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CULTURA

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

“Ballando con le stelle”: la terza puntata

Comunicato: Ufficio Stampa Rai

Ballerini per una notte Fabio Caressa e Benedetta Parodi

Tornano ad accendersi i riflettori sulla pista di “Ballando con le stelle”, in onda sabato 12 ottobre alle 20.35 su Rai 1, con la conduzione di Milly Carlucci, affiancata come sempre da Paolo Belli. “Ballerini per una notte” della terza puntata saranno Fabio Caressa e la moglie Benedetta Parodi. Benedetta Parodi ballerà una samba sulle note del brano “La partita di pallone” di Rita Pavone accompagnata dal ballerino Samuel Santarelli, mentre Fabio Caressa ballerà una samba sulle note della canzone “Il baccalà” di Nino Ferrer, insieme alla ballerina Maria Ermachkova. Infine saranno protagonisti insieme di un tango sulle note di “Un amore così grande”. 
Nuovamente tredici le esibizioni della serata, perchè al momento nessuna coppia è stata eliminata, ma in vetta alla classifica si sono posizionate le coppie formate da Bianca Guaccero e Giovanni Pernice e quella di Nina Zilli e Pasquale La Rocca. Nella puntata, poi, verranno nominati i primi candidati all’eliminazione che come sempre avverrà alla fine del programma. 
Queste le coppie  in pista: Bianca Guaccero-Giovanni Pernice; Federica Nargi-Luca Favilla; Francesco Paolantoni-Anastasia Kuzmina; Luca Barbareschi-Alessandra Tripoli; Federica Pellegrini-Angelo Madonia; Sonia Bruganelli-Carlo Aloia; Alan Friedman-Giada Lini; Nina Zilli-Pasquale La Rocca; Tommaso Marini-Sophia Berto; I Cugini di Campagna-Rebecca Gabrielli; Anna Lou Castoldi-Nikita Perotti; Massimiliano Ossini-Veera Kinnunen; Furkan Palali-Erica Martinelli.
In giuria: Carolyn Smith, Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni e Selvaggia Lucarelli. Come lo scorso anno al fianco di Rossella Erra ci sono Simone Di Pasquale e Sara Di Vaira sempre nella veste di “tribuni del popolo”. Immancabile il custode del tesoretto, Alberto Matano, conduttore di “La Vita in Diretta”.
La musica è affidata allo showman Paolo Belli accompagnato come sempre dalla sua Big Band. I brani, suonati rigorosamente live, sono riarrangiati e adattati da Luigi Sacca’.
Resta attivo il sito del programma www.ballandoconlestelle.rai.it sul quale è possibile trovare informazioni sui vip, sui maestri di ballo, sulla giuria e sulle singole puntate della trasmissione. 

Guardare oltre l’apparenza e l’assenza

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A Teatrosophia con Storygram si declinano nuove storie dietro immagini simboli di un’epoca 

Roma 10 ottobre 2024

Articolo e Foto di Grazia Menna

Con le immagini si viaggia, vicino, lontano, in paesi nuovi, in sentimenti nostri e altrui, in fatti o eventi che hanno cambiato noi ed il nostro modo di essere.

Teatrosophia inizia la sua nuova stagione 2024/2025, il suo viaggio, con lo spettacolo Storygram, portato in scena dal Collettivo Socrates, che propone allo spettatore l’esercizio di indagare più a fondo, di andare oltre a quel che appare da una semplice fotografia, sia essa in bianco e nero oppure a colori.

Giulia Bornacin e Simone Martino hanno ideato ed accompagnato il pubblico in degli “Esercizi di Stile” alla R. Queneau, dove alcune immagini iconiche della nostra epoca, vengono lette e raccontate da molteplici punti di vista, attraverso le storie, vere o presunte, che si celano dietro quegli scatti.

Scatti di un tempo in cui la fotografia, appannaggio di pochi, era un’arte lenta e preziosa, fermi-immagine limitati e irripetibili, con l’uso delle lastre prima e dei rullini poi. Quella fotografia non assimilabile al “mordi e fuggi” degli smartphone moderni, richiedeva l’applicazione di regole precise di composizione e bilanciamenti, ben sapendo dell’esiguità degli scatti utilizzabili e, pertanto, non sprecabili.

L’immagine con cui ha inizio lo spettacolo è di un maestro della fotografia moderna, Luigi Ghirri, con l’opera Formigine Modena – Ingresso casa colonica del 1985. Da questa immagine si parte ed a questa immagine si ritornerà a fine spettacolo; tutto ruota intorno a ciò che nell’opera fotografica si vede o non si vede, ciò che è accaduto prima, dopo e durante lo scatto di quel fotogramma immortale, quell’attimo esatto e non un altro che Ghirri, scattando, ha scelto di destinare al futuro.  

Si passa quindi alla celebre fotografia del bacio a Times Square, scattata a New York alla fine della Seconda Guerra Mondiale da Eisenstaedt, altro mostro sacro della fotografia. Un marinaio e un’infermiera che si abbracciano, apparentemente innamorati, in un gesto che sembra suggellare un “per sempre felici e contenti”. Ma è davvero così? Forse dietro quell’immagine non tutto è chiaro, bello e romantico come appare, come ci viene raccontato, come la nostra mente cerca di immaginare per dar forma a quell’idea di favola , di “happy end” che ci accompagna fin dall’infanzia. Guardate bene quell’immagine ed analizzate gli attori principali della foto, la loro postura e scoprirete che dietro la storia che ci hanno raccontato se ne potrebbero celare una o centomila diverse e pur sempre veritiere. E via così raccontando altre storie e punti di vista, legati alle immagini che Giulia Bornacin, dal suo vissuto , ha selezionato e sceglie di proporre al pubblico.  

