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CULTURA - page 35

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Auditorium Parco della Musica – God’s Spell: Earl Bynum The Mount Unity Choir

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Auditorium Parco della Musica – God’s Spell: Earl Bynum The Mount Unity Choir

Earl Bynum realizza in Sala Sinopoli il suo proponimento: “I want to push others to live their dreams.”

Roma 27 Dicembre 2023

Articolo e Foto di Grazia Menna

Questo è il primo dei due attesi concerti che Earl Bynum e The Mount Unity Chior tiene in Sala Sinopoli, nell’ambito del “Roma Gospel Festival“; il pubblico presente nella gremitissima sala, conosce già sia Earl Bynum sia il coro, tant’è che fremente con ripetuti applausi prima dell’orario di inizio, chiama sul palco la formazione ed il suo leader.

Earl Bynum si presenta all’appuntamento in Sala Sinopoli con una formazione composta di 5 elementi,  selezionati dalla corale The Mount Unity Choir, che è parte integrante della Mount Lebanon Baptist Church, corale con oltre cento elementi con sede nel Norfolk chiamata “The Mount”. sul palco:

Earl Matthew Bynum Jr. (direzione, voce tenore solista), Tiffany Elliott e Alianna Smith  (voci soprano), Cynthia Beckwith e Aisha Renee McCollum (voci contralto), Stephon Rodgers  (voce tenore), Cedric Rouson (tastiere), Charity Zion Salom (basso),  Simon Richardson (batteria).

Earl Bynum grazie alle sue capacità di compositore, alla sua creatività nell’arrangiamento vocale ed abilità artistica nella musica gospel, è diventato velocemente uno dei leader più riconosciuti nella musica; la sua bravura negli anni è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Figura chiave nella panorama musicale della Virginia, suo stato d’origine, ha diretto il Virginia Mass Choir, è stato primo vicepresidente della Virginia Gospel Radio Announcers Guild.

Bynum è anche conosciuto come “Mr. Internazionale”, per le sue numerose  tournée che lo hanno visto protagonista in Danimarca, Italia, Spagna, Svizzera e Giappone.

Il suo duro lavoro e la sua integrità nella musica nel corso degli anni gli hanno fruttato un impressionante elenco di premi e riconoscimenti. .

Tra i tanti  premi ricevuti dal Mount Unity Choir , si cita: l’importante riconoscimento come Miglior Coro Church ai “Neighbourhood Awards” nel 2013 ed a gennaio 2014 ha vinto gli “Stellar Awards” come Miglior Coro Gospel Contemporaneo. Nel 2010, Bynum e il suo progetto OPEN MY HEART sono stati nominati per due Stellar Gospel Music Awards come cantante maschile contemporaneo dell’anno e Coro contemporaneo dell’anno

Tra i brani ascoltati dal pubblico che ha gremito la Sala Sinopoli,  eseguita dalla voce solista di Bynum: “Bless The Name Of The Lord” , che negli anni è diventato un successo radiofonico e dal 2013  cori e gruppi di culto in tutto il paese hanno reso il loro “Inno di culto dell’anno”.

Nell”esecuzione dei brani proposti, si percepisce un’autentica testimonianza di condivisione, di preghiera partecipata,  quelli che possono essere considerati i canoni di esecuzione del Gospel originario; troviamo un mix perfetto di arrangiamenti gospel tradizionali, contemporanei, vicini al jazz, dosati ed espressi con cura, maestria ed energia. I brani scelti hanno deliziato i più, coloro che ben a fondo conoscono il lavoro di Bynum, ma non tutti gli spettatori presenti; Bynum ha comunque deliziato , alla fine del concerto, tutto il pubblico  con la sua personale esecuzione di “We are the World”  cantata assieme agli spettatori e con gli immancabili cellulari a far da lucciole in sala; come brano di chiusura e come gli spettatori si aspettavano da un coro Gospel, l’immancabile “O Happy Day”.

Per chi volesse approfondire: www.themountunitychoir.com

Si ringrazia l’Ufficio Stampa della   GDG Press , nella persone di Alessandro Gambino e Ilenia Visalli che hanno reso possibile il racconto fotografico.

Festa grande per Giancane al Monk

Giancane torna a casa, sul palco del Monk, che tante volte lo ha già ospitato, per un’occasione veramente speciale: il compleanno del suo primo EP, “Carne”, che quest’anno festeggia ben dieci anni.

