Il magazine della tua Città

Category archive

CULTURA - page 130

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Week end a Rona, Youth Orchestra del Teatro dell’opera e tanto altro

CULTURA by

Nel week-end l’arte si anima: le giovani promesse della Youth Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma oltre alle visite guidate, i laboratori e le nuove avventure delle Mystery Rooms

Sabato 15 dicembre apertura serale dei Musei Capitolini con le esibizioni di un Quartetto d’archi e un Quintetto d’ottoni. Domenica 16 attività gratuite al Bilotti, Napoleonico, Barracco e al Museo della Repubblica Romana

Roma, 12 dicembre 2018 – Si avvicina un nuovo fine settimana con gli appuntamenti della manifestazione Nel week-end l’arte si anima. Saranno ancora i Musei Capitolini ad aprire il programma settimanale dell’evento promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’apertura serale straordinaria di sabato 15 dicembre dalle 20 alle 24 (ultimo ingresso alle ore 23). Questa settimana, oltre ad apprezzare le bellezze del museo e delle mostre temporanee La Roma dei Re. Il racconto dell’Archeologia e I Papi dei Concili dell’era moderna. Arte, Storia, Religiosità e Cultura, i visitatori avranno l’opportunità di essere accompagnati, al costo simbolico di un euro o gratuitamente con la MIC Card, dalle musiche dello spettacolo YOUTH in Arte realizzato dalla Youth Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.

La Youth Orchestra è la realtà giovanile istituita dal Dipartimento Didattica e Formazione del Teatro dell’Opera di Roma a seguito di una rigorosa selezione tenutasi nel febbraio 2016. Con ottanta allievi iscritti, essa vanta un organico di molti giovani musicisti provenienti da ogni parte d’Italia e ha all’attivo un ragguardevole repertorio sinfonico e operistico. A esibirsi in occasione dell’apertura di sabato 15 sarà un Quartetto d’archi composto da Florian Lekaj (violino I), Elisabetta Cananzi (violino II), Valentina Calicchia (viola), Gaia Di Domenico (violoncello) che eseguirà il Quartetto in sol maggiore Op. 77 n. 1 di Franz Joseph Haydn (Ore 20.30 Esedra del Marco Aurelio, ore 21.30 Palazzo Nuovo, ore 22.30 Sala Pietro da Cortona), e un Quintetto di ottoni composto da Gabriele Gregori (corno), Alessandro Fresu e Nicolò Pulcini (trombe), Vincenzo Pace (trombone), Manuel Papetti (tuba) che proporrà le musiche di Bach, Voxman, Brown e Joplin (Ore 21 Sala Pietro da Cortona, ore 22 Esedra di Marco Aurelio, ore 23 Palazzo Nuovo).

Terminata la serata di festa ai Capitolini, il programma di eventi continuerà domenica 16 dicembre con il consueto appuntamento con il concerto gratuito. Questa volta sarà il Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina a ospitare alle ore 11.30 l’esibizione domenicale curata dalla Roma Tre Orchestra. Il trio composto da Damiano Babbini al violino, Costanza Pepini alla viola e Andrea Nocerino al violoncello eseguirà brani di Alfred Schnittke, Zoltan Kodaly e Ludwig van Beethoven.

Dalla mattina musicale si passerà poi al pomeriggio di domenica in compagnia, questa volta, delle attività didattiche e visite a ingresso gratuito in alcuni musei del Sistema. Si comincerà alle 15.30, ancora al Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina, con il laboratorio per bambini dai 6 agli 11 anni dal titolo Piccoli/grandi fratelli d’Italia. Attraverso questa attività si cercherà di stimolare la curiosità per un’epopea eroica e densa di ideali, rinvigorendo il senso di rispetto per la nazione, l’orgoglio per le proprie radici e la comprensione e il rispetto delle tante diversità regionali e culturali che compongono l’Italia. Ciascun bambino sceglierà il suo personaggio preferito da una immaginaria Galleria di Ritratti della Nazione e sarà invitato a colorarlo. I bambini scopriranno da dove provengono i personaggi prescelti e, riunitisi in gruppi secondo gli stati di provenienza, aggiungeranno i loro tasselli al puzzle generale dell’Italia, secondo un ordine progressivo di anni (1861, 1866, 1870…).

