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CULTURA - page 145

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Dammi tre parole, storia di una azienda modello

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“Dammi tre parole “ e il libro di Silvia Bolzoni che racconta un nuovo modello di azienda, rappresentato dalla Zeta Service”, incentrato sulla persona, in azienda al femminile che negli anni ha saputo raggiungere traguardi importanti e premiata con riconoscimento importanti come il “Women Value Company” della Fondazione Bellisario per la valorizzazione del talento femminile.

Silvia Bolzoni autrice del libro e anche la fondatrice della “Zeta service” con l’80% di presenza femminile si occupa di servizi payroll, amministrazione del personale, consulenza del lavoro e consulenza HR.

EA: dottoressa Bolzoni, vorremmo capire meglio che cosa è ZETA service e perché ha ricevuto tanti premi. Qual è il segreto del successo di zeta service?

Silvia Bolzoni: Ma io non so se c’è un segreto. Comunque, parto dicendo che cosa facciamo. Noi siamo una società di servizi ci occupiamo di paghe e amministrazione del personale, consulenza del lavoro e consulenza sulle risorse umane. Io da sempre lavoro in questo mondo, però il desiderio di creare una mia azienda è nato circa 15 anni fa. È nato da un rimprovero, tra virgolette, perché mi hanno sempre detto di avere un eccessivo orientamento al cliente e alle persone, lavoravo per una società di servizi tra l’altro. Da quel rimprovero è nato il sogno di creare un’azienda fatta, come dico sempre a modo mio, “totalmente incentrata sulle persone”. Poi qualcuno mi ha aiutato a tradure questo eccessivo orientamento al cliente con totale empatia. Io al momento ero rimasta totalmente perplessa perché per lavorare per una società di servizi trovo strano dire che esista questo esagerato orientamento al cliente. Io sono convinta che l’attenzione alle persone sia fondamentale per tutte le aziende ma soprattutto per una società di servizi. Saper far bene il proprio lavoro è quello che il cliente si aspetta ma per fare la differenza credo che sia necessario mettersi nei panni del cliente e comprenderne i bisogni e i problemi. Soprattutto credo che occorra comprendere i loro stati d’animo perché il cliente non è un’entità astratta, è una persona. Quindi questa osservazione l’ho poi trasformata in un valore.

Quando poi ho creato ZETA service 15 anni fa, ho proprio pensato di offrire quei servizi per l’estensione del personale ma mettendo sempre al centro dell’attenzione le persone e, ancora prima del cliente, ho messo la nostra persona. Credo che il segreto sia stato questo perché se tu metti nella condizione di stare bene le persone che lavorano con te, poi per loro automaticamente viene naturale farlo con il cliente. In questo è che poi vi è il successo, perché noi lo indaghiamo attraverso le indagini di soddisfazione e vediamo che i voti più alti sono rivolti alle nostre persone per competenza, disponibilità, gentilezza. È un circolo virtuoso: se stanno bene le persone, sta bene il cliente. Questo anche lavorando bene e portando qualità perché il cliente poi ci dice quanto è contento. Di conseguenza tu torni a casa soddisfatta e questo è il segreto, semplicemente.

EA: un’altra particolarità della vostra azienda è che per l’80% è formato da donne