Nella performance teatrale, la lettura delle immagini e delle storie dietro ognuna di esse viene declinata sia con la proiezione sul grande schermo delle foto, sia con dei passaggi recitativi dove, Giulia e Simone, quest’ultimo autore delle musiche eseguite dal vivo con la chitarra, interpretano le nuove chiavi di lettura delle foto, ad esempio, in stile leopardiano recitando come se stessero leggendo un raffinato poemetto dello stesso Leopardi. I due protagonisti in scena, deliziano e riescono a coinvolgere maggiormente il pubblico presente con una vis comica ben dosata.

Durante lo spettacolo, oltre alla proiezione di immagini e alla recitazione, Giulia Bornacin sorprende il pubblico con l’esecuzione di brani musicali da lei accuratamente selezionati. Questi pezzi non solo alleggeriscono l’analisi e l’introspezione richieste agli spettatori, ma sono anche in perfetta sintonia con il ‘mood’ evocato dalle fotografie. Si tratta di brani scelti per la loro capacità di rompere con i cliché, evitando il già sentito, che potrebbe far risuonare nello spettatore emozioni familiari. Al contrario, l’obiettivo di Giulia è quello di immergere il pubblico nelle emozioni suscitate dalle immagini appena viste, libere da condizionamenti pregressi. Tra le canzoni eseguite, che hanno intervallato le proiezioni e le riflessioni, spiccano L’equilibrio è un miracolo di Patrizia Laquidara, Mangialuomo di Cristina Donà, Leather di Tori Amos e Je Veux di Zaz.

Si può dunque affermare, senza ombra di smentita, che quanto portato in scena dal Collettivo Socrates non vuol essere un’indagine scientifica rigorosa, né una lista dettagliata di fatti e immagini, ma un percorso che invita a riflettere su ciò che potrebbe esserci davvero nascosto dietro scatti memorabili o anche solo familiari, dietro scelte di inquadrature o tagli alle foto proposte.

La prossima volta che guarderete una immagine, non accontentatevi del “primo sguardo”, di una interpretazioni semplicistica ed inevitabilmente più facile !

Fermatevi solo un attimo in più, per leggerla “alla vostra maniera”.

Si ringrazia l’Ufficio stampa nella persona di Andrea Cavazzini

Storygram 

Testi: Collettivo Socrates

Ideazione Scenica: Alberto Bellandi, Giulia Bornacin, Emanuele Di Giacomo

Voci e Percussioni: Giulia Bornacin

Voci e Strumenti: Simone Martino

Teatrosophia , Roma

 

A Teatrosophia in scena : METUS NOCTIS(la paura della notte)

di Roberto Russo

Con: Gianni De Feo e Alessandra Ferro

Regia Gianni De Feo

musiche originali Adriano D’Amico; aiuto regia Sabrina Pistilli; assistente regia Letizia Nicolais; costumi Gianni Sapone; scenografia Roberto Rinaldi; foto e grafica Manuela Giusto; voce Magnificat Francesca Pugliese.

Dal 17 al 20 ottobre 2024

Il terzo appuntamento della stagione 24/25 di Teatrosophia vede in scena un attore straordinario, Gianni De Feo, anche regista della pièce, insieme ad un’altra grande mattatrice del palco, Alessandra Ferro. Lo spettatore farà un “viaggio” in una notte da incubo per scoprire quanto sia sottile la linea di confine con la realtà.

La separazione tra Realtà e Sogno/Incubo è intuitiva e assolutamente palpabile. Ma cosa accadrebbe se il diaframma tra le due dimensioni si assottigliasse fino a scomparire? È quanto accade una notte a Nino Ceccarelli, una vita vissuta ai margini in una squallida periferia di Roma Nord tra povertà, disagio e degrado morale, che vede materializzarsi in capo al suo letto un’inquietante figura femminile dalle molteplici forme e personalità. Durante la notte, tra preghiere, confronti ed improvvisi quanto sconcertanti svelamenti, apparirà palpabile la vera dimensione di un Incubo molto più reale di quanto ci si potesse attendere. Il dialogo è serrato, forte. Il ritmo sostenuto, incalzante. In un linguaggio oscillante tra il lirico e lo sboccato, tra comicità e smarrimento emotivo, i due si affrontano in un braccio di ferro che ribalterà di volta in volta i rispettivi ruoli. Un noir dalle forti tinte surreali sulla vera ed insopprimibile sostanza del Male

E dopo ogni spettacolo il consueto aperitivo offerto dal teatro!

Promo: https://www.youtube.com/watch?v=gi_7ur1xTgA&t=24s

Info & Prenotazioni:

Metus Noctis

di Roberto Russo

Orari:

Giovedì e venerdì h 21:00/sabato e domenica h 18:00

Biglietti:

Intero: Euro 14,00+5,00 per tessera associativa/ Ridotto: Euro 11,00+5,00 per tessera associativa

Prenotazioni

https://www.teatrosophia.it/index.php/le-stagioni/2024-2025?view=article&id=62&catid=9

N.B: Per accedere alla prenotazione è necessaria la registrazione all’Associazione Culturale Teatrosophia per la sottoscrizione della tessera associativa che sarà valida per tutta la stagione 2024/2025.

