Il magazine della tua Città

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CULTURA - page 138

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Frame, i ritratti di Luca Carlino

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Roma, 4 febbraio 2019 – 40 ritratti, rigorosamente in bianco e nero, di attori che stanno imponendo la loro presenza nei film di maggior successo in Italia, descrivono i volti di questa nuova generazione: Marcello Fonte, pluripremiato protagonista dell’ultimo lavoro di Matteo Garrone “Dogman”, Alessio Lapice, interprete della serie tratta dal libro di Roberto Saviano “Gomorra”, Andrea Lattanzi, giovane emergente consegnato all’onore delle cronache grazie al lungometraggio “Manuel”, Jacopo Olmi Antinori, conosciuto dal grande pubblico grazie al suo ruolo nella produzione internazionale televisiva “Medici: The Magnificent”, Eugenia Costantini ed Elena Cucci, protagoniste dei film di Gabriele Muccino e Giovanni Veronesi, sono solo alcuni dei nomi coinvolti nel progetto fotografico. Keep Reading

Muscat, tra incenso, datteri e madreperla. La tradizione mercantile dell’Oman nel quartiere di Mutrah

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Muscat si rivela una città del sogno, un viaggio da mille e una notte nell’atmosfera autentica di un mondo arabo dove il tempo sembra essersi fermato. La sua posizione strategica, protetta dalle montagne del deserto e affacciata sulle acque dell’oceano Indiano, permise lo sviluppo di un’antica tradizione commerciale che oggi vive nel porto e nel souq, il mercato coperto dove i turisti amano perdere l’orientamento tra le nuvole d’incenso e il caleidoscopio delle merci variopinte.

La capitale dell’Oman anticipa la sua identità priva di contaminazioni avveniristiche dettate da ricchezze repentine. L’effetto dell’ “oro nero” non ha distorto la sua dimensione urbana fatta di case basse ed arabeschi, a differenza della vicina Dubai. Il profumo d’incenso misto ai fiori di ibisco mischia la sua essenza all’odore pungente del mare: è la città che accoglie il suo porto, il luogo che ha fatto la sua storia e racconta un presente votato al commercio. Oggi come allora Muscat vive dei suoi traffici mercantili, motore dell’economia locale e attrazione irresistibile per i visitatori.

La passeggiata lungo la Corniche
Mutrah Fort

Nel II secolo la città era un importante centro per il commercio del pesce, dei datteri, della madreperla e del frenchincenso, una pregiata resina aromatica richiesta sin dall’altra parte dell’ecumene conosciuto. I traffici con il Mediterraneo erano continui, anche il suo nome lo testimonia: furono i greci a battezzarla Muscat che significa “ancoraggio”. A raccontare la vocazione mercantile anche il postumo Mutrah Fort, avamposto portoghese di fine ‘500 che tutt’oggi si ammira abbarbicato sulla collina che sorveglia Mutrah, all’estremità orientale del porto.

Lo sviluppo della città avvenne lungo la costa, in uno stretto lembo di terra che alterna i sobborghi residenziali ad ampi spazi aperti di montagna. Le brulle alture la incorniciano e a tratti penetrano il territorio abitato rendendolo un centro dispersivo, unico nel suo genere. Il quartiere di Mutrah è una delle aree di questo tessuto urbano “segmentato”, dove è racchiusa l’essenza più autentica della capitale omanita, legata al commercio e alla vita di mare distante dai frenetici ritmi capitalistici. La Corniche, è la lunga passeggiata che costeggia la zona, conduce al porto e al souq. Bastano gli scorci che si susseguono lungo il percorso a descrivere l’identità di questa città in simbiosi con l’oceano: il via vai di barche che anima il golfo e il lungo mare che accoglie turisti e pescatori con le sue case ornate da finestre graticolate, una caratteristica ricorrente in tutta Muscat. Gli edifici si rifanno a delle rigorose norme edilizie che richiedono almeno la presenza di una cupola o di finestre con arabeschi. Questa politica urbana rende il profilo cittadino ordinato ed uniforme, affine all’iconico gusto locale. L’orario migliore per visitare la zona del porto è all’alba quando si anima il mercato del pesce (situato accanto al Marina Hotel, si svolge ogni giorno dalle 6 alle 10), oppure al tramonto, quando le ombre delle cupole civili e delle mezze lune religiose si allungano verso il mare mentre le creste dei monti si delineano in lontananza. Uno spettacolo da non perdere all’inizio o al volgere del dì.