Giancane, al secolo Giancarlo Barbati, invita il suo pubblico a quella che di fatto è una grande festa collettiva di due giorni più che un semplice live. Scalette diverse per le due serate, tanti musicisti fra gli ospiti, come Andrea Ruggiero al violino e il rapper Kento nella prima, e  Galoni ed Alessandro Pieravanti del Muro del Canto nella seconda.

Il padrone di casa non si risparmia un momento, trascina i presenti, fa ballare e saltare e condisce lo show con il suo humour tutto romano. Si diverte e fa divertire, annullando la distanza fra palco e platea, e trasformando le due serate in un party travolgente, carico di allegria.

Più di tre ore di musica per entrambi i concerti e, tanti i pezzi suonati, da cover come “Lunedì”e “Riderà”, passando dai classici “Vecchi di merda”, “Hogan blu”e “Una vita al top”, fino ad arrivare ad “Ipocondria”, “Disagio”, “Come stai”e tanti tanti altri. Una kermesse musicale lunghissima che tuttavia sembra volare via in un attimo, tanta è l’energia vitale che proviene dal palco e si spande come un balsamo sulla folla.
Un compleanno davvero indimenticabile per chiunque abbia avuto la fortuna di essere presente, e un modo meraviglioso per iniziare anche le feste di Natale con la giusta carica intonando tutti in coro “Buon compleanno Gesù”.

Qui sotto la scaletta della serata del 22 Dicembre:

Ma tu no

Pecora

Ciao sono Giancane

Riderà

Lunedì

La vita

Il mio migliore amico

Vorrei essere te

Hogan blu

Limone

Non dormo più

Come stai

Papà Francesco

Disagio

Ipocondria

Slib

Siupm

Voglio Morire

Pare che dorme

Vecchi di merda

Uvat

Neanche per sbaglio

Tuttucha

Sarni

Dragostea Dinitei/ L’amour toujour

Buon compleanno Gesù

La stessa estate

 

 

Auditorium Parco della Musica – God’s Spell: Harlem Gospel Choir

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Auditorium Parco della Musica – God’s Spell : Harlem Gospel Choir

9 solisti strepitosi, un’unica voce per l’Alleluja e gli auguri natalizi

Roma 25 Dicembre 2023

Articolo e Foto di Grazia Menna

E tra i regali di Natale l’Auditorium Parco della Musica di Roma dona agli spettatori che, oggi 25 dicembre 2023, hanno riempito la Sala Sinopoli, il magnifico concerto degli Harlem Gospel Choir il più famoso e longevo coro gospel d’America.

Data 1986 quando il suo fondatore, purtroppo scomparso nel 2018, Allen Bailey crea il coro dopo aver assistito ad una celebrazione in onore di Dr. Martin Luther King Jr. ad Harlem; sceglie le più belle voci di Harlem e New York City, provenienti dalle numerose Black Church attive nella città.

Facendo un po’ di storia del Gospel, non possiamo dimenticare che questo genere musicale si lega alla storia della tratta degli schiavi afro-americani; parliamo del 1700 circa, quando gli schiavi africani portarono la loro unica eredità musicale africana in America e la combinarono con la loro nuova fede: il cristianesimo. Si indica questo prima forma musicale con il termine di Spirituals (volto in prevalenza all’esaltazione di una prospettiva di liberazione del popolo nero); le prime monodie religiose raccontano quindi dell’approccio dei neri al Cristianesimo, ancora in forma clandestina, perché proibite dai loro pa­droni. I loro canti erano una rielaborazione in chiave cristiana della musica rituale africana. Lo schema interpretati­vo, che ancora oggi rileviamo nel gospel che ascoltiamo, è strutturato con un leader che pronuncia ad alta voce una frase, (allora generalmente tratta dalle Sacre Scritture) mentre il coro la ripete subito dopo, riprodu­cendo la stessa intonazione e le medesime inflessioni della voce guida.

Ma la svolta arriva negli anni Trenta grazie a Tom A. Dorsey che con Il suo sforzo, pienamente riuscito, ha modernizzato gli antichi moduli espressivi degli Spirituals creando il nuovo genere il GOSPEL, fondendo il sacro (spirituals e inni) ed il profano (blues e jazz).

Da questo momento in poi il Gospel si espande a macchia d’olio prima in America e quindi nel resto del mondo, non si dimentichino interpreti del calibro di Mahalia Jackson, Clara Ward, James Cleveland, Aretha Franklin, Della Reese, Lou Rawls  e Ray Charles, solo per citarne alcuni.