Teatrosophia

via della Vetrina 7 – 00186 Roma

Tel: 06 68801089 /353.39.25.682 – info@teatrosophia.com

Radio Danza è media partner di Teatrosophia

A Roma il dialogo teatrale con “PerFormAzione Sociale”

ARTE° GRADO presenta

PerFormAzione Sociale

un dialogo teatrale con il territorio
dal 18 ottobre al 3 novembre 2024

Roma, Teatro San Raffaele – L’Associazione Arteº Grado è lieta di presentare PerFormAzione Sociale, una rassegna teatrale che si pone l’obiettivo di tessere un dialogo profondo con il territorio, esplorando i temi universali dell’inclusione multiculturale, del femminismo, della distanza tra i popoli e dell’emarginazione sociale. La rassegna avrà luogo dal 18 ottobre al 3 novembre 2024, con eventi che si terranno presso il Teatro San Raffaele e la Biblioteca Laurentina.

PerFormAzione Sociale propone 10 spettacoli e 8 formati laboratoriali, dalla natura eterogenea e multidisciplinare, col fine di avvicinare il pubblico – in particolare le fasce più giovani e vulnerabili della popolazione – alle arti performative. Attraverso le arti sceniche, in particolare il teatro e la danza, si cerca di alimentare il dialogo interculturale creando spazi di espressione e confronto che favoriscano la comprensione reciproca tra le diverse comunità presenti nel territorio.
PerformAzione Sociale è un progetto speciale della Biennale MArteLive dedicato alle arti performative, ideato e diretto da Giuseppe Casa  in collaborazione con Cristiana Vaccaro. 

Il territorio come protagonista _ PerFormAzione Sociale nasce con l’obiettivo di stimolare la partecipazione attiva della comunità, rendendola protagonista delle dinamiche di crescita sociale e culturale del territorio e inoltre mira a spostare il baricentro della produzione culturale fuori dal centro cittadino, portando la cultura nelle periferie, valorizzando le risorse locali e generando un impatto positivo nei quartieri che più versano in condizioni di disagio e emarginazione.E’  frutto della collaborazione tra L’Associazione Arteº Grado e MArteSocial, nuovo progetto  dell’ Associazione Officine per lo Sviluppo Onlus in partnership con l’Associazione Culturale Procult da anni impegnate nell’organizzazione di eventi culturali che hanno sempre avuto una forte vocazione sociale insita nel proprio DNA. Gli spettacoli e le attività proposte si svolgeranno in collaborazione con istituzioni locali, come la Biblioteca Laurentina e  il Teatro San Raffaele , promuovendo arte e cultura nei territori del Municipio IX.

Programmazione e temi

La rassegna prevede un ricco calendario di eventi, che spaziano tra generi, linguaggi artistici e tematiche diverse, con un focus particolare sulle storie di migranti e sulle culture lontane. Gli spettacoli saranno accompagnati da laboratori e dibattiti, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui temi dell’inclusione, dell’integrazione culturale ed emarginazione, identità, della libertà di espressione e del riconoscimento delle differenze.

Apre venerdì 18 ottobre alle 21 lo spettacolo Autoritratto in tre atti,  una lecture-performance che indaga ed articola il tema dello sguardo su un corpo con disabilità di Diana Anselmo, performer sordo e attivista sui temi del transqueerfemminismo intersezionale e presidente di Al.Di.Qua.Artists, prima associazione europea di e per artisti con disabilità.

Segue il 19 ottobre ore 21 Ecce Robot di e con Daniele Timpano. Lo spettacolo è il divertito e autocritico racconto di una generazione che, ignara di vivere negli anni di piombo, cresceva tra robot d’acciaio.

Domenica 20 ottobre ore 18, Lampedusa Beach di Lina Prosa con Nadia Kibout e Daniele Onorati, un intenso monologo sull’emigrazione clandestina. Shauba, una giovane africana, racconta la sua esperienza: i sogni e le speranze che l’hanno portata ad affrontare un viaggio lungo e pericoloso e che si sono infranti al largo di Lampedusa.

Sempre il 20 ottobre ore 21:00 Solo quando lavoro sono felice, del duo composto da Niccolò Fettarappa e Lorenzo Maragoni, giovani promesse del teatro italiano. Uno spettacolo dinamico, ricco di energia e  di satira che racconta del precariato, la nuova frontiera tossica del lavoro, come ad uno stato continuo di autosfruttamento, difficile da riconoscere e da interrompere.

Imperdibile Giovedì 24 ottobre alle ore 21:00  Antonio Rezza con  IO, intramontabile cavallo di battaglia della compagnia RezzaMastrella che racconta di una società infestata da tanti IO che non empatizzano e non comunicano tra loro, ma al contrario vivono una condizione di degradato e alienante individualismo.  

Venerdì 25 ottobre In scena l’opera autobiografica Albania casa mia racconta la storia di Aleksandros Memetaj, che cresce lontano dalla sua terra, senza mai sentirsi completamente appartenente al Veneto e anche la storia del padre che lotta per evitare che il figlio cresca nella miseria di uno Stato  che non esiste più. In scena Aleksandros Memetaj  diretto da Giampiero Rappa. 

Martedì 29 ottobre sarà il momento di  Eleonora Danco  fenomeno di culto, che porta in scena il suo Intrattenimento violento, spettacolo-performance, tragicomico e viscerale. Personaggi presi dalla strada, stati d’animo in relazione con la città, le strade, le metropolitane, gli alti e i bassi delle giornate. Un concerto, uno spartito , una tela che si fa a pezzi. 

Mercoledì 30 ottobre Massimiliano Frateschi propone ISMAEL, ispirato alla storia vera di Adnan, un ragazzo scappato dalla Siria e tutt’ora rifugiato in qualche parte d’Europa, uno spettacolo che promette di catturare il pubblico con una narrazione intensa.

