Il magazine della tua Città

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CULTURA - page 117

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

LA FISARMONICA VERDE


di Andrea Satta

con Andrea Satta
e
Angelo Pelini, pianoforte

musiche: Tetes de Bois
regia: Ulderico Pesce

La denuncia di una strage avvenuta in Germania nel 1945, una fisarmonica verde smeraldo, dischi di musica italiana degli anni 60 e un cappottone russo. Con una bicicletta in giro per la Sardegna sulle tracce del padre, i ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari… 

Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino.
Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”.
Una storia vera, “La fisarmonica verde” racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino “Esse”, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.

Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld.
E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici. “Lengenfeld” è il nome del campo nazista in cui Gavino “Esse” ha trascorso due anni della sua vita come prigioniero politico internato militare (furono oltre 600.000 gli italiani a cui toccò questa sorte).    
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.

La canzone “Lengenfeld” è il tema sonoro dello spettacolo che parla di diritti umani attraverso un racconto dal vero.  
https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/lengenfeld-la-storia-del-papa-di-andrea-satta-dei-t-ecirctes-de-bois-va-a-teatro/324071/324689.
La fisarmonica verde ha vinto il Premio dello Spettatore “Teatri di Vita” come miglior spettacolo del 2019.

Andrea Satta è un pediatra di base che lavora nell’hinterland romano. Appassionato di bicicletta, ha seguito come inviato due Giri d’Italia e due Tour de France. Scrive da anni per vari quotidiani nazionali, è autore di libri, direttore di Festival e format artistici incentrati sulla lettura e interpretazione dei luoghi (tra cui Stradarolo, che vanta la sua prima edizione nel 1997) ed è il cantante l’autore dei testi della rock band Tetes de Bois dal 1992. Nel suo ambulatorio, da circa sei anni, ha allestito l’esperimento “Ci sarà una volta”. Un lunedì al mese, mamme italiane straniere (e qualche papà) si radunano per raccontarsi l’un l’altra le favole con cui sia addormentavano da piccole a casa loro. Lo fanno nella loro lingua e nell’italiano che conoscono.

Teatro Villa Pamphilj – Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, Roma 
Orario segreteria: dal martedì alla domenica  dalle 10,00 alle 17,00
Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176
e-mail: promozione@teatrovillapamphilj.it
sito: www.teatrovillapamphilj.it

THE CALLING tornano a Roma

Roma, 28 Gennaio 2020

Dopo sei anni di assenza, il gruppo di Alex Band, si è ritrovato in Italia per due date, il 27 gennaio a Milano presso il Circolo Magnolia ed il 28 Gennaio a Roma presso l’ORION Club.

I The Calling hanno esordito nel 2001 con l’album “Camino Palmero” contenente la hit “Wherever you will go”, successo planetario che li ha portati alla ribalta

Il secondo album Two, è stato pubblicato nel 2004, poi cambi di formazione, e scioglimenti hanno frenato l’ascesa di questo gruppo. Ora rumors suggeriscono che stanno lavorando ad un nuovo album.

Di seguito la scaletta del concerto all’ORION Club:

One by One 
Adrienne
Our Lives
Could It Be Any Harder
Stand Up Now
Stigmatized
Why Don’t You & I
We’ve all been there
Tonight
Wherever You Will Go
Anything

La serata è stata aperta dai seguenti ospiti:

My Silent Bravery – foto

My Own Gost – foto

Psycho Village – foto

Redwood la band cantautorale – Canzoni quasi d’amore


Roma – Cross Roads – 17.01.2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

Con questo articolo, apriamo un altro filone nella rubrica Cultura-Musica di EA, ovvero quello dedicato alle cover band.
Daremo spazio alle band appartenenti all’area romana ma non solo, abbiamo infatti già visto il grande successo della PFL (Pink Floyd Legend) anche a livello nazionale ed internazionale e che abbiamo tra l’altro già recensito lo scorso anno.