Tornando all’Harlem Gospel Choir il repertorio che hanno proposto al pubblico romano, in visibilio per la performance, è incentrato sul gospel contemporaneo, dove si ritrovano elementi musicale del jazz e del blues; le collaborazioni e le esibizioni dell’Ensamble americana annota eventi con Bono, Diana Ross, The Gorillaz, Andre Rieu, Damon Albarn, Pharrell Williams JamieXX, Raury, KBS Korea Traditional Music Orchestra e Lang Lang, Lou Gramm of Foreigner, Dee Snider of Twisted Sister, Sia, Yolanda Adams, The 1975, Ibeyi, Nile Rodgers, Kathy Sledge e al Grammy Award Show 2018 con Sam Smith.

Si sono esibiti per tre presidenti (il presidente Obama, il presidente Carter e il presidente Nelson Mandela), due papi (papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI), Ban Ki-Moon e l’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Hanno registrato con Keith Richards, The Chieftains e Trace Adkins, tra gli altri.

Gli Harlem Gospel Choir si sono esibiti nella formazione composta da 9 vocalist e la band a supporto; il gruppo ha omaggiato Whitney Houston interpretando il suo brano “I Will Always Love You”

Come si può leggere dal loro sito (https://www.harlemgospelchoir.com/charitable-involvement/) :

“il gruppo ha collaborato con Feed The Children , si è esibito in una serie di eventi di beneficenza, tra cui: Coat Drive del 2008 della ABC TV (il coro ha contribuito a raccogliere oltre 50.000 cappotti per i senzatetto) ; La banca alimentare del New Jersey; le Voci dell’11 settembre che fornisce aiuto e sostegno alle famiglie delle vittime dell’11 settembre; e i campi Hole in the Wall Gang di Paul Newman che offrono meravigliose esperienze all’aria aperta ai bambini malati di cancro terminale. L’Harlem Gospel Choir si è esibito al Tabernacle on Martha’s Vineyard per raccogliere fondi per le famiglie di entrambi i Ft. Soldati Bragg che combattono in Iraq e Afghanistan e per la NAACP. Si è anche esibito con Ashford & Simpson al BB King Blues Club per raccogliere fondi per l’associazione di beneficenza ebraica Save A Heart che fornisce interventi chirurgici al cuore a prezzi accessibili per i bambini gravemente malati in Israele.

Il coro crede che i bambini siano il nostro futuro e unisce le forze con enti di beneficenza locali per bambini quando possibile, sia a casa che in tournée. Attualmente il coro è orgoglioso di collaborare con Operation Smile, un ente di beneficenza che fornisce operazioni correttive gratuite ai bambini nati con difetti schisi. Il coro dona tutti i proventi della vendita dei suoi esclusivi braccialetti in silicone arancione a Operation Smile, nonché i profitti derivanti dalla vendita dei suoi CD ai concerti in tutto il mondo.”

Qualcuno ha detto che ogni concerto del gruppo è come un giro sulle montagne russe tra canti e balli; qui in Sala Sinopoli, le vertigini da montagne russe sono state vissute da tutto il pubblico in sala, cantando, applaudendo a ritmo ed emozionandosi per i brani eseguiti.  I cellulari in sala non sono serviti solo ad illuminare e rendere magica l’atmosfera di questo Natale 2023, ma anche a registrare e portare con se, ognuno nel proprio device, un momento di magia, solidarietà e appartenenza ad una comunità.

Tra i brani natalizi di cui gli Harlem Gospel Choir ha omaggiato il pubblico che ha gremito la sala, non poteva mancare Oh Happy Day , che è  assurta a brano rappresentativo del Natale senza la quale , non sarebbe NATALE!

 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa della   GDG Press , nella persone di Alessandro Gambino e Ilenia Visalli che hanno reso possibile il racconto fotografico.

 

Auditorium Parco della Musica – God’s Spell con i Florida Inspirational Singers

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Auditorium Parco della Musica – God’s Spell con i Florida Inspirational Singers

Energia pura dell’Ensamble americano che traporta il pubblico fin sul palco a ballare con loro

Roma 24 Dicembre 2023

Articolo e Foto di Grazia Menna

Il secondo appuntamento del  “Roma Gospel Festival,vede protagonisti i Florida Inspirational Singer, l’ensamble proveniente dalla Florida Centrale , costituito unicamente dai migliori solisti gospel della loro area geografica.