Giovedì 31 ottobre Ariele Vincenti, offrirà Marocchinate, scritto a due mani con Simone Cristicchi, che racconta i terribili giorni decisivi e successivi allo sfondamento da parte degli Alleati della linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco.  Domenica 3 novembre ore 18:00 Le Fenicie/primo studio,  la pièce di Balletto Civile, collettivo nomade di perfomer che riprende un viaggio attraverso la tragedia sullo scontro tra tirannia e democrazia, chiuderà la rassegna con una performance di danza contemporanea che indaga i confini tra corpo, società e umanità.

Laboratori e attività speciali

La Biblioteca Laurentina accoglierà lunedì 21 ottobre il  Laboratorio di fiabe africane – condotto Mohamed Ba –  La scuola della saggezza e il laboratorio musicale tenuto da Karen Velazquez, Sinfonia dei colori; sempre all’interno degli spazi della Biblioteca si ospiteranno inoltre lunedì 28 ottobre Il laboratorio CircOndAria, giocoleria per bambini (dai 6 ai 14 anni), guidato da Ameté Pierozzi  e il seminario Kalaripayattu (arte marziale indiana) a cura di Stefania Russo; per concludere, gli ultimi appuntamenti saranno martedì 29 ottobre con il  laboratorio di creatività per bambini (dai 0 agli 11 anni) Zoologia Fantastica– curato da Roberto Capone dell’Associazione Perfareungioco, il laboratorio Naturalmente in rima – condotto dal clown scrittore Massimiliano Maiucchi e il workshop Organizzazione e gestione sostenibile di eventi culturali, rivolto agli adulti e coordinato da Giulia Morello, autrice e regista esperta di produzioni culturali.

Il Teatro San Raffaele verrà invece animato nelle giornate del 26 e 27 ottobre da Poietés, un laboratorio che parte dalla lettura collettiva per muoversi dal testo allo spazio che ci circonda, dove la parola si fa geometria e la visione si manifesta, a cura di Teatringestazione

Tutti i laboratori sono a ingresso gratuito.
E’ consigliata la prenotazione a: performazionesociale2024@gmail.com

In conclusione,
L’Associazione Arteº Grado, grazie al coinvolgimento di enti pubblici, associazioni e teatri locali, vuole rendere più vivibile e attrattivo il territorio, promuovendo un’offerta culturale di qualità, che valorizza le differenze e celebra la ricchezza delle culture che animano la nostra società.
Il programma promette una varietà di esperienze artistiche uniche, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi in temi di rilevanza sociale attraverso le arti performative.

PerformAzione Sociale è uno 12 progetti speciali realizzati dalla BiennaleMArteLive: format diffusi, ma integrati nel ricco programma dell’evento, che creeranno una galassia multiforme di appuntamenti off, ciascuno dedicato a differenti generi e discipline artistiche. Realizzati in collaborazione con un’ampia rete di enti e organizzazioni di Roma e del Lazio, questi eventi trovano spazio in oltre 60 location diverse, tra teatri, locali, stazioni delle metropolitane e parchi archeologici, trasformando l’intera città in un palcoscenico culturale diffuso di creatività e bellezza.

La rassegna multidisciplinare PerformAzione Sociale è un progetto speciale della Biennale MArteLive. Ideato e diretto da Giuseppe Casa in collaborazione con Cristiana Vaccaro, prodotto da Arte Grado e organizzato da Scuderie MArtelive.

Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2024 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con SIAE.


Ufficio stampa: Artinconnessione
artinconnessione@gmail.com  t. +39 340 327 7470Per informazioni, acquisto biglitti e prenotazioni:
Telefono: 06.45447585 – 331 6886129 – 3484032139.
E-mail: ilcilindroteatro@yahoo.it.
Biglietti in vendita qui: https://performazionesociale.it/programma-2024/
Sito web: https://performazionesociale.it/

Il Roma Burlesque Festival Rinasce al Pigneto: Un’Edizione Diffusa che Celebra Arte, Inclusività e Autodeterminazione

CULTURA by

Dopo una pausa di cinque anni, il Roma Burlesque Festival ritorna con una nuova edizione completamente rinnovata, proponendo un format diffuso che abbraccia uno dei quartieri più eclettici della capitale: il Pigneto. Questa scelta non è casuale ma nasce dalla volontà di integrare il burlesque in un contesto urbano e culturale più ampio, esplorando le potenzialità di uno spazio che da sempre accoglie e promuove l’espressione artistica.

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La musica al Sabir la porta Roma Incontra il Mondo

A Roma dal 10 al 13 ottobre. Lo storico progetto di Arci Roma intreccia il suo percorso con il festival diffuso delle culture mediterranee. Ecco chi suonerà quelle sere

Roma Incontra il Mondo intreccia il suo percorso con Sabir, il festival diffuso delle culture mediterranee, che approderà a Roma per la sua decima edizione in programma alla Città dell’AltraEconomia dal 10 al 13 ottobre 2024. In quelle serate si alterneranno sul palco Bono Burattini, C’Mon Tigre, KOKOKO! (dal Congo) e Clap! Clap!, Les Amazones d’Afrique (dal Mali) e Catherine Atim, meglio conosciuta con il suo nome d’arte Catu Diosis (dall’Uganda) e, infine, Micah P. Hinson. A tutti i concerti l’ingresso è gratuito.

