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CULTURA - page 115

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

Giornata della memoria. In libreria “Un campo senza muri” di Maria Lombardo per Phoenix Publishing.

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Nel romanzo “Un campo senza muri”, Maria Lombardo racconta la storia di suo padre Salvatore e della sua vita in Italia durante l’ascesa del Fascismo, il coinvolgimento dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, la detenzione in un campo nazista di lavori forzati e gli anni successivi all’agognata liberazione. L’autrice si sofferma anche ad analizzare le conseguenze che il trauma causato dalla prigionia hanno avuto non solo su di lui, ma su tutta la famiglia.

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Roma, Hub39/art propone “Guardare e vedere oltre”: l’esibizione degli sguardi. Intervista a Giorgio Sacher.

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Guardare, essere guardati, saper guardare: il gioco degli occhi è sempre un gioco d’amore. Il gioco dell’arte, beh… “va oltre ogni confine“, afferma Giorgio Sacher.

La mostra “Guardare e vedere oltre” attiva dal 28 gennaio 2022 fino al 27 febbraio 2022 esibirà, in un connubium tra intonaco e fotografia, coppie di sguardi tutti da interpretare. L’esposizione avrà luogo presso la sede di Etir Viaggi in via Campania 39/A (00187 Roma) e a far parte del progetto proposto da Michela Calabresi sono Giorgio Sacher per la parte fotografica e Marina Haas per gli intonaci, a cura di Ida Mitrano.

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Stefano Saletti & Banda Ikona in MEDITERRANEO OSTINATO

Roma, 27 Gennaio 2022

Foto di Roberto Moretti

Il 9 febbraio 2022 alle ore 21, all’Auditorium Parco della Musica, Stefano Saletti & Banda Ikona presentano per la prima volta a Roma l’ultimo lavoro discografico “Mediterraneo Ostinato”.

“Mediterraneo ostinato”, finalista alle Targhe Tenco 2021 nella sezione dialetto e lingue minoritarie, dopo aver conquistato il 2° posto della World Music Charts Europe la classifica internazionale stilata dai giornalisti del circuito EBU, entrato nella classifica della Transglobal Music Chart, è stato votato come uno dei 20 migliori dischi al mondo di world music usciti nel 2021.

Il lavoro discografico di Saletti & Banda Ikona è diventato così una sorta di manifesto di un nuovo possibile “Mediterranean Power” nel nome di un passato fatto di arte, cultura, porti aperti, incontri, scambi che come una grande rete si sono intrecciati creando nuovi percorsi, storie condivise e una comune anima mediterranea.     

Cantato in Sabir, l’antica lingua del Mediterraneo che Saletti ha riportato in vita dall’oblio della storia per farla rivivere, il disco comprende sue composizioni originali che attingono anche al grande patrimonio della letteratura mediterranea da Calvino a Pasolini a Alda Merini da Matvejevic a Machado e Kavafis da Cecco Angiolieri a Rilke al poeta curdo Abdulla Goran.

Come sottolinea Stefano Saletti: “Cantiamo e suoniamo un Mediterraneo ostinato, combattente, resistente che non si arrende. Ostinato come siamo noi popoli mediterranei, forti, antichi, testardi.  Ostinato come la ripetizione in musica che diventa stordimento, trance e rituale a cui abbandonarsi. Perché nel Mediterraneo tutto si tiene: le piazze assolate a mezzogiorno e il buio che accompagna le rotte dei migranti, la gioia e la disperazione, il bene e il male.” 

Con Stefano Saletti (multistrumentista che suona bouzouki, oud, saz, chitarre e canto), i musicisti che da anni fanno parte della grande famiglia della Banda Ikona: Barbara Eramo (voce), Mario Rivera (basso acustico), Gabriele Coen (clarinetto, sax), Giovanni Lo Cascio (drum set, percussioni), Carlo Cossu (violino), Arnaldo Vacca (percussioni) e tanti artisti che condividono il progetto: le voci di Yasemin Sannino, Gabriella Aiello, Nando Citarella, Pejman Tadayon (ney daf, voce), Riccardo Tesi e Alessandro D’Alessandro (organetto), Renato Vecchio (duduk e ciaramella), Giovanna Famulari (violoncello).

