Il magazine della tua Città

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CULTURA - page 3

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

XXII Alice nella città : Flow

Alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione autonoma e parallela Alice nella Città, è stata presentato il film Flow, un’avventura straordinaria e riflessiva

Il regista lettone Gints Zilbalodis ci regala un’opera animata eccezionale con Flow, un viaggio visivamente ipnotico che mescola semplicità e profondità. Racconta la storia di un gatto nero che, in un mondo sommerso dall’acqua, si ritrova a dover convivere su una barca con altri animali in fuga da un’inondazione apocalittica. Mentre la lotta per la sopravvivenza li avvolge, il protagonista deve imparare a collaborare, superando la sua natura solitaria.

Zilbalodis dirige il film con una visione unica, rendendo Flow molto più di un’avventura. È una riflessione universale sulla solidarietà e la cooperazione, dove ogni gesto degli animali assume un significato profondo. L’assenza di dialoghi, sostituita da immagini e suoni evocativi, trasporta lo spettatore in un mondo immerso nella quiete della natura, amplificato dalla musica eccezionale creata dallo stesso Zilbalodis e dal compositore Rihards Zalupe. La narrazione si sviluppa attraverso immagini fluide e un’animazione che, pur essendo 3D, mantiene un forte carattere artigianale.

La regia di Zilbalodis è da lodare per la sua capacità di intrecciare temi filosofici con un ritmo incalzante e mai banale. Il gatto protagonista ci fa immedesimare nelle sue paure e nei suoi gesti di generosità, rivelando una profonda umanità che trascende il suo essere animale. Le dinamiche tra gli animali a bordo dell’“arca” rappresentano, in modo magistrale, le difficoltà e la bellezza della convivenza, con un richiamo sottile ma potente alla condizione umana.

L’acqua, elemento onnipresente, diventa un simbolo della vita stessa, scorrendo inarrestabile come le emozioni e le sfide dei protagonisti. Zilbalodis dimostra una straordinaria abilità nel trasmettere la forza della natura attraverso la sua regia, facendo sembrare ogni scena un piccolo capolavoro visivo. Flow è, senza dubbio, uno dei film d’animazione più suggestivi dell’anno, già applaudito a Cannes e Annecy, e destinato a lasciare il segno anche agli Oscar.

Il cinema di Zilbalodis non solo ci intrattiene, ma ci invita a riflettere sulla nostra capacità di adattarci, collaborare e vivere in armonia con gli altri. Una pellicola che incanta grandi e piccoli, grazie alla sua semplicità e alla sua profondità, Flow è una gemma rara nel panorama dell’animazione contemporanea.

PALMARIA da oggi fruibile: Self Care

PALMARIA

Esce oggi

Self Care

Il nuovo singolo che anticipa l’album Ora in uscita il 21 novembre

per peermusic ITALY

Self Care artwork (c) Agnese Carbone e Alberto Ricchi

Dopo Le Cose e Le Ore / Poesia,  esce oggi, giovedì 24 ottobre, Self Care il nuovo singolo dei Palmaria, ultima anticipazione del nuovo album dal titolo Ora in arrivo il 21 novembre per peermusic ITALY.

Ascoltalo qui: https://lnk.fuga.com/selfcare

In Self Care il duo, formato da Francesco Drovandi e Giulia Magnani, si mette a nudo mostrando con disarmante sincerità insicurezze e fragilità. Scrivono: “farsi forza e ritrovare la sicurezza in sé stessi, capire che le nostre vulnerabilità possono essere un punto di forza, da cui ricominciare ogni volta che cadiamo”. È questo il significato di Self Care: un invito a prendersi cura di sé, e ritrovare la propria forza interiore.

Scritto e prodotto dai Palmaria, il brano scorre su sonorità pop / lo-fi: un loop di chitarra di Francesco e una batteria d’ispirazione hip hop s’intrecciano alla voce magnetica di Giulia con un flow perfetto e un groove invidiabile.

Crediti Self Care
Scritta da: Francesco Drovandi, Giulia Magnani
Prodotta da: Palmaria
Mix di: Alessandro Donadei
Master di: Filippo Passamonti (VDSS Recording Studio)

Artwork: Agnese Carbone e Alberto Ricchi

Foto: Francesco Quadrelli

Testo Self Care

Sembra di aver perso il momento
Ho chiuso gli occhi solo un secondo
E ora tutto intorno si è spento
Fino a ieri scorreva lento

Mi hai detto che le cose poi arrivano
Sembra così freddo questo vento
So aspettare a lungo in silenzio
Ma rimango in piedi anch’io a stento

Self care voglio che le cose rallentino
Feel better sotto i riflettori da tempo
Myself come le cose semplici
Non hanno mai bisogno di parlarti
I can’t wait che non sia più difficile guardarsi senza fingere

Ora lascio al sole seccare tutti gli strati di questa stanza
La casa dove ho passato il tempo è solo un castello di carta
L’ho costruito dalla base
Ma forse era una brutta fase
Ora basta un filo di vento
Per ritrovare quello che ho perso

Dentro un vortice giro intorno
La gravità quasi non la sento
Il mondo è piccolo ma profondo
Ma ora non ci cado più dentro

Self care voglio che le cose rallentino
Feel better sotto i riflettori da tempo
Myself come le cose semplici
Non hanno mai bisogno di parlarti
I can’t wait che non sia più difficile guardarsi senza fingere

Ora lascio al sole seccare tutti gli strati di questa stanza
La casa dove ho passato il tempo è solo un castello di carta
L’ho costruito dalla base
Ma forse era una brutta fase
Ora basta un filo di vento
Per ritrovare quello che ho perso

Come un fiore sull’asfalto
Mi riscaldo sotto il sole
Come arrivi così in alto?
Come fai senza bruciare?

So che ho la forza di aspettare
Per bucare anche il cemento
Una goccia in mezzo al mare
Qui ad aspettare il mio momento

Ora lascio al sole seccare tutti gli strati di questa stanza
La casa dove ho passato il tempo è solo un castello di carta
L’ho costruito dalla base
Ma forse era una brutta fase
Ora basta un filo di vento
Per ritrovare quello che ho perso

So lost without you
So lost without you
I’ve been feeling so
I’ve been feeling so lost

Bio

Palmaria è il duo formato da Francesco Drovandi e Giulia Magnani. Nati in Liguria, cresciuti con l’isola da cui prendono il nome all’orizzonte, i Palmaria sono i The xx che incontrano Metronomy in una gita sul litorale ligure, da cui nasce il loro Alt Pop sospeso e magico.

