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CULTURA

La cultura italiana in tutte le sue forme dalla letteratura al cinema, dalla scultura al teatro

“Unravel”: il nuovo singolo di Guinevere

“Unravel” è il nuovo singolo di Guinevere: un brano che segna il ritorno discografico, dopo l’apprezzato esordio dell’EP “Running In Circles” (La Tempesta, 2023), dell’artista e songwriter, 26 anni e con base a Milano. Con il suo primo EP Guinevere aveva attirato l’attenzione degli ascoltatori più curiosi e della critica, rivelandosi uno dei nomi più interessanti sulla scena indipendente italiana, capace con la propria musica di navigare nei territori del folk, guardando anche verso il jazz, il rock e la musica classica. A quell’EP ha fatto seguito un tour che l’ha vista esibirsi su palchi rinomati tra l’Italia e l’Europa, dividendo la scena con artisti come Bon Iver, Kings of Convenience, Japanese Breakfast, Erika de Casier e tanti altri.

“Unravel” è un brano che occupa un posto speciale nel cuore di Guinevere, nato come una dedica ad un caro amico morto suicida cinque anni fa. A pochi mesi dalla sua scomparsa, l’amico compare in sogno all’artista, cantandole alcune parti del testo e chiedendole di scriverle. Nel sogno i due danzano su delle rocce vicino al mare e cantano insieme, fino al momento in cui Guinevere decide di salutarlo e svegliarsi per scrivere il brano. La melodia ricevuta poggiava su degli arpeggi di chitarra classica che il padre di Guinevere aveva scritto quando aveva vent’anni, e che le aveva fatto sentire due anni prima di quella notte e poi mai più.

Dall’incontro musicale tra Guinevere e suo padre, da sempre sostenitore e collaboratore nel progetto musicale della figlia, nasce “Unravel”, che rappresenta per l’artista un luogo-non luogo più che un brano, una dimensione atemporale tra terra e cielo in cui incontrare l’amico perduto e condividere nel ricordo il loro forte legame.

Con una voce piena di sentimento e un’atmosfera intima, “Unravel” consente agli ascoltatori di prendere parte a questo viaggio emotivo in uno spazio etereo, dando così una testimonianza della sua capacità di incanalare le esperienze personali in una musica capace di risuonare profondamente con il suo pubblico: la prima tappa di un nuovo percorso ancora tutto in divenire.

CREDITS:
Scritto da Guinevere – Musica: Guinevere, Giovanni Battaglia – Prodotto da Matteo Pavesi, Guinevere, Damon Arabsolgar – Registrato da Enrico Capalbo, Matteo Pavesi, Giacomo Carlone presso gli Studi Fonoprint e Turangalîla Recording Studio – Mix: Simone Coen, Damon Arabsolgar, Guinevere – Master: Giovanni Nebbia

Voce: Guinevere – Seconde voci e cori: Guinevere, Giovanni Battaglia, Damon Arabsolgar – Chitarra: Jeanne Hadley – Batteria: Clara Romita -Percussioni: Matteo Pavesi – Pianoforte: Arturo Zanaica – Sassofono: Manuel Teles

Comunicato stampa: Bizarre Love Triangles

Officina Pasolini: online il bando di ammissione al nuovo biennio di Alta Formazione gratuita

 

Officina Pasolini: online il bando di ammissione al nuovo biennio di Alta Formazione gratuita

della Regione Lazio, eccellenza pubblica nel mondo della formazione artistica

direzione artistica

Tiziana Tosca Donati

coordinatori  delle sezioni Canzone, Teatro e Multimediale

Niccolò Fabi, Massimo Venturiello, Simona Banchi

 

APERTE LE ISCRIZIONI AI LABORATORI 2025/2026

di CANZONE, TEATRO E MULTIMEDIALE 

Link per iscriversi

 con una terza annualità: il LABOR WORK

finalizzata all’inserimento lavorativo di 45 giovani artisti diplomati (fino a 15 per ogni sezione),

attraverso l’elaborazione e il sostegno economico di progetti professionali

27 settembre

OPEN DAY

15:30 Simona Banchi (Multimediale)

16:30 Niccolò Fabi (Canzone)

17:30 Massimo Venturiello (Teatro)

 

un giorno speciale per chi volesse iscriversi per approfondire

le opportunità offerte dal laboratorio artistico

La calendarizzazione delle prove di selezione sarà pubblicata sul sito di DiSCo

nellapposita sezione e sul sito

 

Non è un caso se il lavoro che Officina Pasolini porta avanti da dieci anni sia dedicato a Pier Paolo Pasolini, uomo di lettere e artista plurale che ha spaziato tra una molteplicità di forme espressive.