Il mercato coperto di Mutrah
Artigianato locale
Nuvole di frenchincenso, Mutrah souq

Il mercato coperto di Muscat a Mutrah è tra le mete più gettonate della città e si rivela straordinariamente effervescente ma non caotico. Si distingue dall’esagitato caos compulsivo che caratterizza i commerci arabi. Il suo souq è coerente alla tradizione composta di popolo omanita, gentile ed accogliente, che lo distingue dalla frenesia che spesso attanaglia le altre capitali della regione. Ma non lasciatavi ingannare, l’intraprendenza mercantile non manca. La contrattazione è d’obbligo ed è previsto perdersi tra il dedalo di banchetti, smarrire la bussola è incluso nel gioco nonché il bello dell’esperienza. Il mercato è una meta imperdibile per i collezionisti e gli amanti dell’antiquariato, tra ninnoli e vecchie cornici, mandu, i tradizioniali cassettoni da dote, e khanjar, i tradizionali pugnali ricurvi. Vere e proprie opere in miniatura spesso decorate in madreperla, vezzo locale che li rende dei souvenir preziosi. Immancabile il souq dell’oro, strabiliante opulenza meno alla portata di tutti i portafogli, qui non sono previste soddisfacenti contrattazioni ma ammirare l’arte orafa non ha prezzo.

Mutrah è una meta perfetta tra caos moderato e fascino, ideale per riscoprire le tracce di un passato coloniale e l’orgoglio di un presente commerciale che non travalica la tradizione. Un luogo dove respirare il profumo del mare immergendosi nell’atmosfera locale: è facile lasciarsi trasportare dal ricordo delle avventure di Sindibàd, inebriati dal profumo dei fiori di ibisco e del sale che si diffonde lungo le sue vie.

Quando visitare il suq

Dal sabato al giovedì 8-13 e 17-21.

Il venerdì 17-21.

Photo credits: Elena Bittante

Premio Adrenalina 2019, ancora un successo per l’esposizione a Palazzo Velli

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Ferdy Colloca, produttore e direttore artistico del Premio Adrenalina, presenta a Roma la Kermesse dell’arte contemporanea. Una giuria presieduta dalla giornalista Carla Isabella Cace e della quale fa parte anche la critica e giornalista tedesca Julie Kogler dovrà decidere i vincitori del premio tra giovani promesse e artisti affermati.

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“World of Fashion”, un viaggio di stile a Palazzo Brancaccio

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L’eleganza si racconta con la creatività. Stilisti italiani ed internazionali hanno presentato le loro collezioni a Palazzo Brancaccio animando i suoi saloni da fiaba. Un carillon di creazioni uniche, un susseguirsi di abiti e dettagli preziosi, quelli della ventunesima edizione del “World of Fashion.

Abito Addy Van Den Krommenacker

Una serata dedicata all’haute couture che si è svolta domenica 27 gennaio nell’incantevole location di “classicismo barocco”, tra le più prestigiose della Capitale. Evento immancabile di AltaRoma che si distingue per la ricercata direzione artistica di Nino Graziano Luca. Un appuntamento con l’alta moda declinata in stili e culture differenti, in questi anni la kermesse ha ospitato più di 60 stilisti provenienti da 25 nazioni. Anche in questa edizione ha seguito la sua vocazione internazionale confermandosi un viaggio per il mondo attraverso l’arte e le tradizioni dei diversi paesi. Ha aperto il sipario il défilé dello stilista olandese Addy Van Den Krommenacker, creazioni ispirate all’Africa con trame e stampe come narrazioni itineranti, dal color sabbia del deserto alle nuance tropicali. A seguire un omaggio alla pittura impressionista con i modelli eterei della talentuosa Azzurra Di Lorenzo, ispirati alla delicatezza dei fiori e ai giochi di luce dei maestri ottocenteschi. Dalla creativa italiana all’estro deciso di Marcela De Cala che ha riproposto nella sua collezione le tradizioni di Spagna descrivendole in modelli dall’orgoglio iberico con linee decise e dettagli preziosi. Non è mancata la raffinatezza dell’arte orafa con le creazioni di Marina Corazziari Gioielli e il fascino conturbante di una sensualità non ostentata delle proposte made in Italy di Giorgia Lingerie.