Nel cuore di Villa Borghese, invece, prenderà vita alle ore 16.00 la visita guidata alla mostra antologica Balla a Villa Borghese in programma al Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese fino al 17 febbraio 2019. La visita sarà un’occasione per conoscere l’opera del Balla pre-futurista, la sua mirabile tecnica, il lirismo con cui visse e rappresentò Villa Borghese. Alle mirabili opere pittoriche e grafiche in mostra si accompagnerà la visione delle fotografie della Villa di Mario Ceppi, occasione di confronto tra ieri e oggi e tra pittura e fotografia. Completerà la visita la visione del docu-film su Balla di Jack Clemente.

Altre proposte a disposizione dei visitatori questo fine settimana saranno le nuove avventure con le Mystery Rooms. Dopo il successo dei primi appuntamenti domenica 16 andranno di nuovo in scena le storie dense di mistero ambientate nei musei Napoleonico e Giovanni Barracco. Si comincerà proprio in quest’ultimo spazio con l’avventura dal titolo Le mani sul museo. Concerto avventura per salvare il Museo Barracco in programma alle ore 10.30 e alle 14.00. Un concerto che si trasformerà magicamente in un’avventura, alla ricerca della risoluzione di un fitto mistero che avvolge il Museo e ne minaccia l’esistenza. Un custode scomparso, un funzionario pazzo ma, soprattutto, la perdita dell’unico fondamentale documento in grado di evitare la distruzione del Museo da parte di un’agguerrita multinazionale daranno il via a una vera e propria caccia al tesoro tra le sale del museo in cui i partecipanti andranno alla ricerca degli indizi utili al ritrovamento dell’importante documento.

Al Museo Napoleonico invece andrà in scena, alle ore 15 e alle ore 16.30, la mystery dal titolo Album Bonaparte. Indagine nel passato, presente e…futuro di una famiglia. Sarà un’esperienza rivolta a un pubblico curioso, appassionato di storia e di mistero, in cui i partecipanti potranno esercitare la propria immaginazione muovendosi da un indizio all’altro alla scoperta dei segreti nascosti della famiglia Bonaparte. Dentro le vetrine, nelle librerie, ben nascosto dietro la magniloquenza dei ritratti ufficiali si nasconde, infatti, un universo di tracce, oggetti, disegni, doni, che parla della famiglia e delle relazioni misteriose che intercorsero tra i suoi membri. Si comincerà con una sorta di seduta spiritica collettiva che rievocherà la vita contenuta negli oggetti per poi muoversi tra le stanze entrando in relazione con la collezione del museo e tentare di ricomporre l’album di famiglia.

Nel week-end l’arte si anima è una manifestazione promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è realizzata in collaborazione con le principali istituzioni cittadine come Fondazione Musica per Roma, Teatro di Roma, Teatro dell’Opera, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Università Roma Tre e con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Prossimi appuntamenti: sabato 22 dicembre nuova apertura serale dei Musei Capitolini con gli eventi a cura del Fondazione Musica per Roma.

Ai Mercati di Traiano le opere di Gerhard Gutruf

ARTE/CULTURA by

Roma, 5 dicembre 2018 – Un viaggio “magico” nei Mercati di Traiano è quello che percorre e propone ai visitatori l’artista austriaco Gerhard Gutruf con la mostra dedicata al monumento più emblematico della Roma antica e contemporanea: il Colosseo. In programma ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali dal 6 dicembre 2018 al 3 marzo 2019 Viaggio nel Colosseo – Magico fascino di un monumento. Opere di Gerhard Gutruf è una mostra curata da Clara Bencivenga-Trillmich e da Karl Rudolf, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri dell’Austria e del Forum Austriaco di Cultura a Roma ed è sostenuta dal Kultur Niederösterreich. Per i possessori della nuova MIC Card – che al costo di soli 5 euro consente a residenti e studenti l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici – l’ingresso alla mostra è gratuito.