La tappa romana di Festival Sabir coinvolgerà particolarmente Arci Roma anche perché la musica la porta Roma Incontra il Mondo. Per il festival delle culture mediterranee, come spiega Vito Scalisi, presidente di Arci Roma, si tratta di un importante giro di boa, quello del decennale mentre per lo storico progetto dedicato alla world music è addirittura il trentennale. E, mentre Sabir approda a Roma dopo aver girovagato da Lampedusa a Trieste dove ha addirittura sconfinato in corteo fino in Slovenia – racconta Scalisi – Roma Incontra il Mondo è stato sempre a Roma. Ma entrambe le esperienze convergono sulla medesima visione progettuale e sullo stesso slancio antirazzista e meticcio. L’arte e la musica sono la migliore forma di mediazione linguistica e culturale tra le persone. E, seppure non sia più nella cornice dell’Estate Romana, Roma Incontra il Mondo intreccia il suo percorso con altri festival in attesa di riconquistare la sua complessità e di ritrovare un ambito nella città.

Il contesto in cui avviene l’incontro tra questi due festival è evidentemente segnato dalla vicenda palestinese e gli eventi si collocano proprio tra due date di mobilitazione, in particolare quella del 12 ottobre a cui tutta l’Arci ha aderito. «Quel giorno ci muoveremo proprio da Sabir per raggiungere il corteo contro il genocidio e l’apartheid», sottolinea Scalisi.

«A connetterci a Sabir c’è la stessa centralità della contaminazione culturale», dice anche Giuseppe Giannetti, direttore artistico di Roma Incontra il Mondo la cui ricerca, negli anni,

Anche a Sabir sarà centrale il concetto di contaminazione culturale. La nostra ricerca, negli anni, è è stata attenta anche alle mutazioni nelle dinamiche ci contaminazione grazie alla spinta sia delle migrazioni che delle tecnologie. «Ora in particolare, si avverte la necessità di decolonizzare i linguaggi, c’è una scena artistica, soprattutto tra le seconde e terze generazioni, che tende a rivendicare la connessione con le proprie radici, dentro un processo più ampio di decolonizzazione delle cultura. E’ dentro questa tendenza che è stato composto il cartellone di questa edizione.

Non c’è un genere migliore degli altri ma esiste un’esigenza artistica trasversale e la contaminazione procede anche tra i generi, tra modernità e tradizione.

Come per Les Amazon d’Afrique, gruppo punk-blues simbolo della denuncia della condizione femminile in Mali, che ogni anno rinnova il collettivo per immettere qualcosa di innovativo nelle loro proposte. Gli artisti stranieri di questo Sabir sono tutti provenienti dall’Africa e tutti attivissimi politicamente come Kokoko, punk-funk, che in Congo lottano da sempre contro le ingiustizie sociale mentre Catu Diosis è proprio una rappresentante della tendenza decolonizzatrice nella scena elettronica.

Altro filone della programmazione vede artisti italiani che, con la rispettiva produzione guardano oltre i confini, specialmente a Sud, come i C’Mon Tigre (elettro-jazz e funky) che si circondano di artisti da ogni parte del mondo e dedicano ogni disco a un pezzo di Sud. Clap! Clap! è un producer italiano con vent’anni di esperienza che indaga le sonorità del mondo in chiave elettronica, Krano cantautore veneto che ha vissuto a lungo a Torino finché non ha scelto di tornare in Veneto per riscoprire la potenza del suo dialetto per intrecciare tradizione e modernità senza rinnegare il processo artistico che lo ha determinato.

Roma Incontra il Mondo è lo storico progetto di Arci Roma: un festival dedicato alla world music, alle culture e alle loro contaminazioni, nato nel 1994 all’interno della programmazione dell’Estate Romana proprio quando i processi migratori cominciavano ad interessare il nostro Paese e la guerra ricompariva in Europa.

Trent’anni dopo, fuori da Villa Ada, Roma Incontra il Mondo continua a suonare e a portare la sua carica antirazzista, intrecciando i percorsi di altri festival storici, proponendo nella programmazione di Sabir un cartellone di concerti tutti a ingresso libero, senza alcun finanziamento istituzionale.

E’ un’altra visione della progettazione culturale, fuori dalle logiche di mercificazione, aperta a una fruizione popolare e lontana dalle politiche culturali ufficiali ossessionate solo dal modello “grande evento”.

GLI ARTISTI:

giovedì 10 ottobre 

BONO BURATTINI

Francesca Bono, cantante di Ofeliadorme e membro del collettivo Donnacirco, e Vittoria Burattini, batterista e componente storico dei Massimo Volume. Ispirandosi a tre film della cineasta d’avanguardia Maya Deren, Francesca Bono e Vittoria Burattini hanno creato un’ipnotica raccolta di canzoni basate sull’uso del sintetizzatore Juno-60 e sul suono organico e lineare di una batteria. Queste apparenti limitazioni sono alla base di “Suono in un Tempo Trasfigurato”, il primo album a nome Bono / Burattini uscito per Maple Death Records, un viaggio ricco e gratificante che stabilisce immediatamente una forte identità oscillando tra paesaggi sonori circolari e architetture ritmiche psichedeliche.

C’MON TIGRE

C’Mon Tigre sviluppa la propria identità attraverso un collettivo di musicisti ed artisti provenienti da itto il mondo, traendo ispirazione da varie culture, tradizioni musicali e forme d’arte. Con l’idea di oltrepassare i confini e di creare esperienze sonore che abbiano un forte immaginario cinematografico, fin dall’inizio i C’Mon Tigre anno tradotto la propria musica in una forma ed esperienza visiva, collaborando con alcuni dei più talentuosi lustratori, fotografi ed artisti di tutto il mondo, guadagnandosi così il plauso della critica ed un seguito internazionale in continua crescita.