Nathan Mitchell,  “grammy nominated” , tenore , pianista con una discografia pluripremiata per il  genere gospel, sould, jazz e inspirational , insime al tenore Pastor John Polk, sono i direttori del gruppo; sia Nathan Mitchell quanto  Pastor John Polk, sono conosciutissimi dal pubblico italiano avezzo a questo tipo di sound, ed entrambi vantano un solido background  sia a livello di performance live sia come elementi attivi e partecipativi  nella vita religiosa della loro comunità americana; ricordiamo che il gruppo ha partecipato nel 2022 ad una puntata di “Domenica In”, in occasione delle festività natalizie.

Il concerto ha proposto coreografie fotografiche, virtuosismi vocali e strumentali e tanto coinvolgimento con il pubblico, che non solo  ha ballato in sala al ritmo della musicalità del gruppo, ma alcuni fortunati si sono potuti esibire sul palco con loro;  anche per i Florida Inspirational Singers  i cellulari si sono accesi, a mo’ di moderne candele, ad accompagnare e rendere magica l’atmosfera in sala.

Un omaggio dell’ensamble è stato reso a Tina Turner, che ricordiamo ha praticato il gospel come tanti suoi altri colleghi, interpretando il pezzo: “Simply the Best” alla loro maniera. Ed un omaggio è stato reso all’Italia cantando un duetto in italiano.

In chiusura acclamati da tutto il pubblico, i Florida Inspirational Singer hanno regalato il bis con il brano simbolo stesso del gospel in tutto il mondo, ‘Oh happy day’.

Si ringrazia l’Ufficio Stampa della   GDG Press , nella persone di Alessandro Gambino e Ilenia Visalli che hanno reso possibile il racconto fotografico.

I BSBE riempiono il MONK

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Chiudono il loro Next Big Tour a casa i Bud Spencer Blues Explosion, band alternative rock-punk blues formatasi nel 2006, ed anche il MONK, come molte delle altre date, registra un sold out.
Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio ci hanno oramai abituato a performance di alto livello, che portano il pubblico dentro un’altra dimensione, la loro dimensione, dove una chitarra, una voce ed una batteria ricreano quel caratteristico sound graffiante ed immersivo che tanto colpisce ed affascina.
Pezzi provenienti dal loro ultimo album Next Big Niente ma anche i “loro classici”, come la versione personalissima di “Hey Boy Hey Girl” con la quale aprono ed infiammano fin da subito il MONK.
è sempre un grande piacere partecipare ad un loro concerto!

Ad aprire la serata sono stati i Bento, duo molto interessante in cui tastiere, sint e batteria danno vita ad una miscela esplosiva di diversi generi musicali: triphop, rock, elettronica, pop. Bravi Francesco Barletta ed Umberto Coviello, vi auguro di fare molta strada sui palchi d’Italia!

Auditorium Parco della Musica – God’s Spell: Eric Waddell & The Abundant Life Singers

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Auditorium Parco della Musica – God’s Spell:  Eric Waddell & The Abundant Life Singers

“God’s Spell” parlare di Dio: nella Sala Sinopoli atmosfera magica con la performance di Eric Waddell ed il suo coro

Roma 22 Dicembre 2023

Articolo e Foto di Grazia Menna

Con questo articolo e con le immagini in esso contenute, si inizia il racconto del “Roma Gospel Festival” , racconto che proseguirà per tutti gli eventi in calendario, che si è inaugurato il 21 dicembre 2023, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Ad aprire la rassegna l’onere e l’onore spetta ad Eric Waddell & The Abundant Life Singers, tra i gruppi di spicco nel panorama gospel di Baltimora.

Il coro, nato nel 2013 ha raggruppato via via un numero sempre crescente di vocalist di alto spessore: a Roma il coro si è presentato con circa centocinquanta coristi e una band d’eccezione. Con la direzione magistrale di Eric Waddell, front-man  e leader del gruppo, ha raggiunto un livello di perfezione vocale che,  a chi conosce a fondo la musica gospel ed i suoi maggiori interpreti, ricorda le formazioni di Hezekiah Walker e Ricky Dillard.

La prima volta del gruppo in Italia risale al dicembre 2017,  riscuotendo uno straordinario successo di pubblico e critica. In Italia si sono esibiti, solo per citare alcuni concerti, a L’Aquila, con i Solisti Aquilani, in un  Concerto di Capodanno in Piazza a Firenze, il concerto del Primo dell’Anno nella Piazza del Campo a Siena. Le esibizioni del gruppo annoverano loghi  prestigiosi  quali il Petruzzelli  a Bari, la Tuscany Hall di Firenze, la Basilica di San Lorenzo a Napoli, il Teatro Bellini di Catania, la Chiesa Del Collegio di Trapani, l’Arcimboldi di Milano, il Teatro Ristori di Verona e moltissimi altri ancora.

