensione e in un tempo non descrivibili se non in quelli di un sogno. Una musica, in primo luogo umana e sofisticata, da seguire senza opporre resistenza. Venerus, ma dove andiamo, senza di te?

 

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Gazebo Penguins – Frammenti discreti e indivisibili

È passato quasi un anno dall’uscita del loro ultimo album quando i Gazebo Penguins annunciano una nuova data,  all’ Orion Club di Ciampino all’interno delle serate Blackout.

Ad aprire la serata la band romana dei Wake Up Call, per promuovere il loro primo album in italiano “Doveva essere un disco indie”. Un titolo che preannuncia quello che la loro musica non è. Un album, come una raccolta di fotografie, che racconta undici storie diverse in formule che non si ripetono: tante sfumature, dalle canzoni più introspettive a quelle in cui l’ironia la fa da padrona, dalle sonorità più dure ai brani di più facile ascolto.

Dopo aver girato l’Europa e l’Asia con i loro brani in inglese, hanno deciso di tornare a casa e raccontarsi nella loro lingua madre.

Sul palco hanno una grande energia che, nonostante l’ora avanzata, accende gli animi del pubblico in attesa della seconda parte del live di questa sera. Si divertono, fanno divertire il pubblico e si portano a casa un concerto senza incertezze.

Dopo una manciata di minuti salgono sul palco gli headliners.

Di ritorno sulle scene a quasi un anno dall’uscita dell’ultimo album “Quanto” – pubblicato lo scorso 16 dicembre per Garrincha Dischi, con la collaborazione di To Lose La Track, storica etichetta della band, i GAZEBO PENGUINS si confermano uno dei gruppi più interessanti del post-hardcore/emo-core italiano.

Quanto” è un viaggio lungo 7 canzoni che attraversano l’obliquità dello spazio e del tempo, l’inesistenza del vuoto, i buchi neri, per raccontare concezioni del mondo inedite attraverso una visione sfocata, sfuggente. Come lo è l’atmosfera in cui veniamo proiettati durante il concerto, sepolti sotto un muro di suono denso e spesso, generato da sferzate di chitarra e colpi di batteria da cui si staglia un cantato urgente e urlato, quasi un grido disperato: un caos primordiale dove la tensione sonora è vivissima e sempre sul punto di esplodere.

Il titolo del nuovo album è legato alla meccanica quantistica, alle sue possibilità di mondi infiniti, e sia le tematiche che il loro approccio dal vivo si discostano in vari aspetti dai tanti altri gruppi che seguono lo stesso genere.

Esplorando concetti cari alla fisica moderna e alla filosofia della scienza, il nuovo album della band emiliana traccia un percorso che oltrepassa la superficie della realtà per addentrarsi più nel profondo, verso ciò che ancora non conosciamo.

A livello sonoro il gruppo propone soluzioni innovative, sperimentando in alcuni brani fino a spingersi al limite della destrutturazione, pur mantenendo le coordinate care ai fan che li seguono da anni e che cantano con forza tutti i loro ricordi nei brani più popolari della band, da “Senza di te” a “Soffrire non è utile”, brani che, incredibile ma vero, hanno ormai superato i dieci anni, appartenendo di diritto a quel momento cruciale in cui la musica italiana ha preso quella curva inaspettata che la ha cambiata radicalmente.

La band di Correggio infiamma la platea con ogni brano, la scaletta mescola con sapienza brani estratti dall’ultimo disco con altri del passato, con una grande capacità di svincolarsi dai cliché che si potrebbero associare al genere.

Gazebo Penguins sono distantissimi dai vari stereotipi del post punk-hardcore o dell’indie. Il sound creato è massivo ma pulito, la batteria di Pietro Cottafavi è precisa, le voci unite di Malavasi e Andrea Sologni creano un impasto al contempo straziante ed energico. Un muro di suoni da cui trapassano tutte le emozioni, senza lasciar fuori niente.

Un concerto senza pause, energico, in cui la tensione non ha mai accennato a diminuire, tenendo la platea col respiro spezzato, fino all’ultima nota.

 

 

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Photo credit © Marco Teodori

TILT – Christmas Tour 2023-2024

Ha incantato più di 50 mila spettatori di qualsiasi età con tre tournée che hanno fatto tappa in sedici città italiane, calcando i palcoscenici più prestigiosi, registrando infiniti sold out e collezionando un successo di pubblico e di critica dietro l’altro, come confermano i titoli della stampa nazionale.