La loro carriera artistica inizia nel 2017, dopo il trasferimento a Londra, dove pubblicano il loro ep di debutto Swim che raggiunge oltre un milione di stream su Spotify e riceve il supporto di vari network inglesi come Complex, Clash, BBC 6 Music, BBC 1Xtra. A giugno 2019 registrano il tutto esaurito per il loro primo concerto da headliner a Londra, e nei mesi successivi la loro musica viene scelta da colossi come H&M, Starbucks per i loro store e inserita nella playlist di COLORS Berlin. L’8 novembre dello stesso anno, esce il secondo EP Grow, seguito nel 2021 dal loro terzo lavoro Crystallize.

Rientrati in Italia, nel 2022 inizia una nuova fase artistica con la collaborazione con peermusic ITALY, culminata con l’uscita dell’ep Chameleon, con il quale i Palmaria allargano definitivamente il loro pubblico, riconoscibili per il loro stile che mescola e alterna l’italiano e l’inglese, e dalle sonorità ipnotiche e avvolgenti. Nel 2023 pubblicano i nuovi singoli BucheQuesto momento e Verità; girano l’Italia con il tour estivo del disco e con una tappa all’estero al prestigioso Sziget Festival. Dopo un periodo in studio di registrazione, il duo torna nel 2024 con nuova musica: escono i singoli Le CoseLe Ore / Poesia, anticipazioni del nuovo album Ora in uscita il 21 novembre.

https://www.facebook.com/palmariaofficial

https://www.instagram.com/palmariaofficial

Info peermusic ITALY: https://www.instagram.com/peermusicitaly/

Ufficio stampa GDG press
www.gdgpress.com 

info@gdgpress.com

Le Larve presentano il nuovo singolo “Eau de Parfum”

“La Versione di un Matto,” l’attesissimo nuovo album, previsto per il 15 novembre

Le Larve tornano in scena con l’uscita dell’attesissimo singolo “Eau de Parfum”, ultimo estratto prima del lancio del loro nuovo album, “La Versione di un Matto”, previsto per il 15 novembre prossimo.
Ascolta ora “Eau De Parfum”: https://bfan.link/eau-de-parfum

Con questo brano la band segna un nuovo capitolo di un’evoluzione musicale che esplora temi profondi e universali, con immutata energia.

Eau de Parfum” dipinge un quadro di un mondo complesso e intrinsecamente sbagliato, che l’umanità ha imparato a tollerare con una sorta di rassegnazione. Il ritornello esplode in un grido liberatorio, un urlo potente e disperato, che invita a mantenere la lucidità non solo nelle relazioni con gli altri, ma anche nel rapporto con sé stessi. La canzone diventa un manifesto di resistenza e riflessione, una chiamata a rimanere vigili nonostante le distrazioni e le tentazioni della vita moderna.

La ripetizione delle parole del ritornello crea un’atmosfera ipnotica, che accende i riflettori su gli elementi che possono destabilizzare gli equilibri interiori, mettendo a dura prova la chiarezza mentale. Il ritmo martellante e il testo evocativo si fondono per offrire una delle performance più potenti e immersive de Le Larve.

Eau de Parfum“, pubblicato da DANEL con distribuzione Believe Digital, rappresenta il perfetto equilibrio tra il sound evoluto de Le Larve e la loro energia più pura e ribelle. Questo singolo si prepara a lasciare un segno indelebile non solo nei fan della band, ma anche in tutti coloro che si avvicineranno per la prima volta alla loro musica.

Bio:
Le Larve nascono dal desiderio di comunicazione ed espressione creativa di Jacopo
Castagna, leader polistrumentista della band e noto doppiatore a livello nazionale. Formatisi ufficialmente nel 2016, la band ha fatto il suo debutto con l’album “Non Sono D’accordo”, presentato con un sold-out al teatro Quirinetta di Roma. Da allora, hanno suonato in numerosi live, sia come progetto solista che come band al completo, facendosi notare non solo dal pubblico ma anche dagli addetti ai lavori, tanto da ottenere un contratto con Universal/Polydor.

Dopo un periodo di pausa dovuto a eventi sfortunati, inclusa la pandemia da COVID-19, Le Larve sono tornate con una rinnovata voglia di suonare e divertirsi. Il nuovo materiale mostra una crescita musicale, abbracciando sonorità più mature pur mantenendo l’irriverenza e lo spirito originale che li ha sempre contraddistinti. “Eau de Parfum” segna un momento importante nel loro percorso, anticipando l’uscita del nuovo album che promette di essere uno dei lavori più attesi della scena indie pop italiana.

Le Larve:
Jacopo Castagna – Voce
Mattia Micalitch – Basso
Stefano Maura – Chitarra
Edoardo Guerrazzi – batteria

Le Larve on line:
Facebook: https://www.facebook.com/lelarvemusic
Instagram: https://www.instagram.com/lelarveofficial/
Tik Tok: https://www.tiktok.com/@le.larve

Comunicato stampa: Daniele Mignardi Promopessagency

XXII Alice nella città : Nudes

Alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione autonoma e parallela Alice nella Città, è stata presentata la seconda stagione di Nudes, disponibile su RaiPlay a partire dal 25 ottobre. La serie, prodotta da Bim Produzione in collaborazione con Rai Fiction, affronta in modo diretto e senza filtri il delicato e complesso tema del revenge porn, che non risparmia nessuno, adolescenti e adulti inclusi.

La regista Laura Luchetti, alla guida di questo progetto insieme a Marco Danieli, merita un plauso per il coraggio con cui ha saputo trattare un argomento così scottante e attuale. La sua capacità di raccontare le sfumature psicologiche dei personaggi, dando profondità e umanità alle vittime, è davvero notevole. Luchetti riesce a far emergere non solo il dramma della violazione dell’intimità, ma anche le conseguenze devastanti che questa ha sul piano sociale e familiare. Attraverso storie che abbracciano diverse generazioni e contesti, la regista dimostra una grande sensibilità e intelligenza narrativa, offrendo al pubblico un potente strumento di riflessione.

