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CULTURA - page 117

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Il muro del canto/Colle der fomento – Brutti sporchi e cattivi

CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by


Roma – Auditorium Parco della Musica – 16.02.2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

Ne avevo sentito parlare ma non conoscevo “Il muro del canto” ne tanto meno il “Colle der fomento” e non immaginavo minimamente una sala Santa Cecilia, la più grande dell’Auditorium PdM di Roma, colma di fan dei due gruppi che hanno ballato e cantato i pezzi che via, via si sono succeduti in scaletta nello spettacolo “Brutti Sporchi e Cattivi”.
 Un evolversi dello spettacolo un po particolare, come affermano anche i protagonisti della serata, quasi a sconsacrare il prestigio della location, di consuetudine più formale ed asettica.

Concerto diviso in due tempi, non considerando i bis, nel primo protagonisti Il muro del canto, gruppo romano sulla breccia da circa 10 anni e con 4 album all’attivo che ha ravvivato la musica popolare romana proponendo un genere denominato “combat folk” un misto tra folk e rock, molto coinvolgente, caratterizzato dalla profonda voce di Daniele Coccia, dalle intro dei brani narrate da Alessandro Pieravanti che è anche il percussionista della band.
Completano il gruppo Ludovico Lamarra al basso, Eric Caldironi chitarra acustica, Franco Pietropaoli alla chitarra elettrica, e Alessandro Marinelli fisarmonica e tastiere, ospiti della serata Andrea Ruggiero violino e Roberto Angelini con la sua slide guitar.

Secondo tempo condotto invece dal Colle der fomento, gruppo rap, anch’esso romano ed ancora più longevo, essendo sulla cresta dell’onda da ben 25 anni, gruppo composto Danno, Masito e DJ Baro, tra i pionieri del hip hop italiano, insieme a loro anche  Dj Craim con il quale hanno realizzato l’ultimo album.
Diversi gli ospiti della band che si succedono sul palco, da Kaos one a Alien Dee per finire con la tromba di Roy Paci. Tutto da vivere il bis che ha visto le due band intrecciarsi ed unirsi nella rivisitazione di alcuni brani presi da entrambi i repertori, per chiudere con “Il cielo su Roma” della band rap.



(Pregalleria)



Banco del Mutuo Soccorso – Transiberiana…. Il viaggio continua


Roma – Auditorium Parco della Musica – 31.01.2020

Live report, pregalleria e galleria fotografica di Claudio Enea

No, non credo di essere di parte solo perché è stato uno dei primi gruppi che ho seguito ed amato fin dagli anni 70, ma questa sera mi gira per la testa un pensiero che mi accompagna fin da subito la fine del concerto, mi ripeto, “questa sera ho ascoltato musica”, non a caso, le stesse parole dette da una fan a Tony D’Alessio (voce del gruppo), che amabilmente si intrattiene a fine spettacolo come da tradizione dei componenti di questo fantastico gruppo.

BMS, una band progressive da sempre, di genere e di fatto, ed il concerto di questa sera non fa eccezione. Non un concerto solo per promuovere il nuovo album Transiberiana, ma un modo per ripercorrere i 50 anni e più di carriera assieme ai tanti fan che in questa piazza sono più numerosi che nelle altre.

Lo ribadisce Vittorio Nocenzi che assieme al fratello Gianni, presente in sala, fonda il gruppo agli inizi degli anni 70, lo ribadisce a colpi di aneddoti sulla nascita di alcuni brani, lo ribadisce con il ricordo dei compianti compagni di viaggio, scesi dal treno in corsa ma sempre presenti, lo ribadisce chiacchierando con il pubblico proponendo dei fuori programma che confermano la sua estrazione classica ed il grande spessore musicale che lo contraddistingue, come quando esegue il “Preludio XII” in FA minore di J.S. Bach, scusandosi per utilizzare un pianoforte digitale anziché uno più consono a coda.

Dicevamo, commozione e standing ovation per la dedica ed il ricordo di Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese, componenti mai dimenticati e simboli perenni di questo gruppo. Sublime “capitan” Vittorio, come bravissimi i suoi attuali compagni di viaggio, non è per nulla semplice dover sostituire due icone come Francesco e Rodolfo, ma loro alla fine, ci riescono egregiamente confrontandosi con i pezzi storici che hanno reso famoso il gruppo in tutto il mondo.