Il concerto fa parte del programma dell’undicesima edizione di “Errare Humanum Est” festival di folk e world music organizzato da Finisterre, ideato per raccontare di viaggi musicali lungo le rotte più curiose.

BIOGRAFIA STEFANO SALETTI & BANDA IKONA

Foto di Roberto Moretti

Creata da Stefano Saletti (già fondatore e anima dei Novalia) la Banda Ikona riunisce insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana come Barbara EramoGabriele Coen, Mario RiveraGiovanni Lo Cascio, avvalendosi, dal vivo e in studio, anche della collaborazione di tanti altri artisti.

Nelle sue composizioni originali, il gruppo utilizza il Sabir, la lingua franca che marinai, pirati, pescatori, commercianti, armatori, parlavano nei porti del Mediterraneo: da Genova a Tangeri, da Salonicco a Istanbul, da Marsiglia ad Algeri, da Valencia a Palermo.
Saletti e la Banda Ikona hanno ripreso questa sorta di esperanto marinaro, formatosi poco a poco con termini presi dallo spagnolo, dall’italiano, dal francese, dall’arabo, e l’hanno fatto rivivere scrivendo intensi brani che attraversano i suoni e le culture del Mediterraneo, e si uniscono alle atmosfere della tradizione popolare del sud e a melodie balcaniche, greche, sefardite. Il risultato è un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare. Scrive Predrag Matvejevic, intellettuale e scrittore croato: “Non esiste una sola cultura mediterranea: ce ne sono molte in seno a un solo Mediterraneo”

Nella musica il gruppo utilizza strumenti come il bouzouki greco, l’oud arabo, la darbouka, insieme a quelli della tradizione occidentale. Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori. 

A marzo 2021 è uscito il nuovo CD “Mediterraneo Ostinato” (Finisterre) con brani originali cantati in Sabir, che attingono al grande patrimonio della letteratura mediterranea da Abdulla Goran a Calvino, da Pasolini a Alda Merini, da Matvejevic a Machado e Kavafis, da Cecco Angiolieri a Rilke.

Il precedente CD “Soundcity: suoni dalle città di frontiera” (2016) ha avuto grandi riconoscimenti in Italia e all’estero: è stato tre mesi ai primi posti della WMCE la World Music Charts Europe, nella Top ten della Transglobal Music Charts, disco del mese per la prestigiosa rivista inglese FRoots e per Blogfolk; nella cinquina finale del Premio Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie. Saletti ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a Istanbul, da Tangeri a Lisbona a Jaffa, Sarajevo e Ventotene e in questi luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori. Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le “strade” del Mediterraneo, cantato, come sempre, in Sabir, la lingua del mare e del possibile dialogo. 
Nel precedente lavoro intitolato Folkpolitik (sempre pubblicato da Finisterre nel 2012), accanto a composizioni originali, erano stati riarrangiati brani di autori del Mediterraneo che avevano raccontato in musica la lotta contro il potere, subendo persecuzioni, arresti, violenze. Anche Folkpolitik è stato per tre mesi ai vertici della classifica WMCE la World Music Charts Europe.