In questa seconda stagione, la serie amplia lo sguardo anche agli adulti, mostrando come il revenge porn non faccia sconti a nessuno, evidenziando la democraticità orribile del fenomeno. Le tre storie intrecciate – quella di una giovane promessa dello sport, di un professore vedovo e di una madre che ha scelto di vivere con la sua compagna – sono rappresentazioni reali e toccanti di vite stravolte da questa terribile forma di violenza.

L’attenzione alla cura della regia è accompagnata da un cast di alto livello, tra cui spiccano nomi come Emma Valenti, Michele Rosiello, Fortunato Cerlino e Lucia Mascino. Anche il coinvolgimento di PermessoNegato, un’associazione che sostiene le vittime di revenge porn, dimostra l’impegno concreto della serie nel sensibilizzare il pubblico su un problema ancora troppo spesso sottovalutato.

Grazie alla magistrale regia di Luchetti, Nudes non si limita a raccontare delle vittime, ma coinvolge con il suo modo di raccontare e invita a riflettere profondamente sulle dinamiche di potere, vergogna e isolamento che colpiscono chi subisce queste forme di violenza digitale.

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO – XI ed.

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO – XI ed.
“Canto, mito e rituale”

Dal 26 ottobre, al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali a Roma,
4 nuovi appuntamenti del festival diretto da Stefano Saletti

26 OTTOBRE 2024 ore 17.30 – YARÀKÄ: “Curannera”
3 NOVEMBRE 2024 ore 17.30 – AREASUD: “Electric Roots”
24 NOVEMBRE 2024 ore 17.30 – MYSTIKOS: “Paradeseios”
8 DICEMBRE ore 17.30 – AMBROGIO SPARAGNA E LUMENEA: “Anemo”

Si apre sabato 26 ottobre 2024, a Roma, l’undicesima edizione del Festival Popolare italiano diretto dal musicista e compositore Stefano Saletti, realizzato in condivisione con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Quattro appuntamenti sul tema “Canto, mito e rituale” che vedranno in scena formazioni che fanno dell’incontro tra linguaggio contemporaneo e tradizione il loro elemento caratterizzante. Tutti i concerti si terranno alle ore 17.30. Il biglietto d’ingresso è di 6 euro, e comprende la visita al museo che si trova a Piazza di Santa Croce in Gerusalemme, 9/a.

I CONCERTI. Come sempre il Festival Popolare Italiano propone un programma ricco di suoni, strumenti e canti della tradizione che dimostra la forza anche innovativa delle musiche legate alla world music, al folk, alla ricerca e alle radici della musica popolare. L’apertura è affidata al trio Yarákä che presenta Curannera, l’ultimo lavoro discografico che unisce ritmo arcaico e contemporaneità; domenica 3 novembre alle 17.30 di scena il sestetto siciliano Areasud con il concerto Electric Roots tra tradizione e nuove sonorità elettroniche; domenica 24 novembre alle 17.30 spazio alle atmosfere medievali e mediterranee di Mystikos, ensemble guidato dal fiatista Mario Crispi, fondatore degli Agricantus. Chiude il festival domenica 8 dicembre, sempre alle 17.30, Anemo di Ambrogio Sparagna e Lumenea, un progetto intergenerazionale dedicato ai canti della Grecìa salentina che unisce la tradizione popolare pugliese al lavoro di ricerca dell’organettista e etnomusicologo laziale. il concerto è realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2024”.

I FOOLK TALK – CONVERSAZIONI IN MUSICA. Il Festival, oltre alla musica, è anche parola. Ogni concerto, infatti, sarà preceduto alle 17 dai Foolk Talk, una serie di incontri a cura di Blogfoolk Magazine, autorevole settimanale dedicato alle musiche popolari, world e folk, curati dal direttore editoriale Salvatore Esposito e da Stefano Saletti, nei quali verranno approfonditi gli aspetti legati alle musiche eseguite, agli strumenti utilizzati e al mondo popolare.

Primo appuntamento il 26 ottobre con Vincenzo Santoro uno degli autori del libro Tarantelle, santi e guaritori. Forme e figure di un culto popolare. Il 3 novembre Maurizio Cuzzocrea parlerà di Zampognarea, il mondo della zampogna tra uomini e suoni. L’8 dicembre Gabriella Aiello e Ambrogio Sparagna tracceranno un ricordo di Giovanna Marini e del suo lavoro per la valorizzazione dell’enorme patrimonio della musica popolare italiana con storie, aneddoti e ascolti.

IL LUOGO. Il progetto del Festival Popolare è condiviso con il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali diretto dall’architetto Sonia Martone, che con la sua ricca collezione di strumenti antichi, e del mondo, crea un connubio naturale tra musica ascoltata e cultura della musica. Il costo del biglietto d’ingresso di 6 euro permette – prima della partecipazione al concerto – anche la visita alle sale espositive.

IL FESTIVAL. Sotto la direzione artistica di Stefano Saletti (polistrumentista e compositore, alla guida della Banda Ikona e di diversi ensemble internazionali di world music), gli artisti coinvolti fanno conoscere la forza di una tradizione musicale che si rinnova continuamente e mantiene intatto il suo fascino. Il festival, nato nel centro di accoglienza Baobab nel 2015, alla sua chiusura si è trasferito al Teatro Villa Pamphilj dove si è svolto per cinque edizioni, poi nello storico Teatro Verde e dal 2023 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali. Nelle edizioni precedenti ha visto la partecipazione dei più rappresentativi esponenti della musica popolare non solo italiana.

Il Festival Popolare italiano appartiene alla Rete Italiana della World Music, un’associazione che riunisce operatori, musicisti e oltre 25 festival di tutte le regioni d’Italia. Missione della Rete è supportare il mondo della world music italiana e contribuire alla diffusione di un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo per il nostro Paese in cui la musica è strumento di costruzione della propria identità culturale, ma anche di conoscenza e di contaminazione con le altre culture del Mediterraneo, e quindi fonte di innovazione.

L’undicesima edizione del festival dal sottotitolo “Canto, mito e rituale”, è realizzata con il contributo del Nuovo Imaie.

