Inaugurata la mostra scultorea di Igor Mitoraj: “Lo sguardo – Humanitas – Physis”
Inaugurazione 16 aprile 2024
LA PIU’ GRANDE MOSTRA SCULTOREA A CIELO APERTO DI IGOR
MITORAJ : “LO SGUARDO- HUMANITAS-PHYSIS”
PARCO NEAPOLIS DI SIRACUSA
Performance teatrale musicale
Physis – Humanitas il viaggio dell’Anima
SCRITTA E DIRETTA DA GISELLA CALÌ CON MUSICHE INEDITE DI LELLO ANALFINO
Comunicazione e Ufficio stampa
Responsabile comunicazione Roberto Grossi
Ufficio stampa Marina Luca
Email: press@associazioneglobart.it
Si è inaugurata ieri 16 aprile nel Parco Archeologico di Neapolis a Siracusa la più
grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj intitolata “Lo Sguardo-
Humanitas- Physis”, visibile al pubblico dal 26 Marzo fino al 31 ottobre 2025. Si tratta
di 27 opere scelte appositamente per comporre un inedito e struggente percorso
espositivo tra storia e natura. Di queste 25 potranno essere ammirate all’interno del
Parco archeologico di Neapolis a Siracusa (sito Unesco- famoso in tutto il mondo per
la compresenza di due teatri di pietra e delle vestigia appartenenti alla grande civiltà
greca e romana) mentre l’opera bronzea del “Teseo Screpolato” si integra
meravigliosamente a 1700 metri con le pietre laviche dell’Etna (Patrimonio dell’umanità)
e la scultura alata “Ikaria”, con lo sguardo verso il mediterraneo dallo spazio antistante
al Castello Maniace ad Ortigia, ci richiama all’incontro tra i popoli e le culture e
all’unione delle diversità.
La mostra è promossa dal Parco Archeologico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e
Akrai, prodotta da Atelier Mitoraj, in collaborazione a Mediatica e Tate, con il patrocinio
del Ministero della Cultura, della Regione Siciliana, Assessorato dei beni culturali e
dell’Identità Siciliana, Assessorato del territorio e dell’ambiente, in collaborazione con
Assessorato dell’Agricoltura, con il Parco dell’Etna, con il Demanio forestale con il
Comune di Ragalna e con il Comune di Siracusa.
L’esposizione è curata da Luca Pizzi, Direttore artistico dell’Atelier Mitoraj, coadiuvato
da Paolo Patanè, Direzione produzione esecutiva; Direttore culturale e creativo
Roberto Grossi.
Le opere presenti nell’esposizione, realizzate tra il 1993 e il 2014 con le materie care a
Mitoraj, bronzo ghisa, travertino e resina coniugano, come non era mai accaduto prima,
il surrealismo e il simbolismo della sua poetica espressiva con i modelli della tradizione
classica e romana, in un dialogo fecondo con la natura.
Ogni opera appare, quindi magicamente integrata con i luoghi che le ospitano
stimolando nel visitatore riflessioni, conoscenza e partecipazione.
Il tema “Lo sguardo”, trae fondamento dall’espressività delle opere e nel
messaggio artistico e culturale di Mitoraj, ed esprime la visione universale di quella
dimensione circolare dell’esistenza umana che ci induce ad una riflessione interiore
rispetto alla società (Humanitas) nella quale viviamo e al nostro rapporto con natura che
ci circonda (Physis) e ai suoi elementi primordiali (fuoco, acqua, terra, aria). Questa
grande esposizione, di assoluto valore internazionale, supera, dunque, il concetto della
bellezza puramente estetica dell’arte e dei monumenti e, come in una rappresentazione
drammaturgica nei due antichi teatri, greco e romano, pone all’uomo contemporaneo
interrogativi sul suo destino nel mondo e nella storia.
I contenuti e i significati principali dell’esposizione sono stati messi in evidenza ieri
all’evento di inaugurazione grazie alla performance teatrale e musicale “Physis –
Humanitas il viaggio dell’Anima – con oltre 40 artisti, scritta e diretta da Gisella Calì
con musiche inedite di Lello Analfino e con l’Organizzazione Fiat Lux 2.0– che ha
messo in risalto il viaggio spirituale, tra miti ed eroi, di Ikaro, Un Uomo moderno, verso il
cambiamento e la Bellezza.
Come le incantevoli sculture di Mitoraj richiamano gli eroi e gli dei classici, evocando
una dimensione contemporanea della sofferenza dell’uomo e della sua vocazione innata
verso l’armonia e la comunione con la Natura, così lo spettatore viene invitato a seguire
il percorso di IKaro, che impaurito dalle Ombre della propria anima, decide di affrontare
il complesso cammino per raggiungere la consapevolezza e la libertà. Le scene
itineranti hanno animato, con luci, suoni, danza e con dialoghi fortemente espressivi, le
gigantesche opere bronzee come “Ikaro Blu” e “ Memorie Screpolate”, collocate tra le
pietre bianche dell’Anfiteatro romano. Per proseguire, con cori e musiche
perfettamente in sintonia, nella Grotta dei Cordari dove Ikaro si riconosce nella Madre
Natura e intraprende una nuova esperienza di pace e di rigenerazione che si conclude
nel silenzio dell’Orecchio di Dionisio.
