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CULTURA - page 29

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

CHIARA CIVELLO – Sempre Così TOUR 2024

CHIARA CIVELLO – Sempre Così TOUR 2024

Costellazione Poetica

Nove concerti speciali, nove attraversamenti tra musica, cinema e poesia: da Torino a Bari passando per Milano, Roma e Napoli. Con la proiezione del cortometraggio della regista francese Céline Sciamma e l’eco sempre vivo della poesia di Patrizia Cavalli.

05.04 Todi (PG) – Teatro Nido dell’Aquila
08.04 Bologna – Cinema Europa
09.04 Asti – Diavolo Rosso – Jungla Urbana Festival
10.04 Torino – Off Topic
13.04 Palermo – Teatro Santa Cecilia
19.04 Bari – Teatro Forma
24.04 Napoli – Galleria Toledo
29.04 Roma – Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli)
23.05 Milano – Teatro Franco Parenti

PREVENDITE DISPONIBILI SU: www.chiaracivello.com/it/tour/

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Stunt Pilots: (quasi) pronti al decollo!

Dopo aver conquistato il pubblico piazzandosi al secondo posto del talent “X Factor”, gli Stunt Pilots hanno annunciato due date, a Milano e Roma, andate esaurite in un attimo.

Il power trio ha dimostrato simpatia, carisma, potenza e grande coesione. Grazie alla sapiente gestione da parte del loro coach Dargen d’Amico, hanno fatto un percorso senza intoppi, presentando quasi esclusivamente brani internazionali e il loro inedito “Imma stunt”.

Serata speciale al Monk di Roma, in cui organizzano la scaletta giocando con il nome della band e suddividendo il concerto in varie fasi: decollo, viaggio, discesa, atterraggio. Prima dell’inizio una voce fuori campo fa annunci proprio come in un aeroporto, preparando il pubblico allo spettacolo che sta per avere inizio. Allacciate le cinture!

La batteria è piazzata al centro del palco, ed è infatti Farina uno dei protagonisti indiscussi di questa band. Il resto del palco se lo mangia il bassista Moonet, che sembra non sapere dove stia di casa la timidezza. Il biondo Zo resta quasi in disparte e lascia che siano la chitarra e la voce a mescolarsi con il resto. Ne traspaiono equilibrio e complicità all’interno della band, che sembra essere lì soprattutto per divertirsi e condividere un momento di energia e adrenalina con il pubblico appena conquistato.

Al di là di una manciata di brani che portano la loro firma, la più alta percentuale dello show è fatta dalle cover portate anche in TV e che lasciano alla fine dei conti il sapore di una festa di liceo o di un contest di esordienti più che di un vero e proprio concerto.

C’è forse una corsa troppo impellente a voler farsi vedere dal vivo finché è ancora caldo l’entusiasmo dei seguaci delle trasmissioni TV, ma nel complesso il progetto risulta ancora poco definito, benché in possesso delle qualità necessarie per evolvere in qualcosa di più ampio respiro.

Alla fine della serata colpiscono di più i brani firmati dal gruppo che non le numerose cover. Appena riusciranno a scollarsi di dosso l’etichetta del talent, e avranno un numero sufficiente di pubblicazioni ed estratti dal proprio repertorio, avranno sicuramente molte cose da raccontare sul palco, che già tengono in maniera più che professionale. Interessanti infatti il timbro vocale, la costruzione dei pezzi e le atmosfere tra rock, funk, grunge, pop e autotune. Hanno ancora qualche viaggio di prova da fare e poi saranno pronti per il decollo verso qualcosa d più grande.

Ad aprire il concerto Swim Soul con la partecipazione di Juice Judah, trap e rap made in USA che non hanno faticato a conquistare il giovane pubblico in sala grazie alle loro sonorità attuali e originali e alla loro presenza scenica.

La galleria immagini:

Doppio sold out per Canto Libero – Omaggio alle canzoni di Battisti e Mogol

Al Teatro Olimpico di Roma doppio sold out per Canto Libero Omaggio alle canzoni di Battisti e Mogol

A una settimana dai due concerti del 19 e 20 febbraio al Teatro Olimpico di Roma, la band Canto Libero, con l’omaggio al mitico duo che ha cambiato la storia della musica italiana, riscuote già un doppio tutto esaurito. 