Eric Waddell ed il suo gruppo, si è trovato a esibirsi con leggende della musica quali Pastor Timothy Wright e Albertina Walker;, le stelle del gospel BeBe & CeCe Winans, Pastor Marvin Sapp, Vashawn Mitchell, Vanessa Bell Armstrong, Pastore Charles Jenkins, Dorothy Norwood, Keith Pringle senza dimenticare la figura leggendaria di Dottie Peoples.

Tra  le incisioni discografiche più importanti realizzate dal gruppo, si menziona: “Put a Praise On It ” (realizzato nel Settembre 2012 ),  “Hour of Power” (in marzo, 2013) , “Release”  in collaborazione con Overseer Kervy Brown and Isaiah D. Thomas (a Maggio 2013), “The Church Sound” (nel  Marzo  2017 ). Il loro ultimo lavoro, presente anche sulle piattaforme web è “The Journey” del 2022.

La produzione artistica del gruppo creata da Eric Waddell è costellata anche di premi, per citarne alcuni nel  2014 ha ricevuto il “Rhythm of Gospel Awards” quale  miglior CD Tradizionale dell’anno e l’Year & Best Performances by Choir/Director.

L’importanza e la bravura di questa formazione gospel si evince anche dagli eventi significative ai quali è stata invitata, tra cui  : “BET’s Bobby Jones Gospel” ad agosto del 2014, “Gospel Heritage Month” presso il Kennedy Center sempre ad agosto 2014,  all’Inaugurazione del nuovo mandato presidenziale americano nel gennaio 2017. ricordiamo che il gruppo era nato solo nel 2013!

Eric Waddell  uno fra i più eccellenti Ministri di Musica, direttore di coro , docente e compositore che ha studiato presso il Conservatorio Peabody come salmista; egli ha proposto al pubblico romano che ha affollato la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica, molti dei brani in repertorio di sua composizione, abbinando un sound dalle sonorità del gospel tradizionale con le nuove tendenze del Contemporary gospel.

GOD’s Spell : “parlare di Dio”, o meglio in questo caso “parlare con Dio”, e gli spettatori romani accorsi a riempire la Sala Sinopoli hanno partecipato, trasportati dal l’esortazione “Clap your hands” di Eric Waddell che non ha mai smesso di coinvolgere un pubblico inizialmente intimidito, invitandolo ad unirsi nel canto.  Tra i brani eseguiti i celebri “We we wish you a merry Christmas” e “Silent Night“, accompagnati dall’ondeggiare delle torce dei cellulari, che hanno fatto magicamente vivere ai presenti una dolce atmosfera natalizia. Il concerto è finito con il brano “Oh happy day” e la standing ovation di tutta la sala per Eric Waddell & The Abundant Life Singers.

 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa della   GDG Press , nella persone di Alessandro Gambino e Ilenia Visalli che hanno reso possibile il racconto fotografico.

 

Teatrosophia – “Io ed Emma”

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“Teatrosophia – “Io ed Emma”

Valentina Cognatti scrive e dirige la pièce teatrale coinvolgendoci nel suo dramma sul femminicidio

Roma, 16 dicembre 2023

Articolo di Leonardo De Luca

Foto Ufficio Stampa Teatrosophia

Lo spettacolo tratta il tema del femminicidio dall’incontro dopo diversi anni di una madre, Emma, con sua figlia, interpretate rispettivamente da Loredana Piedimonte e Martina Grandin.

La casa dove vivevano era spesso luogo di casi di violenze domestiche da parte del padre nei confronti di sua moglie Emma. La figlia ha iniziato a lavorare da non molto e ha trovato stabilità lontano da casa con un uomo con cui sta per avere un bambino. Lei adesso si trova a dover diventare madre ma non si crede preparata e soprattutto teme di diventare come la sua di madre e con essa di ereditare la sua debolezza, le sue assenze e le bugie, tutte dovute alla volontà di nascondere la situazione di violenza da parte di suo marito.