Silvia Bolzoni: sì, è proprio così. Io da donna e mamma ho provato personalmente quanto sia difficile conciliare vita privata e professionale. Avendo all’interno l’80% donne per me è stato naturale pensare a servizi e benefit mirati per loro proprio pensando a come fare ad aiutare nella conciliazione e a stare bene. Una cosa che abbiamo messo a disposizione, e che alle volte fa sorridere ma poi alla fine invece è di grande aiuto, è avere un maggiordomo. C’è chi desidererebbe avere un maggiordomo in casa, bene, noi lo abbiamo in azienda. È una persona che è pagata dalla azienda e si occupa di tutte le nostre commissioni. Dal portare l’auto al lavaggio, al cambio gomme, dal meccanico per guasti, al ritiro di pacchi che arrivano da Amazon, che ormai qui abbiamo tante persone giovani che ordinano tutto online e anche la spesa viene recapitata in azienda. C’è anche il rapporto con la lavanderia che ritira e consegna in ufficio. Poi organizza per noi le visite mediche. Le visite sono anche mirate come il senologo. Vengono organizzate delle giornate dove viene messo a disposizione il medico come il cardiologo, l’oculista o il fisioterapista. È tutto tempo che si risparmia nella vita privata e riusciamo a garantire tutto. Comunque quello che più viene apprezzato, queste sono cose che aiutano sicuramente, è anche la libertà nell’organizzare il proprio lavoro. Dal momento che una persona ha le competenze di gestire in autonomia il proprio lavoro, noi diamo la possibilità di lavorare a casa, oltre allo smart working, anche per periodi lunghi in caso di problemi con bambini o genitori. C’è comunque un orario flessibile, quello che conta è il risultato. Come dicevo prima noi operiamo attraverso indagini di soddisfazione dei nostri clienti, quindi anche in questo abbiamo visto che viene molto apprezzato dalla nostra persona. Che si trova a casa o in azienda, la disponibilità verso il cliente c’è sempre.

EA: oltre che imprenditrice è anche autrice del libro dammi tre parole, nel quale raccontate alcune cose importanti della vostra esperienza. Uno degli argomenti è il progetto libellula, ce ne vuole parlare?

Silvia Bolzoni: si, allora questo libro lo abbiamo scritto noi. Io dico noi perché poi è stato anche un lavoro di team e mi hanno aiutato le persone che lavorano con me. Noi lo abbiamo scritto in occasione dei nostri primi 15 anni. Abbiamo fatto tante cose in questi 15 anni perché non riportarle tutte in un libro? Infatti, questo libro non è una storia di ZETA service scritta in ordine cronologico ma raccontiamo storie, attività, fatti, descritti anche attraverso le nostre emozioni e rimportando le nostre emozioni, i nostri valori. Per arrivare al progetto libellula, le voglio dire che nel nostro mestiere è indispensabile la formazione perché la normativa è cambiata tantissimo, quindi le nostre persone devono essere formate. Oltre a questo tipo di formazione noi mettiamo a disposizione ai nostri collaboratori formazione anche sui temi che sono soft. Parlo di formazione trasversale come l’ascolto, l’accettazione di sé o l’autostima. Tutto ciò è utile per crescere in queste competenze che sono poi utili alla persona ma anche, in questo caso, all’azienda. Per quanto riguarda il progetto libellula, cosa è successo? Noi alcuni corsi di formazione li abbiamo sostituiti, proposti in una modalità diversa, cioè attraverso progetti di responsabilità sociale e abbiamo organizzato diversi progetti, uno tra questi con la casa di accoglienza iannacci che è proprio qui vicino a noi. In ultimo recente il progetto libellula. Che cosa vuol dire? è il primo network di aziende unite contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Noi pensiamo che la maggior parte del nostro tempo presso l’azienda e cosa chiediamo alle aziende? Chiediamo di inserire nella loro formazione anche corsi che aiutano le persone sull’accettazione di sé, sull’autostima, sulla violenza di genere e questo progetto porta proprio ad aiutare chi non sappiamo. perché chiaramente abbiamo all’interno dell’azienda tante donne ma non sai se queste persone hanno o subiscono violenza, anche psicologica. Da un’indagine che noi proponiamo emerge una certa situazione, tipo i MUP. Dopo aver letto questa analisi si cerca di comprendere che tipo di formazione l’azienda deve portare all’interno per aiutare, appunto, a cercare di portare una cultura. infatti, lo slogan dice “entra la cultura, esce la violenza”. Lavoriamo in questo modo, ecco.

EA: quali sono i progetti futuri di ZETA service?