CON LA BENEDIZIONE DI MOGOL

Canto Libero: non un semplice concerto ma un grande spettacolo che omaggia il periodo d’oro della storica accoppiata Mogol – Battisti. Sul palco, un ensemble di musicisti affiatati, che portano avanti questo comune progetto con grande determinazione. Dopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia (e anche in Slovenia, Croazia e Montenegro), un grande riconoscimento del loro valore artistico arriva a fine 2015 con uno spettacolo sold out al Teatro Rossetti di Trieste che vede anche la partecipazione straordinaria di Mogol in persona, che dà la benedizione ufficiale al Canto Libero. L’esperienza si ripete ad aprile 2017, quando Mogol torna sul palco con la band nella data udinese per l’ennesimo sold out al Giovanni da Udine. Nel settembre 2018 Mogol è di nuovo con Canto Libero al Teatro Romano di Verona per il concerto del ventennale dalla scomparsa di Lucio. In quell’occasione non ha paura di esagerare dichiarando che la band la prossima volta dovrebbe suonare all’Arena! «Mogol dopo un concerto ci ha detto: avete suonato esattamente come avrebbe voluto Battisti – racconta il frontman di Canto Libero –. È stato uno dei più bei complimenti. Ha apprezzato gli arrangiamenti, ha capito che abbiamo lavorato tanto e siamo riusciti a tirare fuori tutta la musica che Lucio aveva dentro: il blues, il rock, il soul».

I TOUR NEI TEATRI

Uno spettacolo con alle spalle già diversi tour a partire dal 2016 in teatri di prestigio come il Del Monaco di Treviso, Il Dal Verme di Milano, il Celebrazioni di Bologna, il Filarmonico di Verona, Il Ponchielli di Cremona, il Toniolo di Mestre, il Nuovo di Ferrara, il Nuovo di Torino, il Politeama Genovese, il Goldoni di Livorno e tanti altri, registrando quasi sempre il sold out come accaduto anche al Teatro Romano di Ostia antica nel 2020 – in occasione del festival Anthology  – e nel febbraio scorso, proprio al Teatro Olimpico.

«Annunciare le date teatrali – dichiara la band – è per noi sempre una grande emozione e gioia, perché pur avendo alle spalle più di qualche tour, quando saliamo sul palco e vi troviamo di fronte a noi c’è sempre qualcosa di magico… inoltre siamo felicissimi di poter arrivare in posti per noi nuovi, dove siamo sicuri che l’amore per Lucio sarà fortissimo come in tutte le altre città che finora abbiamo toccato in tutti questi anni!».

Il tour è prodotto dalla Good Vibrations Entertainment e le date di Roma al Teatro Olimpico sono in co-produzione con Menti Associate.

LO SPETTACOLO

Canto Libero nasce da Fabio “Red” Rosso «L’idea era partita da me – commenta il cantante – avevo il desiderio di omaggiare il più grande artista della musica italiana. Canto Libero non è una mera copia dell’originale, non ci sono travestimenti per emulare e il pubblico apprezza», con la direzione musicale di Giovanni Vianelli. La band propone uno spettacolo che omaggia sì Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: Canto Libero, infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare semplice copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale e facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva. Spiega il frontman della band: «Dopo aver studiato molto la sua musica, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani. “Un genio della melodia” come l’ha definito David Bowie. E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio. Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie. Insomma, ci abbiamo messo il cuore». 

Giovanni Vianelli aggiunge: «Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Lucio Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock, saliamo in dieci sul palco fregandocene delle attuali esigenze del mercato. Queste sono cose che il nostro pubblico apprezza, e io sono totalmente d’accordo con loro! Ogni grande band apprende dalle altre ma deve andare alla ricerca del proprio sound, altrimenti non sarà che una brutta copia, è inevitabile. Nella nostra band ogni musicista ha il suo stile ed è amato per il suo stile. Io mi preoccupo di incanalarlo nella canzone». 