 “Marea cu sarea”, un modo di dire rumeno che significa “promettere il mare con il sale“, cioè promettere e non mantenere, è il titolo del Cd del gruppo uscito a gennaio 2008 per Finisterre. La formazione nel 2005 ha pubblicato il suo primo Cd “Stari Most”, nome del Ponte Vecchio di Mostar in Bosnia fatto crollare nel ’93, che da sempre rappresentava il simbolo dell’incontro e del passaggio dall’Occidente all’Oriente. Il ponte venne abbattuto da chi voleva che prevalesse la logica dello scontro interetnico e interreligioso su quella del dialogo e della convivenza pacifica. Sia nella musica che nei testi, il lavoro si snoda come una sorta di concept-album sul tema dell’incontro tra mondi diversi che devono tornare a dialogare insieme, a ogni livello. 
Tagama, tratto da “Stari Most”, è stato incluso a febbraio 2006 in Buddha Bar vol.VIII e a ottobre 2006 in Buddha Bar Ten Years che racchiude il meglio della produzione della famosa compilation dell’etichetta francese GeorgeV. Tagama è stato incluso anche sul Cd di Folk Roots (agosto/sett 2006), la prestigiosa rivista inglese di world music. Un ennesimo successo del Cd “Stari Most”, già inserito nella lista dei dischi più belli usciti nel 2005 stilata dalla World Music Charts Europe e al quarto posto nella classifica di Folk Roots

Saletti e gli altri componenti della Banda Ikona, oltre a esibirsi nei principali festival di musica popolare, world ed etnica in Italia e nel mondo,  effettuano da anni anche workshop e seminari sulla lingua Sabir, sulle tecniche esecutive degli strumenti a corda e percussione, sulle tecniche vocali, sulle contaminazioni, influenze e specificità dei tanti stili musicali del Mediterraneo.

You tube: 

Anima de moundo (official video): https://www.youtube.com/watch?v=x4Jm7Ur7XKU 

Canterrante (official video): https://www.youtube.com/watch?v=RpyCU9bO65Q 

Hija mia mi querida (official video) http://www.youtube.com/watch?v=zfXKtAp6K6Y 

Gaza Beach (official video) https://www.youtube.com/watch?v=v4aS-0RiMVc  

Lampedusa andata: https://www.youtube.com/watch?v=gGds-d4d2g0 

Balar Tzigana: https://www.youtube.com/watch?v=HkZrvtmY2MU

Sarajevo mon amour: https://www.youtube.com/watch?v=cdEenJG2p2U 

Festival “Errare Humanum Est” XI Ed.

Stefano Saletti & Banda Ikona “MEDITERRANEO OSTINATO”

Mercoledì 9 Febbraio 2022 – Ore 21
Parco della Musica – Viale Pietro De Coubertin, 30 – Roma – Infoline tel. 0680241281
Biglietti su Ticketone.it

Ufficio Stampa Fondazione Musica per Roma: ufficiostampa@musicaperroma.it

Ufficio Stampa Stefano Saletti & Banda Ikona: Fabiana Manuelli: stampa@fabianamanuelli.it

Ufficio Stampa Finsiterre: press@finisterre.it

Reboot night – Luca Bussoletti e Carolina Rey

Roma, 25 gennaio 2022

Due artisti certamente con caratteristiche e storie diverse si incontrano per condividere percorsi musicali e sensoriali comuni e anche per affrontare nuove ripartenze dopo periodi difficili, come dice appunto il titolo della serata Reboot night, che è anche il titolo del nuovo singolo di Luca Bussoletti.

L’artista romano ha così eseguito alcune delle sue nuove canzoni accompagnato dalla sua band coinvolgendo il pubblico nella sala dell’Auditorium Parco della Musiaca praticamente al completo e facendo intervenire sul palco anche il figlio Martino.

Nella seconda parte della serata Carolina Rey, l’eclettica artista conduttrice e attrice, oltre che cantante, come dimostrato nella sua partecipazione come concorrente nelle edizioni televisive del Tale e Quale Show 2020 e 2021, ha eseguito una serie di canzoni di artisti famosi quali Battisti, Ron, Tenco, Pino Daniele.

La serata è stata aperta dal giovane artista Eros Nanni (in arte Eros) con alcuni brani del suo ultimo album Non c’è tempo presentato qualche mese fa in anteprima a Madrid.