Ad oggi il Laboratorio creativo di alta formazione gratuito e HUB culturale della Regione Lazio con sede a Roma, che compie  10 anni  di vita, ha diplomato, tra le tre sezioni in cui è suddivisa l’offerta formativa, 440 studenti, coinvolto circa 100 docenti e ospitato nel Teatro Eduardo De Filippo più di 450 eventi aperti al pubblico, accogliendo nomi importanti del panorama artistico italiano e internazionale con una ricca offerta di appuntamenti di musica, teatro, incontri di approfondimento sul mondo della letteratura, lezioni concerto, proiezioni.

Ora, in vista del nuovo biennio 2025/2026, l’Officina delle Arti Pier Pasolini, progetto interamente finanziato dal Fondo Sociale Europeo che si è saputo distinguere tanto da diventare un ambito riferimento a livello nazionale e internazionale nel campo delle arti, in grado di accompagnare molti giovani artisti nel mondo del lavoro, si prepara a ripartire con una nuova offerta formativa, riaprendo le iscrizioni per i prossimi laboratori creativi di Canzone, Teatro e Multimediale, affidati rispettivamente a Niccolò Fabi, Massimo Venturiello e Simona Banchi, con la direzione artistica di Tosca.

Fino alle 12:00 del 16 ottobre sarà infatti online il bando di ammissione per 90 giovani artisti, 30 per ognuna delle tre sezioni (a cui si potranno aggiungere ulteriori 5 persone in qualità di uditrici/uditori), di età compresa tra i 16 e i 29 anni (estendibile a 35 anni per particolari meriti artistici) in possesso di diploma o qualifica professionale. La procedura di selezione sarà gestita a chiusura del bando, tramite audizioni in sede, da apposite commissioni nominate ad hoc. L’elenco dei candidati ammessi sarà pubblicato sul sito di DiSCo, Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione alla conoscenza, nell’apposita sezione http://www.laziodisco.it/servizi/officina-pasolini/ e sul sito https://officinapasolini.it/. Linizio dei corsi è previsto a gennaio 2025.Anche in questa sesta edizione, è prevista la possibilità per 45 giovani artisti (fino a 15 per ogni sezione che arriveranno al completamento degli studi biennali) di accedere a una terza annualità, Labor Work, finalizzata all’inserimento lavorativo dei diplomati ammessi, attraverso l’elaborazione e il sostegno economico di progetti professionali.

Venerdì 27 settembre i tre responsabili di sezione saranno a disposizione degli aspiranti studenti nei seguenti orari:

  • h 15.30 Simona Banchi presenta i programmi didattici #Multimediale
  • h 16.30 Niccolò Fabi presenta i programmi didattici #Canzone
  • h 17:00 Massimo Venturiello presenta i programmi didattici #Teatro

Spiega il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: «La Regione Lazio è fortemente impegnata per garantire il diritto allo studio delle ragazze e dei ragazzi attraverso iscrizioni allUniversità e alle Scuole professionali, borse di studio, agevolazione ad alloggi e mense, contributi per lacquisto dei libri di testo, ma anche con l’utilizzo virtuoso dei fondi europei per alcune scuole di Alta Formazione come Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. Qui, grazie allimpegno e alla competenza di DiSCo Lazio, di chi la dirige e di chi vi insegna, abbiamo una realtà consolidata a livello nazionale e aperta a tutta Europa, in grado di offrire percorsi innovativi totalmente gratuiti nel campo della canzone, del teatro e del multimediale. È un Laboratorio che risponde in modo particolarmente efficace alla tematica relativa allincrocio tra domanda e offerta di lavoro, poiché le competenze acquisite sono di alto valore e subito spendibili dai nostri giovani artisti ai fini dell’inserimento lavorativo. Come Regione Lazio continuiamo a contribuire a rafforzare il mondo della cultura, per dare un aiuto anche allo sviluppo economico e sociale di questo settore così rilevante per il nostro Paese.».

I tre indirizzi in cui è suddiviso l’innovativo laboratorio di alta formazione sono distinti, ma interconnessi, diretti ciascuno da un responsabile di sezione, affiancato da un corpo docenti di altissimo livello con grandi nomi del panorama artistico, giornalistico e della produzione artistica italiana, a cui, novità di quest’anno, si aggiungono Daniele Silvestri, Daniele Salvo, Sergio Lo Gatto, Niccolò Agliardi, Maria Francesca Quattrone, Camilla Grappelli e Francesca Romana Massaro. La figura del direttore artistico invece visiona dall’alto, a tutto campo, le attività di Laboratorio e Hub, lavorando all’internazionalizzazione di Officina Pasolini e allo sviluppo dei progetti dalla fase creativa fino alla loro immissione nel mondo del lavoro.