LA FORMAZIONE

La voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Stefano Bigontina, le chitarre di Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, e l’eccezionale tecnico del suono Jan Baruca, con la direzione artistica di Giovanni Vianelli, rileggono “La canzone del sole”, “Una donna per amico”, “Ancora tu”, “E penso a te”… e gli altri grandi successi di Battisti che hanno fatto e fanno tuttora sognare intere generazioni. [E per chi li ha già visti: nel tour 2019 sono stati aggiunti in scaletta brani come “29 Settembre” o “Aver paura d’innamorarsi troppo” e tante alter chicche. Canto Libero ha ormai un repertorio di almeno 40 pezzi, la scaletta quindi cambia spesso].

Canto Libero – Teatro Olimpico 19 e 20 febbraio 2024 – ore 20.30 (sold out)

Organizzazione: Menti Associate, www.mentiassociate.com

Ufficio stampa e Comunicazione: Fabiana Manuelli – stampa@fabianamanuelli.it

Canto Libero: https://www.facebook.com/band.cantolibero/?fref=ts http://www.canto-libero.it/

Management Good Vibrations Entertainment s.r.l.: www.good-vibrations.it goodvibrations.eventi@gmail.com

Teatro Lo Spazio – CARLO GESUALDO, IL GENIO E IL TORMENTO

Via Locri 42, Roma 339 775 9351  – 06 7720 4149

 

Martedì 20 febbraio 2024 – ore 20,30

CARLO GESUALDO, IL GENIO E IL TORMENTO

Interverranno

Roberto Russo

Autore de “La Rosa non ci ama”

Chiara Pelliccia

Musicologa

 I maestri

Alessandro Panatteri – Clavincembalo

Romeo Ciuffa – Flauto dolce – Viola da gamba

Martedì 20 febbraio, alle 20,30 l’evento a ingresso libero “Carlo Gesualdo, il Genio e il tormento “, apre al Teatro Lo Spazio la settimana dedicata al Principe madrigalista grande innovatore dell’Arte musicale, che continuerà dal 22 al 25 con lo spettacolo La Rosa non ci ama (Carlo Gesualdo vs Maria d’Avalos).

Il giorno 20/2/24, le esecuzioni dei maestri e l’ascolto di alcuni madrigali si arricchiranno dell’approfondimento tecnico della musicologa Chiara Pelliccia

A completare l’evento, Cloris Brosca e Gianni De Feo, leggeranno alcuni brani tratti da “La Rosa non ci ama”.

Coordinamento Andrea Cavazzini

 

EQUILIBRIO 2024 – Si parte con Benjamin Millepied

Equilibrio 2024, il festival di danza contemporanea che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è partito ieri sera con gli spettacoli di coreografia neoclassica di Benjamin Millepied e della musica minimale di Philip Glass e vede per la prima volta il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma esibirsi nelle sale dell’Auditorium.

Di Benjamin Millepied, oggi nome di punta del panorama internazionale con coreografie commissionate e interpretate dalle più prestigiose compagnie di danza, sono in programma due diversi lavori: CLOSER, dall’impianto classico e dalla forte sensibilità moderna, è un arioso duetto interpretato da Rebecca Bianchi e Michele Satriano creato nel 2006 sulla partitura pianistica “Mad Rush”; ON THE OTHER SIDE, terzo capitolo della trilogia “Gems”, una rivisitazione di “Diamonds” di Balanchine, creato nel 2016 e ora presentato in prima italiana in una nuova versione modellata sugli interpreti (Federica Maine, Sara Loro, Marta Marigliani, Annalisa Cianci, Alessio Rezza, Claudio Cocino, Giacomo Castellana e Valerio Marisca) del corpo di ballo diretto da Eleonora Abbagnato.