Silvia Bolzoni: ogni anno adottiamo un tema specifico di indirizzo. L’anno scorso era sulla bellezza, che poi richiamava il progetto libellula. Quest’anno è l’anno della felicità perché noi pensiamo di aver compreso come rendere felice un posto di lavoro e quindi inseriamo e proponiamo diversa formazione legata a questo tema ma anche attraverso delle attività. Quindi ogni anno andiamo insieme alle nostre persone a pensare cosa oltre il nostro lavoro, perché il nostro lavoro deve continuare, e per questo ci aiutano perché alla fine dico sempre “ragazzi questo nostro modo di fare ci aiuta tantissimo ad alzare la soddisfazione dei clienti”, quindi a fidelizzarlo. In questo modo si interessa a più servizi e così possiamo investire in ricerca e sviluppo, in formazione delle nostre persone e in progetti di responsabilità sociale, continuare a sostenerli. Allora io vi ho citato due progetti, uno con le case di accoglienza, uno con i network del progetto libellula contro la violenza sulle donne. Questi due progetti dovremmo sostenerli per diverso tempo, anni.

Un grande fratello alla rovescia

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Avete mai pensato che un genitore potrebbe dire al proprio figlio: “Se vuoi avere successo nella vita, gioca alla playstation!”  Oppure la versione femminile: “Non sprecare tempo a studiare. Fai un corso di trucco e poi impara a fare un video.” Con buona pace di passate generazioni di genitori che ancora credevano che studiare e avere un titolo di studio (o anche solo un pezzo di carta), potesse rappresentare la svolta della vita per i figli. Sono stati clamorosamente smentiti da YouTube e da giovanissimi che, parlando di trucchi e moda, oppure semplicemente giocando ad un videogioco attraggono milioni di follower che visitano le loro pagine, cliccano, mettono like, condividono e portano a questi ero dei giorni nostri celebrità e ricchezza.

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IV° Maratona corti cinematografici al Teatro lo Spazio

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Al teatro lo spazio il prossimo 11 luglio 2018 si terrà la rassegna di corti cinematografici a cura di Pietro De Silva, nel corso della lunga serata verranno presentati  cortometraggi sia di promettenti giovani registi,che di navigati filmakers.

La kermesse accoglie e presenta i migliori cortometraggi degli ultimi cinque anni. Non è facile di questi tempi trovare dei giovani autori che sappiano esprimersi in maniera così precisa e diretta. Ciò che verrà presentato è l’elaborazione di un ragionamento ponderato esaltato della scelta artistica di raccontare determinate storie piene di riflessioni, valori, maturità e consapevolezza.

Pertanto una selezione accuratissima le migliori cortometraggi attualmente in circolazione. Eccoci così di fronte a temi quali l’amore, l’amicizia, la corruzione, la giustizia. Fra i vari scopi dell’iniziativa c’è anche quello di  sensibilizzare il pubblico  ,sul tema della multiculturalità come fonte positiva di conoscenza e di crescita sociale, contro l’insofferenza verso la diversità etnica, culturale e religiosa.

Saranno presenti in sala gli autori dei corti e i rispettivi cast che presenteranno volta per volta prima delle proiezioni.

 PENALTY

Un film di Aldo Iuliano

Un gruppo di ragazzi gioca una partita di calcio diversa dalle altre. In palio molto più di una semplice vittoria.

 PER MARIA

“L’arte dell’arrangiarsi è un talento che molti hanno affinato per sopravvivere, spesso sfruttando le debolezze e l’ignoranza di altri. È quello che cerca di fare Enzo, uno dei protagonisti, che alla fine sarà l’artefice di un’attività a tutti gli effetti. “Per Maria” è una commedia dell’equivoco, che si propone di raccontare la sottile linea che divide la fede dalla superstizione, da cui l’Italia sembra così affascinata.

Regia di Francesco Gabbrielli con Paola Sambo, Daniel De Rossi,Ciro Buono, Adriano Digiammanco, Cinzia Scaglione, Eric Bedini, Matteo Micheli,Gianclaudio Caretta, Alexandra Mogos, Daniela Amato, Marica Pace, Simone Salvucci, Fabio Sperandio ,Martina Tonarelli.