Photo Credit © R.Fontana

Con un cast composto dai migliori artisti dal Cirque du Soleil e dalle Superstar Mondiali del Nouveau Cirque, TILT (l’imperdibile show prodotto da Le Cirque Top Performers) è pronto a emozionare, meravigliare e sorprendere di nuovo, con un atto unico di circa un’ora e trenta minuti il pubblico del Teatro Olimpico di Roma, presentando nuovi, affascinanti numeri al limite dell’immaginazione e delle capacità umane, in cui NON sono coinvolti gli animali.

TILT ha debuttato nel 2019 ed è la seconda produzione internazionale della compagnia Le Cirque Top Performers, la stessa che ha ideato e prodotto il celebre Gran Gala ALIS (in tournée dal 2016), applaudito, in Italia e all’estero, da più di 300 mila spettatori. Ingaggiando solo ed esclusivamente i migliori artisti del mondo, Le Cirque Top Performers ha riunito nelle sue produzioni arti circensi, musica, teatro e danza. È considerata dagli addetti ai lavori la realtà europea più importante in questo genere di spettacoli.

Non chiamatele repliche: ogni singolo show di TILT è unico, irripetibile, originale, mai identico al precedente. Queste le parole di Gianpiero Garelli (Founder, Creator & Guide di Le Cirque Top Performers e Show Director & Author di ALIS e di TILT): «TILT è stata la nostra seconda “creatura” e oggi continua a collezionare incredibili successi di pubblico a qualsiasi latitudine. Non abbiamo fissato un punto di arrivo. Ogni data del Christmas Tour 2023-2024 di TILT sarà più spettacolare di quella precedente, per emozionare e meravigliare di nuovo il nostro amato pubblico. Faremo tappa, per la prima volta in assoluto nella storia di Le Cirque Top Performers, nelle città di Assisi, Roma, Pescara, Bari, Catania e Napoli. Il cast internazionale di TILT è composto da ventinove artisti provenienti da Francia, Spagna, Italia e Ucraina. Dal 29 novembre al 3 dicembre, sorprenderemo e incanteremo gli spettatori del Teatro Olimpico di Roma con uno show imperdibile: un atto unico di circa un’ora e trenta minuti impossibile da dimenticare».
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Photo Credit © R.Fontana

Acclamato e applaudito in qualsiasi luogo, TILT prende per mano lo spettatore, rendendolo partecipe sin dal primo istante e riducendo al minimo la distanza fra il pubblico e l’artista. Lo spettacolo, liberamente ispirato al film capolavoro Ready Player One di Steven Spielberg, ha entusiasmato il pubblico di ogni teatro in cui è andato in scena. TILT è un viaggio fra realtà virtuale e mondo reale, ma dove tutto ciò che accade sul palcoscenico è vero. Novanta minuti a ritmo incalzante, senza interruzioni, traboccanti di energia e di spettacolarità. Ogni elemento artistico, coreografico, scenografico e musicale esalta le magnifiche performance. A rendere possibile tutto questo, un gruppo di Top Performers mondiali di prim’ordine, artefici di incredibili numeri aerei e a terra che emozionano e tolgono il respiro.

Lo show rilegge il mondo virtuale, per poi affermare quanto siano più importanti la realtà e i valori dell’amicizia, dell’alleanza, della verità e dell’amore. Ammirando le formidabili performance soliste e di gruppoche tendono ai limiti dell’immaginazione e delle possibilità umane –, si comprende appieno il messaggio di fondo di TILT: un invito a vivere le proprie emozioni, a essere ciò che si è, acredere in se stessi e nelle proprie capacità; infatti, proprio come ricordano le paroledel film di Steven Spielberg: «Per quanto dolorosa a volte sia, la realtà rimane l’unico posto in cui mangiare un pasto decente».

In scena, un collettivo di caratura mondiale, formato da ventinove artisti, selezionati tra i migliori del Nouveau Cirque. Molti di loro vantano partecipazioni in alcune delle produzioni di maggior successo del Cirque du Soleil. All’interno del cast vi sono Superstar acclamate sui palcoscenici di tutto il mondo, pluripremiate con i riconoscimenti più ambiti e prestigiosi per le performance che le hanno rese famose, e che – per l’occasione – offriranno al pubblico anche alcune anteprime mondiali create ad hoc per TILT. Artisti di prim’ordine presenteranno dodici numeri – aerei e a terra – eccezionali e mozzafiato che tenderanno ai limiti dell’immaginazione e delle capacità umane e che li hanno resi celebri in ogni angolo del mondo.