Esiste infatti, fortunatamente aggiungiamo, una bella realtà viva ed in continuo fermento, la quale sempre più spesso oltre a proporsi come “cover” di grandi gruppi, ha un suo personale ed inedito repertorio da presentare ed è il caso del gruppo di cui vi parleremo in questo articolo.
 

Ma partiamo prima dalla location, il “Cross Roads”, che è una delle realtà più attive tra i live club presenti sulla piazza di Roma, ottima cucina, ottima birra, ma soprattutto ottima musica, magistralmente scelta e voluta dalla direzione artistica condotta da Massimo e Valerio Aversano. Da questo locale sono passati, negli anni, tantissimi artisti di livello mondiale come ad esempio Steve Lukather, Napoli Centrale, BMS, Frank Gambale, Earth Wind & Fire, Mike Stern per citarne solo alcuni ma anche tante cover band di assoluto prestigio come ad esempio gli Astra, gli Abbacadabra, i dYesis e tanti altri, a fattor comune, la volontà della direzione di proporre al proprio pubblico, sempre e comunque musica di altissimo livello.

I protagonisti di turno che questa volta sono i “Redwood la band cantautorale” con il loro spettacolo “Canzoni quasi d’amore”, non è la prima volta che li ascolto dal vivo e devo dire che presa di coscienza e maturità si rafforzano di volta in volta, d’altra parte stiamo parlando di validissimi elementi, con anni di gavetta ed un background di tutto rispetto.
Nascono come cover band di “Fabrizio De André” con particolare attenzione per gli arrangiamenti, soprattutto quelli relativi al periodo di collaborazione con la PFM, per poi proporsi con brani di Guccini ed infine anche con i propri inediti, che poi inediti non sono, perchè da questi nasce il loro primo album “Valgelli live“.

Abbiamo avuto modo di chiedere al gruppo di spiegarci le origini, dal nome alla scelta del genere musicale, ed ecco cosa ci hanno risposto:
EA: Da dove proviene il nome del gruppo ed in quale genere musicale sentite di collocarvi?
RW: REDWOOD è il nostro progetto musicale, il profilo prettamente artistico di Luis (Luis Almasi fondatore del gruppo), ed anche il suo alter ego, questo perché “REDWOOD la band cantautorale” non è solo il nome di una band ma un concetto, REDWOOD vuol dire sequoia e ci piace da sempre il senso, il significato di unire l’idea di un albero al colore rosso: il colore del cuore, della passione e della libertà.
Le sequoie sono alberi estremamente longevi, con profonde radici (la nostra terra) e alti fusti protesi al cielo (i nostri sogni), nelle nostre composizioni emerge lo stesso profondo amore per la musica d’Autore, le nostre canzoni sono la sintesi di una continua ricerca volta a ripercorrere e rinnovare con estremo rispetto la grande tradizione cantautorale italiana che Ë una delle vene più˘ preziose nella miniera delle Arti di questo mondo.
EA: …. ed il titolo del vostro album?
RW: “Valgelli” è un concept album ambientato tra le montagne della Valtellina, non a caso le origini di Luis, con i vigneti ed in particolare i torrenti, appunto i “valgelli”, nei pressi di un paese su cui all’improvviso piombò una frana. Era il 22 Maggio 1983….

Insomma, un album tutto da ascoltare come è da ascoltare la loro interpretazione delle muse ispiratrici, Faber e Guccini, una gran bella realtà che consigliamo, a chi ne avrà occasione, di andare quanto prima a sentire dal vivo.

La band:
Luis Almasi – voce e chitarra
Gianni Campanella – batteria
Gabriele Centofanti – basso
Marco De Santis – pianoforte, tastiere
Andrea Moriconi – chitarre, mandolino
Carmine Soprano – violino

(Pregalleria)



Galen Weston 4ET


Roma – Elegance Cafè – 01.11.2019

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea
Live report, pregallery and photo gallery by Claudio Enea

Ricordi nel cassetto – Memories in the drawer

Articoli mai pubblicati ma che meritano di esserlo anche se in ritardo, fosse non altro per le gallerie fotografiche prodotte, iniziamo con Galen Weston, ospite del nostro paese nell’anno passato.