 QUESTO E’ LAVORO

regia di Federico Caponera con Pietro De Silva e Martina Querini

Aiuto Regia Roberto Tommolino

Diretto da Federico Caponera, firmato da Save the Cut e prodotto dal Consorzio Parsifal racconta la trasformazione di un uomo d’affari alle prese con la figlia e una cooperativa di disabili

Un uomo deve sbrigare un affare proprio nel weekend che avrebbe dovuto trascorrere con sua figlia. La porta con sé. Il viaggio ridesta tutte le loro distanze ma alla fine riesce a ricomporre il rapporto tra i due. Anche grazie all’incontro con le persone di una cooperativa sociale, che senza troppe parole riescono a trasmettere i propri valori anche a chi vorrebbe mandarli via. Un viaggio fisico in tre regioni italiane, ma anche un viaggio nei rapporti complicati tra un padre e una figlia.

CAMBIO DESTINAZIONE D’USO

dedicato al mondo del lavoro 2.0, quello in cui bastano due parole come “ristrutturazione” e “brand” a tracciare il solco della chiusura di una attività. Regia di Edoardo Siravo e Massimo Reale

 QUANDO MENO TE LO ASPETTI

Regia Monzio Compagnoni

con Luciana Frazzetto, Francesca Milani, Massimo Milazzo, Claudio Scaramuzzino, Stefano Scaramuzzino, Erica Zambelli

In un mondo continuamente proiettato nelle “relazioni virtuali”, un appuntamento andato male a causa di una serie di sfortunate coincidenze viene raddrizzato dal destino. Perché tutto accade… quando meno te lo aspetti…!

 CON GLI OCCHI CHIUSI

Roma. Una breve passeggiata tra un padre e sua figlia tra i

vicoli romani. Una lunga camminata di dieci minuti: risate, confidenze,

complicità, un segreto….

Con Paolo Triestino e Maria Giulia Scarcella

Director Saverio Deodato

Musiche Francesco Verdinelli

 

TEMPISMO

20 luglio 1944, bassa Germania. Un giovane tenente colonnello, Frodemund Werner, detto “L’invincibile”, riceve una comunicazione urgente da parte del quartier generale di zona, firmata da una sua vecchia conoscenza. Per prepararsi all’incontro il giovane si confida e confronta con il tenente Gerolf Vogel, fedele amico e subalterno. Insieme si recheranno al comando, ma solo Werner potrà entrare nella stanza per partecipare all’incontro con il generale Hans Schneider. Affronterà così la sconcertante notizia della morte del Fuhrer, le bramosie di potere di tre alti ufficiali e l’ultima sfida contro sè stesso e il suo coraggio.

 QUANDO I PESCI CANTAVANO

Regia di Giuseppe Schifani, Con Piero Nicosia

Il piccolo Gaetano va in Sicilia a trovare il nonno che lo affascina con la sua vita di pescatore e con le sue fiabe. I racconti, radicati nella tradizione siciliana, nel film si trasformano nelle immagini fantastiche di cartoni animati. Gaetano tornerà in Sicilia richiamato da quelle leggende.

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 SCIAMU 

di Valerio Manisi

Manisi con il giovane e talentuoso operatore e regista di video musicali Redi Hoxha, il cortometraggio “Sciamu” racconta la storia di un operaio angosciato e di un figlio intrepido e ricco di fiducia. La storia vuole rappresentare la vita e la speranza della comunità jonica, massacrata e schiacciata, da anni e anni per sola volontà politica, dalla massiccia e inquinante repressione industriale che conduce Taranto, e la sua provincia, ad essere una delle città con il più alto tasso di mortalità d’Europa. Ma una speranza, in Sciamu, potrebbe ancora esserci

Teatro Lo Spzio

Via Locri,42

Roma

Biglietto 5 euro + tessera associativa semestrale 3 euro

Per info e prenotazioni

 0677076486  0677204149

info@teatrolospazio.it

“Trasmutazioni” Gabriele Marconi in mostra con le sue sculture

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Il 1° luglio, dalle ore 19.00, presso la galleria Evasioni Art Studio (via de’ Delfini 23 – piazza Margana), l’artista ultra-pop neosimbolico Elio Varuna presenterà “TRASMUTAZIONI”, di Gabriele Marconi, prima esposizione di SCULTURE-OGGETTI DI DESIGN, create con elementi naturali e industriali, che dialogheranno con le opere delle note artiste Kristina Milakovic e Giulia Spernazza.