E così scorrono velocemente, in un concerto dal gusto rievocativo, oltre a pezzi tratti da Transiberiana come Eterna e L’imprevisto, le note di Moby Dick, Canto di Primavera, R.I.P., Traccia ed altri indimenticabili successi per finire con l’intramontabile “Non mi rompete”, nell’encore di chiusura.

Un boato di meritatissimi applausi accompagna alla fine del concerto i saluti della band, perché si signori, questa sera, abbiamo ascoltato musica e chi è stato presente lo ha capito.

Banco del Mutuo Soccorso:
Vittorio Nocenzipianoforte, tastiere e voce
Filippo Marchegianichitarra elettrica
Nicola Di Giàchitarra ritmica
Marco Capozibasso
Fabio Morescobatteria
Tony D’Alessiovoce

(pregalleria)



LA FISARMONICA VERDE


di Andrea Satta

con Andrea Satta
e
Angelo Pelini, pianoforte

musiche: Tetes de Bois
regia: Ulderico Pesce

La denuncia di una strage avvenuta in Germania nel 1945, una fisarmonica verde smeraldo, dischi di musica italiana degli anni 60 e un cappottone russo. Con una bicicletta in giro per la Sardegna sulle tracce del padre, i ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari… 

Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino.
Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”.
Una storia vera, “La fisarmonica verde” racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino “Esse”, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.

Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld.
E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici. “Lengenfeld” è il nome del campo nazista in cui Gavino “Esse” ha trascorso due anni della sua vita come prigioniero politico internato militare (furono oltre 600.000 gli italiani a cui toccò questa sorte).    
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.

La canzone “Lengenfeld” è il tema sonoro dello spettacolo che parla di diritti umani attraverso un racconto dal vero.  
https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/lengenfeld-la-storia-del-papa-di-andrea-satta-dei-t-ecirctes-de-bois-va-a-teatro/324071/324689.
La fisarmonica verde ha vinto il Premio dello Spettatore “Teatri di Vita” come miglior spettacolo del 2019.

Andrea Satta è un pediatra di base che lavora nell’hinterland romano. Appassionato di bicicletta, ha seguito come inviato due Giri d’Italia e due Tour de France. Scrive da anni per vari quotidiani nazionali, è autore di libri, direttore di Festival e format artistici incentrati sulla lettura e interpretazione dei luoghi (tra cui Stradarolo, che vanta la sua prima edizione nel 1997) ed è il cantante l’autore dei testi della rock band Tetes de Bois dal 1992. Nel suo ambulatorio, da circa sei anni, ha allestito l’esperimento “Ci sarà una volta”. Un lunedì al mese, mamme italiane straniere (e qualche papà) si radunano per raccontarsi l’un l’altra le favole con cui sia addormentavano da piccole a casa loro. Lo fanno nella loro lingua e nell’italiano che conoscono.

Teatro Villa Pamphilj – Villa Doria Pamphilj Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a, Roma 
Orario segreteria: dal martedì alla domenica  dalle 10,00 alle 17,00
Info e prenotazioni teatro: tel. 06 5814176
e-mail: promozione@teatrovillapamphilj.it
sito: www.teatrovillapamphilj.it

THE CALLING tornano a Roma

Roma, 28 Gennaio 2020

Dopo sei anni di assenza, il gruppo di Alex Band, si è ritrovato in Italia per due date, il 27 gennaio a Milano presso il Circolo Magnolia ed il 28 Gennaio a Roma presso l’ORION Club.

I The Calling hanno esordito nel 2001 con l’album “Camino Palmero” contenente la hit “Wherever you will go”, successo planetario che li ha portati alla ribalta

Il secondo album Two, è stato pubblicato nel 2004, poi cambi di formazione, e scioglimenti hanno frenato l’ascesa di questo gruppo. Ora rumors suggeriscono che stanno lavorando ad un nuovo album.

Di seguito la scaletta del concerto all’ORION Club:

One by One 
Adrienne
Our Lives
Could It Be Any Harder
Stand Up Now
Stigmatized
Why Don’t You & I
We’ve all been there
Tonight
Wherever You Will Go
Anything

La serata è stata aperta dai seguenti ospiti:

My Silent Bravery – foto

My Own Gost – foto

Psycho Village – foto

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admin
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