Teatrosophia – HERBARIE, LE CHIAMAVANO STREGHE

STAGIONE 2023-2024

Via della Vetrina 7, Roma

https://www.teatrosophia.it/

Presenta

HERBARIE, LE CHIAMAVANO STREGHE

Di Silvia Pietrovanni

Regia di Ivan Vincenzo Cozzi

Personaggi e interpreti

Mercuria: Brunella Petrini

Caterina: Elena Stabile

Lucia: Silvia Mazzotta

Adattamento: Isabella Moroni

Musiche originali: Tito Rinesi

Costumi: Rosanna Grassia rivisitati da Arianna Longobardi

Luci e fonica: Andrea Memoli

Si ringrazia l’atelier di Marina Sciarelli

DA VENERDÌ 16 A DOMENICA 18 FEBBRAIO 2024

Torna in scena a Teatrosophiadal 16 al 18 febbraio, lo spettacolo Herbarie. Le chiamavano streghe, il testo di Silvia Pietrovanni adattato da Isabella Moroni, con Silvia Mazzotta, Brunella Petrini, Elena Stabile, frutto di un lavoro di ricerca sulla figura ancestrale e sulle origini sacre della domina herbarum, l’erborista del popolo, definita saggia dalla gente del popolo e strega ciarlatana dal potere che inizia così la distruzione capillare del sapere femminile.

Sulla scena Lucia, la giovane herbaria che ha imparato a leggere e scrivere ed ora possiede il sapere della medicina naturale, ripercorre la storia della sua famiglia: della nonna Mercuria che ha tramandato alla figlia Caterina e, dunque, a lei stessa la sua sapienza.

Mercuria, Caterina e Lucia, nella loro terra sono le farmaciste che coltivano le erbe medicinali; sono le levatrici che vanno di casa in casa, sono i punti di riferimento imprescindibili per il popolo. E sono anche le “accabadore” che sanno dare la buona morte.

A spezzare il sodalizio e a cambiare il corso della storia, sarà un Inquisitore, la cui figura appare anche

come una proiezione del nostro tempo, ancora permeato del risentimento della medicina dotta e maschile nei confronti di quella popolare e femminile che si avvaleva dell’ascolto del paziente e dell’esperienza diretta sul corpo.

Mercuria soccomberà, ma le altre proseguiranno il loro lavoro lento e globale che è arrivato fino a noi e si sviluppa ancora in ogni angolo, anche il più remoto, del mondo intero.

NOTE DI REGIA

Con Herbarie. Le chiamavano streghe, progetto culturale con una forte componente di teatro civile e di tematiche di genere, Argillateatri prosegue il percorso dedicato alle molteplici forme del femminile, iniziato nel 2005.

Le tre donne di Herbarie sono legate alle ritualità del femminile, alla natura e alla cura, elementi che rappresentano la loro libertà espressiva, la dedizione e la ribellione; l’anima creativa e quella politica di queste donne che, escluse dai libri e dalla scienza ufficiale, apprendevano le conoscenze, creando reti di cura e salvezza e trasmettendosi le proprie esperienze.

Una narrazione centrata su eventi storici, che conduce passo dopo passo a scoprire sia il lato vitale, sia quello buio del rapporto fra donna, guarigione e potere. Una storia nella quale ciascuna interprete incarna una sapienza diversa: quella antica, oracolare, che viene dagli archetipi; quella contemporanea legata all’uso pratico delle piante e quella del futuro, che saprà cambiare le sorti della Storia.

Ridefinire la narrazione della donna e delle sue competenze; rivalutare le medicine antiche e profonde come l’erboristeria e il senso più vero ed umano dei ritmi naturali e fare luce sulla medicina delle donne…

Un invito alla meraviglia della scoperta di un mondo, spesso sconosciuto, fatto di saperi antichi e profondi come l’erboristeria, i ritmi naturali, la medicina delle donne per secoli perseguitati, oscurati e ridicolizzati.

Uno spettacolo nel quale non è difficile trovare affinità con la condizione attuale delle donne, anche alla luce dell’involuzione culturale che i tempi stanno determinando e che, solo raccontando, sarà possibile fermare.