Gli artisti della serata

Luca Bussoletti, Voce, chitarra acustica (DI)
Giuseppe Mangiaracina, basso (ampli) e cori
Valeria Skip Scaparro, sinth e programmazione (mac con jack) e cori
Paolo Fabbrocino, batteria elettronica
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Carolina Rey, voce
Alessandro Sanna, basso
Pino Iodice, chitarra
Luca Proietti, keyboard
Raffaele Pizzonia, batteria
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opening act di Eros, voce, keyboard e chitarra acustica

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Un viaggio artistico-cinematografico attraverso “Van Gogh- I Girasoli”

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Il nuovo docufilm della collana ART ICONS offre la possibilità, per i giorni 17,18,19 Gennaio 2022, di vedere i Girasoli di Van Gogh in una chiave nuova: tutti i cinque dipinti saranno sul grande schermo in un viaggio cinematografico. Una pellicola che analizza nel dettaglio le famose opere dell’artista con l’aiuto di esperti d’arte e botanici.  

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“E adesso parlo io Giulietta Masina si racconta”, il libro di Marco Sani

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Bookreporter presenta il libro realizzato da Marco Sani nel centenario della nascita di Giulietta Masina, attrice di talento donna di carattere, moglie di Federico Fellini. Il racconto dell’autore della vita dell’attrice in forma di intervista mette in luce la vita e il pensiero della donna e dell’attrice che ha attraversato i momenti storici del paese non solo come la moglie del grande regista. Ne parliamo con l’autore, il professor Marco Sani, scrittore esperto felliniano che da decenni ha seguito la vita del più famoso dei registi italiani.

Il “viaggio” dei Tupa Ruja all’Auditorium

Roma, 29 dicembre 2021

Sin dagli inizi della loro storia, alla nascita nel 2006 come duo e poi successivamente divenuti trio, i Tupa Ruja si sono sempre caratterizzati per il loro genere di musica sperimentale ed innovativa.
Il concerto di ieri sera, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha ribadito questa vocazione del gruppo, trascinando gli spettatori in un viaggio spazio-temporale ricco di sonorità distintive.
Una musicalità ricercata e originale basata non solo sull’utilizzo di strumenti ricercati, quale il didgeridoo aborigeno, ma anche su vocalità riprese da lingue e dialetti provenienti da contesti lontani nello spazio e nel tempo. Nel corso del concerto la musica dei Tupa Ruja, è diventata a più riprese movimento nei passi di tango sperimentale messi in scena da due ballerini di fama internazionale quali Francesca Del Buono e del suo partner Santiago Castro, per un connubio perfetto.
Tra i brani eseguiti “Nina”, dedicato alla figlia di Martina Lupi, tratto dall’ultimo album “In questo viaggio”.

Alessandro Gwis (pianoforte, live electronics)
Martina Lupi (voce, shruti box, flauti)
Fabio Gagliardi (didgeridoo, percussioni)
Francesca Del Buono/Santiago Castro (tango argentino)

La scaletta del concerto

  1. Los elementos
  2. F-rammenti
  3. Close your eyes
  4. Como o ar do mar
  5. Impro (loop Martina Lupi – scacciapensieri)
  6. La distanza
  7. Porta con te ieri
  8. Impro (Fabio Gagliardi e Alessandro Gwis)
  9. No potcho reposare
  10. Impro (trio)
  11. Realtà non è
  12. Nina
  13. Non c’è luce

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Vinicio Capossela e la sua BESTIALE COMEDÌA

Roma, 28 Dicembre 2021

Articolo Ufficio Stampa Musica per Roma – Auditorium Parco della Musica

Vinicio Capossela torna all’Auditorium con Bestiale Comedìa, un concerto per celebrare i 700 anni della morte di Dante Alighieri.

Gli anniversari offrono l’occasione di misurare il tempo che passa e i mutamenti che porta, ma offrono anche l’opportunità di valutare il tempo che non è passato e ciò che è restato immutato, in modo da poterlo riscattare.

