ROMA BURLESQUE FESTIVAL : dal 10 al 13 ottobre 2024 all’Ellington Club
La Fretta e la Pazienza”, in uscita il nuovo singolo di Olden feat. Paolo Benvegnù
OLDEN
In uscita il 27 settembre “La Fretta e la Pazienza”
il nuovo singolo feat. Paolo Benvegnù
(etichetta: Vrec)
Terzo estratto dall’omonimo disco di inediti previsto per il 18 ottobre
Link: https://bfan.link/OldenLFEPsing
“La Fretta e la Pazienza”, il nuovo singolo di Olden feat. Paolo Benvegnù, terzo estratto dall’omonimo album di inediti, disponibile dal 18 ottobre.
Olden, cantautore perugino residente a Barcellona da anni, ha debuttato nel 2011 con un disco omonimo in inglese. Nel 2014 è stato uno dei protagonisti del Premio Tenco, esibendosi al Teatro del Casinò di Sanremo con una toccante versione italiana di “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Da quel momento, ha pubblicato diversi album ed EP in italiano, tra cui “A60” (2019) e “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero” (2022), che si sono classificati secondi nelle Targhe Tenco come Miglior Interprete. Dal 2019 collabora con Flavio Ferri (Delta V).
Il 19 aprile 2024 esce il nuovo singolo “Fidati di me”, seguito il 28 giugno da “Gioia negli occhi” e il 27 settembre dalla tilte track “La Fretta e la Pazienza”, anticipazioni del nuovo album di inediti in uscita il 18 ottobre.
Link: https://bfan.link/OldenLFEPsing
Il tema centrale della canzone è il contrasto tra la necessità di superare velocemente il dolore e la consapevolezza che solo il tempo permette di elaborare, comprendere e accettare. Olden parla di rimpianto, di nostalgia, della perdita di qualcosa di prezioso e dell’amarezza di non aver detto quando era possibile.
“Come si perde la pazienza, un treno, un bottone, senza sapere quando né dove…”
“La Fretta e la Pazienza” è una ricerca di cura e quiete, una dolce carezza priva di giudizio, ma colma di verità. Racconta di un amore sussurrato con forza, un ultimo tentativo, dolce e rischioso, di un salto nel vuoto. È la mano tesa e ferita che, nonostante tutto, non si arrende. È il tempo necessario per riscoprire la felicità, quella che, silenziosa, è sempre lì, vicina, e aspetta solo di essere riconosciuta. È un nome sussurrato nel buio della notte o alle prime luci dell’alba, quando il mondo tace. È l’ultimo dono prima della resa.
Il brano essenziale e raffinato nei suoni, dominato da un pianoforte intenso ed elegante, vede Olden cantare insieme a Paolo Benvegnù, vincitore della Targa Tenco 2024, uno dei cantautori più significativi della nostra generazione. La voce di Benvegnù si fonde con la melodia come quella di un compagno di viaggio che conosce il cammino e invita a percorrerlo senza fretta.
“La fretta di cancellare velocemente un dolore si scontra con la necessità di aspettare, di elaborare, di comprendere” racconta Olden. “La nostalgia, i rimpianti, la consapevolezza di aver perso qualcosa di prezioso, e di non aver detto tutto quando era davvero il momento. Smarrirsi senza aver capito quando e perché, ritrovarsi distanti all’improvviso e non comprenderne le ragioni, che forse il tempo, un giorno, suggerirà.”
CREDITI SINGOLO
Produzione Artistica: Olden & Ulrich Sandner
Mix & Mastering: Flavio Ferri
Esecutori musicali: Olden (Piano e voce), Paolo Benvegnú (voce), Ulrich Sandner (chitarra acustica, chitarra elettrica), Simona Colonna (violoncello)
OLDEN | BIOGRAFIA
Davide Sellari, in arte Olden, nasce a Perugia nel 1978 ma vive da anni a Barcellona. Cantautore dalla penna profonda e dalla voce calda e potente, è cresciuto con i “favolosi anni ‘60”, tramandati dai “mangiacassette” di casa. A 17 anni fonda a Perugia la sua prima band, i Roarr, che diventano (con qualche cambio di formazione) gli Zonaplayd e infine i Figli di John.
Durante questi anni affronta molti palchi, anche importanti, come quello della Festa del Primo Maggio a Perugia, di Rock Targato Italia, di Arezzo Wave, del Festival di San Marino e del Tim Tour.