Giorgia Lingerie

La moda come splendido artificio ma anche come concreta possibilità e forma di comunicazione, la ricerca della bellezza e della tradizione diventano un messaggio universale e un buon proposito per immaginare il futuro. Degna di nota per creatività ed intenti la collezione della stilista Rujji by Raja El Rayes che dalla Libia ha condiviso il fascino della sua terra in una sfilata ritmata e divertente con ispirazioni sahariane. Creazioni che omaggiano la storia e le radici di un paese martoriato e conteso, spesso dimenticato ma che guarda avanti e pensa al futuro, anche attraverso la moda.

Il talento degli stilisti italiani ed internazionali è stato premiato con il “World of fashion award”, premio realizzato dal maestro orafo del Festival di Sanremo, Michele Affidato. L’AltaRoma a palazzo Brancaccio si è raccontata viaggiando, addentrandosi nel fascino e nella coscienza delle terre “attraversate”.

A Roma il Premio ADRENALINA 5.0 EROS e THANATOS

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Accattivante e intrigante il tema di questa edizione di ADRENALINA 5.0 che vede “ EROS e THANATOS” protagonista nelle opere degli artisti italiani e stranieri presenti , emergenti e affermati, che in diverse forme espressive che vanno dalla pittura classica alla scultura, dalla performance alla fotografia, dalla poesia alla body art, dalla musica elettronica alla videoart,si raccontano. Keep Reading

Il minore vittima di reato. A Napoli importante convegno organizzato dall’associazione Demetra e dall’Ordine degli Avvocati.

NAPOLI: – Si terrà alle ore 13.00 di domani, 23 gennaio 2019, presso il Tribunale di Napoli, nell’aula “Girardi”, un interessante convegno organizzato dall’Associazione Demetra, con il consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.

L’argomento trattato è particolarmente sensibile ed attuale: “il minore vittima di reato”.

Si tratta di un tema che produce da sempre ripercussioni su più livelli, non solo giuridici, ma anche sociali e, ovviamente, politici, in virtù della delicatezza dell’argomento e della preoccupazione che normalmente destano i reati perpetrati nei confronti dei minori.

A prescindere dal titolo, il convegno toccherà i temi della devianza giovanile e della figura del minore nel processo penale, sia come vittima che come autore del reato, ma anche come testimone, affiancando ad insegnamenti di natura psicologica, sociologica e criminologica, considerazioni e riflessioni di taglio giuridico.

I minori sono soggetti deboli e particolarmente esposti, specialmente quando i reati di cui sono vittime vengono perpetrati via internet: strumento sempre più utilizzato e al quale i cosiddetti “digital born”, ossia nati in un’epoca di notevole sviluppo del mondo digitale, sono connessi 24 ore su 24.

Iniziando dallo studio del comportamento deviante nell’età evolutiva, di cui parlerà la psicologa Maria Esposito, e del disagio del bambino, che sarà tratteggiato dalla dottoressa Roberta Saraco, il convegno si occuperà anche delle figure che circondano e affiancano il minore nelle delicate vicende penali che lo possono coinvolgere, anche in qualità di testimone.

Del ruolo del minore in qualità di testimone parlerà l’avvocato e criminologo Mariarosaria Baldascino, presidente di Demetra, l’associazione che ha fortemente voluto questo evento. L’avvocato Gianni Dell’Aiuto, esperto di privacy e cybercrime, si occuperà delle problematiche connesse alla rete e ai reati informatici, che vedono i minori vittime inconsapevoli e autori incoscienti, con un intervento focalizzato sulla prevenzione e gli interventi applicabili al tema “il minore ed il reato informatico”.

La domanda se sia opportuno abbassare l’età per la punibilità dei minori a dodici anni (oggi è a quattordici), sarà una costante dell’evento e un pungolo anche per il legislatore.

Sono previsti interventi anche del dottor Fabio Delicato, che tratterà delle modalità di espressione del disagio da parte del bambino, e dell’avvocato Davide Dura, che disquisirà sulla facies giuridica dei reati violenti nei confronti delle vittime minori.