Il suo tormento arriva a tal punto da mettere in discussione lo stesso procedere della gravidanza e la sua insicurezza la spinge a invitare sua madre a stare da lei, per darle la notizia e parlarle per aiutarla nella sua scelta. Da subito si percepisce la distanza che le ha tenute separate per anni, la difficoltà con cui si rivolgono l’una all’altra è palpabile. La loro fase di avvicinamento, che compiono quasi inconsapevolmente, è costellata da diversi racconti di ricordi ancora vividi nella loro memoria (dove la figlia da adolescente e da bambina è interpretata da Viola Sura e Nicole Caleffi), episodi felici come episodi sofferti. Questi riescono a scalfire le barriere della loro incomunicabilità specialmente mostrando Emma come madre amorevole ma vittima di una violenza brutale che purtroppo si è riversata su sua figlia sotto forma di un doloroso distacco tra le due. Allora, si rendono conto di essersi aperte a vicenda tramite i loro ricordi, che smussano da ogni genere di vittimismo e propensione a rimproverarsi sempre qualcosa, e sugellano il loro ricongiungimento con un solenne abbraccio. Il padre non viene mai rappresentato, è una figura esterna ma quasi raggelante per quanto però sia presente e così determinante nelle loro vite soprattutto in quella di Emma che ancora ci convive. Questo particolare fa si che siamo quasi intimoriti dalla sua figura, così violenta e capace delle più dissolute umiliazioni. È una storia che descrive una crudeltà che si consuma silenziosamente tra le mura domestiche nella piena complicità della sua triste normalizzazione. Mette in luce sapientemente la tematica del femminicidio a livello della quotidianità di una famiglia come tante altre, costruendosi in maniera tale da riuscire davvero a toccare nell’intimo, a partire proprio da queste relazioni familiari. Non vuole impartire una semplice lezione contro il femminicidio e la violenza domestica ma lascia che i loro sguardi e le loro urla, tanto traboccanti di ira quanto di disperazione, dei loro ricordi possano meglio di ogni altra cosa denunciare la profonda ingiustizia sotto la quale sono state costrette a vivere per anni. Probabilmente non c’è opera che potesse essere più adatta al periodo che stiamo vivendo soprattutto per la sua complessità che non viene mai banalizzata né trattata con frettolosa risolutezza.

Si ringrazia l’Ufficio stampa di Teatrosophia nella persona di AndreaCavazzini

Cartiera Soundscape, dal 17 al 30 dicembre arriva al Parco Regionale dell’Appia Antica

A dicembre Cartiera Soundscape all’ Ex Cartiera Latina.

Dal 17 al 30 dicembre concerti, laboratori, installazioni, passeggiate culturali e arti performative. Organizzato da Cultural Pro in associazione con Ars Mundi, dal 17 al 30 dicembre arriva al Parco Regionale dell’Appia Antica Cartiera Soundscape, manifestazione che unisce diverse arti performative dal forte spirito aggregativo all’interno del maestoso Parco Regionale dell’Appia Antica, con lo scopo di favorire lo sviluppo sociale, individuale e di comunità attorno ai temi sociali, economici e ambientali di comune interesse.

Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.

Cartiera Soundscape, dopo un’anteprima il 9 dicembre con una passeggiata nel Parco degli Acquedotti, inaugura il suo cartellone il 17 dicembre (alle 11) con Sound tales, in cui l’autrice radiofonica e sound designer Alice Gussoni guiderà un laboratorio di narrazione sonora del territorio attraverso una passeggiata tra il Parco Regionale dell’Appia Antica e i Municipi VII e VIII.

Lungo il percorso proposto, si possono ammirare resti di antiche strade romane, acquedotti, tombe e monumenti, oltre a godere di un’ampia varietà di flora e fauna. La restituzione dell’esperienza esplorativa verrà poi trasformata in podcast da Ponte Radio, la Radio Web del Pontedincontro Onlus, creata da e con i ragazzi e le ragazze del Laurentino 38.

Cuore pulsante di Cartiera Soundscape è però, come desumibile dal nome, la Ex Cartiera Latina in via Appia Antica, l’area dove sorgeva uno dei più grandi stabilimenti di produzione di carta del Centro Sud e oggi complesso multifunzionale, dove, dal 28 al 30 dicembre, attraverso diverse tecniche artistiche sperimentali e installazioni digitali, avranno luogo laboratori, performance live di musica e di danza.

In programma per il 28 dicembre, infatti, la suggestiva installazione sonora Plants Play, a cura di Marco Bonetti, con cui si potrà ascoltare, dalle 15 alle 19, la musica generativa di alberi e piante presenti tra i giardini della Ex Cartiera attraverso i dispositivi elettro-acustici del progetto “Plants Play”; dalle 19, invece, la Ex Cartiera Latina si anima dei suoni di A War at Tarawa, progetto musicale originario di Berlino, le cui sonorità richiamano l’estetica della musica elettronica passata, arricchita da tocchi di chitarre post-rock, cui, dalle 20, seguirà la suggestiva performance di Orange and Mountains, formazione composta da Edoardo De Din e Lorenzo Pesci, che trae ispirazione dalle loro visioni musicali uniche e dai loro background scientifici e tecnici nelle scienze naturali e nell’ingegneria, generando un’esperienza sonora distintiva tra musica elettronica, ambient e EDM.