Nel 2008 Davide parte per Barcellona, dove matura l’idea di costruire il suo progetto solista, sotto il nome di Olden. Nel 2011 pubblica il primo album solista, omonimo e in inglese, prodotto dall’etichetta catalana Daruma Records, che ottiene ottime recensioni. Il singolo “Jim & Jane” viene trasmesso da molti network italiani, tra cui Radio 2. Nel frattempo, Olden inizia a scrivere nella sua lingua madre, l’italiano, pensando che sia la maniera migliore per comunicare e diffondere la propria musica.
A Barcellona partecipa a piccoli eventi musicali organizzati dalla “comunità italiana”, entrando in contatto con Radio Contrabanda, unica e ultima radio libera di Barcellona.
Nel 2013 fa parte del cast di uno spettacolo musicale dedicato alle “canzoni anarchiche”, in particolare alla memoria del martire Salvador Puig Antich, anarchico catalano tristemente famoso per essere stato l’ultimo giustiziato tramite “garrota” nel 1974. In “Canzoni d’Amore e d’Anarchia”, Olden duetta con Joan Isaac, canta “La canzone del maggio” di De André, “Addio Lugano bella” e altre canzoni della tradizione anarchica europea. Con lui, artisti come Juan Carlos Biondini, Vittorio De Scalzi, Beppe Voltarelli, Joan Isaac e tanti altri.
Nel 2014 collabora con Cose di Amilcare e fa parte del cast del Premio Tenco: Olden sale sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo nel corso della prima serata del Premio, cantando una versione in italiano de “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Il 20 novembre esce il suo secondo album “Sono andato a letto presto”, a cui segue un tour di presentazione in tutta Italia in full band.
Nel 2015 esce l’EP “L’amore occidentale”, seguito nel 2018 dall’album “Ci hanno fregato tutto”, prodotto da Beta Produzioni/Marte Label e registrato presso Rokkaforte Studio (Castiglione del Lago – PG).
Nel 2019 Olden realizza per la prima volta un album di cover, “A60”: una rivisitazione di grandi successi italiani e internazionali degli anni ’60 (“Tutta mia la città” – Equipe 84, “Adesso sì” – Sergio Endrigo, “Lei” – Adamo, ed altri). La produzione è di Flavio Ferri (Delta V). Il disco è finalista alle Targhe Tenco 2019 nella sezione “Interpreti” e inserito tra i migliori cinque dischi italiani dell’anno.
Nel 2020 esce “Prima che sia tardi” con l’etichetta Vrec, prodotto ancora una volta da Flavio Ferri: il disco ottiene ottime recensioni da parte della critica specializzata, grazie alle quali Olden vince la Targa Rock Targato Italia “Miglior Artista Emergente”. La canzone “Il Clown” viene premiata alla Rassegna “Botteghe d’autore 2020” per il “Miglior testo”.
Nel 2021 esce sempre per l’etichetta Vrec, il nuovo album “Cuore Nero”, prodotto da Flavio Ferri e anticipato dal singolo “Per diventare un fiore”, a cui segue nel 2022, per Squilibri Editore, “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero”, prodotto sempre da Ferri: il disco è una rielaborazione di dieci brani mai pubblicati del cantautore Siviero, uno degli “eroi” della sua generazione e tra i primi cantautori approdati sul palco del Premio Tenco, insieme a Francesco Guccini e Roberto Vecchioni. Il disco è tra i finalisti alle Targhe Tenco nella categoria Interpreti di canzoni e Olden si esibisce insieme alla sua band sul palco del Premio nell’ottobre del 2022.
Ad agosto 2023 Olden presenta all’Auditorium Alfano di Sanremo un nuovo spettacolo insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo dal titolo ““Le più belle canzoni d’autore del Festival di Sanremo”, interpretando i brani più importanti di “musica d’autore” proposti al Festival, dalle prime edizioni (Endrigo, Tenco, Lauzi) fino a quelle più recenti (Jannacci, Bersani). Grazie al successo riscosso, lo spettacolo viene riproposto a ottobre nel Teatro del Casinò di Sanremo, all’interno della quarantaseiesima edizione del Premio Tenco.
Il 19 aprile 2024 esce il nuovo singolo “Fidati di me”, seguito il 28 giugno da “Gioia negli occhi”, anticipazioni del nuovo album di inediti, “La Fretta e la Pazienza” (Vrec), in uscita il 18 ottobre.