Qual è l’ispirazione che porta lo scrittore di saghe di successo come quella delle “Stelle Danzanti” (della quale sta preparando il terzo e ultimo capitolo) a “trasmutare” elementi della natura in oggetti d’arte e di design?

«La trasmutazione – spiega Marconi – è il più alto approdo della ricerca alchemica. Raggiungere quel traguardo significa percorrere una strada lunga e difficile, nella quale l’adepto si trova di fronte a prove e sfide che necessitano di capacità, arti e volontà. Capacità che vanno al di là di quelle note e che spesso esulano (apparentemente) dalle virtù proprie dell’operatore. Lo stesso, in un certo senso, vale per la scrittura, dove l’autore è sub-creatore (per dirla con J.R.R. Tolkien) e, nel mondo che crea, assiste a “miracoli” che spesso sorprendono lui stesso, andando al di là delle sue stesse intenzioni».

L’elemento naturale, in TRASMUTAZIONI, assume nuove forme e testimonia il percorso dell’Artifex, capace di legare materiali industriali e di design come il plexiglas a una foglia seccata dal sole o un legno portato dal mare, creando un manufatto evocativo e nuovo. Pezzi unici che nascono da una visione, dalla ricerca e dal lavoro artigianale. Proprio come la materia che si trasforma – sempre – riflettendo l’evoluzione dello spirito umano.

Seconda edizione del Premio “Norma Cossetto – 10

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Il premio “Norma Cossetto – 10 Febbraio”, fortemente voluto dal Comitato 10 Febbraio – associazione di promozione sociale che da oltre dieci anni si occupa delle celebrazioni della ricorrenza del Giorno del Ricordo e di divulgazione della storia dell’italianità nell’Adriatico orientale-, giunge alla seconda edizione. La prima ha visto la consegna del premio, lunedì 21 dicembre 2015 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, a Simone Cristicchi e Jan Bernas, a riconoscimento della meritoria opera divulgativa svolta attraverso lo spettacolo teatrale “Magazzino 18” che tratta proprio del dramma dell’esodo istriano, giuliano e dalmata. Sia l’artista romano che il ricercatore storico e giornalista sono intervenuti alla cerimonia.

Quest’anno la decisione unanime dell’Associazione è stata quella di insignire del premio l’avv. Lucio De Priamo, il quale ha svolto un’opera fondamentale nella divulgazione della storia del Confine orientale attraverso la diffusione di filmati censurati della settimana Incom del 1945, in cui vi sono le riprese dei recuperi di salme nelle foibe del Carso triestino. Si tratta di filmati che oggi gli italiani conoscono, ma senza i quali sarebbe mancato un tassello testimoniale fondamentale per il ricordo di queste pagine di storia patria.

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Scrivere un libro? Ti cambia la vita

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Ecco le storie di chi, attraverso la pubblicazione di un proprio libro, ha trovato inaspettate svolte nella propria vita personale e professionale.

Nel 2017 si sono contati oltre 30.000 titoli di libri prodotti in Self Publishing: oltre il 45% di tutti quelli pubblicati. Numeri importanti che hanno contributo a far crescere il settore del libro più del 5% rispetto all’anno precedente.

Ma se fino a ieri il libro autoprodotto su piattaforme come Amazon rappresentava poco più di un hobby, oggi aumentano sempre di più i professionisti e le aziende che si affacciano al mondo del Self Publishing e ne traggono sorprendenti vantaggi.

