Teatrosophia – L’UOMO CHE VOLO’ OLTRE SE STESSO
STAGIONE 2023-2024
Via della Vetrina 7, Roma
Presenta
L’UOMO CHE VOLO’ OLTRE SE STESSO
di e con Giuseppe Manfridi
Regia di Claudio Boccaccini
Installazione scenica: Antonella Rebecchini
Dal 17 al 19 MAGGIO 2024
Torna a, per la seconda volta in questa stagione, un ormai amico di Teatrosophia, drammaturgo di primo piano e attore sorprendente. Parliamo di Giuseppe Manfridi con uno spettacolo/narrazione, con il quale debuttò nel 2009 al Teatro Argentina di Roma ottenendo un formidabile successo.
Si racconta di un uomo determinato a guardare la propria vita dal di fuori. Per farlo, abbandona la famiglia prendendo alloggio in una pensione che fronteggia la sua casa. Qui rimane per una ventina d’anni sino al giorno in cui decide di ritornare dalla moglie, come se nulla fosse accaduto. Da qui, con uno scarto sorprendente, questo viaggio partito da “Wakefield” ci condurrà sino alle Olimpiadi messicane del ’68 per raccontare una prodigiosa impresa sportiva (quella che portò Robert Beamon a stabilire un prodigioso record nel salto in lungo), e con essa una tragedia dei nostri tempi da molti dimenticata e da pochissimi raccontata.
E dopo ogni spettacolo il consueto aperitivo offerto dal teatro!
Info:
Teatrosophia
Via della Vetrina, 7 – Roma 00186
Orari:
Venerdì e sabato – ore 21.00/domenica – ore 18.00
Biglietti:
INTERO: Euro 14,00+5,00 per tessera associativa
RIDOTTO: Euro 11,00+5,00 per tessera associativa
PRENOTAZIONI:
Tel. 0668801089 –
https://www.teatrosophia.it/index.php?view=article&id=53&catid=9
Secondo sold-out per i Pinguini al Palasport
Secondo sold-out per i Pinguini Tattici Nucleari al Palasport. Mancano ancora due date a Roma e molte altre nella penisola, ma i biglietti del Fake News Indoor Tour sono già tutti esauriti da tempo.
STOMPefacente
Irresistibile e travolgente, STOMP, la celebre compagnia britannica fondata da Luke Cresswell e Steve McNicholas, diventata ormai un fenomeno globale, torna attesissima nella capitale dove manca dal 2017. Capace di coinvolgere ed entusiasmare il pubblico di ogni lingua, cultura, generazione, lo spettacolo è un mix contagioso di percussioni, danza, musica, teatro in cui la colonna sonora si ispira ai mille suoni e rumori della vita quotidiana in un’atmosfera decisamente metropolitana.
Teatro delle Muse – TI SCOCCIA SE TI CHIAMO AMORE?
Teatro delle Muse
Presenta
TI SCOCCIA SE TI CHIAMO AMORE?
una commedia scritta e diretta da
Luca Giacomozzi
Con
Luigi FERRARO – Emiliano REGGENTE, Camilla BIANCHINI
Giulia ZADRA – Michele MANCUSO
Francesca PAUSILLI – Claudio SCARAMUZZINO
Audio e luci: Mariano Pace – Aiuto regia: Valentina Pastorello
Grafica: Gianluca Mariozzi
Dal 15 al 19 MAGGIO 2024
Metti una giornata importante per la tua carriera. Metti che tu stia aspettando la responsabile della più importante casa editrice nella speranza che il tuo romanzo possa essere pubblicato. Metti che proprio quel giorno alcuni amici e diversi scocciatori decidano di passare da te per i motivi più disparati e disperati.
Una commedia degli equivoci in stile “Comédie française” ma con un linguaggio tipico dei nostri tempi e delle nostre città. Un continuo tourbillon di ingressi e uscite di sette personaggi, con un ritmo incalzante dall’inizio alla fine. Scambi di persona, giochi dei ruoli, inganni e scherzi, in uno spettacolo ad alto tasso di comicità.