Link al video di “Gioia negli occhi” su YouTube: https://youtu.be/cIVtldUkMEA
ROMAEUROPA FESTIVAL – Line Up!
CAPPELLA ORSINI – O-SCENA EUFORIA – 3° Settimana
Mostra transdisciplinare ‘iosonovulnerabile’ all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi
Intervista a Sergio Mario Illuminato, curatore della mostra transdisciplinare ‘iosonovulnerabile’ all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi
Dal 3 ottobre al 29 novembre, l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita iosonovulnerabile, una mostra transdisciplinare curata da Sergio Mario Illuminato. Un evento che non solo intreccia discipline differenti, ma esplora idee, emozioni e frammenti di realtà, stimolando una riflessione profonda sul ruolo dell’arte contemporanea. Illuminato ci guida dentro il suo processo creativo, offrendo una prospettiva unica sul fare arte oggi.
D: Sergio, il concetto di transdisciplinarità è centrale nel tuo approccio curatoriale. Come hai strutturato il percorso creativo di questa mostra e quali sono stati i punti di partenza del tuo processo?
Sergio Mario Illuminato: Il processo creativo di questa mostra è nato da un’urgenza profonda, dalla necessità di far dialogare linguaggi e discipline diverse, non per il semplice gusto di mescolarle, ma per evidenziare ciò che accade nei momenti di attrito o fusione. Mi sono lasciato guidare da ciò che definisco “e-mozioni”: energie emotive che spingono l’arte a interrogarsi su sé stessa e sul mondo. Creare è un fluire costante, a tratti violento e caotico, a tratti intimo e delicato.
Il concetto cardine è la vulnerabilità. Non solo quella dei corpi o degli oggetti, ma anche delle idee e delle strutture che diamo per solide. Fare arte per me significa accettare l’incertezza, spingersi oltre le convenzioni, un atteggiamento che si riflette nel percorso espositivo della mostra.
D: Hai parlato di “e-mozioni”. Come influenzano il tuo processo creativo e come si riflettono nelle opere in mostra?
Sergio Mario Illuminato: Le “e-mozioni” sono il cuore della mia visione artistica. Non si tratta solo di emozioni nel senso classico, ma di forze che si muovono dentro e fuori di noi, creando connessioni inaspettate tra ciò che percepiamo e ciò che vediamo. Quando curo una mostra, non parto da una struttura fissa, ma mi lascio guidare da queste energie, come se l’arte fosse una risposta a domande ancora inesplorate.
Nella mostra di Parigi, questa dinamica è evidente. Ogni opera è frutto di un incontro emotivo tra me, l’artista e lo spazio espositivo. Anche l’allestimento stesso riflette questa apertura all’imprevisto. Un esempio significativo è stato l’uso di strutture sospese nell’aria: opere leggere, fluttuanti nello spazio neoclassico dell’Istituto, che creano una tensione tra fragilità e solidità, tra passato e presente. Poi, queste stesse strutture “cadono” simbolicamente, conficcandosi nel terreno, in un gesto che evoca la caducità. L’obiettivo è far vivere al pubblico un vero campo di tensioni emotive.
D: L’idea della destabilizzazione ricorre spesso nel tuo lavoro. Qual è il collegamento tra questo concetto e il modo in cui descrivi l’arte contemporanea?
Sergio Mario Illuminato: L’arte contemporanea, per me, ha il compito di rompere le abitudini percettive. Immagina di dormire profondamente, quando all’improvviso una citofonata terribile e incessante ti scuote. Continua per mezz’ora, accompagnata da una voce disperata che grida “Aprite!”. L’arte contemporanea è questa citofonata: disturbante, traumatica, ma necessaria. Ci costringe a risvegliarci, a riconsiderare ciò che diamo per scontato. E la domanda è: apriremo quella porta? Avremo il coraggio di confrontarci con l’ignoto o preferiremo restare nel nostro torpore?
In questa mostra ho voluto creare proprio un’esperienza di questo tipo. Le opere non rassicurano, non possono essere “consumate” facilmente. Sono lì per provocare una reazione, scuotere le certezze dello spettatore e metterlo in una condizione di vulnerabilità.
D: Mi colpisce il tuo riferimento alla vulnerabilità. Come si esprime questo concetto in questa mostra?