Articles that have never been published but deserve to be late, was nothing else for the photo galleries produced, let’s start with Galen Weston, guest of our country in the past year.


E’ arrivato in Italia, il talentuoso chitarrista canadese Galen Weston, in un tour che lo ha visto toccare diversi paesi europei tra cui il nostro con ben 6 date previste.

Alla prima di Roma, siamo stati ovviamente presenti e piacevolmente colpiti dalla bravura, oltre che dell’asso nord americano, anche di tutta la band composta da Lukas Kytnat al basso, Michel Medrano Brindis alla batteria, Matt Horner alle tastiere e Richard Underhill al sax alto.
Galen con la sua “Strato” gialla e la sua band, si stanno ritagliando spazi sempre più importanti nel panorama jazz-rock fusion mondiale. Inizialmente influenzato dai sui idoli tra cui Mike Stern, Eric Johnson, Steve Vai, Galen trova la sua strada in un genere che spazia tra il il jazz, il rock e la fusion, coadiuvato da ottimi strumentisti come quelli che lo accompagnano in questo tour. Ovviamente la fa da padrone l’ultimo album dal titolo “The space between”, che sta ricalcando il successo del primo “Plugged in”.
Una piacevole serata in un ambiente molto intimo come l’Elegnace cafè, il pubblico apprezza le sonorità di questo stupendo disco e la simbiosi palpabile tra i componenti della band, dove emergono i duetti tra Galen ed il sax di Richard Underhill, i dolci e tecnici passaggi del pianoforte di Matt Horner e la convincente accoppiata della sezione ritmica composta da Lukas Kytnar e Michel Medrano.

Ogni tanto fa bene uscire dagli stadi e trovarsi a “contatto” diretto con la musica.

A presto ragazzi e alla prossima in Italia.


The talented Canadian guitarist Galen Weston, arrived in Italy on a tour that saw him touch several European countries including ours where 6 dates are scheduled.

At the premiere of Rome, we were obviously present and pleasantly impressed by the skill, as well as the North American ace, also of the whole band composed by Lukas Kytnat on bass, Michel Medrano Brindis on drums, Matt Horner on keyboards and Richard Underhill on alto sax.
Galen with his yellow “Strato” and his band, are carving out more and more important spaces in the world jazz-rock fusion scene. Initially influenced by his idols, including Mike Stern, Eric Johnson, Steve Vai, Galen finds his way into a genre that ranges from jazz, rock and fusion, assisted by excellent instrumentalists like those who accompany him on this tour. Obviously is becoming very popular the last album “The space between”, which is following the success of the first “Plugged in”.
A pleasant evening in a very intimate environment like the Elegnace cafe, the public appreciates the sounds of this wonderful record and the palpable symbiosis between the band members, where the duets between Galen and Richard Underhill’s sax emerge, the sweets and technicians Matt Horner’s piano passages and the convincing pairing of the rhythm section composed by Lukas Kytnar and Michel Medrano.

Sometimes it is good to get out of the stadiums and find yourself in direct “contact” with the music.

See you soon guys and see you soon in Italy.

(Pregalleria – Pregallery)



C.A.B.A.R.È.


Calderone Artistico Burlesco Anarchico Rigorosamente Eclettico

Venerdì 17 gennaio 2020 –  ore 21 – biglietto 5 euro

C.A.B.A.R.È. è uno spettacolo di arte varia, sempre in divenire e con una buona dose di imprevedibilità, condito da artisti di stagione, rigorosamente biologici e a kilometro zero.

Un varietà-laboratorio aperto a tutti gli artisti che abbiano voglia di sperimentare nuovi numeri, rispolverare vecchi cavalli di battaglia assopiti nel baule, o semplicemente passare una serata a giocare a contatto con il pubblico.