Teatro delle Muse
Via Forlì 43 – 00161 Roma
Orari:
Da mercoledì a sabato – ore 21,00 – domenica – ore 17,30
Biglietti:
Intero: € 20,00 – Ridotto: € 15,00
Info e prenotazioni
Tel. 06.44233649 – cell. 392.9307391
Ufficio stampa
Andrea Cavazzini
cell. 329.41.31.346
Videocittà 2024, la conferenza stampa
Giunto alla settima edizione, torna a Roma dal 5 al 7 luglio Videocittà, il festival ideato da Francesco Rutelli, con la direzione creativa di Francesco Dobrovich, che indaga i più innovativi codici dell’audiovisivo e del digitale.
Installazioni maestose, videoarte, esperienze immersive, live e dj set, talk, AV experience e tanto altro accenderanno, anche quest’anno, la più grande area di archeologia industriale d’Europa, il Gazometro di Roma.
Con 20.000 presenze solo nella scorsa edizione per 3 serate tutte sold out, in sei anni il festival ha ospitato oltre 400 nomi, tra Premi Oscar, vincitrici e vincitori del Leone d’Oro e d’Argento alla Biennale di Venezia, talenti e performer all’avanguardia, posizionandosi come piattaforma futurista di riferimento nel settore e come crocevia dinamico per artisti, visionari, creator, makers e leader digitali, per il pubblico e gli appassionati. Per l’edizione 2024 si sono già registrati i sold out dei biglietti early bird e della first release di abbonamenti, di cui quasi la metà venduti a un pubblico nazionale (fuori Roma) e internazionale.
Con Eni, Main Partner, il contributo di MiC, Comune di Roma, con il supporto di Regione Lazio e in collaborazione con ANICA, tre giorni di contaminazioni per aggiungere, nella stagione 2024, un tassello alla quadrilogia che si completerà nel 2025 sul tema della Transizione, digitale ed ecologica. Una riflessione sulla connessione tra uomo e natura e sul dialogo concreto tra il pensiero ambientalista e le nuove tecnologie come strada imprescindibile per costruire un mondo nuovo dove coesistano il digitale, l’inclusione e la sostenibilità. Dopo l’elemento lunare (2022) e quello della Terra (2023), il 2024 ha come tema la Galassia.
Eni si conferma per la settima volta consecutiva Main Partner di Videocittà aprendo nuovamente le porte del proprio Complesso del Gazometro Ostiense al Festival della Visione e della cultura digitale. Le ragioni della collaborazione si fondano sulla condivisione dei temi e dei valori proposti che, ogni anno, rappresentano elementi di connessione rilevanti con quella che è la strategia dell’azienda.
All’interno della location di Ostiense, sede del Distretto di innovazione tecnologica ROAD e sede di Joule – la Scuola di Impresa di Eni, i temi cardine della centralità dell’essere umano, dell’innovazione e della cultura vivono in maniera diversa ma integrata e complementare, come diverse e integrate sono le energie di Eni, che diventano – nel Festival – fil rouge di un racconto congiunto con Videocittà.