Essa costituisce il naturale sviluppo di un’esposizione ospitata nel 2013 nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna. Il grande successo di pubblico di quel progetto, in cui l’immagine del monumento era soltanto evocata, ha rappresentato per l’artista lo stimolo giusto per affrontare una sfida ancora più grande: la realizzazione di una mostra più completa nella città stessa del Colosseo. Nasce da questa premessa l’allestimento di una mostra ambientata in un altro monumento emblematico della Roma antica e contemporanea: i Mercati di Traiano. Il complesso polifunzionale strettamente legato all’area dei Fori Imperiali costituisce un esempio suggestivo di architettura monumentale in laterizio di età imperiale e offre, pertanto, la cornice ideale per le rappresentazioni grafiche del Colosseo, “evocato” dal suo modello in scala proveniente dalla collezione del Museo della Civiltà Romana.

Un tempo edificio funzionale per la collettività, il Colosseo appare ancora oggi imponente e terrifico al tempo stesso. E questa sua natura – come sottolineato da Brigitte Borchhardt-Birbaumer – continua a esercitare una magica attrazione sull’artista che ormai da circa quaranta anni dedica gran parte del proprio impegno a studiare e ritrarre il monumento da un’angolazione contemporanea con disegni a prospettiva multipla, stampe, acquerelli, lavori a china e dipinti a olio che gli conferiscono una dimensione al di là del tempo – come ribadisce Heribert Hutter. Era infatti il 1970 quando il ventiseienne Gutruf effettuava il suo soggiorno a Roma grazie all’ambita borsa di studio del governo austriaco ed eleggeva il Colosseo come suo “primo amore” riconoscendovi l’incarnazione stessa di Roma.

Introdotta da un’opera di grandi dimensioni collocata nella Grande Aula, la mostra segue il percorso delle sale del Corpo Centrale dove, in connessione fisica e visiva con le ricomposizioni architettoniche e le sculture in marmo del Foro di Augusto, propone 32 opere, realizzate con varie tecniche e in diversi formati. L’esposizione, oltre a sviluppare uno stimolante dialogo tra le opere di Gutruf e le opere del museo, risalenti a due millenni fa, mette in luce anche l’attualità dell’antichità romana che tuttora rappresenta il comune denominatore della cultura europea e che vede nel Colosseo l’icona universale di questa identità.

L’artista ha quindi studiato un confronto “intimo” nelle sale museali con lo spazio dilatato dai Mercati di Traiano verso la città e verso il Colosseo che immaginiamo aldilà delle grandi finestre, percependo la diacronia del Tempo e della Storia, cercando e trovando una sua “cifra” espressiva nel rapporto con la forza massiva del monumento traianeo.

Anche Gerhard Gutruf entra così a far parte di quelle persone che nel tempo hanno attraversato il complesso, vi hanno sostato, lo hanno vissuto in una dimensione originale e unica.

Un’occasione da non perdere sarà la “Promenade con l’Artista”: una visita esclusiva e interattiva in occasione dell’apertura al pubblico giovedì 6 dicembre alle 17.30. Per i possessori della card MIC l’evento sarà completamente gratuito, la prenotazione è obbligatoria allo 060608 fino a 40 persone.

Durante la mostra, dalla metà del mese di gennaio 2019, riprenderanno gli ormai tradizionali “Martedì da Traiano” e saranno offerti al pubblico incontri con i protagonisti delle più recenti indagini sul Colosseo, toccando varie tematiche: da come funzionavano i sotterranei dell’arena, a quali straordinarie specie botaniche sono state rinvenute negli scavi, a cosa è successo dopo l’età imperiale, a chi erano realmente i gladiatori, a cosa significava la presenza dell’anfiteatro nelle città romane, e altro ancora! Info e programma su www.mercatiditraiano.it e www.traianus.it.

Al MAXXI la scuola del futuro discussa dall’ANP

CULTURA by

Durante il convegno “La scuola del futuro al MAXXI – Bellezza, efficacia, sicurezza”, Antonello Giannelli, Presidente dell’ANP, risponde al Ministro Bussetti che, durante l’audizione alla Commissione Cultura della Camera nell’ambito dell’esame in sede consultiva del ddl bilancio, ha dichiarato che “verrà meno la chiamata diretta dei docenti per le scuole di ogni ordine e grado.”