I C’mon Tigre, con la loro musica. danno vita a un linguaggio personale, fatto di commistioni con il jazz, l’afro-jazz, le ritmiche dell’hip hop. il funk, la disco anni 70. Il tutto senza mai confinare le loro canzoni a un solo stile, ma spingendo l’esplorazione il più possibile, in una dimensione che ogni viaggio degno di questo nome dovrebbe comprendere. “Habitat” è il loro quarto album in studio. Il disco è una testimonianza del potere della fusione musicale, avvicinando mondi apparentemente lontani ed illustrando la stretta interconnessione che esiste tra loro.

venerdì 11 ottobre

KOKOKO! (Congo)

Kinshasa di notte è calda, buia e rumorosa. La città congolese si anima dopo un tramonto rosso fuoco. Improvvisamente, i livelli di rumore aumentano e i sensi si acuiscono: i venditori ambulanti tamburellano e urlano per attirare l’attenzione, le pubblicità dei megafoni vanno in loop e gli impianti audio dei club e delle chiese evangeliche diffondono musica a tutto volume.

Il brusio notturno della città è stato l’ispirazione per “BUTU”, il secondo album di KOKOKO! Uscito lo scorso luglio. BUTU significa “la notte” in lingala e il disco sperimentale si tuffa nel profondo del cuore del luogo caotico, celebrando lo spirito gioioso e creativo dei suoi abitanti. Con la cantante Makara Bianko al timone e la produzione di Xavier Thomas, alias Débruit, questo seguito del loro acclamato debutto Fongola vede la band incanalare un suono più elettronico e allegro.

Il nome della band, KOKOKO!, è quello che la gente dice in campagna fuori dalla porta, un modo onomatopeico di rappresentare un colpo alla porta.

La band ha un’inclinazione vivacemente attivista e politica. Le proteste che usano le parole comportano il rischio di incarcerazione quindi gli artisti di strada spesso lavorano con i loro corpi e suoni per segnalare le loro critiche. Con BUTU, KOKOKO! fornisce un’energia resistente, simile al punk, imbottigliando l’atteggiamento di una generazione e portando la loro alchimia da festa di quartiere della RDC a nuove vette globali.

CLAP! CLAP!

Clap! Clap!, ritenuto da molti etno-musicologi pioniere del genere musicale ‘etno-elettronica’, vanta produzioni e collaborazioni con artisti di calibro mondiale come PAUL SIMON, col quale ha scritto quattro brani nel suo ultimo album ‘Stranger to Stranger’, MARCO MENGONI col quale ha scritto e prodotto tre brani nella sua trilogia ‘Materia’, ERIC ANDRE, COLDCUT e molti altri.

La sua musica è nelle colonne sonore ufficiali dei videogames GTA V, PRO EVOLUTION SOCCER, STEEP ed è compositore della soundtrack ufficiale della serie animata WOLFBOY per APPLE TV e dei documentari ‘I AM THE REVOLUTION’ e ‘LIYANA’.

sabato 12 ottobre

LES AMAZONES D’AFRIQUE (Mali)

Un nuovo suono e un messaggio dall’Africa per il mondo, Les Amazones d’Afrique sono una forza creativa che abbraccia voci internazionali; armonie dolci e forti che evocano i diritti delle donne e delle ragazze; e un misto di tradizione e talento di nuova generazione. Si sono formate a Bamako, in Mali, nel 2014 grazie all’incontro di tre rinomate star della musica maliana e attiviste per il cambiamento sociale: Mamani Keïta, Oumou Sangaré e Mariam Doumbia, e da allora il collettivo si è espanso coinvolgendo molte artiste provenienti da tutta l’Africa e dalla diaspora. Sebbene la loro causa, la campagna per l’uguaglianza di genere e la lotta alla violenza ancestrale, sia abbastanza degna di per sé, la loro espressione creativa musicale è altrettanto potente, riccamente melodico e di vasta portata, fonde stili panafricani e armonie contaminate con un pop contemporaneo e grintoso.  Dopo due album di successo prodotti dall’innovatore Congotronix Doctor L, la band ha lavorato con il rinomato produttore pop Jacknife Lee (U2, Taylor Swift, Modest Mouse) per presentare un suono completamente nuovo nel loro terzo album uscito quest’anno “Musow Danse”,  che trae ispirazione dall’hip-hop, dalla trap e dalla musica elettronica.

CATU DIOSIS (Uganda)

La dinamo afrocentrica dei beat ugandesi, Catherine Atim, meglio conosciuta con il suo nome d’arte Catu Diosis, è una forza poliedrica nell’industria musicale proveniente dall’Uganda. Nata con una naturale inclinazione al ritmo e alla creatività, Catu si è ritagliata la sua nicchia come produttrice musicale, DJ, ballerina e rapper, guadagnandosi il titolo di “Diva africana” con la sua personalità libera ed energica. Nel 2016, Catu Diosis è emersa, iniziando a fare la DJ e in seguito dedicandosi alla produzione musicale. Il suo suono unico fonde perfettamente elementi afrocentrici con una tavolozza musicale globale, creando tracce che non sono solo saporite ma anche altamente ballabili. Attingendo alle sue prime esperienze con il rap Luo, Catu infonde nelle sue attuali produzioni uno stile distintivo che la distingue nel settore. Affiliata al rinomato collettivo Nyege Nyege dell’Uganda, Catu Diosis è diventata un’artista ricercata sulla scena internazionale.

Il viaggio musicale di Catu è una testimonianza della sua incrollabile passione per la musica, del suo impegno nel preservare e far evolvere le sue radici culturali e della sua capacità di affascinare il pubblico di tutto il mondo.