Come ormai da tradizione, ad aprire Videocittà sarà l’imponente opera site-specific che investirà il cilindro metallico più grande del Gazometro, monumento simbolo del quartiere Ostiense e della
Roma contemporanea. Per il 2024, l’installazione, dal titolo Nebula, è firmata da Quiet Ensemble e Giorgio Moroder. Studio creativo di punta nel panorama delle arti visive e new media in Italia, leader nella creazione di installazioni di arti digitali immersive, i Quiet Ensemble, attraverso l’uso di tecniche interattive e l’attenzione ai dettagli minimi come i suoni della natura o il movimento degli insetti, creano opere che mescolano arte, scienza e tecnologia. Nebula sarà un’imponente esperienza audiovisiva inaspettata, un intervento luminoso in stretta connessione con le musiche, realizzate appositamente per Videocittà, dal pioniere dell’uso del sintetizzatore, maestro di colonne sonore, Premio Oscar e David di Donatello alla Carriera Giorgio Moroder, riconosciuto in tutto il mondo come una delle figure più influenti dell’elettronica e della disco music. Il reticolo metallico si trasformerà in una costellazione fittissima che avvolgerà il pubblico completamente da ogni direzione: un’esperienza immersiva unica in cui si diventerà parte di una notte trapuntata di astri con suoni provenienti da galassie lontane. L’installazione, realizzata da Eni, curata da Videocittà con il supporto scientifico dell’INAF e dell’Osservatorio Astronomico di Roma, e con la produzione esecutiva diEventi Italiani, viene presentata venerdì 5 luglio in apertura del festival con un talk e uno speech con gli stessi Quiet Ensemble e Moroder.
TEATROSOPHIA – Le Figlie del Re
STAGIONE 2023-2024
Via della Vetrina 7, Roma
Presenta
LE FIGLIE DEL RE
Dall’antica leggenda di Lear e Cordelia
di Flavia Gallo
Regia: Flavia Gallo e Chiara Cavalieri
con Giovanna Cappuccio, Chiara Cavalieri e Giorgia Serrao
Assistente alla regia: Massimiliano Auci
Costumi: Marisa Vecchiarelli
Scenografia: Giorgio Trippa
Disegno luci: Matteo Fasanella
Foto e grafica: Agnese Carinci
PRODUZIONE: ARS 29 E HUMANITAS MUNDI TEATRO
DAL 9 AL 12 MAGGIO 2024
Il maggio della stagione di Teatrosophia si apre con uno spettacolo che prende le mosse dall’opera shakespeariana Re Lear e si sviluppa in una drammaturgia originale, opera della drammaturga, linguista e pedagoga teatrale Flavia Gallo. Insieme a lei altre tre artiste compongono il poker di donne di questa produzione: Chiara Cavalieri, attrice e co-regista insieme alla Gallo. In scena anche Giovanna Cappuccio e Giorgia Serrao che hanno già calcato con grande successo il palcoscenico di Teatrosophia.
“Le figlie del Re” prende le mosse dalla medievale leggenda di Cordelia, la figlia che salva il vecchio Lear suo padre dalle trame delle sorelle più grandi.
Goneril, Regan e Cordelia sono tre sorelle di oggi che, come quelle dell’antica leggenda, sono convocate per discutere la spartizione definitiva dei beni di famiglia; come quelle tre sorelle sono chiamate a riferire del proprio amore da cui dipenderà la proporzione degli averi ereditati.
Ma questo Padre non è il Re di un vasto regno: è solo un moderno piccolo imprenditore ambiguo e manipolatore, un sovrano dei sentimenti di tutta la famiglia.
Le tre sorelle si ritrovano nell’anticamera dell’incontro con il loro vecchio genitore che vorrà far subire loro tutto il peso di un debito impagabile.
Attorno a un tavolo da poker, con la complicità del mondo immaginifico delle carte, si sviluppano le difficili relazioni di una famiglia composta da un padre anziano e tre figlie adulte.
Cosa vuol dire essere figlie? E come sono oggi le famiglie nel gioco del passaggio di beni tra le generazioni?
Se lo chiedono Goneril, Regan e Cordelia nelle more di un’attesa snervante che si mischia a tic nervosi e sogni di potere.
Una voce femminile ci racconta con precisione poetica come il dolore della famiglia viaggi dal corpo all’anima, come il dolore perduri se non interviene un atto di perdono reciproco. Solo la pieta della parola può placare l’antica furia della consanguineità.
E dopo ogni spettacolo il consueto aperitivo offerto dal teatro!