«In dieci anni, Officina Pasolini è cresciuta straordinariamente sino a diventare uneccellenza nazionale e internazionale in tutti i suoi percorsi formativi, culturali e organizzativi – dichiara la direttrice artistica, Tiziana Tosca DonatiLo sono sia il Laboratorio gratuito di Canzone, Teatro e Multimediale, che l’HUB capace di richiamare sul nostro palco del teatro De Filippo centinaia di artisti da tutto il mondo per offrire spettacoli anch’essi gratuiti a chi ama la cultura e lo spettacolo. Lo è anche il Labor work, grazie al quale verranno sostenuti, realizzati e instradati nei circuiti di distribuzione i progetti di alcuni studenti. Confesso di continuare a provare emozione di fronte alla passione dei giovani artisti che vengono a formarsi da noi e a Officina Pasolini trovano una “casa”. È questa loro passione il faro che continua a dare forza al nostro impegno

Aggiunge Niccolò Fabi, responsabile del laboratorio di Canzone: «Sono al mio secondo biennio come coordinatore della Sezione Canzone, dopo aver frequentato per molti anni Officina Pasolini come docente della sezione Canzone. Per questo posso dire di conoscere bene le preoccupazioni come le speranze dei giovani musicisti che frequentano il Laboratorio, ma anche le caratteristiche, la qualità della formazione e di condividerne gli intenti e lo spirito. Fornire ai ragazzi strumenti di conoscenza e consapevolezza in modo che possano diventare, nelle modalità a loro più naturali, portatori di sensibilità arte e cultura nel nostro Paese è l’obiettivo che continuiamo a perseguire.».

Gli studenti ammessi hanno la possibilità di sperimentarsi in tutte le discipline, per una preparazione a tutto tondo, tra lezioni in aula, esercitazioni pratiche, laboratori, seminari, messa in scena di spettacoli e partecipazioni a incontri ed eventi. Come spazio pubblico che produce e diffonde cultura, Officina Pasolini mira a superare la consueta dicotomia tra formazione e lavoro attraverso la realizzazione di progetti che non siano soltanto un esempio delle competenze acquisite, ma veri e propri prodotti di attività professionale da inserire nel mercato italiano.

«A Roma ogni anno spuntano nuove scuole di teatro, – precisa Massimo Venturiello, responsabile della sezione Teatro –  ma il numero dei giovani attori che intraprende realmente un percorso artistico è sempre lo stesso, anzi in lenta decrescita. Proprio per questo, il nostro Laboratorio, sin dalla nascita, ha tra i suoi principali intenti quello di offrire un primo concreto inserimento “in arte” agli allievi meritevoli. Questo è già avvenuto nei miei ultimi spettacoli e in quelli di altri registi che hanno formato e formano il corpo docente. Il Teatro ha bisogno di un costante incremento di forze nuove, di giovani realmente motivati. Diamo il benvenuto, pertanto, a tutti coloro che hanno una vera urgenza di teatro: è a loro e solo a loro che dedicheremo con gioia il nostro tempo.»

Chiude Simona Banchi, responsabile della sezione Multimediale: «La multimedialità si configura come un elemento imprescindibile all’interno di un contesto formativo e creativo come quello di Officina Pasolini, poiché la comunicazione multimediale ha assunto un ruolo preminente nella società contemporanea, sia per la sua capillare diffusione, sia per il suo impiego diretto in tutto il mondo. Oggi più che mai, la capacità di padroneggiare i vari linguaggi e le tecniche proprie della multimedialità, insieme alla comprensione della sua estetica, è fondamentale per chiunque desideri operare efficacemente in questo ambito. Il futuro di questo mezzo risiede infatti nelle mani di coloro che, oltre a conoscerne le dinamiche tecniche e comunicative, sono in grado di apprezzarne il valore etico e deontologico, distinguendo le potenzialità della comunicazione responsabile da un uso superficiale o inappropriato. Questo è il principio fondamentale che cerchiamo di trasmettere attraverso il nostro percorso di alta formazione: offrire agli studenti non solo le competenze tecniche e artistiche necessarie, ma anche una profonda consapevolezza del contesto etico e culturale in cui operano. Lobiettivo è formare professionisti capaci di interpretare e gestire in modo critico e responsabile le sfide della comunicazione multimediale contemporanea.».

Il Laboratorio

“Officina dei mestieri”, luogo di sperimentazione che si rivolge a quei giovani talenti che ambiscono a coltivare una visione a tutto tondo dell’arte, Officina Pasolini consente ai partecipanti di acquisire un eccellente livello di conoscenza teorica così come un’ampia competenza sul campo tra fasi di aula, esercitazioni pratiche, laboratori sperimentali, seminari, masterclass, realizzazione di spettacoli, partecipazioni a incontri ed eventi. Un insegnamento che, grazie anche alla trasversalità e interdisciplinarità delle tre sezioni, rende possibile la formazione di figure professionali immediatamente spendibili nel contesto lavorativo.

Il percorso di formazione offerto da Officina Pasolini è attivato attraverso finanziamenti europei, rappresentando un’opportunità unica e di successo per i giovani artisti. Molti degli ex studenti hanno ricevuto prestigiosi premi e sono già inseriti e riconosciuti nel panorama artistico nazionale.