Quest’anno che ricorre il settecentesimo della morte di Dante Alighieri, è dunque parso naturale che Capossela, artista che da tempo orienta la sua ricerca alla riattualizzazione di figure e motivi antichi fuori delle ingiunzioni dell’attualità, abbia pensato un progetto che dal confronto con la Divina commedia tragga punti d’orientamento per una navigazione dantesca nel proprio repertorio.

Se quello di Dante è infatti un viaggio tra i morti per salvare i vivi, la Bestiale Comedìa vuol essere un itinerario nell’immaginazione musicale e letteraria per redimere il reale dallo smarrimento in cui sembra gettato.

Un cammino periglioso che acceso dall’Amore ha bisogno del soccorso della Poesia e di qualche guida sicura, che in questa impresa saranno due musicisti d’eccezione, una compagna picciola votata ai folli voli, il poliedrico Vincenzo Vasi e il virtuoso Raffaele Tiseo, che come Virgilio e Beatrice affiancheranno il cantautore-viator e gli conferiranno il coraggio necessario a confrontarsi con sé stesso oltre che con una delle opere più vaste, monumentali e magnifiche della storia della letteratura mondiale.

I musicisti che hanno accompagnato Vinicio Capossela:

  • Alberto De Grandis
  • Raffaele Tiseo
  • Giovannangelo De Gennaro
  • Vincenzo Vasi
  • Alessandro Stefana

Ha partecipato il Mago, Artista della Fuga, Ipnotizzatore di Polli, Spillatore di Piatti, Cattivo Ventriloquo, Lanciatore di Coltelli, Christopher Wonder.

La Scaletta della serata:

  • Loup garou
  • Nuove tentazioni di Sant’Antonio
  • Povero Cristo
  • (La faccia della Terra)
  • Ballata del carcere di Reading
  • Modì
  • Bestiario d’Amore
  • Brucia troia
  • Il gigante e il mago
  • Dimmi Tiresia
  • Nostos
  • Ultimo Amore
  • La nave sta arrivando
  • Nachecicì
  • Che Coss’è l’amor
  • La torre
  • Le sirene
  • Il testamento del porco
  • Non c’è disaccordo nel cielo
  • Paradiso dei calzini
  • Con una rosa
  • Lumaca
  • Uomo vivo
  • Orientis Partibus (festa asinara)
  • Ballo di San Vito
  • Ovunque proteggi

Volevo fare la Rockstar, la Cantantessa a Roma

Roma, 27 Dicembre 2021

Articolo di Salvatore Orfino

L’ultimo album presentato  a settembre, da il titolo al tour della cantante siciliana  che è partito a fine ottobre e si concluderà l’otto gennaio . Un tour intensissimo che prevede venticinque concerti in Italia.

Nelle due tappe di Roma la cantante si esibisce accompagnata come di consueto, dal chitarrista Massimo Roccaforte e da due musicisti di eccezione : Marina Rei alla batteria e Max Gazzè al basso.

La prima parte del concerto è tutta dedicata all’ultimo album, Carmen Consoli suona la chitarra acustica e Massimo Roccaforte la chitarra elettrica.

L’artista siciliana in questi dieci nuovi brani, come è il suo solito, racconta e si racconta descrivendo momenti della sua vita che si intrecciano a contesti storici noti a tutti, che coinvolgono e ci rendono partecipi di queste storie. Nella canzone che da titolo all’album, quanto appena detto si concretizza, Carmen Consoli ci accompagna attraverso un racconto evocativo  che tra parole e sonorità ci fa diventare come dei spettatori che guardano un film. Immaginiamo lei a scuola all’ora della merenda, gli odori e i profumi che descrive, il caldo della Sicilia e poi Cosa Nostra, la guerra fredda, Wojtjla e il terremoto per riportarci all’attualità di quei giorni.