FESTIVAL POPOLARE ITALIANO XI edizione “Canto, mito e rituale”

Direzione artistica: Stefano Saletti

c/o Museo Nazionale degli Strumenti Musicali – Direttrice: Arch. Sonia Martone
Piazza di S. Croce in Gerusalemme, 9/a – 00185 Roma
Organizzazione generale:Associazione Ikona/Ikona Concerti
Media Partner: Blogfoolk Magazine
Ufficio stampa: Fabiana Manuelli

Il Festival Popolare italiano fa parte della Rete Italiana World Music

INFO & PRENOTAZIONI: Tel: 067014796 – Mail: dms-rm.museostrumenti@cultura.gov.it
Ingresso: 6 euro

PROGRAMMA

26 OTTOBRE 2024 ore 17.30

YARÀKÄ: “Curannera”. Ritmo arcaico e contemporaneità
Virginia Pavone: voce, percussioni
Gianni Sciambarruto: chitarra, berimbau
Simone Carrino: percussioni, cajon

Yarákä è un progetto nato nel 2015, attento ad esaltare la componente multietnica, in particolare quella comune matrice ritmica proveniente dall’Africa, che funge da catalizzatore e permette di sperimentare contaminazioni audaci con le sonorità Mediterranee e del Sud Italia. L’ensemble è formato da Gianni Sciambarruto, Virginia Pavone e Simone Carrino, tre musicisti tarantini che ricercano per esprimere una identità personale, per riscoprire le tradizioni con un’apertura verso la modernità e la contaminazione tra culture. L’obiettivo della ricerca degli Yarákä è infatti quello di sublimare in musica il concetto di ritualità che caratterizza le pratiche legate alle tradizioni popolari, esplorando l’ancestrale rapporto uomo-natura. I suoni popolari del Sud del mondo incontrano la riscoperta del dialetto tarantino, un connubio che si fa cifra stilistica di questo percorso.

– Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Salvatore Esposito (Blogfoolk): “Tarantelle, santi e guaritori Forme e figure di un culto popolare”. Incontro con Vincenzo Santoro

3 NOVEMBRE 2024 ore 17.30

AREASUD: “Electric Roots”. Tradizione e nuove sonorità
Maurizio Cuzzocrea: chitarra battente, marranzano, tamburello, voce
Franco Barbanera: friscalettu, zampogna a chiave, gaita galiziana, flauti
Giampiero Cannata: basso e mandola
Mario Gulisano: tamburelli, bodhràn, marranzano, voce
Marco Carnemolla: basso, voce
Alfredo Giammanco: live electronics

Areasud esegue musiche originali di ispirazione tradizionale principalmente legate alle culture siciliane e calabresi, territori da secoli al centro del Mediterraneo, “grande brodo musicale” di popoli che condividono uno stesso destino e una comune identità espressiva. La loro interpretazione della tradizione però non risulta strettamente filologica, ma lascia ampio spazio all’espressione personale e quindi a quel processo di permanente composizione e ri-creazione che è caratteristico della musica di tradizione orale. A un ricco repertorio di tarantelle, in cui zampogna e friscalettu sono protagonisti assoluti, si affiancano canti rituali, favole e serenate che raccontano con il suono e la lingua nativa, un pezzo di storia dei musicisti stessi, della gente comune che ci ha preceduti. I musicisti provengono in parte dai ben noti gruppi di world music come Nakaira e Oi Dipnoi, coi quali hanno partecipato negli ultimi vent’anni a numerose tournée nei principali circuiti nazionali ed esteri.

– Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Stefano Saletti: Zampognarea: il fascino della tradizione. Incontro con Maurizio Cuzzocrea

24 NOVEMBRE 2024 ore 17.30

MYSTIKOS: “Paradeseios”. Il soffio antico del mito
Maurizio Maiorana: narrazione e interventi cantati
Mario Crispi: strumenti a fiato arcaici ed etnici, laptop, voce
Enzo Rao Camemi: violino elettrico, oud
Giuseppe Lomeo: chitarra preparata
Maurizio Curcio: Chapman Stick, laptop
Nino Errera: batteria, percussioni

MYSTIKÒS, è un ensemble di Palermo ideato e diretto da Mario Crispi (fondatore degli Agricantus) insieme a Maurizio Maiorana, Enzo Rao Camemi, Giuseppe Lomeo, Maurizio Curcio, Nino Errera. È un’esperienza musicale ambient/mediterranea che si basa su alcune composizioni e atmosfere musicali, scritti poetici, racconti antichi e moderni rivolti ad una dimensione mistica, arcaica, ancestrale. Il progetto presenta testi tratti dalla tradizione medievale (Carmina Burana, Francesco), ispirati a poeti persiani ed indiani come Rumi, Hafez, Tagore (di cui sono riprodotte delle libere traduzioni in siciliano che assumono un suono nuovo ed atmosfere mediterranee), e tecnicamente interpretati riferendosi alla memoria enunciativa ed espressiva di poeti siciliani come Ignazio Buttitta, Giacomo Giardina, Gaspare Cucinotta, Vito Mercadante, Giovanni Meli. Tali testi, cantati e recitati in latino, italiano volgare e siciliano, sono stati scelti nell’intenzione di utilizzare la lingua siciliana e le lingue arcaiche italiche come forma di rispetto e riconoscimento del potere evocativo delle parole e della loro espressività.

– Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Salvatore Esposito (Blogfoolk) e Stefano Saletti

8 DICEMBRE ore 17.30

AMBROGIO SPARAGNA E LUMENEA: “Anemo” . Canti della grecìa salentina
Ambrogio Sparagna: voce, organetto, direzione musicale
Samuele Anchora: violino voce tamburello
Claudia Avantaggiato: voce
Francesca Cezza: voce
Antonio Costantini: tamburello
Lucia Costantini: voce
Elisabetta Donno: voce e tamburello
Maria Grazia Luchena: voce
Nicola Monaco: tastiera
Dalila Vizzi: tamburello

Con la partecipazione di
Erasmo Treglia: ghironda, ciaramella, totototela

Sotto la direzione artistica di Ambrogio Sparagna, nel doppio ruolo di direttore e di musicista, l’ensemble Lumenea “nuovi fuochi”, presenta un progetto musicale dedicato al griko, l’antico dialetto ancora utilizzato in alcuni comuni del Salento. Un nuovo fuoco, nuovi ritmi tra l’antico e il moderno, per attraversare il Salento guidati dagli echi musicali e dalle storie arrivate fin qui dalla sponda greca. Il gruppo è nato da un’esperienza collettiva cominciata già dieci anni fa quando trenta giovanissimi avevano dato vita all’Orchestra Sparagnina. Da allora vari concerti ma soprattutto la frammentazione del gruppo dovuta al trasferimento di tanti dei ragazzi, per motivi di studio e di lavoro, in altre città italiane. Ma la musica e l’interesse per il griko, ha avuto funzione di nuovo collante permettendo varie reunion musicali e ha favorito adesso la rinascita di una formazione con quei ragazzi e ragazze cresciuti con la musica e al suono melodioso di questo vocabolario antico.