Info:
Teatrosophia
Via della Vetrina, 7 – Roma 00186
Orari:
Da giovedì a sabato – ore 21.00 – Domenica – ore 18.00
Biglietti:
INTERO: Euro 14,00+5,00 per tessera associativa
RIDOTTO: Euro 11,00+5,00 per tessera associativa
PRENOTAZIONI:
Tel. 0668801089 – cell. 353 3925682
https://www.teatrosophia.it/index.php/le-stagioni/2023-2024?view=article&id=52&catid=9
Parcheggio Multilivello
Via Bravaria,8 (Lungotevere San Gallo) – 00186 Roma (altezza Ponte Giuseppe Mazzini)
Andrea Cavazzini
Giornalista e Ufficio Stampa Teatrosophia
cell. 329.41.31.346
press@quartapareteroma.
Inventaria 2024 – La festa del teatro Off a Roma
Inventaria 2024 – La festa del teatro Off a Roma
Primo Maggio sotto la pioggia, musica e parole al Circo Massimo
Un’edizione speciale del Concertone, condotto da Noemi ed Ermal Meta, ha aperto la sua lunga maratona musicale per la prima volta al Circo Massimo, con quasi 50 artisti sul palco.
Il cantautore Setak presenta il nuovo disco, Assamanù, a Largo Venue.
SETAK IN CONCERTO A ROMA PRESENTA
“ASSAMANÙ”,
IL NUOVO ALBUM DI INEDITI
sabato 11 maggio 2024 – ore 21,30
Largo Venue – Via Biordo Michelotti 2 – ROMA
Un’immersione emotiva nelle profondità della propria storia personale, tracciata dalle corde di una chitarra che abbraccia i suoni globali e proietta le radici verso il futuro, dall’Abruzzo all’infinito.
“Assamanù” è il nuovo album del chitarrista e cantautore abruzzese Setak, nome d’arte di Nicola Pomponi, in uscita martedì 7 maggio, e che sarà presentato in concerto a Roma sabato 11 maggio sul palco di Largo Venue.
“Assamanù” è il culmine di una trilogia musicale iniziato con il suo acclamato disco di debutto “Blusanza” nel 2019 e proseguito con “Alestalè” nel 2021. Un’opera che suggella un percorso interiore che vede ciascun album raccontare le tre fasi più importanti della vita di Setak: infanzia (“Blusanza”), adolescenza (“Alestalè”) e infine, oggi, la maturità.
Ad accompagnare l’artista fra queste pagine di diario che prendono la forma di canzoni c’è ancora una volta la sapiente produzione di Fabrizio Cesare: un vero e proprio sodalizio artistico iniziato anni fa in una casa di campagna e che non a caso ha portato Setak a riappropriarsi delle proprie radici, intraprendendo un progetto che ha i piedi saldamente legati alla propria terra d’origine e lo sguardo proiettato in avanti.
Anticipato dal singolo “Curre curre” (guarda il videoclip realizzato in collaborazione con Medici senza frontiere: https://bit.ly/3U3mYYg), il terzo album dell’artista abruzzese è un gioiello che testimonia la sua abilità unica e personalissima nel saldare il dialetto della propria regione al blues, al folk d’oltreoceano e a tutte quelle musiche che hanno segnato la sua formazione emotiva di ascoltatore e musicista. Setak usa la propria tecnica sopraffina di chitarrista al servizio della scrittura di canzoni universali, setacciandonella propria storia più intima e nei suoi gusti per selezionare solo gli elementi più preziosi, come faceva anticamente lu setacciar, figura della tradizione agricola abruzzese nonché soprannome della sua famiglia, da cui Nicola Pomponi ha preso ispirazione per scegliere il suo pseudonimo.
Come per il nome d’arte, a dare il titolo all’album c’è un’altra parola abruzzese, “Assamanù”, che significa “in questa maniera”: una dichiarazione di identità, un atto liberatorio che rivendica la scommessa che l’artista ha saputo vincere lungo la sua trilogia discografica, mettendo al centro l’anima più sentimentale del dialetto per “dire cose normali condivisibili da tutte le persone del mondo”.