Sergio Mario Illuminato: La vulnerabilità è il fulcro del mio lavoro, perché riflette la condizione umana nella sua forma più autentica. La esploro in varie forme: dal corpo, luogo della fragilità, alle rovine, testimoni di ciò che un tempo era solido ma che ora è crollato. La mostra è concepita come un viaggio attraverso questi frammenti di vulnerabilità. L’arte qui non è solo da osservare, ma da vivere. Lo spazio stesso mette in discussione i confini: ci sono momenti in cui ci si sente esposti, quasi parte dell’opera, e altri in cui si ristabilisce una distanza. È un gioco continuo tra prossimità e distacco, che riflette proprio la dinamica della vulnerabilità: siamo sempre esposti, ma cerchiamo costantemente di proteggerci.
D: Hai parlato di un processo creativo non lineare, fatto di collisioni. Quali sono stati i momenti più critici durante la preparazione della mostra?
Sergio Mario Illuminato: Ogni progetto ha i suoi momenti di crisi, ma per me sono opportunità. Durante la preparazione, ci sono stati molti momenti in cui ho dovuto riconsiderare le mie scelte e cambiare direzione. È parte del processo creativo: non si tratta solo di pianificare, ma di lasciarsi sorprendere. Spesso, nuove idee emergono da conflitti o intuizioni improvvise.
D: La mostra si svolge a Parigi, una città storicamente legata all’arte. Cosa significa per te esporre qui?
Sergio Mario Illuminato: Parigi ha sempre affascinato gli artisti di tutto il mondo. È un luogo di incontro e scambio, uno spirito che si riflette perfettamente in questa mostra. Portare qui il mio lavoro è come entrare in una conversazione che ha radici profonde nella storia dell’arte, ma che guarda al futuro. L’Istituto Italiano di Cultura è un luogo simbolico, rappresenta un ponte tra due culture, due visioni del mondo, e credo che iosonovulnerabile incarni proprio questo dialogo tra differenze.
Photo credits: Sergio Mario Illuminato
Rick Wakeman – Final Solo Tour
Roma Auditorium Parco della Musica 21.09.2024
Un tastierista mitico torna in Italia, Rick Wakeman con il “Final Solo Tour” presenta un progetto che dovrebbe mettere la parola fine alle sue esibizione live.
L’ex tastierista degli Yes ha annunciato il suo ritiro dalle scene alla fine del suo settantaquattresimo anno di età, non rinunciando però a future collaborazioni come compositore ed arrangiatore. Il 2024 quindi dovrebbe essere l’anno in cui poter ammirare per l’ultima volta l’istrionico artista inglese, dovrebbe, si perché in ogni modo sono già note alcune date per il prossimo anno.
Il Final Solo Tour, come il nome suggerisce, vede Wakeman esibirsi con il solo pianoforte, per ripercorrere i successi ottenuti con gli Yes con cui ha inciso tra gli altri gli album “Close to the Edge” e “Yessongs” che hanno raggiunto la modica cifra di 40 milioni di copie vendute in tutto il mondo, o i suoi successi personali di compositore come “The Six Wives of Henry VIII” di cui sono state vendute “solo” 10 milioni di copie. Durante ilconcerto non mancano tributi a grandi artisti come David Bowie suo amico e con il quale ha collaborato per diversi anni contribuendo all’arrangiamento di Life on Marse e Space Oddity. Insomma 50 annni cariera sintetizzati in un attesissimo concerto, per una icona del rock progressive al pari di altri mitici tastieristi come Keith Emerson e Jon Lord.
Durante il concerto Wakeman ha proposto dei medley come:
Catherine of Aragon – Catherin Howard da Six Wife of Henry VIII
And You and I – Wonderous Stories con gli Yes
Space Oddity – Life on Mars con David Bowie
King Arthur – Guinevere – The last battle – Merlin the magician da The myths and legend of king Arthur and the knights o the round table
Di seguito la nostra galleria fotografica
Flee: il nuovo ecosistema di mobilità
In Italia un’auto passa oltre il 90% della sua “vita” parcheggiata:
parte la campagna di Flee, il nuovo ecosistema di mobilità
Comunicato stampa
Roma, 18 settembre – In Italia, un’auto trascorre più del 90% del tempo parcheggiata : è l’incredibile dato alla base della nuova campagna di comunicazione di Flee, il brand delle startup Moov-Tech, che scardina i luoghi comuni sulla mobilità con una soluzione di noleggio a lungo termine flessibile che rappresenta il primo passo verso la creazione di un nuovo ecosistema di mobilità attraverso un’unica piattaforma.