Tra questi, per la sezione Canzone, Elasi, vincitrice del Premio Nuovo Imaie a Musicultura 2021, con Valanghe; Lorenzo Lepore, Miglior Testo con Futuro a Musicultura 2021 e Premio Amnesty International Italia 2022, sezione Emergenti con Finalmente a casa; Arturo Caccavale e Samia che hanno partecipato, rispettivamente, a Sanremo Giovani 2018 e 2021; Fabia Salvucci (Djelem do Mar), finalista alle Targhe Tenco per la miglior opera prima 2022 con l’album Voci oltre; Tano Mongelli, del collettivo Contenuti Zero; Alessandra Nazzaro, finalista Premio Bianca D’Aponte 2023; e ci si aspetta tanto anche dai diplomati di questa annualità come Martina Primavera, Nebraska, Cesare Giorgini, Dario De Angelis.

Per la sezione Teatro, tra i tanti, possiamo citare Francesco Patanè, protagonista con Elodie del film Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa in concorso all’ultimo festival di Venezia e nel 2021 candidato ai Nastri d’argento come miglior attore non protagonista in Il cattivo poeta di Gianluca Jodice; Stefano De Santis, interprete nella Sonata a Kreuzer di Tolstoj e ne Il signor Puntila e il suo servo Matti di B. Brecht, entrambi con la regia di Massimo Venturiello; Carolina Sisto vista in Chicago, regia di Chiara Noschese; Martina Colaprico interprete di Bar Mooda, regia di Angelo Curci; Alessandro Calamunci, regista e interprete di Milleluci di Vittorio Liggio; Francesco Nuzzi interprete di Agamennone da Euripide, regia di Massimo Venturiello; e, in rappresentanza delle giovani leve in corso in questo biennio Manuel Ficini, Francesco Savino, Tiziana Di Tella, Teresa Ferrari.

Nella sezione multimediale si sono segnalati in particolare Marzio Pulcini, regista, ispettore di produzione e transportation captain per 39Films, Baires, Viola Film, Fidela Film, Sony, Cattleya, Disney; Adriano Natale, Ceo di Capture Studio; Cristina Piersigilli, che si occupa di digitalizzazione e restauro fotografico all’Istituto Luce Cinecittà; Domenico DArrigo che fa montaggio RAI Radiotelevisione Italiana; Fabiana Cappuccio, coordinatrice di postproduzione per Mompracem dei Manetti bros; Francesca Cavallaro, da qualche mese in RAI Documentari. Chiara Olivieri, Mattia De Gennaro, Federico Tarsi sono tra le promesse del biennio che si va a concludere.

Tra gli ospiti che hanno tenuto seminari, stage e masterclass, arricchendo e completando l’attività formativa del corpo docenti di Officina Pasolini, tutti insegnanti di altissimo livello e professionisti affermati, ci sono grandi nomi del panorama artistico, giornalistico e della produzione artistica italiana. Tra i tanti, Carmen Consoli, Fabrizio Gifuni, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Giuliano Montaldo, Gegè Telesforo, Giordano Sangiorgi, Andrea Rosi, Elio Pecora, Luísa Sobral, Giorgio Cappozzo, Enrico De Angelis, Gino Castaldo, Paola Minaccioni, Domenico Procacci, Ron, Adriana Sabbatini, Ainè, Paola Tiziana Cruciani, Alina Marazzi, Francesco Martinotti, Marco Ragusa, Motta, Fulminacci, Michela Andreozzi, Tiago Nacarato, Cristina Donà, Vinicio Marchioni, Fenia Galtieri, Francesco Coppola, Anna Maria Sambucco, Francesco Munzi

LHUB culturale

Il successo di Officina Pasolini passa anche attraverso il suo riconoscimento, a partire da febbraio 2017, come HUB culturale: un polo aggregativo nel cuore di Roma che propone spettacoli, concerti, incontri, proiezioni di film, tutti aperti gratuitamente al pubblico e in sinergia con il laboratorio creativo residente. In questi anni sono stati presentati oltre 450 eventi, con una partecipazione di pubblico complessivamente stimata in circa 50.000 presenze.