Circensi, acrobati e giocolieri si alternano, proponendo le proprie specialità, accompagnate da una piccola orchestra comica (la Red Nose Band) che fa da ambasciatrice e “padrona di casa”.

Un multiforme presentatore introduce gli ospiti tessendo una drammaturgia fatta di personaggi che ritornano, piccoli tormentoni, storie marginali allo spettacolo centrale, che vengono portate avanti e trovano un epilogo tra un numero e l’altro. Tutto condito da un’atmosfera di Grande Varietà. 

C.A.B.A.R.È. è uno spettacolo pensato, organizzato e messo in scena da un collettivo di artisti multidisciplinare (clown teatrale, teatro comico, giocoleria, circo contemporaneo, musica dal vivo…) che lavora assieme da circa dieci anni.

Il nucleo centrale è composto da La Compagnia della Settimana Dopo (clown teatrale, musica dal vivo), Daniele Spadaro (clown teatrale, fantasista) e Nicola Macchiarulo (clown teatrale, giocoleria).

Il collettivo ha cominciato, alcuni anni fa, una ricerca incentrata sulla riscoperta del teatro di varietà, la rivista ed il cabaret comico, rielaborandoli in chiave contemporanea pur mantenendone il carattere popolare e di forte ecletticità.

Da questa ricerca sono scaturite svariate rappresentazioni in spazi estremamente diversi tra loro per caratteristiche sceniche e tecniche (teatri, piazze, chiostri, cortili…) che hanno portato il collettivo ad avere una grande esperienza in merito alla messa in scena di varietà in qualunque contesto.Lo spettacolo è organizzato da ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio in collaborazione con LAZIOCrea

Spazio Rossellini
via della vasca navale 58 – Roma
info@spaziorossellini.it
www.spaziorossellini.it
Cell 3452978091
La biglietteria apre nei giorni di spettacolo alle ore 19.00 – domenica ore 15.00

IO, FABRIZIO E IL CIOCORÌ


De André, un ritratto di prima mano

Di Flavio Brighenti
con Flavio Brighenti e Carmen Giardina

Musiche eseguite dal vivo da:
Raffaela Siniscalchi: voce
Gabriele Coen: sax soprano, clarinetto
Mario Rivera: basso acustico
Stefano Saletti: bouzouki, oud, chitarra

Regia:
Carmen Giardina

“Io, Fabrizio e il Ciocorì”, spettacolo ispirato a Fabrizio De André nel connubio fra teatro di narrazione e canzone d’autore, arriva a Roma sabato 18 gennaio allo Spazio Rossellini di via della Vasca Navale. Sul palco, insieme all’autore Flavio Brighenti, che cura la narrazione con la regista Carmen Giardina, interagisce una formazione musicale che comprende Raffaela Siniscalchi (voce), Gabriele Coen (fiati), Mario Rivera (basso) e Stefano Saletti (corde).

“Io, Fabrizio e il Ciocorì” rappresenta un viaggio inedito e per certi versi sorprendente nel mondo del Maestro genovese attraverso vent’anni di incontri, musica, aneddoti e confidenze.
Il racconto si snoda attraverso le tante interviste – e i coloriti retroscena che spesso le hanno accompagnate – che l’autore, Flavio Brighenti, ha realizzato dal gennaio del 1979, durante il tour di Faber con la Premiata Forneria Marconi, fino al febbraio del 1998, nel corso dell’ultimo tour del maestro genovese, successivo alla pubblicazione dell’album “Anime salve”.

Gli articoli, pubblicati in prevalenza dal quotidiano Il Lavoro, poi da la Repubblica e il settimanale Musica!, rappresentano però semplicemente la rampa di lancio della narrazione, che si srotola lungo il filo rosso del rapporto che si instaurò fra il giornalista e il cantautore.