Dopo lo spettacolo, il consueto aperitivo offerto da Teatrosophia

 Teatrosophia: via della Vetrina 7 – 00186 Roma

Orari: venerdì e sabato h 21:00/domenica h 18:00

 Biglietti: Intero: Euro 14,00+5,00 per tessera associativa

Ridotto: Euro 11,00+5,00 per tessera associativa

Prenotazioni: Tel: 06 68801089 /353.39.25.682  – info@teatrosophia.com

Andrea Cavazzini
Giornalista e Ufficio Stampa
cell. 329.41.31.346
press@quartapareteroma.it

Fattore Alieno – Matteo Alieno live al Largo Venue

Matteo Alieno è un giovane cantautore, classe ’98, che ha un look e uno stile originali e pieni di rimandi, sia musicali che visivi, che ci fanno riassaporare un passato tra brit pop anni ’60, cantautorato anni ’70, nouvelle vague, e il più attuale indie italiano. E non c’è niente, in questo momento, che sappia di futuro quanto gli artisti che attingono dal passato.

Attivo sulla scena romana già da diversi anni, è introdotto questa sera sul palco da un video e uno scambio di battute con Riccardo Zianna (che ha decisamente contribuito a lanciarlo), intrisi di quel surrealismo e quell’innocenza a cui l’artista ci ha abituati da sempre nei suoi testi e nelle sue esibizioni.

Freme in trepidante attesa il pubblico del Largo Venue, già sold-out da settimane. Difficile distinguere la percentuale di pubblico fedele dagli esordi da quello più recentemente acquisito grazie al passaggio nel talent show X Factor, da cui è uscito prima delle semifinali.

Oltre ai brani tratti dai suoi due album “Atronave” del 2020 e “Alieni” del 2022 (entrambi Honiro Label), ha presentato anche le cover con cui si è esibito in trasmissione, tra cui spicca sicuramente il brano che gli ha fatto superare le selezioni “Io non piango” di Califano, col coro di un pubblico visibilmente commosso. Quattro i brani proposti in duetto questa sera, in “Specchio” con Davide Amati che si è esibito da solo anche in prima parte dello spettacolo, “Dimmi” con la talentuosa compagna di X-Factor Angelica, “Lucio Dalla” insieme a Mox, e infine il nuovo singolo “Normale” con Motta. Ospite d’eccezione che ne ha curato anche la produzione e di cui Alieno è fan dai tempi de “La fine dei vent’anni”.

Una scaletta che alterna rock e pop con un gusto originale e rétro e che trova la sua espressione più riuscita nei momenti più acustici e intimisti. Matteo Alieno ha iniziato a cantare e scrivere canzoni da bambino accompagnato dalla mamma al pianoforte, e conserva lo sguardo innocente e il linguaggio di chi ancora non ha nessuna voglia di crescere in un mondo a cui sente di non appartenere.

Se sono chiare le intenzioni dei testi e l’originalità del progetto Alieno, è difficile trovare la stessa unicità e identità a livello musicale. È un rimando alle varie influenze, un continuo salto tra presente e passato, che ancora fatica a mettersi a fuoco. Un caleidoscopio di sonorità, un patchwork di varie epoche e stili, per un repertorio che attinge da varie fonti, senza trovare una strada precisa.

Complice forse il consenso di recente acquisizione, risulta al momento un artista ancora in fase di evoluzione. La sua è una penna decisamente poetica e incisiva, seppur ancora a tratti acerba, alla ricerca costante di nuovi linguaggi espressivi.

In un mondo troppo omologato, l’universo Alieno rappresenta però un’oasi di originalità, e la sua esibizione di questa sera lascia presagire una crescita e una maturazione che lo porteranno a definire sempre meglio la sua identità. Matteo ha tutte le carte in regola per ritagliarsi uno spazio tutto suo nel vortice delle numerose uscite e fenomeni passeggeri. La sua fluidità stilistica, se ben inquadrata, potrà far di lui un astro nascente in grado di illuminare il nuovo panorama musicale italiano.

Passeggeri siamo anche noi questa sera, sull’ Astronave Alieno, per assaporare un po’ di quel mondo tutto suo, che ha così ben saputo raccontarci. Un inno all’introspezione, all’accettazione, alla creatività, un invito a non aver paura di sentirsi diversi. Un viaggio senza una destinazione precisa, ma ricco di bellezza e poesia, che non vediamo l’ora di rifare.

Testo e immagini di Ginevra Baldassari

La Galleria

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Ginevra Baldassari
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