Con “Sta succedendo” l’amore irrompe con tutta la sua forza, un incitamento a lanciarsi e lasciarsi andare senza freni inibitori …e chiude il brano con questa meravigliosa suggestione “Dall’alto il cuore acceso di un vulcano è uno stupore intenso, straordinario”.

Un senso di malinconia ci pervade ascoltando “L’aquilone”, parla di un ragazzo che sapeva sognare ma che abbandona i suoi sogni facendo trascorrere il tempo, ma poi occorre riprendere il filo del discorso perché i ricordi ritornano alla mente.

“Se solo ci fermassimo a respirare col cuore” è la riflessione che ci invita a fare la “cantantessa” catanese con il brano “Una domenica al mare”, anche quando le cose non vanno bene “La vita è un giorno da ricordare / un anno in più nel bene e nel male”, è “una domenica al mare / un’alba nuova da respirare”.

Le carte dei tarocchi  nel brano “ Mago Magone” sono una metafora di certi politici o manager che promettono facili soluzioni e prodigi di ogni genere, in modo ironico la cantante affronta tematiche attuali.

Per “Le cose di sempre” l’artista sceglie delle ritmiche retrò anni cinquanta per parlare a suo figlio indicargli il valore delle cose, il rispetto della natura, del prossimo e delle idee “insegnarti a rispettare le idee, le debolezze altrui, le piante e le zanzare”. E poi si chiede: in questa enorme confusione come posso fare ad orientarti  se anche io non sono riuscita ad orientarmi? La risposta sta nelle piccole cose che abbiamo davanti a noi ma che non riusciamo a vederle.

“Qualcosa di me che non ti aspetti”  è un brano molto solare, si avverte una grande apertura solare nei ritornelli; perché c’è sempre una soluzione, un’altra chance.

Armonie numeriche”è la canzone che dedica al padre …”sei venuto a salutarmi” scrive la cantante, per raccontare il sogno dove il papà “con il sorriso di sempre” ritorna per farle alcune raccomandazioni come “impegno e coerenza”

“Imparare dagli alberi a camminare”  parla di paure e incubi . La canzone è stata scritta durante questo periodo di pandemia, quando tutta la natura sembrava riaffermare la propria forza, bisogna imparare dagli alberi a camminare è una canzone sul sentimento della paura più che sulla paura stessa, per andare oltre il quale bisognerebbe, appunto, “ricominciare, imparare dagli alberi a camminare”.

L’uomo nero” affronta tematiche che riguardano il sovranismo , la cantante esegue questo brano in modo ironico e sarcastico.

Il concerto ha avuto “tre atti” il primo come già scritto, sull’ultimo album, il secondo Gli Anni Mediamente Isterici, vede una Carmen Consoli più Rock, accompagnata alla batteria da Marina Rei, eseguono i brani più elettrici di Carmen, Il terzo ed ultimo atto ha come tema L’Amicizia, sul palco si aggiunge al basso Max Gazzè che insieme a Massimo Roccaforte e Marina Rei, formano una band affiatatissima.

SET LIST

  • Sta succedendo
  • L’aquilone
  • Una domenica al mare
  • Mago Magone
  • Le cose di sempre
  • Qualcosa di me che non ti aspetti
  • Armonie numeriche
  • Imparare dagli alberi a camminare
  • L’uomo nero
  • Volevo fare la rockstar
  • Seven nation army
  • Per niente stanca
  • Besame Giuda
  • Geisha
  • Fino all’ultimo
  • Donna che parla in fretta (Marina Rei)
  • Confusa e felice
  • Sentivo l’odore
  • Contessa miseria
  • Venere
  • Stranizza d’amuri
  • L’ultimo bacio
  • In bianco e nero
  • Blunotte
  • Fiori d’arancio
  • Orfeo
  • Parole di burro
  • A finestra
  • Quello che sento (BIS)
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Domenico Cippitelli
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