In pochi anni (dal 2019 ad oggi, escludendo il periodo di “stop” imposto dalle misure atte a limitare la diffusione del Covid-19), TILT ha permesso alla compagnia Le Cirque Top Performers di essere considerata dagli addetti ai lavori la realtà europea più importante in questo genere di spettacoli. A confermare il successo di questa produzione internazionale, il crescente interesse da parte del pubblico, ma anche i titoli della stampa nazionale, che, sin da subito, ha sempre sottolineato e ribadito l’importanza e l’unicità delle produzioni che portano la firma di Le Cirque Top Performers.

 

Photo Credit © R.Fontana

L’ARTISTIC DIRECTOR & GUEST STAR DI TILT – Anatoliy Zalevskyy
La sua carriera è
strepitosa. Artista di punta nelle produzioni più applaudite del Cirque du Soleil, Anatoliy Zalevskyy ha vinto i premi internazionali più ambìti, fra i quali la Medaglia d’Oro al Festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi nel 1998 e il Clown d’Oro al Festival Internazionale del Circo di Monte-Carlo nel 1999. Lunedì 25 settembre 2023 ha ricevuto il prestigioso Salieri Award di Platino alla carriera. È acclamato in tutto il mondo e il suo Paese natale lo ha insignito del titolo di Artista Onorario dell’Ucraina. Ha fondato un centro di formazione delle arti circensi e la compagnia Rizoma, dalla quale ha selezionato alcuni straordinari performer che, durante lo spettacolo, condividono il palcoscenico con le altre Superstar del Nouveau Cirque che formano il cast di TILT. È il Direttore Artistico dello show, nonché protagonista in scena con il numero che lo ha reso celebre e che gli ha permesso di essere considerato una stella mondiale: il suo romantico «White Act» è tra i momenti più suggestivi ed emozionanti di TILT. Ciò che riesce a fare con il corpo è sorprendente: tutti i movimenti sono perfetti e in armonia fra loro. È una magnifica dimostrazione di forza, energia ed equilibrio. La sua performance è scandita da una colonna sonora evocativa, capace di far sognare il pubblico sin dal primo istante

Le date del Christmas Tour 2023-2024 di TILT:
 – dal 24 al 26 novembre, Assisi – Teatro Lyric
– dal 29 novembre al 3 dicembre, Roma – Teatro Olimpico
– dall’8 al 10 dicembre, Pescara – Teatro Massimo
– dal 15 al 17 dicembre, Bari – Teatro Team
– dal 21 al 23 dicembre, Catania – Teatro Metropolitan
– dal 29 dicembre al 7 gennaio 2024, Napoli – Teatro Bellini

I tickets ancora disponibili si possono acquistare sul sito-web ufficiale di Le Cirque Top Performers (www.lecirquetopperformers.it). Per una consultazione più rapida, si può fare riferimento alla seguente pagina-web: www.tilticket.it

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Il Tour di Ligabue “Dedicato a noi” a Roma

Dopo il grande successo del concerto allo Stadio Olimpico dello scorso luglio, Ligabue è tornato ad esibirsi a Roma, questa volta sul palco del Palazzo dello Sport.

Uno show in una bellissima cornice di pubblico per l’evento sold-out, con fan più o meno giovani che hanno seguito lo spettacolo con un forte entusiasmo e partecipazione.

Sul palco con la sua band storica, in un’intesa consolidata garanzia di successo, il rocker di Correggio ha presentato il suo ultimo album, dal titolo “Dedicato a Noi”, che è anche il titolo  del tour che lo sta portando lungo tutta la penisola.

Ovviamente non è mancata anche l’esecuzione dei brani di successo che lo hanno reso famoso e così amati dal suo pubblico, quali “Certe notti”, “Urlando Contro il Cielo”, “Bar Mario” e “Piccola stella senza cielo”, solo per citarne alcuni.

Il Liga anche questa volta ha riproposto le sue caratteristiche indelebili nello scenario della musica italiana di questi ultimi decenni, ovvero i suoi marchi di fabbrica quali il timbro di voce inconfondibile, i suoi stivali a punta e i suoi gilet.

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Roberto Bettacchi
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