Affidata all’agenzia creativa CHILD, la campagna di comunicazione lanciata sui social e sulle principali Tv on demand consiste in diversi spot realizzati dal regista emergente Enea Colombi, che mettono in risalto in modo ironico e pungente alcuni paradossi legati alle abitudini di utilizzo dell’automobile: nel primo di questi, un ragazzo appare spaesato alla ricerca del proprio veicolo, “dimenticato” in chissà quale parcheggio della città. Tra migliaia di auto ferme sulle strade non riuscirà a ricordare dove si trovi la sua, fino ad arrivare, trasportati dalla narrazione cinematografica di Colombi, al sorprendente epilogo il giorno dopo. La campagna è visibile qui.
PERIFERICA 2024 Prima edizione: dal 27 settembre alla Casa del Municipio IV di Roma
Casa del Municipio IV “Ipazia di Alessandria”: 27, 28 e 29 settembre | 4, 5 e 6 ottobre 2024
Biblioteca Vaccheria Nardi: 30 settembre | 2 e 3 ottobre 2024
PERIFERICA 2024 Prima edizione
Dal 27 settembre, alla Casa del Municipio IV di Roma,
il nuovo festival diretto da Stefano Cioffi.
Venerdì 27 settembre, a Roma, prende il via la prima edizione di “Periferica” festival diretto da Stefano Cioffi, ideato e realizzato con Alessandra Evangelisti.
PERIFERICA, come recita il nome del festival, racconta le storie delle periferie, quelle delle città e quelle del mondo, e lo fa alla Casa del Municipio IV, “Ipazia di Alessandria” (ex Villa Farinacci) a Talenti e alla Biblioteca Vaccheria Nardi al Tiburtino Terzo, due vivaci luoghi di cultura della periferia romana.
Il festival offrirà una panoramica delle sonorità del mondo grazie a esibizioni live, concerti e inviti all’ascolto, tutto a ingresso gratuito. Storie di incontri e conoscenze, di ibridazioni culturali, di scoperte, di sorprese, di meraviglie. Un tripudio di suoni e ritmi delle tante culture mediterranee: dalla musica classica alla musica tradizionale romana, salentina, rom turco-balcanica, araba e ebraica insieme, con incursioni nelle armonie latinoamericane e creole. Armonie che sono l’anima di un linguaggio universale che più di altri idiomi unisce e mai divide, per una festa della città e per la città lunga due settimane con eventi dal venerdì alla domenica, diffusi tra pomeriggio e sera.
Si parte venerdì 27 settembre alle ore 21 con DIALOGHI un concerto con due esponenti di punta rispettivamente della cultura musicale araba ed ebraica nel nostro paese, Ziad Trabelsi e Gabriele Coen, che intessono un fitto dialogo musicale che rivela le comuni radici di questi due popoli del Mediterraneo, attingendo alla musica tradizionale ma anche proponendo proprie composizioni originali che guardano al mondo della moderna improvvisazione jazzistica, alla world music, al blues e al rock.
Sabato 28 settembre, alle ore 19 Galatea Ranzi dà volto e voce a La torta in cielo uno dei più bei racconti di Gianni Rodari riadattato dalla mano di Ennio Speranza. Il testo è avvolto dalla musica di Luigi Marinaro, autore ma anche musicista sul palco con tutte le sue percussioni e con il sassofono di Gabriele Coen, per una vivida e scoppiettante interpretazione di una delle storie più̀ incantevoli di Gianni Rodari. La performance sarà accessibile anche alle persone sorde grazie alla collaborazione con l’Associazione la Chiocciolina ODV.
Domenica 29 settembre alle 19 è la volta di Concerto Explicado, un racconto musicale che spiega l’origine la parentela e lo sviluppo dei ritmi e stili musicali popolari americani. Dal nord America fino al sud. Dalla semplicità̀ dei Dakota alla complessità̀ di Piazzola. Ideato ed eseguito dal musicista argentino Natalio Mangalavite (piano, voce e percussioni) e dal cubano Juan Carlos Albelo Zamora (armonica, violino e tromba). Un concerto, una masterclass un racconto divertente, colorato e con tutti i profumi latini.