In conclusione di serata, dalle 21, le sonorità di RIP, duo di musicisti, cantautori e producer, a metà strada tra la techno made in Berlin, l’elettronica londinese, la canzone italiana e la musica ambient.

Il 29 dicembre, oltre all’installazione Plants Play e all’angolo digitale che sarà allestito fino al termine della manifestazione, unitamente al laboratorio audio Ponteradio proposto da Pontedincontro APS, sono in programma altre due performance musicali. Alle 20, infatti, sarà la volta di Orchestre Impossibili, progetto sonoro per laptop, orchestre digitali, sintetizzatori e field recordings del compositore Andrea Ciccarelli, incentrato sulle possibili rappresentazioni del rapporto tra l’essere umano e la complessità dell’ecosistema naturale, mentre alle 21 il singolare quartetto da camera tellKujira (con due chitarre al posto dei due violini canonici) propone una musica a metà strada fra la contemporanea, l’elettronica, l’art rock e il freejazz, avvalendosi di una scrittura collettiva. Per l’occasione il quartetto presenterà il suo primo disco, omonimo, uscito a novembre 2023 per l’etichetta Superpang.

Gran finale di Cartiera Soundscape il 30 dicembre, che prevede il particolare laboratorio di danza orientale contemporanea Corpo d’acqua, a cura di Nensi Bego – dove si lavorerà sulla potenza del movimento a spirale e sull’improvvisazione corale -, e il workshop La via della voce, seminario a cura di Mauro Tiberi dedicato al ritmo e al canto estatico tra Mediterraneo, Asia Centrale e Africa.

La ballerina Alessandra Cristiani sarà, alle 20, invece, la protagonista di Corpoluce, emozionante spettacolo in cui la luce diventa l’elemento che organizza, scatena e guida i movimenti della danzatrice dando vita a una fusione amplificatrice delle reazioni tra spessore e superficie, apparizione e scomparsa, opacità e trasparenza, confine e libertà.

Mauro Tiberi e Sand Tracks, infine, concluderanno la serata e la manifestazione con una performance musicale a cavallo tra psichedelia e musiche desertiche che si ispirano alle culture sciamaniche centro-asiatiche e alle sonorità estatiche dell’Africa Mediterranea.

Tutte le attività in cartellone proposte da Cartiera Soundscape sono a ingresso libero.

 

Cartiera Soundscape

Dal 17 al 30 dicembre

Parco Regionale dell’Appia Antica – Ex Cartiera Latina

via Appia Antica, 42

00179 Roma

www.arsmundi.it

www.culturalpro.eu

Tel. 366 2182968

arsmundiaps@gmail.com

FB https://www.facebook.com/cartierasoundscape/

IG https://www.instagram.com/cartierasoundscape/

 

Come raggiungerci

  • Autobus 360 fermata Latina
  • Autobus 118/218 fermata Appia Antica/Travicella
  • Autobus 671/714 fermata Colombo/Circonvallazione Ostiense
  • In Bicicletta o a piedi

Ufficio Stampa

Cristina Loizzo

ufficiostampa@arsmundi.it

333 5081325

Giorgio Gori racconta Walter Chiari

Al Teatro Ivelise di Roma è andato in scena lo spettacolo teatrale “Giorgio racconta Walter e Chiari si offende“, scritto e interpretato dall’attore napoletano Giorgio Gori.

Attraverso uno spettacolo di un’ora e mezza l’attore offre al pubblico monologhi, barzellette, proiezioni e ricordi del grande comico e attore Walter Chiari, in particolare raccontandone l’estro creativo, il talento, la sua versatilità ed il suo carisma che lo hanno reso un’icona dello spettacolo e facendo rivivere, allo stesso tempo, gli anni d’oro della televisione italiana,

Con la verve che lo caratterizza Giorgio Gori ripercorre la vita del grande mattatore italiano degli anni ’60 e ’70, dalla parabola ascendente al declino, alternando momenti narrativi – la prima volta a teatro, l’incontro con Carlo Campanini e quello con Alida Chelli – a divertenti gag che riportano in scena le indimenticabili macchiette create negli anni da Walter.