Il concerto è realizzato all’interno della “Programmazione Puglia Sounds 2024”.

– Ore 17: Foolk Talk: conversazioni in musica a cura di Salvatore Esposito (Blogfoolk) e Stefano Saletti: Ricordando Giovanna Marini. Incontro con Gabriella Aiello e Ambrogio Sparagna

Il Timore dei Timori

Il “Mĕtŭs” portato in scena da Alessandra Ferro e Gianni De Feo sulla drammaturgia di Roberto Russo

Roma, 18 ottobre 2024

Articolo e Foto di Grazia Menna

Il duo Alessandra Ferro e Gianni De Feo hanno offerto, al tantissimo pubblico che ha assistito all’opera Mĕtŭs  Noctis, andato in scena a Teatrosophia dal 17 al 20 ottobre 2024 -facendo registrare per tutte le serate sempre il sold-out- uno spettacolo pirotecnico: una Madonna mascherata e un figlio del popolo si sfidano in un gioco di schermaglie, una danza tra servo e padrona, che evoca l’atmosfera di un processo fantasma.

Il testo, scritto da Roberto Russo, affronta temi profondi come la morte e il senso di colpa, in un dialogo continuo tra tragedia e farsa, alto e basso che lentamente conduce l’agire scenico dei due interpreti in un clima di angoscia.

Russo aveva già esplorato l’immaginario napoletano, inserendo anime di defunti che tornano a chieder conto della propria morte violenta, in opere come La rosa non ci ama, dove Maria D’Avalos si confronta con il marito e assassino Carlo Gesualdo da Venosa, interpretato sempre da De Feo.

In Metus Noctis , l’autore dell’opera propone una madre, in incognito, che cerca di portare al pentimento il proprio assassino: il figlio, un giovane del sottoproletariato romano,  con chiari richiami pasoliniani alla borgata e allo stile di vita di un Ragazzi di vita.

Gianni De Feo, che firma anche la regia di questo spettacolo, e Alessandra Ferro mettono in scena un gioco sapiente fatto di mescolanza tra il linguaggio popolare ed il colto, tra un latino erudito -oramai appannaggio di ben pochi- ed un gergale sempre più familiare alle orecchie degli spettatori.  

Il tragico e il farsesco si alternano in una schermaglia continua, dove quest’ultimo funge da maschera per nascondere il dolore del tragico. Russo scegliendo l’alternanza dal linguaggio gergale-erudito, consente a De Feo, fondamentalmente un personaggio del “popolino” , di vestire i panni ben più aulici e dotti, quando fa riferimento al complesso di Edipo. La dinamica tra madre e figlio ricorda un gioco del gatto e del topo, anche se l’ipotetica cornice dell’incubo suggerirebbe che la madre sia una proiezione del senso di colpa del figlio.

Il testo riesce a far convivere momenti di verità e riflessioni profonde, dove anche il popolano può filosofeggiare, e la Bibbia, con i suoi comandamenti, diventa un linguaggio comune. Russo ci ha oramai abituato a veri colpi di genio, ed anche in quest’opera sorpende il pubblico con rapidi slittamenti tra ironia e lirismo. Così, quando Nino Ceccarelli (interpretato da Gianni De Feo) romanticizza la sua giovinezza perduta e il suo prostituirsi, diventa un Narciso che si specchia nella sua beltà, ma la madre lo riporta bruscamente alla realtà: «Non erano gli specchi di Narciso, ma i cessi della Stazione Termini!».

Il talento di performer canoro di De Feo esalta il testo, che oscilla tra poesia e violenza, in un crescendo pasoliniano. Anche la scenografia riflette il dualismo tra sogno e realtà, con la morte come tema centrale. A destra della scena c’è il letto, sfatto e circondato sul pavimento da mozziconi di sigarette e bottiglie di birra vuote, simboli di notti agitate, di incubi e paure; a sinistra, una sedia, emblema della coscienza e della ribellione. Al centro, sullo sfondo come un’illusione, troneggia la madre (interpretata da Alessandra Ferro), che sotto il fuoco incalzante delle accuse del figlio si trasforma, cambiando abiti in scena, da Madonna litaniante a maga taroccara, per finire come una madre dolente e disadorna.

Nel finale, il figlio, ormai smascherato, si fa aggressivo, rivendicando il suo torvo egoismo e rifiutando ogni pentimento: «Sono io il tuo Incubo!». La madre, sempre più statica e solenne, gli tende un’ultima mano, ma il figlio tenta di soffocarla. Tuttavia, è la madre a invertire le parti, spingendolo simbolicamente verso la propria autodistruzione, che si materializza nella scena finale dove entrambi sembrano essere avvolti dal fuoco dell’Inferno.

Si ringrazia la direzione di Teatrosophia ed Andrea Cavazzini per la loro disponibilità che ha reso possibile questo racconto per immagini

METUS NOCTIS (LA PAURA DELLA NOTTE)

Di: Roberto Russo
Con: Gianni De Feo e Alessandra Ferro
Regia: Gianni De Feo
Produzione: Florian Metateatro
Musiche Originali: Adriano D’amico
Aiuto Regia: Sabrina Pistilli
Assistente Regia: Letizia Nicolais
Costumi: Gianni Sapone
Scenografia: Roberto Rinaldi
Voce Magnificat: Francesca Pugliese

Teatrosophia dal 17 al 20 ottobre 2024

trentemøller in Italia con due concerti L’8 e 9 Novembre

trentemøller

Live in Italia per due date con il nuovo album Dreamweaver

Venerdì 8 novembre 2024 – Alcatraz – Milano *

Sabato 9 novembre 2024 – Romaeuropa Festival – Roma **

Prevendite su Dice* e TicketOne**

Trentemøller (c) Philippe Mazzoni

trentemøller torna in Italia per due imperdibili concerti, organizzati da 3D agency, in programma venerdì 8 novembre all’Alcatraz a Milano e sabato 9 novembre all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” a Roma per Romaeuropa Festival, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma. 

Due occasioni preziose per lasciarsi affascinare da quei paesaggi sonori unici e da quelle melodie memorabili che da sempre contraddistinguono il mondo sonoro dell’acclamato musicista e compositore di base a Copenaghen, che presenta dal vivo il nuovo album Dreamweaver.