Venerdì 4 ottobre alle 21 va in scena Anime Creole, un incontro fatto di parole e musica, di racconti e note con il giornalista, scrittore e musicista, Valerio Corzani che, in compagnia dei suoni delle “corde del mondo” di Stefano Saletti e il canto di Barbara Eramo, ci condurrà in un viaggio ideale da Capoverde a Zanzibar, a La Réunion. L’affascinante racconto di come il creolo sia il risultato di una commistione tra influenze native, coloni, viaggiatori e pirati, schiavi ed ex schiavi e la scoperta di generi capoverdiani come morna, coladeira e tabanka, il taraab di Zanzibar, la sega e il maloya de La Réunion…
Sabato 5 ottobre alle 18 il programma di Periferica prosegue con NìULA con Francesco Rina (chitarra, loop station, tastiera e tamburo) e la voce di Maria Sgro in un concerto di canti tradizionali del Centro Sud Italia – con una particolare attenzione per il Salento – composto sia di composizioni antiche, rivisitate in chiave moderna e performativa, che di reinterpretazioni di brani appartenenti alla World music contemporanea.
Sempre sabato, alle ore 21, un omaggio tutto al femminile a Gabriella Ferri, l’anima popolare di Roma, nel ventesimo anniversario della sua scomparsa: Co’ li fiori alla loggetta. Tre stupende musiciste, Diana Tejera (voce e chitarra), Maria Teresa Leonetti (voce) e Désirée Infascelli (fisarmonica), ci guidano nel suo mondo, romantico e battagliero, malinconico e spiritoso. Una carrellata di brani, dai più conosciuti ai più ricercati del repertorio dell’indimenticabile artista, ci immerge nell’atmosfera della Roma di una volta, quella “di un tempo bello che non c’è più”.
L’ultimo appuntamento è domenica 6 ottobre, ore 19, con Mediterraneo in movimento con il polistrumentista Stefano Saletti e la cantante tarantina Barbara Eramo, da anni presenti sulla scena italiana e internazionale nell’ambito della musica world, etnica e della canzone popolare. I due artisti, insieme al Baobab Ensemble gruppo vocale e strumentale frutto del loro corso di “Canti e musiche del Mediterraneo” ci condurranno in un viaggio musicale nel tempo e nello spazio: dalla polifonia corsa, sarda e siciliana alle voci dei Balcani; dai canti sefarditi della diaspora ebraica alle esperienze del canto in Sabir l’antica lingua franca del Mediterraneo, dal fado portoghese alle influenze arabo-andaluse e ai canti del Nord Africa.
Come sottolinea Stefano Cioffi, direttore artistico della manifestazione: “PERIFERICA anno primo! È la prima edizione di un festival nuovo, effervescente, inclusivo e accogliente. Siamo nella Casa del Municipio IV “Ipazia di Alessandria” e nella Biblioteca Vaccheria Nardi al Tiburtino Terzo, qui lanciamo un cartellone tutto votato alla world music, vogliamo contagiare quei luoghi di periferia con i suoni e i ritmi di una musica popolare che racconta storie dal mondo intero. La musica è un linguaggio universale che più di altri idiomi unisce e mai divide, la musica è capace di narrazioni in dialetto salentino, romanesco o siciliano, così come in arabo, o in farsi, in turco, sono lingue per lo più incomprensibili e comunque quella musica sa raggiungere il cuore della gente. Si capisce il senso completo? Forse sì, o forse no. Ma un messaggio di inclusione e di accoglienza arriva sempre. A noi questo interessa, riuscire a portare il dialogo nelle aree di periferia, in quel tessuto sociale in cui l’altro è visto con diffidenza e le porte si aprono a singhiozzo.”
Periferica prevede, inoltre, tre incontri di approfondimento al programma musicale, che si terranno tutti alle ore 17.30 alla Biblioteca Vaccheria Nardi. Il primo appuntamento è lunedì 30 settembre con Natalio Mangalavite e “Concerto explicado, un viaggio alla scoperta del tango argentino”; il secondo mercoledì 2 ottobre con Diana Tejera e “Gabriella Ferri e le periferie romane tra musica e parole.”; l’ultimo giovedì 3 ottobre con Valerio Corzani e “Un viaggio oltreoceano per scoprire la musica creola”.
In caso di pioggia tutti gli eventi saranno organizzati all’interno, in spazi accessibili a persone con disabilità motoria.
Lo spettacolo dell’attrice Galatea Ranzi si avvarrà di un traduttore/traduttrice in lingua dei segni per persone non udenti. PERIFERICA è un festival con ingresso totalmente gratuito.
Periferica è a cura dell’associazione Accademia Italiana del Flauto, in collaborazione con il Municipio IV.
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2024 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con LEA e SIAE.