Diventato un importante crocevia di artisti nazionali e internazionali negli anni ha accolto nomi importanti del panorama artistico italiano e internazionale come Franca Valeri, Francesco De Gregori, Samuele Bersani, Antonio Di Martino, Fabrizio Cammarata, Levante, Paola Turci, Danilo Rea, Ambrogio Sparagna, Riccardo Tesi, Motta, Giovanni Truppi, Graziella Chiarcossi, Giancarlo De Cataldo, Maurizio de Giovanni, Glauco Mauri, Arturo Brachetti, Erri De Luca, Manuela Mandracchia, Michela Andreozzi, Gianni Amelio, Nada, Neri Marcorè, Musica Nuda, Michele Monina, Carl Brave, Tommaso Paradiso, Giancane, Le Coliche, Diodato, Renzo Rubino, Francesca Reggiani, Irene Grandi, Virginia Raffaele, Joe Barbieri, Rogê, Margherita Vicario, Dario Argento, Carmen Souza, Maria Pia De Vito, Maria Paiato, Andrea Bosca, Gilberto Gil, Maria Joāo, Fiorella Mannoia, Rancore, Ivan Lins, Tiziano Ferro, Luciana Littizzetto, Paola Cortellesi, Ghemon, Anastasio, Rita Marcotulli, Sílvia Pérez Cruz, Eugenio in Via di Gioia, Paolo Fresu, Fabio Volo, Rocco Tanica, Massimiliano Bruno, Nicola Savino, Rocco Papaleo, Serena Rossi, Stefano Fresi, Peppe Servillo, Dori Ghezzi, Morgan, Michela Giraud, Chiara Gamberale, Pablo Trincia, Jonathan Bazzi, Valerio Lundini, Adriana Calcanhotto, Dacia Maraini, Enrico Rava, Jaques Morelembaum, Raiz, Zibba, Mario Lúcio, Bernardo Lobo, Vinicio Marchioni, Stefano Di Battista, Arnaldo Antunes, Drusilla Foer, Willie Peyote, Bungaro, Andrea Satta, Mauro Pagani, Pippo Pollina, Filippo Timi, Vittoria Puccini, Cristina Branco, Isabella Ragonese, Francesca Fialdini, Francesco Piccolo, Amaro Freitas.

Per tutte le informazioni consultare il sito: www.officinapasolini.it
Per iscriversi al bando consultare questo LINK

Comunicato stampa: Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini
Viale dei Giusti della Farnesina, 6 – Roma

La Fretta e la Pazienza”, in uscita il nuovo singolo di Olden feat. Paolo Benvegnù

 

OLDEN

In uscita il 27 settembre “La Fretta e la Pazienza”

 il nuovo singolo feat. Paolo Benvegnù 

(etichetta: Vrec)

Terzo estratto dall’omonimo disco di inediti previsto per il 18 ottobre

 

Link: https://bfan.link/OldenLFEPsing

 

“La Fretta e la Pazienza”, il nuovo singolo di Olden feat. Paolo Benvegnù, terzo estratto dall’omonimo album di inediti, disponibile dal 18 ottobre.

 

Olden, cantautore perugino residente a Barcellona da anni, ha debuttato nel 2011 con un disco omonimo in inglese. Nel 2014 è stato uno dei protagonisti del Premio Tenco, esibendosi al Teatro del Casinò di Sanremo con una toccante versione italiana di “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Da quel momento, ha pubblicato diversi album ed EP in italiano, tra cui “A60” (2019) e “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero” (2022), che si sono classificati secondi nelle Targhe Tenco come Miglior Interprete. Dal 2019 collabora con Flavio Ferri (Delta V).

Il 19 aprile 2024 esce il nuovo singolo “Fidati di me”, seguito il 28 giugno da “Gioia negli occhi” e il 27 settembre dalla tilte track “La Fretta e la Pazienza”, anticipazioni del nuovo album di inediti in uscita il 18 ottobre.

 

Link: https://bfan.link/OldenLFEPsing

 

 

Il tema centrale della canzone è il contrasto tra la necessità di superare velocemente il dolore e la consapevolezza che solo il tempo permette di elaborare, comprendere e accettare. Olden parla di rimpianto, di nostalgia, della perdita di qualcosa di prezioso e dell’amarezza di non aver detto quando era possibile.

“Come si perde la pazienza, un treno, un bottone, senza sapere quando né dove…”

 

“La Fretta e la Pazienza” è una ricerca di cura e quiete, una dolce carezza priva di giudizio, ma colma di verità. Racconta di un amore sussurrato con forza, un ultimo tentativo, dolce e rischioso, di un salto nel vuoto. È la mano tesa e ferita che, nonostante tutto, non si arrende. È il tempo necessario per riscoprire la felicità, quella che, silenziosa, è sempre lì, vicina, e aspetta solo di essere riconosciuta. È un nome sussurrato nel buio della notte o alle prime luci dell’alba, quando il mondo tace. È l’ultimo dono prima della resa.

 

Il brano essenziale e raffinato nei suoni, dominato da un pianoforte intenso ed elegante, vede Olden cantare insieme a Paolo Benvegnù, vincitore della Targa Tenco 2024, uno dei cantautori più significativi della nostra generazione. La voce di Benvegnù si fonde con la melodia come quella di un compagno di viaggio che conosce il cammino e invita a percorrerlo senza fretta.

 

 “La fretta di cancellare velocemente un dolore si scontra con la necessità di aspettare, di elaborare, di comprendere” racconta Olden. “La nostalgia, i rimpianti, la consapevolezza di aver perso qualcosa di prezioso, e di non aver detto tutto quando era davvero il momento. Smarrirsi senza aver capito quando e perché, ritrovarsi distanti all’improvviso e non comprenderne le ragioni, che forse il tempo, un giorno, suggerirà.”