In questo percorso Ikaro, ognuno di Noi, recandosi verso l’Oracolo, riceverà l’invito ad
alzare lo Sguardo. Solo la Natura, rappresentata magistralmente dal soprano Elena
Rossi, cioè la Physis, potrà placare l’angoscia esistenziale che attanaglia L’Uomo/
Ikaro.
Dioniso, dio/giullare senza tempo, interpretato dal musicista Lello Analfino, rievoca gli
elementi primordiali e spinge L’Uomo e gli spettatori a proseguire il viaggio, volgendo lo
Sguardo verso Gli Altri. Percorrendo il viale di un Paradiso da recuperare, L’Uomo avrà
finalmente il coraggio di entrare nella caverna oscura (l’Orecchio di Dionisio) e ascoltare
il Messaggio più importante: salvare gli Altri e recuperare quell’Humanitas che lo
completa.
Infine nella dimensione del silenzio riuscirà ad illuminare il punto più oscuro della sua
Anima e riacquisire Luce e Bellezza.
DICHIARAZIONI:
Jean Paul Sabatiè – Presidente Atelier Mitoraj (coordinamento Ati)
Ho fortemente voluto realizzare questa mostra con l’Atelier Mitoraj, a dieci anni dalla
scomparsa di Igor, una mostra in un posto unico che esprimesse, al massimo livello, la
sua poetica, il suo messaggio artistico e la sua ricerca di una bellezza eterna attraverso
le ferite del tempo. Le opere di Igor hanno interpretato il dramma della condizione
umana e l’ineludibile anelito verso la luce e l’armonia della purezza anatomica dei corpi.
Uno Sguardo che dalla storia e dal passato ancora oggi interroga tutti noi.
Luca Pizzi – Curatore
Con questa mostra abbiamo costruito un viaggio dove gli sguardi si uniscono tra di loro,
partendo dalla scultura installata sull’Etna che guarda verso l’Ikaria pronta a spiccare il
volo, fino alla Neapolis: un itinerario di sguardi che vuole segnare il passaggio dal
guardare al vedere, un percorso di consapevolezza che si affida alla Natura, alla
Bellezza e al Mistero. I tanti Ikaro e le tante Ikarie sono simbolo di un’umanità smarrita
che cerca risposte, che difende la sua dignità e fugge dalle tante prigioni della
contemporaneità. Lo sguardo è quello metafisico delle opere, accecate, bendate, senza
occhi ma capaci di leggere, comprendere ed accogliere anche i lontani e gli invisibili.
Roberto Grossi – Direttore culturale e creativo
E’ una mostra che genera stupore, riesce a scavare nel fondo delle nostre emozioni, e
che ci fa comprendere la bellezza presente nel quotidiano e la grandezza della nostra
vita. La performance teatrale e musicale dell’inaugurazione ha descritto il viaggio
dell’anima di ciascuno di noi, le ombre, le paure, l’incompletezza dell’esistenza, che non
prendono più il sopravvento ma lasciano spazio alla speranza e all’immaginazione.
Inaugurare una mostra d’arte contemporanea con una rappresentazione
drammaturgica, partendo dalla storia e dai miti del passato, consente di sconfiggere le
ombre e le catene interiori per ritrovare armonia e fiducia per il futuro.
Paolo Patanè – Direzione produzione esecutiva
Una mostra articolata in tre contesti molto diversi, Neapolis e Ortigia a Siracusa e Etna,
con uno sforzo poderoso di relazioni e procedure: tre differenti Assessorati regionali,
due Comuni, due Parchi e altri numerosi Enti. Un progetto culturalmente ed
organizzativamente ambizioso e vincente anche grazie ad una inedita, positiva,
collaborazione pubblico privato.
Francesco Paolo Scarpinato – Assessore ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana
È un progetto in cui la Regione Siciliana crede molto perché va nella direzione di
valorizzare lo straordinario patrimonio storico e archeologico della regione, come il
Parco di Neapolis, in una logica innovativa. Una mostra di caratura internazionale che
saprà richiamare nuovo pubblico e rafforzare l’immagine della Sicilia nel mondo, anche
come volano per il turismo e l’economia.
Gisella Calì – Regia e drammaturgia
La performance “Humanitas- Physis” il viaggio dell’anima” cerca di esaltare il tema della
mostra traendo spunti e poetica dai Miti classici riproposti in chiave contemporanea.
Come nelle rappresentazioni drammaturgiche del passato e nel solco dei grandi filosofi
greci e romani, l’Uomo Ikaro, intraprende un viaggio interiore che lo trasforma, lo apre
alla speranza e a un nuovo sguardo verso la Natura che lo circonda e gli Altri.