PROGRAMMA CASA DEL MUNICIPIO ROMA IV – IPAZIA DI ALESSANDRIA
Venerdì 27 settembre, ore 21 | Ingresso gratuito
DIALOGHI
Concerto con Ziad Trabelsi, oud, live electronics, voce & Gabriele Coen, clarinetti, sax soprano
Esponenti di punta rispettivamente della cultura musicale araba ed ebraica nel nostro paese, Ziad Trabelsi e Gabriele Coen intessono un fitto dialogo musicale che rivela le comuni radici di questi due popoli del Mediterraneo, attingendo alla musica tradizionale ma anche proponendo proprie composizioni originali che guardano al mondo della moderna improvvisazione jazzistica, alla world music, al blues e al rock.
Sabato 28 settembre, ore 19 | Ingresso gratuito
LA TORTA IN CIELO di Gianni Rodari
con Galatea Ranzi voce recitante; Luigi Marinaro percussioni; Gabriele Coen sassofoni
Adattamento Ennio Speranza
Performance accessibile anche alle persone sorde, in collaborazione con l’Associazione la Chiocciolina ODV
Galatea Ranzi dà volto e voce a La torta in cielo uno dei più bei racconti di Gianni Rodari riadattato dalla mano di Ennio Speranza. Il testo è avvolto dalla musica di Luigi Marinaro, autore ma anche musicista sul palco con tutte le sue percussioni e con il sassofono di Gabriele Coen, per una vivida e scoppiettante interpretazione di una delle storie più̀ incantevoli di Gianni Rodari.
Il quartiere romano del Trullo viene messo in subbuglio dalla presenza di un enorme, misterioso, oggetto circolare che si staglia nel cielo. A prima vista sembrerebbe un’enorme torta variopinta. Forse anche a una seconda. Gli adulti pensano invece a un’invasione di nemica, scomodando esercito, polizia, scienziati e ricercatori. Anna e Rita però, i figli del vigile del quartiere, non sono dello stesso avviso e per provare a vederci chiaro si gettano a capofitto in un’avventura dal dolce finale.
Domenica 29 settembre, ore 19 | Ingresso gratuito
CONCERTO EXPLICADO
Con Natalio Mangalavite piano, voce e percussioni & Juan Carlos Albelo Zamora armonica, violino e tromba
Un racconto musicale spiegando l’origine la parentela e lo sviluppo dei ritmi e stili musicali popolari americani. Dal nord America fino al sud. Dalla semplicità̀ dei Dakota alla complessità̀ di Piazzola. Ideato da Natalio Mangalavite (argentino) piano, voce e percussioni e Juan Carlos Albelo Zamora (cubano) armonica, violino e tromba, questo viaggio si svolge fra tanti colori musicali differenti, ma sempre con un conduttore principale che è la ricerca della relazione fra tutti spiegando come attraverso un piccolo spostamento ritmico o semplicemente un accento può̀ diventare un genere nuovo. Il legame che ha la musica popolare con la danza. L’evoluzione del jazz e il suo inserimento nei diversi generi americani. L’improvvisazione applicata ad ogni genere spiegando con metodologia e semplicità̀. Un concerto, una masterclass un racconto divertente, colorato e con tutti i profumi latini.
Venerdì 4 ottobre, ore 21 | Ingresso gratuito
ANIME CREOLE
Con Valerio Corzani, Stefano Saletti chitarre dal mondo e Barbara Eramo voce e ukulele
La parola “creolo” è stata usata per la prima volta nel XVI secolo in America latina per distinguere i discendenti degli immigrati europei dagli indiani d’America, dagli afroamericani e dai gruppi di successiva immigrazione. Da allora il termine è impiegato con significati diversi a seconda delle aree geografiche. Nelle isole di Capoverde, a Zanzibar, a La Réunion creolo è il risultato di una commistione tra influenze native, coloni, viaggiatori e pirati, schiavi ed ex schiavi. È proprio a quest’ultima matrice che ci riferiremo e che vogliamo esplorare in quest’incontro fatto di parole e musica, di racconti e note. Il giornalista, scrittore e musicista, Valerio Corzani affronterà il lungo e travagliato percorso di questa serie di culture meticce, evidenziandone affinità e divergenze e concentrando il proprio excursus sia sulle storie sociopolitiche dei luoghi presi in esame, sia sui molteplici accenti stilistici che questa alchimia fenomenale che è la cultura creola, ha prodotto in lembi di terra piazzati in mezzo agli oceani. A cadenzare il percorso anche i suoni di Stefano Saletti e il canto di Barbara Eramo che introdurranno con esempi e piccoli set concertistici le musiche che verranno evocate nel racconto: generi capoverdiani come morna, coladeira e tabanka, il taraab di Zanzibar, la sega e il maloya de La Réunion…
Sabato 5 ottobre, ore 18 | Ingresso gratuito
NìULA
Con Maria Sgro voce e Francesco Rina chitarra, loop station, tastiera e tamburo
Nìula è un concerto di canti tradizionali del Centro Sud Italia, con una particolare attenzione per il Salento, composto da Francesco Rina e Maria Sgro. Le voci in polifonia sono le protagoniste, a cappella o accompagnate da chitarra, loop station, tastiera e tamburo. Il concerto comprende un repertorio sia di canti antichi, rivisitati in chiave moderna e performativa, che di reinterpretazioni di brani appartenenti alla World music contemporanea. Entrambi gli artisti partono da una formazione teatrale, confluita in seguito nella musica e in particolare nella musica di tradizione orale. Questo dona un’ulteriore carica interpretativa al canto, che ben si sposa con la dimensione intima e rituale della performance.