Keep Reading

I giardini Majorelle, l’eden impressionista di Marrakech

CULTURA by

La natura nell’Africa sahariana è un privilegio e i giardini sono concepiti come veri e propri paradisi terrestri. La luce a queste latitudini esalta il colore trasformandolo in un’entità dalla vitalità prorompente e dalla nitidezza assoluta, è forse questa la magia che rende i giardini Majorelle un luogo di suggestione, un tassello di pace incastonato nel mosaico berbero della “città rossa” di Marrakech. Un luogo di quiete dove passeggiare tra la flora lussureggiante e il canto dei fringuelli, un percorso evocativo fucina di ispirazioni, come un “giardino impressionista” dove il gioco di luci ed ombre sfuma i colori della natura con il declinare del sole. Un angolo di tranquillità ricco di fascino e di biodiversità, distante dal conturbante caos della città.

L’atelier dei giardini oggi sede del loro museo

Questo giardino venne progettato nel 1923 per volere dell’artista francese Jacques Majorelle che si trasferì nella città marocchina nel 1919 per motivi di salute. Fece costruire una villa liberty dall’eleganza moresca concepita come atelier con un grande giardino. Ben presto il creativo allargò i suoi spazi di lavoro oltre le mura lasciandosi ispirare dagli scorci del suo eden. Da sempre appassionato di botanica, Majorelle intarsiò quattro ettari della proprietà con specie arboree provenienti da tutto il mondo: gruppi di palme alternati a cespugli di bambù, cactus, yucca, gelsomini, bouganville e stagni punteggiati di ninfee. Sono numerose le protagoniste di questa biodiversità generosa che crea un dedalo di natura progettato secondo la razionalità dell’arte botanica descritta nel Corano.

In questo caleidoscopio di verde spicca il blu majorelle, identitario dell’architettura del luogo. Questa tonalità è un abbraccio vivido e sfrenato di oltremare e cobalto capace di accogliere e valorizzare i dettagli minuziosi dell’astrattismo dell’arte moresca e l’esuberanza di una natura sinuosa. Il visitatore che si addentra all’interno del perimetro del giardino dosa come un equilibrista emozioni contrastanti evocate dall’energia della luce e del colore e dalla quiete ritmata del soave canto degli uccelli e dal silenzio ovattato di alcune aree del giardino.

Quest’oasi urbana venne aperta al pubblico nel 1947 ma il suo splendore si affievolì all’incuria a causa dei problemi di salute e finanziari dell’artista sino al completo abbandono nel 1961. Il giardino ritrovò il suo splendore nel 1980 grazie all’imprenditore Pierre Bergé e allo stilista Yves Saint Laurent che già negli anni ’60 si innamorarono perdutamente di questo giardino e scelsero di salvarlo rispettando le regole dell’arte araba del giardinaggio. L’incontenibile ricerca del bello della coppia illuminò nuovamente quell’ipnotico blu che identifica questo luogo in tutto il mondo, un genius loci come una musa che diede allo stilista costante ispirazione tanto da associarla alla “magia del colore”, percezione radicata in una tradizione pittorica che rimanda a Paul Klee e Delacroix.

Il famoso blu majorelle

I giardini Majorelle sono una meta che stimola la vista ma accarezza anche l’udito, una meta polisensoriale dove convivono in armonia la forza del colore e la dolcezza dei suoni. Un mondo agli antipodi rispetto al caos della vicina medina dove il brusio del contrattare si impasta con i rumori dell’operosità artigiana. Marrakech è una città che offre tanti scorci diversi, un ossimoro sensoriale che evoca il confronto facendo apprezzare anche uno dei sensi spesso trascurato nel piacere del viaggio: l’udito, paradossalmente inascoltato alla scoperta di nuove realtà.

In questa città dove le sabbie del deserto confondono le linee dell’Atlante che svetta in lontananza, i giardini Majorelle sono un angolo di paradiso lussureggiante capaci di evocare affascinanti contrasti: sorgono sulle terre brulle del deserto tingendosi del blu dell’acqua e risuonano il silenzio nel crocevia di un centro urbano da sempre votato al commercio, un miraggio che si trasforma in realtà per il piacere dei sensi.

Immagine copertina: l’arte astratta dei giardini Majorelle. 