Giacomo Bruno, della Bruno Editore, è noto come il “papà degli ebook” per aver portato per primo gli ebook in Italia nel 2002 e oggi, con la sua casa editrice, ha pubblicato oltre 600 libri digitali. Negli ultimi 18 mesi, il 100% di libri pubblicati da Bruno (80 titoli) sono diventati bestseller n.1 su Amazon. Non semplici bestseller di categoria, ma n.1 assoluti di Amazon Italia.

“Il libro su Amazon” –  ha detto Bruno, che è un pioniere in questo campo, – “non è più un hobby, ma per molti una vera e propria professione. Proprio per questo organizziamo convegni e corsi per aiutare chi vuole scrivere un libro e pubblicarlo su Amazon a farlo nel modo migliore. I risultati per i partecipanti ai corsi sono stati sorprendenti: per molti hanno rappresentato dei veri e propri punti di svolta nella propria vita.”

Come è successo a Rubina Guacci, che lavorava in un call center ma aveva perso il lavoro quando era rimasta incinta. Per un paio d’anni si era dedicata interamente al “mestiere” di mamma. Una sera, poco dopo aver parlato con un’amica che s’interessava di automiglioramento personale, ha guardato un docufilm, “Il segreto”, ed è rimasta folgorata da una frase: “Perché non immagini oggi la vita che vorresti, come se la vivessi già?”.

Da quel momento, la curiosità e la voglia di rimettersi in gioco l’hanno aiutata a superare quel periodo difficile, complicato dalla morte del padre. È proprio allora che ha ricevuto una email con l’invito a partecipare al corso di Self Publishing della Bruno Editore, “Numero 1”. E visto che aveva già l’idea di scrivere un libro, ma non l’aveva mai presa seriamente in considerazione, non sapendo da dove cominciare, ha deciso di iscriversi al corso. Per lei sono stati tre giorni entusiasmanti, pieni di spunti per organizzare le idee. Ed è stato tanto efficace, e tante le cose che Rubina aveva da dire, che è riuscita a partorire il suo libro in sole 14 notti (di giorno si occupava sempre della bambina).

In pochi giorni il libro è diventato un best seller su Amazon: in sole 24 ore è stato scaricato 2.200 volte.

Grazie al libro la sua vita è cambiata: da mamma a tempo pieno, ha scoperto la vocazione all’automiglioramento e, sulla spinta del successo del suo libro, è diventata life-coach fino diventare direttrice didattica di una Accademia di Coaching. Ora sta preparando un secondo libro, sempre sul tema dell’automiglioramento.

 

La storia di Carlo Carmine è simile a quella di Rubina, anche se lui partiva da presupposti molto diversi.

Carlo, dottore commercialista specializzato in fiscalità internazionale, da vent’anni si occupava di trust. Laureato giovanissimo, a 25 anni aveva aperto uno studio. Nel 2009 fondava la sua“MPO Trustee Spa”, una delle uniche due Spa in Italia che fanno trust. Tutto perfetto, in apparenza. Il problema è che fino a quel momento agiva da imprenditore, ma aveva ancora una visione della propria identità come quella di un libero professionista. Finché non ha incontrato un socio che si occupava di ricorsi Equitalia e fisco in generale e ha cominciato a lavorarci per un’attività di ricorsi al fisco e difesa patrimoniale.

A quel punto la sua compagna lo invita a partecipare al corso della Bruno Editori. Non pensa a un libro, ma essendo un curioso, partecipa. E anche lui, come Rubina Guacci, viene folgorato: nel suo caso, la scintilla è la nuova consapevolezza di come questo possa diventare uno strumento moderno per il personal branding digitale. Scrive “Liberati da Equitalia”, approfondisce i temi di web marketing e, grazie all’enorme successo che ha il suo libro sul mercato, sente cambiata anche la sua identità professionale: inizia finalmente a “concepirsi” come vero e proprio imprenditore.