Un grazie a Giorgio Gori per riportare l’attenzione del pubblico soprattutto sull’uomo Walter Chiari, spesso dimenticato o a volte ricordato non sempre in modo positivo.

Pur non avendo avuto modo di incontrarlo personalmente – Chiari è scomparso infatti nel 1991 – traspare chiaramente dall’interpretazione in scena l’emozione e l’enorme stima di Giorgio per quel gran genio di Walter, il quale certamente non sarà “offeso” dal suo racconto.

La galleria delle immagini

Matteo Paolillo: la sua voce incanta Roma

Abbiamo avuto la possibilità di assistere al concerto di Matteo Paolillo all’Atlantico di Roma, per il suo Come Te tour, curato da OTR live. Paolillo è un giovane artista salernitano, classe 1995, che ha raggiunto la notorietà soprattutto grazie alla serie televisiva Mare Fuori, in cui interpreta il ruolo di Edoardo.

Oltre alla recitazione, è appassionato di musica, e sin da ragazzo ha deciso di seguire le orme di Salmo per creare brani che mixino stile rap e trap, con il rock e il pop.

Apertura di tutto rispetto con Samia (candidata a Sanremo giovani nel 2021) e Rondine, talentuoso diciottenne, che ha stregato il pubblico con la sua bellissima voce e il volto da bimbo nascosto da una cascata di riccioli.

È stata quindi la volta di Matteo Paolillo, con un’introduzione video che ha ripercorso i suoi testi. La clessidra, l’orologio, le sbarre, il tempo che passa, imprigionandolo dietro una parete led, da cui traspare la sua figura. Si apre così uno degli show visivamente più interessanti degli ultimi tempi. “Intro/L’Arte” poi “Liberatemi”; due grandi ali bianche si stagliano dalla sua figura ancora imprigionata, in riferimento a Icaro, suo pseudonimo, e pronte a farlo volare libero. Un inizio esplosivo, tra le grida del pubblico, emozionato dalla presenza dell’artista.

Sono quasi duemila le persone venute all’Atlantico di Roma, riaperto per l’occasione dopo oltre 18 mesi, per applaudire il loro beniamino, l’amatissimo Edoardo di Mare Fuori.

Impossibile scindere l’attore dal cantante, le due carriere sembrano intrecciarsi in una passione unica. Portano la sua firma e la sua voce, infatti, i celebri brani legati alla serie, che ha eseguito questa sera: “Origami all’alba”, “Sangue nero” e l‘acclamatissima “’O mar for”, regina di tutti i record di ascolti.

Due carriere intrecciate e interconnesse, in cui mostra grande empatia e volontà di raccontarsi, anche nelle parti più fragili. La finzione da una parte e la propria storia, il proprio pensiero come espressione, nella seconda.

La gavetta nei teatri gli ha dato la giusta consapevolezza di come muoversi su un palco e gestire il proprio corpo nello spazio, oltre al timbro vocale e la grande capacità di coinvolgere il pubblico presente.

Paolillo ha eseguito un repertorio di brani tratti dal suo album “Come te”, oltre a un omaggio alla sua città d’adozione, a cui ha dedicato “Roma nun fa la stupida stasera”, e una cover di “Meraviglioso” di Domenico Modugno.

Le sue nuove canzoni spaziano dal rap al pop, con testi che raccontano la vita, i sogni e le speranze. Una voce e una scrittura molto personali, che non temono di esplorare i lati più umani e mostrare le proprie vulnerabilità.

Accompagnato da una band di tutto rispetto, l’artista ha dimostrato di avere una grande presenza scenica e una voce potente. Ha interagito spesso con il pubblico, scherzando e avvicinandosi, per leggere i numerosi striscioni a lui dedicati e affrontando temi delicati come la lotta contro la violenza di genere e l’educazione ai sentimenti.

Il concerto di Matteo Paolillo è stato un’esperienza energica e coinvolgente, con le meravigliose istallazioni scenografiche sui led, curate da Stefano di Buduo. L’artista ha dimostrato di avere un talento naturale per la musica e un grande carisma. Ha duettato con PJ e dedicato un brano all’ospite della serata, la collega Ludovica Coscione (Teresa in Mare Fuori) che ci ha regalato un monologo da brividi. Il finale non poteva che essere un grande omaggio alla fortunata serie TV che lo ha lanciato, con la versione remix di “’O mar for” e Matteo che invita il pubblico a lasciare per un attimo da parte i telefonini e divertirsi insieme a lui.

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Ginevra Baldassari
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