Un tema importante e, purtroppo, di costante attualità. Un’iniziativa encomiabile che poterà alla luce la necessità di fare rete, di condividere professionalità e saperi, di coinvolgere, in sintesi, tutti gli attori ed i protagonisti del sociale e del mondo giudiziario, per tutelare i minori e le   fasce deboli.

La locandina con l’agenda dell’evento

Lago di Resia, illusione d’inverno della Val Venosta

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La stagione del freddo è tutt’altro che morta, si rivela nelle possibilità alternative e nei privilegi inaspettati. La neve nasconde eppur valorizza i luoghi mentre il ghiaccio diventa un ponte per raggiungere l’impensabile, come una passeggiata al lago di Resia. In inverno il percorso non si limita al suo perimetro ma si addentra verso il centro del bacino dove è possibile toccare con mano le pietre di un campanile romanico. Sembra quasi un’illusione eppure questa costruzione si erge solitaria dalle acque lasciando la sua origine sommersa alla fantasia.

La storia del campanile 

Un’immagine da cartolina quella del lago di Resia, il più singolare d’Italia per il suo campanile. Questa costruzione risale al XIV secolo ed apparteneva alla chiesa di Santa Caterina. Oggi viene considerata un prezioso relitto solitario in quanto è l’unica parte della struttura rimasta, tutelata dalle belle arti.

Una visione quasi surreale interrotta dal triste racconto degli abitanti di Curon, il comune dove si trova il lago. Nel 1950 iniziarono proprio in questa zona i lavori per la costruzione di una diga per la produzione di energia elettrica. Il progetto prevedeva l’unione di tre bacini naturali, il lago di Resia, di Curon e di San Valentino alla Muta. L’opera venne fortemente contestata dagli abitanti locali in quanto prevedeva lo spostamento dell’intero paese di Curon. I residenti non vollero rassegnarsi tanto da recarsi a colloquio con Papa Pio XII per tentare di sensibilizzare e bloccare il progetto. Organizzarono anche una protesta davanti alla sede della Montecatini, l’azienda che presentò la domanda per una concessione di sfruttamento per la realizzazione dell’opera. Nonostante l’impegno, a nulla servirono le opposizioni a fronte dell’arrivismo produttivo: l’avvio dei lavori comportò inesorabilmente la sommersione del piccolo centro di Curon che venne trasferito più a monte. Case e coltivazioni vennero spazzate via, 150 famiglie contadine persero la proprietà e molte di loro furono costrette ad emigrare cercando fortuna altrove. Annegarono i ricordi delle consuetudini ma non la memoria dell’antico abitato grazie al suo campanile superstite, oggi simbolo della Val Venosta.

Una passeggiata al lago di Resia

Il lago di Resia è il più grande dell’Alto Adige (6,7 km di lunghezza e 1 di larghezza), si trova a pochi chilometri dal passo di Resia, nell’incantevole cornice della Vallelunga nel comprensorio della Val Venosta, ai confini con l’Austria e la Svizzera. Una meta idilliaca che offre ai suoi visitatori panorami meravigliosi tutto l’anno. Durante la primavera e l’estate ammalia con il verde delle sue maestose montagne, amata da escursionisti e dai kitesurfers. In autunno si accende con le tonalità sgargianti dei suoi boschi ma è solo nel periodo invernale che si può vivere l’esperienza più suggestiva, raggiungere il campanile camminando sul ghiaccio.

Una passeggiata al lago di Resia è un’occasione per rilassarsi ed alternare l’adrenalina degli sport invernali, ma anche per scoprire un capitolo di storia poco conosciuto di questo angolo ai confini d’Italia. Un racconto impietoso di arrivismo economico che solo oggi ritrova un risvolto positivo nella meraviglia del suo paesaggio e nel fascino della sua leggenda: si narra che verso il calar del sole durante le fredde giornate d’inverno sia possibile udire le campane del vecchio campanile, eppure le testimonianze scritte rivelano che l’ultimo rintocco fu poco prima dell’inondazione, nel lontano 1950.

Immagine copertina: il campanile che apparteneva alla chiesa di Santa Caterina, lago di Resia, Val Venosta.

Photo credits: Elena Bittante

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