Grazie ai contatti ottenuti dalla diffusione del libro, mette in campo una rete di consulenti “difensori patrimoniali” che vendono il suo servizio in tutta Italia: nel giro di un anno i collaboratori della sua compagnia, da 13 che erano, diventano 31 e mette insieme una squadra di 60 consulenti e una rete di 100 avvocati domiciliatari. È così che da professionista si trasforma in un imprenditore vero e passa da un fatturato di 500mila euro nel 2017 all’impennata del 2018, che chiuderà il bilancio tra i 4 e i 5 milioni di euro. Tutto questo anche e soprattutto grazie al libro che ha rappresentato una scintilla, un primo passo che ha migliorato drasticamente la percezione di se stesso e dei clienti verso di lui e la sua azienda.

In poche parole, scrivere un libro ha potuto cambiare la vita sia a una mamma desiderosa di ritrovare una via di gratificazione personale, sia a un professionista che ha trovato nella Bruno Editore lo strumento ideale per un sorprendente miglioramento professionale.

2 giugno 2018, 72° anniversario della fondazione dela Repubblica Italiana

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Grande affluenza di pubblico per l’annuale parata del 2 Giugno, commemorativa del  72° annivversario  della fondazione della Repubblica che si è svolta come di consueto alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello stato,  il premier Giuseppe Conte il presidente della camera Roberto Fico e il presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Una tribuna d’onore che ha ospitato i rappresentantoi del governo uscente ma ancora più attesi quelli del Governo insediatosi solo ieri pomeriggio dopo tre mesi di consultazioni.

La sfilata si è aperta con gli onori resi all’altare della Patria e con la rassegna dei reparti in attesa di sfilare da parte del Presidente Mattarella.

Per la parata ha sfilato una rappresentanza di reparti delle forze armate, di esercito, marina, aeronautica, carabinieri, guardia di finanza ma anche rappresentanti del servizio civile della croce rossa e della protezione civile.

In testa le bandiere dei reparti ormai sciolti che però hanno una grande importanza per tantissimi italiani che presso quei reparti hanno reso il loro servizio alla patria in tempo di guerra e in tempo di pace.

Dopo la rappresentanza delle associazioni d’arma e la compagnia di Assorarma che raggruppa i veterani, ufficiali in congedo di tutte le età in rappresentanza di chi ha prestato servizio in qualità di ufficiale nelle armi di Esercito, Marina, aeronautica e Carabinieri.

Hanno sfilato anche i campioni del gruppo Paraolimpico delle Forze Armate applaudito intensamente dal pubblico e dalle autorità in tribuna, questi campioni hanno raccolto successi in varie specialità in tante competizioni internazionali e riconoscimenti di valore sportivo di grande importanza.

Una attività quella del GSPFA che ha permesso a tanti militari di riprendere le sfide della vita dopo drammatici avvenimenti, un impegno che coinvolge sia  gli atleti militari che le loro famiglie in un unicum importante anche per la società.

Un ora e mezzo di impegno per i reparti e il pubblico per festeggiare la festa della repubblica che si spera resti un appuntamento in futuro visto che rappresenta quella festa di unità e patriottismo per tanti cittadini.

Photo Credits: Domenico Cippitelli

507 0895
Author: Domenico CIPPITELLI
Aperture: 8
Camera: NIKON D500
Iso: 400
Copyright: (c) D.CIPPITELLI
Orientation: 1
« di 205 »

Dogman, il canaro di Garrone più gentile della realtà

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Il premio per il miglior attore vinto al festival di Cannes e stato sicuramente meritato

La figura del “Canaro”,come era chiamato a Roma il protagonista della triste vicenda che si è svolta nella periferia romana negli anni 80, e sicuramente molto aderente alla realtà.

Molti dei testimoni dell’epoca sentiti di nuovo in questi giorni ricordano molto bene quell’uomo gentile e amorevole per i piccoli e grandi amici dell’uomo.

Lo conoscevano tutti nei quartieri vicino e lo stimavano, non conoscendo tutti i sui segreti che emersero solo dopo, lo spaccio e i piccoli furti.