 

CREDITI SINGOLO

Produzione Artistica: Olden & Ulrich Sandner

Mix & Mastering: Flavio Ferri

Esecutori musicali: Olden (Piano e voce), Paolo Benvegnú (voce), Ulrich Sandner (chitarra acustica, chitarra elettrica), Simona Colonna (violoncello)

 

OLDEN | BIOGRAFIA

Davide Sellari, in arte Olden, nasce a Perugia nel 1978 ma vive da anni a Barcellona. Cantautore dalla penna profonda e dalla voce calda e potente, è cresciuto con i “favolosi anni ‘60”, tramandati dai “mangiacassette” di casa. A 17 anni fonda a Perugia la sua prima band, i Roarr, che diventano (con qualche cambio di formazione) gli Zonaplayd e infine i Figli di John.

 

Durante questi anni affronta molti palchi, anche importanti, come quello della Festa del Primo Maggio a Perugia, di Rock Targato Italia, di Arezzo Wave, del Festival di San Marino e del Tim Tour.

 

Nel 2008 Davide parte per Barcellona, dove matura l’idea di costruire il suo progetto solista, sotto il nome di Olden. Nel 2011 pubblica il primo album solista, omonimo e in inglese, prodotto dall’etichetta catalana Daruma Records, che ottiene ottime recensioni. Il singolo “Jim & Jane” viene trasmesso da molti network italiani, tra cui Radio 2. Nel frattempo, Olden inizia a scrivere nella sua lingua madre, l’italiano, pensando che sia la maniera migliore per comunicare e diffondere la propria musica.

 

A Barcellona partecipa a piccoli eventi musicali organizzati dalla “comunità italiana”, entrando in contatto con Radio Contrabanda, unica e ultima radio libera di Barcellona.

 

Nel 2013 fa parte del cast di uno spettacolo musicale dedicato alle “canzoni anarchiche”, in particolare alla memoria del martire Salvador Puig Antich, anarchico catalano tristemente famoso per essere stato l’ultimo giustiziato tramite “garrota” nel 1974. In “Canzoni d’Amore e d’Anarchia”, Olden duetta con Joan Isaac, canta “La canzone del maggio” di De André, “Addio Lugano bella” e altre canzoni della tradizione anarchica europea. Con lui, artisti come Juan Carlos Biondini, Vittorio De Scalzi, Beppe Voltarelli, Joan Isaac e tanti altri.

 

Nel 2014 collabora con Cose di Amilcare e fa parte del cast del Premio Tenco: Olden sale sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo nel corso della prima serata del Premio, cantando una versione in italiano de “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Il 20 novembre esce il suo secondo album “Sono andato a letto presto”, a cui segue un tour di presentazione in tutta Italia in full band.

 

Nel 2015 esce l’EP “L’amore occidentale”, seguito nel 2018 dall’album “Ci hanno fregato tutto”, prodotto da Beta Produzioni/Marte Label e registrato presso Rokkaforte Studio (Castiglione del Lago – PG).

 

Nel 2019 Olden realizza per la prima volta un album di cover, “A60”: una rivisitazione di grandi successi italiani e internazionali degli anni ’60 (“Tutta mia la città” – Equipe 84, “Adesso sì” – Sergio Endrigo, “Lei” – Adamo, ed altri). La produzione è di Flavio Ferri (Delta V). Il disco è finalista alle Targhe Tenco 2019 nella sezione “Interpreti” e inserito tra i migliori cinque dischi italiani dell’anno.

 

Nel 2020 esce “Prima che sia tardi” con l’etichetta Vrec, prodotto ancora una volta da Flavio Ferri: il disco ottiene ottime recensioni da parte della critica specializzata, grazie alle quali Olden vince la Targa Rock Targato Italia “Miglior Artista Emergente”. La canzone “Il Clown” viene premiata alla Rassegna “Botteghe d’autore 2020” per il “Miglior testo”.

 

Nel 2021 esce sempre per l’etichetta Vrec, il nuovo album “Cuore Nero”, prodotto da Flavio Ferri e anticipato dal singolo “Per diventare un fiore”, a cui segue nel 2022, per Squilibri Editore, “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero”, prodotto sempre da Ferri: il disco è una rielaborazione di dieci brani mai pubblicati del cantautore Siviero, uno degli “eroi” della sua generazione e tra i primi cantautori approdati sul palco del Premio Tenco, insieme a Francesco Guccini e Roberto Vecchioni. Il disco è tra i finalisti alle Targhe Tenco nella categoria Interpreti di canzoni e Olden si esibisce insieme alla sua band sul palco del Premio nell’ottobre del 2022.

 

Ad agosto 2023 Olden presenta all’Auditorium Alfano di Sanremo un nuovo spettacolo insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo dal titolo ““Le più belle canzoni d’autore del Festival di Sanremo”, interpretando i brani più importanti di “musica d’autore” proposti al Festival, dalle prime edizioni (Endrigo, Tenco, Lauzi) fino a quelle più recenti (Jannacci, Bersani). Grazie al successo riscosso, lo spettacolo viene riproposto a ottobre nel Teatro del Casinò di Sanremo, all’interno della quarantaseiesima edizione del Premio Tenco.