Definito un mix strepitoso di folk fragile, drum machine, synth e shoegaze (Testpressing), sorprendentemente morbido (Echoes Radio) e semplicemente bellissimo (Klassik Radio), una jam completamente sognante (Stereogum) che espande lo stile oscuro, nebuloso e danzabile dell’artista (BrooklynVegan), Dreamweaver si compone di dieci tracce che si muovono tra ambienti sonori bui e atmosferici con un tocco psichedelico.

Impreziosito dalla voce di Disa, il disco si apre con l’inquietante “A Different Light” e scivola verso l’ipnotica “Nightfall” prima di colpire con il noise rock di “Behind My Eyes”. Muovendosi in equilibro tra momenti sereni come “Empty Beaches” e altri più dinamici come “In A Storm”, Dreamweaver riesce a essere sia familiare che fresco, spingendo il suono di trentemøller verso nuovi, entusiasmanti territori. 

Con alle spalle più di due decenni di attività e oltre 500 show in tutto il mondo, trentemøller si prepara quindi a incantare nuovamente il pubblico italiano accompagnato sul palco dalla sua band. Ai suoi synth si uniranno infatti quelli di Disa Jakobs, che sarà anche alla voce e alla chitarra, la batteria e la chitarra di Silas Tinglef, la chitarra di Brian Batz e il basso di Jacob Haubjerg

I concerti di trentemøller si spingono sempre oltre i limiti di ciò che ci aspettiamo dalla musica dal vivo, in una continua evoluzione di temi e di idee di cui ogni uscita discografica rappresenta un capitolo, forgiando un percorso artistico in continuo divenire. Nei suoi dischi, infatti, esplora i contrasti e i paradossi, ruotando intorno ai temi della reminiscenza e del ricordo, ma infondendo nelle tracce elementi del contemporaneo per evitare di cadere nella nostalgia.

Un’evoluzione sonora e concettuale che attraversa tutta la sua discografia, dal primo album The Last Resort, arrivato nel 2006 dopo una serie di Ep, fino all’ultima release Dreamveaver.

Oltre alla propria attività discografica, trentemøller negli ultimi anni ha anche remixato la musica di artisti come Tricky, Savages, Depeche Mode, Franz Ferdinand, The Knife, A Place To Bury Strangers, Soft Moon e UNKLE, che vanno ad aggiungersi ai più di cento remix già realizzati nel corso della sua lunga e prolifica carriera.

LE DATE ITALIANE DEL TOUR

8 Nov 2024 – Alcatraz / Milano

Biglietti: 28€ + d.p.

Prevendite:  https://link.dice.fm/mf2a5e61a4bc

9 Nov 2024 – Romaeuropa festival / Roma

Biglietti:  35€ (incluso d.p.)

Prevendite: https://romaeuropa.net/festival-2024/trentemoller-live-concert/

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Il gruppo POST NEBBIA presenta PIRAMIDE

POST NEBBIA

Esce venerdì 25 ottobre per Dischi Sotterranei

PIRAMIDE

Secondo estratto dall’ album Pista Nera in uscita il 22 novembre

Pre-save Piramide: https://bfan.link/piramide

Cover Piramide

Una canzone sfrontata e diretta, che mette implacabilmente a fuoco l’incapacità umana di riconoscere e riconoscersi dei limiti, quell’arrogante presunzione che la porterà – anzi la sta già portando – a franare.

Piramide è il nuovo singolo dei Post Nebbia in uscita venerdì 25 ottobre per Dischi Sotterranei, seconda anticipazione dell’album Pista Nera, in arrivo il 22 novembre.

Qui il link al pre-save: https://bfan.link/piramide

Scritta da Carlo Corbellini e arrangiata dai Post Nebbia – così come tutto l’album -, Piramide parla di quegli abbagli di onnipotenza e quelle ambizioni spregiudicate che hanno portato l’umanità a desiderare sempre di più, a puntare sempre più in alto – alla gloria, al potere, alla supremazia – senza però prendere consapevolezza del fatto che più si cerca di arrivare al cielo, senza scrupoli e precauzioni, più rovinosa e inevitabile sarà la caduta.

Chi ambisce a comandare o a prevaricare sugli altri, imponendo il proprio ordine/disordine sull’universo, fa una fine terribile. Spiega Carlo Corbellini. Forse è una delle cose che più mi stimolano una riflessione, sia come genere di avvenimento storico-politico (basta guardare le figure megalomani di cui sono piene le cronache che seminano caos per far parlare di sé e ottenere realizzazione personale e fama) che come tòpos letterario: pieno di analogie, dal karma al mito di Icaro, fino alle svariate tragedie alpinistiche.

Piramide prosegue quindi quel racconto disincantato di un futuro ridotto in briciole già protagonista del precedente singolo, Pastrafrolla, declinandolo da un’altra prospettiva ma arrivando alle stesse conclusioni. 

Anche musicalmente, il brano prosegue nel definire i contorni di quel sound più rock e angolato, scuro e serrato, a tratti stridente, plasmato per Pista Nera: rigorosamente do it yourself, nato ed evolutosi in modo collettivo in sala prove, che qui convive anche con tracce prog del passato della band.

Il tutto attraversato da una tagliente vena ironica e cinica, per raccontare quel sentimento  di disillusa consapevolezza, di arrabbiato stordimento che permea una generazione amaramente conscia che il mondo sta precipitando, e che frenare il suo declino sembra sempre più un’utopia.

Che sa che se togli i mattoni sotto alla piramide comprometti la stabilità, e che forse è troppo tardi per rimetterli.

La canzone è accompagnata da un video, in uscita venerdì 25 ottobre alle ore 13.

Girata dalla band con approccio artigianale e risorse essenziali in linea con la direzione DIY del disco, la clip ricalca in modo brillante e divertente lo stile dei film di serie b italiani anni 70. Il protagonista è un personaggio ricco e ambizioso, che mira a estendere la sua influenza. Nell’ombra però si muove un oscuro personaggio, isolato e solitario, che, forse in risposta a un senso deviato di giustizia divina, pianifica un attentato alla vita del potente.