Attraverso le undici tracce dell’album, Setak esplora tematiche profonde come il tempo, la storia, la memoria e l’importanza di setacciare dentro sé stessi, esponendo un rapporto con la propria terra d’origine che sa essere anche critico e che non ha nulla di campanilistico o folkloristico. Perché “conoscere e fare sintesi del passato e della memoria ha un senso solo se serve per guardare al futuro”.
Le influenze di Setak, che spaziano da Paul Simon a Peter Gabriel, da John Lennon a Bon Iver, si fondono in un mix unico e al contempo eterogeneo, conferendo a ogni canzone un’anima e una ricchezza di stili diversa. Ogni collaborazione e influenza contribuisce a comporre un quadro emozionale e concettuale più ampio ma sempre personale, regalando un’esperienza di ascolto ricca e mai banale.
All’apice di un percorso che si distingue per la sua autenticità e la sua sperimentazione continua, con “Assamanù” Setak riesce nell’intento di lasciare un’impronta indelebile e riconoscibile sulla scena musicale italiana.
Setak ha presentato in anteprima “Assamanù” in un mini tour europeo che è partito da Parigi il 6 aprile (e poi Bruxelles, Liegi, Amsterdam), per poi proseguire in tutta Italia dal 3 maggio.
L’appuntamento di Roma è in programma sabato 11 maggio sul palco di Largo Venue.
Con Setak, saliranno sul palco Nazareno Pomponi alle tastiere, Fabrizio Cesare al basso, Flavia Massimo al violoncello, Valerio Pompei alla batteria e Alessandro Chimienti alla chitarra.
Biglietto: 15€
Link alle prevendite: https://largovenue.com/event/setak/
BIOGRAFIA
Con la sua chitarra e la sua voce, Setak, pseudonimo di Nicola Pomponi, incarna la quintessenza di una nuova coraggiosa musica d’autore italiana.
Il suo pseudonimo, “Setak”, trae ispirazione dal soprannome affettuoso della sua famiglia, “lu setacciar”, e rivela un legame profondo con le sue radici e la sua identità.
Nel corso della sua carriera, Setak ha sperimentato sia come session man che come cantautore, plasmando il suo percorso artistico con versatilità e creatività.
Nel 2019, irrompe sulla scena musicale con il suo primo album solista, “Blusanza”, un’opera completamente cantata in lingua abruzzese ma dalle sonorità universali. L’accoglienza entusiasta da parte del pubblico e della critica non tarda ad arrivare, culminando con la vittoria del prestigioso “Premio Loano” come miglior disco nella categoria under 35. L’album si fa strada nella scena musicale italiana, guadagnandosi una nomination alle prestigiose “Targhe Tenco” e aggiudicandosi il riconoscimento per la “migliore reinterpretazione di un brano di Andrea Parodi” al Premio Parodi.
Il suo stile compositivo è un vero e proprio melting pot di influenze musicali, che conferisce alla sua musica un’originalità senza tempo. Con il secondo album, “Alestalé”, pubblicato nel maggio 2021, Setak continua a stupire il pubblico. Brani come “Quanda sj ‘fforte” e “Coramare”, quest’ultimo interpretato in collaborazione con Francesco Di Bella dei 24 Grana e con l’eccezionale contributo di Fabrizio Bosso alla tromba, catturano l’attenzione degli ascoltatori. Il disco, arricchito dalla partecipazione del compaesano Mimmo Locasciulli nel brano “Lu juste arvè”, si aggiudica un posto d’onore nella cinquina delle Targhe Tenco 2021 come “Miglior album in dialetto”.
Il 7 maggio 2024, Setak pubblica il suo terzo album, “Assamanù”, anticipato dal singolo “Curre curre”.
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