Domenica 13 ottobre

KRANO

Krano è il progetto solista di Marco Spigariol, già noto per il suo lavoro con i Vermillon Sands e i Movie Star Junkies. Nel 2012, Marco si è ritirato sulle colline di Valdobbiadene, in Veneto, dove ha iniziato a comporre e cantare in dialetto, un gesto di riconnessione con le proprie radici e di esplorazione linguistica. Questo percorso lo ha portato a riflettere sul suo rapporto complesso con la sua terra, il Veneto, da cui ha successivamente deciso di distanziarsi. In una regione dove spesso la lingua viene usata per distinguersi e creare barriere, Krano ha scelto invece di trasformarla in uno strumento di unione, rendendola universale attraverso la sua musica.
Il suo album “Requiescat In Plavem” è vagamente ispirato dal lavoro dell’attivista italiano per la pace Alexander Langer, un eroe dimenticato che ha lavorato incessantemente per eliminare i confini e promuovere l’unione e i veri valori di solidarietà e rinascita ecologica.
Krano, con la sua musica profondamente emotiva e senza confini, mescola influenze country-swamp e rompe le barriere della tradizionale musica dialettale veneta, sfidando i confini linguistici e culturali, utilizzando il dialetto in modo universale.

MICAH P. HINSON

E’ il main live di questa giornata, un finale imperdibile per questo attraversamento di Roma Incontra il Mondo. Attraverso la sua musica, Micah P. Hinson si trasforma in un menestrello che racconta al suo pubblico storie, ricche di sfaccettature diverse, utilizzando parole schiette e mai banali. Il palcoscenico diviene così una casa accogliente in cui Micah si mette a nudo, connettendosi con la sua anima più profonda. Il 2022 è stato l’anno in cui ha presentato il suo ultimo progetto in studio, “I Lie To You“, nel quale emerge una storia, la propria, scritta attraverso la trasparenza di canzoni gonfie d’amore, assenza e rimpianto. Una voce rauca e segnata dalle intemperie, una musica vera e sincera ma struggente e poco rassicurante. Un mix perfetto di amarezza e malinconia si intrecciano con l’alone di mistero e fascino che aleggia intorno alla sua figura.

I concerti si svolgeranno dalle 21:00, nello spazio di Testaccio  Estate, ingresso da Largo Dino Frisullo

Il Festival Sabir arriva alla Città dell’Altra Economia di Roma

Il Festival Sabir a Roma, grande spazio agli eventi culturali e alla musica live
Dal 10 al 13 ottobre presso la Città dell’Altra Economia


Il Festival Sabir approda per la seconda parte della
decima edizione a Roma, dal 10 al 13 ottobre, presso la Città dell’Altra
Economia.

Il Festival Sabir è promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL,
con la collaborazione di ASGI, Carta di Roma, UCCA, ARCS, A Buon Diritto,
UNIRE e Altreconomia e con il patrocinio del Comune di Roma, Università di
Roma Tre
, Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership della TGR Lazio,
Rai Radio 3 e della DIRE, Agenzia di stampa nazionale.


Il Festival Sabir è nato nel 2014, ad un anno dalla strage di Lampedusa del 3 ottobre
2013, con l’obiettivo di sostenere la partecipazione di una vasta alleanza di comunità
locali, territori, movimenti, associazioni e sindacati dei Paesi che si affacciano sul
Mediterraneo, che si mobilitano quotidianamente per la libertà, i diritti fondamentali
e il diritto a migrare e chiedere asilo.
Da allora e nei dieci anni successivi, le politiche europee hanno continuato a
provocare stragi alle frontiere esterne e interne dell’UE.


L’edizione di Roma, dal 10 al 13 ottobre, presso la Città dell’Altra Economia,
all’interno del Campo Boario dell’ex-Mattatoio, in Largo Dino Frisullo, vedrà la
presenza di rappresentanti di oltre 60 associazioni, reti e movimenti internazionali
che in questi anni hanno attraversato il Festival, per continuare a parlare di solidarietà
internazionale con il protagonismo della società civile e di chi, in prima persona, ha
lottato per esercitare il proprio diritto a migrare e ad avere protezione.
Le giornate del Festival Sabir saranno animate da seminari, incontri internazionali e
formazioni. Grande spazio anche agli eventi culturali, dalla presentazioni di libri
e dibattiti, alle proiezioni e alla musica live.


Una selezione di incontri sarà a cura di Christian Raimo. Venerdì 11 ottobre si terrà
un incontro sulle rivoluzioni dell’Asia meridionale che prevede, tra gli altri, la
partecipazione dei giornalisti Giuliano Battiston e Matteo Miavaldi, domenica 13
ottobre invece ci saranno due incontri: La linea del colore che attraversa la scuola
con Christian Raimo, Rahma Nur e Giulia Addazi e Lo sport tra razzismo e
antirazzismo a cura di UltimoUomo.


Nelle serate spazio alla musica, con i concerti curati da Roma Incontra il Mondo, lo
storico progetto di Arci Roma nato nel 1994 all’interno della programmazione
dell’Estate Romana, proprio quando i processi migratori cominciavano ad interessare
il nostro Paese e la guerra ricompariva in Europa.
Trent’anni dopo, fuori da Villa Ada, Roma Incontra il Mondo continua a suonare e a
portare la sua carica antirazzista, intrecciando i percorsi di altri festival storici,
proponendo nella programmazione di Sabir un cartellone di concerti tutti a ingresso
libero, senza alcun finanziamento istituzionale.
E’ un’altra visione della progettazione culturale, fuori dalle logiche di mercificazione,
aperta a una fruizione popolare e lontana dalle politiche culturali ufficiali
ossessionate solo dal modello “grande evento”.