Il film di Garrone ripercorre la genesi di quella vicenda trasponendola in una tempo più vicino al nostro e in un luogo irriconoscibile ma ben ambientato in quella che poteva essere la periferia di allora è purtroppo molte delle periferie di oggi.

Pur non avendo reso troppo crudo il racconto di una realtà che invece lo fu, il pugile fu torturato e seviziato per giorni prima di essere ucciso, il regista e riuscito a inquadrare una linea di confine tra il mondo di sopra è quello di sotto, una linea di affetti questa volta piuttosto che di corruzione.

Un film realizzato molto bene e interessante da vedere.

Puglia e Basilicata accolgono il progetto “Planet Aia 2018 – prevenzione e FairPlay “

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Giornate molto intense per i rappresentanti dell’associazione Plante Onlus in questi giorni in Puglia e Basilicata per promuovere il progetto “prevenzione e FairPlay” che prevede di promuovere la prevenzione cardiologica donando dei defibrillatore DAE alle scuole

L’associazione PLANET Onlus e stata costituita alla fine dell’anno 2003 su iniziativa di tre professionisti da sempre impegnati in attività culturali e sociali e che si sono posti come obiettivo primario quello di rivalutare le zone più disagiate con la diffusione dell’arte, della cultura e dello sport promuovendo nel contempo anche delle iniziative benefiche a favore di Enti e Associazioni seriamente impegnate a migliorare le condizioni di salute e di vita delle persone sofferenti.

PLANET Onlus è un’associazione formata da Volontari che non ha alcun fine o interesse politico e si occupa esclusivamente di coinvolgere una vastissima gamma di persone organizzando mostre, corsi, spettacoli, convegni, dibattiti, viaggi in modo da raggiungere le finalità previste dallo Statuto.

In Puglia a Bari sono stati donati ad alcune scuole di Altamura e di Bari i defibrillatori e consegnato ai tantissimi operatori scolastici ed agli Arbitri gli attestati per la formazione all’uso del fondamentale apparecchio sanitario.

Per questa attività l’associazione ringrazia in una nota il presidente del C.R.A. Puglia, Giacomo Sassanelli, ed al presidente della LND Puglia nonché presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico, Vito Tisci, e tutti i dirigenti scolastici, studenti e docenti delle scuole che hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione.

ed infine all’assessore allo sport del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli!

Planet ha fatto tappa anche in Basilicata dove sono stati donati i defibrillatori e consegnato agli operatori scolastici gli attestati di formazione all’uso del DAE.

Molto interesse ha destato nella popolazione scolastica il messaggio sulla prevenzione cardiologica che Planet Onlus sta portando avanti in tutta Italia i cui dirigenti, con in testa la presidente Luisella Di Curzio ed il fondatore Francesco Figliomeni, che hanno risposto alle tante domande e curiosità di genitori e docenti.

La seconda parte del progetto, che invece riguarda il Fair Play ossia il rispetto per gli avversari e la figura arbitrale soprattutto nel mondo del calcio, ha coinvolto il C.R.A. (Comitato Regionale Arbitrale) della Basilicata rappresentato da Mario Loffredo, ha coinvolto studenti e genitori sulla necessità di attivarsi per evitare gli episodi di violenza e minacce che sempre più spesso si verificano sugli spalti e sui campi di calcio, specie quelli del settore giovanile e dilettantistico.

Teatro Lo Spazio, sono partita di sera

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“Sono partita di sera” è una storia “lieve, lieve” come l’anima della donna che la racconta.

Una storia su una Roma che non c’è più. Non c’è più come la voce della più grande artista romana di tutti i tempi: Gabriella Ferri. La donna sul palco si racconta ed ha una voce splendida e potente e le canzoni saranno sì quelle di Gabriella, ma non a caso si è scelto di NON richiamare l’attenzione con il nome della grande artista testaccina nel titolo. Il nome dell’Artista vuole essere onorato, non “usato”.

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