 

Il 19 aprile 2024 esce il nuovo singolo “Fidati di me”, seguito il 28 giugno da “Gioia negli occhi”, anticipazioni del nuovo album di inediti, “La Fretta e la Pazienza” (Vrec), in uscita il 18 ottobre.

 

Link al video di “Gioia negli occhi” su YouTube: https://youtu.be/cIVtldUkMEA

IG: https://www.instagram.com/olden_official/

Mostra transdisciplinare ‘iosonovulnerabile’ all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

Intervista a Sergio Mario Illuminato, curatore della mostra transdisciplinare ‘iosonovulnerabile’ all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

 

Dal 3 ottobre al 29 novembre, l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ospita iosonovulnerabile, una mostra transdisciplinare curata da Sergio Mario Illuminato. Un evento che non solo intreccia discipline differenti, ma esplora idee, emozioni e frammenti di realtà, stimolando una riflessione profonda sul ruolo dell’arte contemporanea. Illuminato ci guida dentro il suo processo creativo, offrendo una prospettiva unica sul fare arte oggi.

 

D: Sergio, il concetto di transdisciplinarità è centrale nel tuo approccio curatoriale. Come hai strutturato il percorso creativo di questa mostra e quali sono stati i punti di partenza del tuo processo?

Sergio Mario Illuminato: Il processo creativo di questa mostra è nato da un’urgenza profonda, dalla necessità di far dialogare linguaggi e discipline diverse, non per il semplice gusto di mescolarle, ma per evidenziare ciò che accade nei momenti di attrito o fusione. Mi sono lasciato guidare da ciò che definisco “e-mozioni”: energie emotive che spingono l’arte a interrogarsi su sé stessa e sul mondo. Creare è un fluire costante, a tratti violento e caotico, a tratti intimo e delicato.

Il concetto cardine è la vulnerabilità. Non solo quella dei corpi o degli oggetti, ma anche delle idee e delle strutture che diamo per solide. Fare arte per me significa accettare l’incertezza, spingersi oltre le convenzioni, un atteggiamento che si riflette nel percorso espositivo della mostra.

 

D: Hai parlato di “e-mozioni”. Come influenzano il tuo processo creativo e come si riflettono nelle opere in mostra?

Sergio Mario Illuminato: Le “e-mozioni” sono il cuore della mia visione artistica. Non si tratta solo di emozioni nel senso classico, ma di forze che si muovono dentro e fuori di noi, creando connessioni inaspettate tra ciò che percepiamo e ciò che vediamo. Quando curo una mostra, non parto da una struttura fissa, ma mi lascio guidare da queste energie, come se l’arte fosse una risposta a domande ancora inesplorate.

Nella mostra di Parigi, questa dinamica è evidente. Ogni opera è frutto di un incontro emotivo tra me, l’artista e lo spazio espositivo. Anche l’allestimento stesso riflette questa apertura all’imprevisto. Un esempio significativo è stato l’uso di strutture sospese nell’aria: opere leggere, fluttuanti nello spazio neoclassico dell’Istituto, che creano una tensione tra fragilità e solidità, tra passato e presente. Poi, queste stesse strutture “cadono” simbolicamente, conficcandosi nel terreno, in un gesto che evoca la caducità. L’obiettivo è far vivere al pubblico un vero campo di tensioni emotive.

 

D: L’idea della destabilizzazione ricorre spesso nel tuo lavoro. Qual è il collegamento tra questo concetto e il modo in cui descrivi l’arte contemporanea?

Sergio Mario Illuminato: L’arte contemporanea, per me, ha il compito di rompere le abitudini percettive. Immagina di dormire profondamente, quando all’improvviso una citofonata terribile e incessante ti scuote. Continua per mezz’ora, accompagnata da una voce disperata che grida “Aprite!”. L’arte contemporanea è questa citofonata: disturbante, traumatica, ma necessaria. Ci costringe a risvegliarci, a riconsiderare ciò che diamo per scontato. E la domanda è: apriremo quella porta? Avremo il coraggio di confrontarci con l’ignoto o preferiremo restare nel nostro torpore?

In questa mostra ho voluto creare proprio un’esperienza di questo tipo. Le opere non rassicurano, non possono essere “consumate” facilmente. Sono lì per provocare una reazione, scuotere le certezze dello spettatore e metterlo in una condizione di vulnerabilità.

 

D: Mi colpisce il tuo riferimento alla vulnerabilità. Come si esprime questo concetto in questa mostra?