“Io, Fabrizio e il Ciocorì” gioca su una cifra stilistica netta e dichiarata, virando sul versante ironico e “leggero” del rapporto, così come è maturato tra i due, ben al di là dei rispettivi ruoli professionali.
Riflessioni, battute, semplici confidenze alimentano costantemente il percorso narrativo, con la piccola e trasparente ambizione di raccontare un’epoca dove l’arte, non solo la musica, e così pure il giornalismo, privilegiavano l’esperienza e l’iniziativa individuale anziché attingere all’immenso catino virtuale e frastornante della tecnologia.

“Io, Fabrizio e il Ciocori” non rappresenta una celebrazione né tanto meno una beatificazione di De André – che di certo non ne ha bisogno – ma offre semplicemente una chiave differente e affettuosa per fare luce su di lui sotto il profilo umano prima che artistico.

La sfilata dei personaggi evocati è assortita: da Vasco Rossi a Papa Wojtyla, da Beppe Grillo a Guy Debord, da Ray Charles ad Arthur Rimbaud, da Mauro Pagani a Renato Curcio, da Ivano Fossati a Carlo Marx, fra i tanti, oltre naturalmente ai volti familiari: Dori Ghezzi, i figli Cristiano e Luvi, il fratello Mauro.

La regia dello spettacolo è affidata alla genovese Carmen Giardina, attrice, sceneggiatrice e regista di larga esperienza che sul palco, insieme a Flavio Brighenti, presta la voce a Faber: “De André era unico e inimitabile, al suo confronto chiunque si presterebbe a paragoni che vogliamo evitare”, spiega Brighenti, “allora ho voluto che a interpretarlo fosse una donna, anche e soprattutto per rendere omaggio all’universo femminile che Fabrizio ha cantato con inarrivabile sensibilità umana e poetica”.

La narrazione musicale, che corre tra alcune tra le più amate canzoni di De André, è affidata al quartetto composto da Stefano Saletti, Gabriele Coen, Mario Rivera (provengono tutti e tre dalla Banda Ikona, e sono protagonisti in proprio di molti altri progetti), con la voce straordinaria di Raffaela Siniscalchi. I quattro artisti hanno realizzato un album con le proprie personalissime rivisitazioni dei brani di Faber intitolato “Ho visto Nina volare” di imminente uscita.“Io, Fabrizio e il Ciocorì”, che nella sua prima versione è stato ospite per due sere dell’Auditorium di Strada Nuova di Genova nell’ottobre 2017 – sul palco con l’autore c’erano Laura Monferdini, Vittorio De Scalzi ed Edmondo Romano – va in scena con il patrocinio morale della Fondazione De André.

Britti Gazzè – In Missione per conto di Dio

Roma, 27 Dicembre 2019

Tutto esaurito anche per la seconda serata del Tour “In missione per conto di Dio”, dove la coppia Britti Gazzè si è esibita supportata da artisti come Flavio Boltro alla tromba, Clemente Ferrari alle tastiere ed il mitico Manu Katché alla batteria.

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Marillion all’Auditorium Conciliazione

Roma, 12 Dicembre 2019

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Domenico Cippitelli

Tutto esaurito per la tappa romana del Tour dei Marillion With Friends From Orchestra.

I Marillion nella formazione base sono stati accompagnati dal quartetto d’archi “In Praise of Folley”, da Sam Morrison al Corno Francese e da Emma Helnan al Flauto.

Ripercorsi i 40 anni di carriera e festeggiati i 30 di presenza del fanni di Steve Hogarth.

La scaletta del concerto:

  1. Gaza
  2. Beyond You
  3. Seasons End
  4. Estonia
  5. You’re Gone
  6. The New Kings: I. Fuck Everyone and Run
  7. The New Kings: II. Russia’s Locked Doors
  8. The New Kings: III. A Scary Sky
  9. The New Kings: IV. Why Is Nothing Ever True?
  10. The Sky Above the Rain
  11. Afraid of Sunlight
  12. The Space…
  13. Ocean Cloud
  14. This Strange Engine

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Domenico Cippitelli
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