Dopo l’uscita di Pista Nera, i Post Nebbia saranno in tour nei club di tutta Italia. Queste le date, organizzate da Panico Concerti: il 23 gennaio a Roma a Largo Venue, il 24 a Firenze al Viper Club, il 29 a Milano ai Magazzini Generali, il 30 a Torino all’ Hiroshima Mon Amour, il 31 a Padova all’Hall, il 7 febbraio a Bologna al Locomotiv Club, l’8 a Pordenone al Capitol, il 20 a Pozzuoli (NA) al Duel Club  e il 21 a Molfetta (BA) all’Eremo Club. Qui il link alle prevendite: https://www.panicoconcerti.com/artisti/post-nebbia/

La band suonerà anche mercoledì 15 gennaio a ESNS (Eurosonic Noorderslag) in Olanda, il più importante showcase festival europeo.

CREDITI

Testo di Carlo Corbellini

Carlo Corbellini- Voce, Chitarra, Moog, Percussioni, Effetti

Giulio Patarnello- Wurlitzer, Pianoforte, Prophet, Moog, Effetti

Andrea Cadel- Basso, Moog

Giovanni Dodini- Batteria

TESTO

Tu vuoi una stanza piena di persone

E che ascoltino solo quando parli tu

Che vuoi salire in cima alla piramide (che cosa ne sarà di te)

Guarda gli insetti morti nelle lampade (non c’è metafora migliore)

Con una buona narrazione

E un po’ di sano compiacere

Saprai raggiungere il mio cuore

Cura la comunicazione

E avrai creato l’illusione

Di un universo che si muove

Le tue manie di persecuzione

Sono il tratto più tipico di un leader

Togli i mattoni sotto alla piramide (comprometti la stabilità)

Diffondi la parola nelle fabbriche (affissione clandestina)

Vedo i tuoi occhi scintillare

Mentre ti aggrappi con le mani

Alla catena alimentare

Governa l’improvvisazione

Dentro i palazzi del potere

Perché non cogli l’occasione

BIO

I Post Nebbia sono una band della nuova scena musicale veneta, nata dalle esplorazioni di home recording di Carlo Corbellini, classe ‘99. il gruppo pubblica il primo lavoro autoprodotto Prima Stagione a maggio del 2018, facendosi notare da importanti realtà del panorama musicale italiano indipendente e raccogliendo un riscontro positivo da parte di tutti gli addetti al settore. Nei primi mesi del 2020 vengono segnalati tra le band più promettenti sia da rockit.it (CBCR) che da Rolling Stone (Classe 2020). Il 23 ottobre 2020 esce il loro secondo disco Canale Paesaggi per Dischi Sotterranei/La Tempesta Dischi. Qui i Post Nebbia partono da una base psych-rock, giocando però con citazioni al funk, alla musica sample based di produttori come Madlib e The Alchemist e alla library music italiana. Un viaggio allucinato nel mondo dell’esperienza dello spettatore televisivo, con rimandi all’estetica trash dei canali televisivi regionali. L’album ha riscosso gli entusiasmi di pubblico e stampa. Il 28 maggio 2021 esce il singolo Veneto d’estate feat. Nico LaOnda, che apre e anticipa un fitto tour estivo nei principali festival e venue di tutta Italia. A maggio 2022 esce  l’album Entropia Padrepio, anticipato dai singoli Cuore semplice e Cristallo Metallo: un disco epico e opulento, fumoso ed ermetico, che trasporta in un viaggio introspettivo che utilizza la chiesa come universo narrativo di riferimento, come linguaggio e come ambiente sensoriale, architettonico e iconografico. Accolto con grande entusiasmo da fan e critica, all’album fa seguito un lungo club tour in tutta Italia costellato di sold out e terminato con una grande festa in Santeria Toscana 31 a Milano con ospiti MYSS KETA, Bais, Mntg e Fight Pausa; un tour estivo di 8 date speciali e due appuntamenti oltralpe, a Parigi e al festival Trans Musicales a Rennes; e le mirate collaborazioni con MYSS KETA, Dente e Jhonny Marsiglia. Il 27 settembre i Post Nebbia tornano con Pastafrolla, seguita il 25 ottobre  da Piramide. Due canzoni che anticipano Pista Nera, il nuovo album in uscita il 22 novembre per Dischi Sotterranei.

Info e contatti

Booking: Giuseppe Cernera giuseppe@panicoconcerti.com

Mgmt: sotterranei.mgmt@gmail.com

GDG Press Ufficio Stampa 

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Leonardo Angelucci live

Il ritorno sul palco di Leonardo Angelucci

LEONARDO ANGELUCCI

Live il 10 novembre a Roma, all’Asino che vola

Domenica 10 novembre 2024

Leonardo Angelucci e il Complesso Musicale

Inizio ore 22:00

L’Asino che vola, Via Antonio Coppi, 12 d, Roma 

Ingresso: 10 euro, con consumazione inclusa; 

libero per chi cena

Info e prenotazioni: 06 785 1563

Domenica 10 novembre, Leonardo Angelucci farà il suo ritorno sulle scene romane con uno straordinario concerto-evento, ricco di ospiti, all’Asino che vola. Accompagnato dal suo Complesso Musicale, l’artista mescolerà brani del suo repertorio e inediti, tra rock e cantautorato, in un mix esplosivo di energia e introspezione.

Accanto a Leonardo, sul palco, Matteo Troiani al basso, Tommaso Guerrieri alla batteria, Antonello D’Angeli alla chitarra e le vocalist Francesca Colardo e Rosaceleste Zumpano.

Con una carriera che l’ha portato a calcare i palchi di tutta Italia, Angelucci ha saputo conquistare l’apprezzamento di pubblico e critica. Nel 2017 ha aperto i concerti di artisti come Coez, Giorgio Canali, Roberto Billi, Daniele Coccia Paifelman e Leo Pari. Tra il 2020 e il 2024, ha lavorato incessantemente allo StraStudio di Roma, dando vita a nuovi brani registrati e mixati da Gianni Istroni e prodotti artisticamente da Giorgio Maria Condemi (Motta, Truppi, Marina Rei, Spiritual Front, Operaja Criminale), raccolti nell’EP “Manifesto Canzoni” e nel nuovo album di prossima uscita.

All’Asino che vola, dopo due anni d’assenza, Leonardo presenterà una scaletta di 20 brani, con pezzi tratti dagli EP “Contemporaneamente” e “Manifesto Canzoni”, e dall’album “Questo Frastuono Immenso”. In anteprima, anche alcune canzoni del suo prossimo lavoro, intitolato “Plurale come due”.