Sergio Mario Illuminato: La vulnerabilità è il fulcro del mio lavoro, perché riflette la condizione umana nella sua forma più autentica. La esploro in varie forme: dal corpo, luogo della fragilità, alle rovine, testimoni di ciò che un tempo era solido ma che ora è crollato. La mostra è concepita come un viaggio attraverso questi frammenti di vulnerabilità. L’arte qui non è solo da osservare, ma da vivere. Lo spazio stesso mette in discussione i confini: ci sono momenti in cui ci si sente esposti, quasi parte dell’opera, e altri in cui si ristabilisce una distanza. È un gioco continuo tra prossimità e distacco, che riflette proprio la dinamica della vulnerabilità: siamo sempre esposti, ma cerchiamo costantemente di proteggerci.

 

D: Hai parlato di un processo creativo non lineare, fatto di collisioni. Quali sono stati i momenti più critici durante la preparazione della mostra?

Sergio Mario Illuminato: Ogni progetto ha i suoi momenti di crisi, ma per me sono opportunità. Durante la preparazione, ci sono stati molti momenti in cui ho dovuto riconsiderare le mie scelte e cambiare direzione. È parte del processo creativo: non si tratta solo di pianificare, ma di lasciarsi sorprendere. Spesso, nuove idee emergono da conflitti o intuizioni improvvise.

 

D: La mostra si svolge a Parigi, una città storicamente legata all’arte. Cosa significa per te esporre qui?

Sergio Mario Illuminato: Parigi ha sempre affascinato gli artisti di tutto il mondo. È un luogo di incontro e scambio, uno spirito che si riflette perfettamente in questa mostra. Portare qui il mio lavoro è come entrare in una conversazione che ha radici profonde nella storia dell’arte, ma che guarda al futuro. L’Istituto Italiano di Cultura è un luogo simbolico, rappresenta un ponte tra due culture, due visioni del mondo, e credo che iosonovulnerabile incarni proprio questo dialogo tra differenze.

Photo credits: Sergio Mario Illuminato

Rick Wakeman – Final Solo Tour

Roma Auditorium Parco della Musica 21.09.2024

Un tastierista mitico torna in Italia, Rick Wakeman con il “Final Solo Tour” presenta un progetto che dovrebbe mettere la parola fine alle sue esibizione live.

L’ex tastierista degli Yes ha annunciato il suo ritiro dalle scene alla fine del suo settantaquattresimo anno di età, non rinunciando però a future collaborazioni come compositore ed arrangiatore. Il 2024 quindi dovrebbe essere l’anno in cui poter ammirare per l’ultima volta l’istrionico artista inglese, dovrebbe, si perché in ogni modo sono già note alcune date per il prossimo anno.

Il Final Solo Tour, come il nome suggerisce, vede Wakeman esibirsi con il solo pianoforte, per ripercorrere i successi ottenuti con gli Yes con cui ha inciso tra gli altri gli album “Close to the Edge” e “Yessongs” che hanno raggiunto la modica cifra di 40 milioni di copie vendute in tutto il mondo, o i suoi successi personali di compositore come “The Six Wives of Henry VIII” di cui sono state vendute “solo” 10 milioni di copie. Durante ilconcerto non mancano tributi a grandi artisti come David Bowie suo amico e con il quale ha collaborato per diversi anni contribuendo all’arrangiamento di Life on Marse e Space Oddity. Insomma 50 annni cariera sintetizzati in un attesissimo concerto, per una icona del rock progressive al pari di altri mitici tastieristi come Keith Emerson e Jon Lord.

Durante il concerto Wakeman ha proposto dei medley come:

Catherine of Aragon – Catherin Howard da Six Wife of Henry VIII
And You and I – Wonderous Stories con gli Yes
Space Oddity – Life on Mars con David Bowie
King Arthur – Guinevere – The last battle – Merlin the magician da The myths and legend of king Arthur and the knights o the round table

Di seguito la nostra galleria fotografica

Flee: il nuovo ecosistema di mobilità

In Italia un’auto passa oltre il 90% della sua “vita” parcheggiata:
parte la campagna di Flee, il nuovo ecosistema di mobilità

Comunicato stampa

Roma, 18 settembre – In Italia, un’auto trascorre più del 90% del tempo parcheggiata : è l’incredibile dato alla base della nuova campagna di comunicazione di Flee, il brand delle startup Moov-Tech, che scardina i luoghi comuni sulla mobilità con una soluzione di noleggio a lungo termine flessibile che rappresenta il primo passo verso la creazione di un nuovo ecosistema di mobilità attraverso un’unica piattaforma.
Affidata all’agenzia creativa CHILD, la campagna di comunicazione lanciata sui social e sulle principali Tv on demand consiste in diversi spot realizzati dal regista emergente Enea Colombi, che mettono in risalto in modo ironico e pungente alcuni paradossi legati alle abitudini di utilizzo dell’automobile: nel primo di questi, un ragazzo appare spaesato alla ricerca del proprio veicolo, “dimenticato” in chissà quale parcheggio della città. Tra migliaia di auto ferme sulle strade non riuscirà a ricordare dove si trovi la sua, fino ad arrivare, trasportati dalla narrazione cinematografica di Colombi, al sorprendente epilogo il giorno dopo. La campagna è visibile qui.

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Roberto Bettacchi
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