Sabato 5 ottobre, ore 21 | Ingresso gratuito
CO’ LI FIORI ALLA LOGGETTA. Omaggio a Gabriella Ferri
Con Diana Tejera voce e chitarra, Maria Teresa Leonetti voce, Désirée Infascelli fisarmonica
La vera anima di Roma, quella che vorremmo riscoprire e valorizzare! Un omaggio tutto al femminile a Gabriella Ferri, l’anima popolare di Roma. Voci, chitarra e fisarmonica ci guidano nel suo mondo, romantico e battagliero, malinconico e spiritoso. Una carrellata di brani, dai più conosciuti ai più ricercati del suo repertorio, ci immerge nell’ atmosfera della Roma di una volta, quella “di un tempo bello che non c’è più”. Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della sua scomparsa e Co’ li fiori alla loggetta desidera omaggiarla attraverso le sue canzoni.
Domenica 6 ottobre, ore 19 | Ingresso gratuito
MEDITERRANEO IN MOVIMENTO
Con Stefano Saletti oud, bouzouki, chitarra, Barbara Eramo voce, e Baobab Ensemble coro e strumenti
Da anni presenti sulla scena italiana e internazionale nell’ambito della musica world, etnica e della canzone popolare, il polistrumentista Stefano Saletti e la cantante tarantina Barbara Eramo continuano la loro esplorazione tra le musiche e le lingue del Mediterraneo insieme al Baobab Ensemble, il gruppo vocale e strumentale che nasce dall’esperienza del corso di “Canti e le musiche del Mediterraneo” diretto da Eramo e Saletti al centro di accoglienza Baobab. Un viaggio musicale nel tempo e nello spazio: dalla polifonia corsa, sarda e siciliana alle voci dei Balcani; dai canti del Sud d’Italia al flamenco; dai canti sefarditi della diaspora ebraica alle esperienze del canto in Sabir l’antica lingua franca del Mediterraneo, dal fado portoghese alle influenze arabo- andaluse e ai canti del Nord Africa. Il concerto viene arricchito da movimenti scenici e coreografici che ripropongono passi e danze tipiche delle varie culture e tradizioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
PROGRAMMA BIBLIOTECA VACCHERIA NARDI
Lunedì 30 settembre, ore 17:30 | Ingresso gratuito
INCONTRO CON NATALIO MANGALAVITE. Concerto explicado, un viaggio alla scoperta del tango argentino.
Mercoledì 2 ottobre, ore 17:30 | Ingresso gratuito
INCONTRO CON DIANA TEJERA. Gabriella Ferri e le periferie romane tra musica e parole.
Giovedì 3 ottobre, ore 17:30 | Ingresso gratuito
INCONTRO CON VALERIO CORZANI. Un viaggio oltreoceano per scoprire la musica creola.
Per Info sul programma e per raggiungerci:
www.perifericafestival.it
– Casa del Municipio IV “Ipazia di Alessandria” – Viale Rousseau 90 | 00137 Roma
Metro B (Ponte Mammolo), bus n° 341, 343, 66
– Biblioteca Vaccheria Nardi – Via di Grotta di Gregna 37 |00155 Roma
Metro B (Santa Maria del Soccorso), bus 309, 450, 451, 319