La serata si arricchirà della partecipazione di ospiti e del cantautore Lorenzo Postiglione, in apertura.

LEONARDO ANGELUCCI | BIOGRAFIA
Nato a Roma nel 1991, viene sedotto quasi subito dalle sei corde di una chitarra acustica. Crescendo coltiva i primi progetti: nel 2011 pubblica “Nightbus”, album originale della sua prima rock band “Black Butterfly”; nel 2014 pubblica “I’m free” con la prog-rock band “Lateral Blast”, seguito, nel maggio 2016, da “La luna nel pozzo”.

Inizia a lavorare sul suo progetto solista alla fine del 2016. Registra e produce presso il Freedom Recording Studio “Contemporaneamente”, il suo primo ep, che esce a maggio 2017 per la Alka Record Label di Ferrara. Dopo il Premio del Pubblico al Roma Videoclip con “Capigliatura” e tantissimi concerti in tutta Italia, vince il premio Indie al ponte e il contest su Lucio Battisti, guadagnando la partecipazione a due serate del MEI di Faenza.

Durante il 2017 suona in apertura a Coez, Giorgio Canali, Roberto Billi, Daniele Coccia Paifelman, Leo Pari e molti altri. In autunno parte con Daniele Coccia Paifelman, cantautore folk e leader della storica folk band romana Il Muro del Canto, come chitarrista elettrico: insieme alla band, porta in tour il primo disco di Coccia, “Il cielo di sotto”. Alla fine dell’anno entra in studio per registrare il suo primo album, sotto la direzione artistica di Manuele Fusaroli, noto produttore della scena indipendente (The Zen Circus, Tre Allegri Ragazzi Morti, Nada, Luca Carboni, Motta, Nobraino, Le luci della centrale elettrica, etc.) e Massaga Produzioni.

A febbraio 2018 è tra i 60 selezionati per le audizioni Live di Musicultura, su più di 800 iscritti; a marzo viene selezionato tra i 150 musicisti finalisti del contest 1MNext, che porta artisti indipendenti sul palco del Primo Maggio a Roma. A settembre conclude il “Breakin The Summer Tour”, con più di 500 ep venduti, una ristampa in deluxe edition e quasi 100 concerti in tutta Italia.

Il 19 ottobre dello stesso anno esce “Questo frastuono immenso”, l’album di debutto, anticipato dal singolo “Sedile posteriore”, e parte il tour promozionale in tutta Italia. Il disco viene recensito dalle principali testate e, dopo la presentazione a Rai Radio 1, il videoclip di “Un’altra canzone” esce in anteprima su Repubblica.it. Finalista del Premio Matteo Blasi, vincitore della Biennale di Martelive 2019, ottiene il premio Nuovo Imaie per l’organizzazione di un tour in Italia e all’estero.

Nel 2020 è tra i selezionati Musicultura e vince il premio del pubblico durante la sua esibizione al teatro di Macerata, pubblica il suo primo romanzo “Luna, ovvero Nessuno”, edito da Phasar Edizioni di Firenze, ed è tra i quattro finalisti Arezzo Wave Lazio.

Dal 2020 affronta lunghe sessioni creative allo StraStudio di Roma per la realizzazione dei nuovi brani, registrati e mixati da Gianni Istroni e prodotti artisticamente da Giorgio Maria Condemi (Motta, Truppi, Marina Rei, Spiritual Front, Operaja Criminale), poi raccolti nell’EP “Manifesto Canzoni”.

Nel 2021 il fortunato tour italiano di dieci date supportato dal Nuovo IMAIE, poi il ritorno in studio a Centocelle (StraStudio) per la realizzazione del secondo album con la produzione artistica di Giorgio Maria Condemi. Ad aprile 2022 arriva il secondo romanzo “Luna e la galleria dell’alba” pubblicato da Phasar Edizioni di Firenze. A ottobre l’uscita del primo singolo “Sopra di me” accompagnato da un videoclip con Francesco Marioni per la regia di Valerio Desirò. Segue il singolo “Il cane e il gatto”, ad anticipare il nuovo album “Plurale come due” di prossima uscita.Link: https://www.instagram.com/leonardo4ngelucci/

XXII Alice nella città : Ogni Pensiero Vola

Al termine della proiezione di Ogni pensiero vola, presentato in anteprima al festival cinematografico “Alice nella Città”, storica sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, il pubblico ha tributato al cast un lungo e caloroso applauso, culminato in una standing ovation. Un riconoscimento meritato per un’opera che ha saputo trattare con delicatezza e profondità un tema complesso e attuale. La regista Alice Ambrogi, coautrice della sceneggiatura insieme a Niccolò Crespi, ha dimostrato una grande capacità di raccontare con schiettezza le sofferenze interiori dei giovani, riuscendo a portare alla luce una realtà spesso ignorata. Le musiche originali, composte da Ethan Torchio, batterista dei Måneskin, accompagnano in modo emozionante il percorso dei protagonisti, mentre la fotografia, curata da Flaminia Mereu, cattura in maniera suggestiva il senso di solitudine e ricerca di appartenenza che pervade il racconto.

Attraverso le storie di sei giovani che frequentano un centro diurno psicoterapeutico, il film esplora il delicato tema della salute mentale tra gli adolescenti. Le difficoltà sociali e i disturbi psichiatrici vissuti dai protagonisti sono trattati con grande sensibilità, mostrando quanto sia importante avere luoghi dove essere ascoltati. “La sofferenza più grande è la solitudine dal non essere”, una frase che risuona nel film, evidenziando la mancanza di spazi di confronto tra generazioni. I ragazzi vengono spesso giudicati, analizzati e patologizzati, ma raramente si ascoltano le loro voci.

Il film sottolinea anche come ogni generazione viva il disagio di essere sempre più pressata, in un mondo che sembra chiedere perfezione. La fluidità di genere, l’identità e l’ansia sociale sono altri temi esplorati, con il messaggio che è impossibile non sbagliare, e che il confronto intergenerazionale è essenziale per uscire dal circolo vizioso della solitudine.

Siamo fiduciosi che il progetto di sensibilizzazione sugli importanti temi trattati non si fermerà alle sale cinematografiche, ma cercherà attivamente di coinvolgere genitori e figli anche nelle scuole, per stimolare riflessioni e aprire un dialogo su queste delicate questioni.

Andrea Morviducci
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