Nelle serate del Festival Sabir si alterneranno sul palco Bono Burattini e C’Mon
Tigre
(giovedì 10 ottobre), KOKOKO! (dal Congo) e Clap! Clap! (venerdì 11
ottobre), Les Amazones d’Afrique (dal Mali) e Catherine Atim, meglio conosciuta
con il suo nome d’arte Catu Diosis (dall’Uganda) (sabato 12 ottobre) e, infine,
Micah P. Hinson e Krano (domenica 13 ottobre). A tutti i concerti l’ingresso è
gratuito.
Al programma serale si aggiunge anche il live di Dario Muci con Enza Pagliara il
12 ottobre.

Spazio anche per installazioni artistiche e mostre con Spazio lento di
Sara Basta e Drawing4Palestine, live drawing a cura di Librimmaginari per raccolta
fondi per Gaza.
La visione di Sabir racconta tante idee di Mediterraneo, parte di una comunità con
un’eredità culturale comune, in dialogo per costruire futuri senza barriere, di
contaminazioni, di idiomi differenti, senza retoriche o nostalgie.


Info sul Festival e programma: https://www.festivalsabir.it/.

Dargen D’Amico torna a Roma

Ieri sera, l’Auditorium Parco della Musica di Roma è stato letteralmente conquistato dalla musica di Dargen D’Amico. Il cantautore milanese, reduce dal successo sanremese con “Onda Alta“, ha regalato al pubblico romano un’esibizione indimenticabile, dimostrando ancora una volta il suo talento e la sua capacità di coinvolgere.

Il concerto, inizialmente previsto per il 30 settembre e poi riprogrammato all’8 ottobre, ha visto Dargen D’Amico sul palco insieme ai suoi fidati collaboratori. Un mix esplosivo di musica, energia e talento che ha fatto ballare e cantare i suoi fans.

La scaletta ha spazzato attraverso tutta la discografia dell’artista, dai brani più recenti a quelli che lo hanno reso celebre. Il pubblico ha potuto così rivivere le emozioni dei suoi successi e scoprire le nuove sonorità di “Ciao America“, il suo ultimo album.

La nostra photogallery:

La libreria LA GALLERIA DELLE ARTI presenta : Storie di treni e di viaggiatori distratti

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Domenica 13 ottobre 2024 – ore 18:00

Presentazione del libro

Storie di treni e di viaggiatori distratti

di Dario Biancone

edizioni Bertoni

Storie di treni e di viaggiatori distratti è una serie di racconti che esplorano le dinamiche umane all’interno del mondo delle stazioni; spazi di transizione, luoghi in cui si mescolano storie diverse e personalità che raramente interagiscono, eppure, per pochi minuti o ore, condividono lo stesso spazio. I viaggiatori, ciascuno assorto nel proprio mondo interiore, creano un’atmosfera fatta di silenzi e sguardi persi, come se il ritmo frenetico del mondo esterno fosse temporaneamente sospeso; un microcosmo ricco di esperienze uniche, dove assorti nelle loro routine quotidiane o preoccupazioni, vivono storie particolari. Nonostante la distrazione apparente, sono immersi in una realtà dalle infinite possibilità. Emergono racconti di persone diverse, spesso sconosciute solo in apparenza, che vivono vite intrecciate da eventi eccezionali, tra cui addirittura delitti passionali.

Il libro uscito lo scorso 29 agosto nelle librerie sarà presentato domenica 13 ottobre presso La Galleria delle Arti in via dei Sabelli, 2 nel quartiere San Lorenzo di Roma.

Biografia

Dario Biancone, attore e autore. Diploma di attore conseguito presso il Centro internazionale La Cometa (docenti: Giovanni Lombardo Radice, Nicolaj Karpov, Alan Woodhouse, Gabriella Borni, M. Garroni, C.Bizzarri, I.Promptova, J.Dean, Lilli Cecere, Valeria Benedetti Michelangeli.). 

Lavora con diversi registi (Giuseppe Patroni Griffi, Lorenzo Salveti, Alessandro Benvenuti, Giuseppe Marini, Pierpaolo Sepe, Walter Pagliaro, Marco Maltauro, Nicola Pistoia e diversi altri). Al cinema interpreta ruoli drammatici (La Bella Società di Gianpaolo Cugno; Bastardi a Mano Armata di Gabriele Albanesi, Trentatré di Lorenzo Cammisa ma anche comici (Ho Ammazzato Berlusconi di Gianluca Rossi). Partecipa a Fiction come L’ultimo rigore di Sergio Martino; Don Matteo, Squadra antimafia. Come autore ha all’attivo diverse commedie teatrali (Killers, Salta che ti passa, Tutto a posto), un monologo vincitore del concorso “Attori in Vetrina”, (L’amante della terza età). 

Ha scritto tre cortometraggi: Giustizia fai da te, Reverse, finalista al Vertical Movie festival di Roma e vincitore nel 2021 del premio Best Vertical Movie al Digital Media Fest di Roma e Un amore vincitore del premio come Miglior Sceneggiatura al Premio Roberto Rossellini, diretto da Renzo Rossellini e al Theta Short Film Festival. Nel 2022 vince il Premio Fiction TV per la scrittura del soggetto per serie Tv Paolo e Francesca: un delitto chiamato amore nella sezione città di Verucchio. Storie di treni e Viaggiatori è il suo primo libro di racconti edito da Bertoni editore.

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