Photo credits: Elena Bittante

Suomenlinna, l’idilliaca isola fortezza di Helsinki

CULTURA by

Il mare che lambisce la città di Helsinki è disseminato di piccoli gioielli emersi, uno di questi risplende di storia e di natura, Soumenlinna. Nota come “la fortezza della Finlandia” è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Costruita dagli svedesi nel XVIII secolo a scopo difensivo contro l’invasione russa non passò alla storia per le sue glorie militari ma resta una pietra miliare del territorio finnico, terra contesa per secoli tra queste due potenze. Approdiamo in questo “atollo della storia” baciato dal vento del mar Baltico.

La fortezza a Kustaanmiekka  

Soumenlinna è un nucleo di isole collegate da ponti, meta imperdibile per chi visita la capitale finlandese, a pochi minuti di traghetto dal centro. Nonostante l’eredità di un passato difensivo, rivela nel rigore militare delle sue fortificazioni una natura generosa che addolcisce i suoi paesaggi regalando panorami incantevoli, attimi di relax e numerose visite culturali. Situata ad appena 15 minuti di traghetto dalla Kauppatori, la piazza del mercato di Helsinki, questo insieme di isole è considerato un grande giardino condiviso dagli abitanti della città e dai visitatori di tutto il mondo. Soumenlinna è una tappa obbligata soprattutto durante la bella stagione e in autunno per i colori vibranti della sua natura che la incornicia in un mix di sfumature che si impastano con il ceruleo Baltico che lambisce le sue coste. Dopo una breve tratta di mare si approda al piccolo porto nelle vicinanze del Rantakasarmi, la caserma del molo, un edificio ben conservato dell’epoca russa che addolcisce le sue linee austere con un caldo colore rosa, oggi sede dell’ufficio turistico.

Panorami di Soumenlinna, scorci che racchiudono la storia della Finlandia  

Entriamo nel cuore di Soumenlinna animato da un via vai di turisti e cittadini che godono dei suoi prati, delle sue mura che racchiudono un delizioso borgo e soprattutto dalla brezza marina che spira con forza pacata sulle coste che affacciano verso il Baltico. Un piccolo microcosmo urbano dove il tempo sembra essersi fermato: impossibile non cogliere l’atmosfera fiabesca del piccolo centro, percorso da stradine acciottolate che sbucano nella piazzetta identitaria dove riposa un eroe di guerra, la tomba di Ehrensvard. A poca distanza è possibile ammirare il cantiere navale emblema della dedizione della popolazione locale per il mare e omaggio alle fatiche di generazioni di costruttori, di velai e operai specializzati sin dalla metà del ‘700. Oggi è tuttora in attività come bacino di carenaggio per una ventina di navi, uno spettacolo da non perdere.

Cantiere navale attivo dalla metà del ‘700
Le gallerie all’interno delle mura

Per comprendere la storia dell’isola e dell’intera nazione, la tappa ideale è il Soumenlinna-museo nell’isola principale di Susisaari-Kustaanmiekka. Il passato si rivive non solo nelle sue sale ma anche nella realtà passeggiando nella parte più entusiasmante dell’isola-fortezza, a Kustaanmiekka dove è possibile aggirarsi tra i vecchi bunker e le fortificazioni ancora intatte. Vale un viaggio a Soumenlinna l’avventurarsi lungo il perimetro delle sue mura disseminate da vecchi cannoni superstiti e suggestivi scorci sul mare argentato, un’esperienza diretta per comprendere il suo ruolo nella storia.

Non mancano la chiesa, una biblioteca e accoglienti caffè per ritagliare degli attimi di relax e godere del verde, tanto verde che ipnotizza lo sguardo per la sua intensità durante l’estate e sfuma ai toni caldi di un quadro impressionista in autunno. La luce di queste stagioni è un privilegio che anima e riscalda le isole che verranno presto ricoperte da una coltre bianca di neve. Gli inverni rigidi della Finlandia esaltano la bellezza della natura estiva ed autunnale e valorizzano la piacevolezza di una vita all’aria aperta, per questa ragione i cittadini di Helsinki vivono in simbiosi con i parchi e i giardini. Soumenlinna è un’isola fortezza che racchiude una dimensione serena, urbana ma al contempo affine alla natura, come vuole la tradizione finlandese.

Abitazioni con “posto barca”
Uno dei numerosi caffè di Soumenlinna

Immagine copertina: vista sul mar Baltico da Soumenlinna

Photo credits: Elena Bittante


1 128 129 130 131 132 137
Elena Bittante
Go to Top