Vivien – Riconciliarsi con il proprio “Sé”
Vivien – Riconciliarsi con il proprio “Sé”
Caroline Pagani porta in scena l’intima essenza di Vivian Leigh
VIVIEN
Via Locri 42, Roma 339 775 9351 – 06 7720 4149
Ipazia Production
Presenta
VIVIEN.
di Donatella Busini
Drammaturgia musicale e regia di
Mauro Toscanelli
Con
Caroline Pagani
Alessandro Bevilacqua
Alessandro Calamunci
Ilaria Fantozzi
Mauro Toscanelli
Costumi: Emanuele Zito
Scene: Massimiliano Persico
Produzione: Ipazia Production
Ufficio stampa: Andrea Cavazzini
TEATRO LO SPAZIO – ROMA
Dal 14 al 17 marzo 2024
Primi anni 70, un manicomio e una donna convinta di essere la figlia di Vivien Leigh.
Un caso particolare che suscita l’interesse del Direttore dell’Istituto animato da ambigue ambizioni di affermazione del proprio valore. L’indagine si dipana in modo inusuale fino a giungere verso un finale inatteso. Tra sogni e realtà la pièce intende riscattare la figura controversa di una delle attrici più discusse dello scorso secolo: Vivien Leigh. Pur essendo frutto di un interesse appassionato nei confronti di una donna fragile, colta, notevolmente intelligente e anticonformista, questo lavoro rimane una trovata artistica che non si appella a verità psicoanalitiche reali ma gioca con esse. Vivien. è un omaggio al teatro, al teatro nel teatro, alla vita nel teatro. Un atto di amore.
La narrazione che si muove tra sogni e realtà offre al pubblico un’esperienza coinvolgente e profonda, che celebra il potere trasformativo del teatro e l’importanza della vita sul palcoscenico e rende Vivien un atto di amore nei confronti del teatro e della figura di Vivien Leigh, che promette di rapire e affascinare il pubblico con la sua storia ricca di emozioni e colpi di scena.
Note di Regia
L’esistenza di Vivien Leigh, una delle attrici più rigorose ed eleganti del ventesimo secolo, fu costellata di successi e riconoscimenti artistici a cui ha fatto da contrappeso una serie di eventi dolorosi e traumatici sul versante personale.
Il testo di Donatella Busini non si risolve in una mera narrazione biografica dell’attrice, bensì nello scandagliare le pieghe della sua anima frastagliata, con tutte le sfumature di colore che un’artista del suo calibro porta con sé.
L’approccio di questo lavoro mira, attraverso un gioco delle parti pirandelliano, a evidenziare l’Io e l’Es a cui di volta in volta la Leigh faceva appello per condurre la sua esistenza.
Ogni personaggio presente nella pièce ha un suo doppio con cui deve fare i conti e con cui si relaziona con il mondo esterno. Questa costante dicotomia apre uno scenario da “teatro nel teatro” nel quale lo spettatore viene condotto a spiare fra gli interstizi che si vengono a creare tra le psicosi, i fatti reali e surreali che vedono coinvolti i protagonisti del racconto.
L’unico modo di raccontare il “non detto” di Vivien Leigh è proprio quello di sviscerare la sua complicata personalità, la quale, se da un lato le ha creato non pochi problemi a livello sociale, dall’altro le ha consentito di rappresentare in modo sublime le eroine da lei interpretate sullo schermo e, soprattutto, in Teatro. Mauro Toscanelli
Info:
Teatro Lo Spazio
Via Locri, 42 – Roma
Orari spettacoli
Da giovedì a sabato ore 21/domenica ore 17,00
Biglietti: intero:15 euro – ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)
informazioni e prenotazioni
339.775.9351 / 06 77204149
KARIBUNI – Il sangue è rosso per tutti
KARIBUNI – Il sangue è rosso per tutti
A “Teatrosophia” Bruno Petrosino materializza il “Mal d’Africa” di Giancarlo Di Giacinto
Alcazar Live – DIMENSIONE BRAMA
Alcazar Live
DIMENSIONE BRAMA
il collettivo si esibisce all’Alcazar di Roma il 14 marzo in
Teatrosophia – KARIBUNI
STAGIONE 2023-2024
Via della Vetrina 7, Roma
Presenta
KARIBUNI
Il sangue è rosso per tutti
dal libro “KARIBUNI” di Giancarlo Di Giacinto
con Giancarlo Di Giacinto e Bruno Petrosino
adattamento e regia di Bruno Petrosino
musiche originali dal vivo di Andrea Causapruna
DA GIOVEDÌ 7 A DOMENICA 10 MARZO 2024
Bruno Petrosino e Giancarlo Di Giacinto sono i due protagonisti di Karibuni, la nuova pièce in scena dal giovedì 7 a domenica 10 marzo a Teatrosophia
Karibuni (in lingua swahili, “benvenuti”), raccoglie il bagaglio sensoriale, immaginifico ed emotivo dell’autore/attore, accumulato e vissuto nei suoi viaggi in Africa tra gli anni ‘60 e 2000.
Con l’ausilio della musicalità dello swahili e una sperimentazione sonora che va dal tradizionale all’elettronico, “giocandoci” per meglio evocare le atmosfere umanitarie e spirituali del luogo, si vuole entrare in un mondo di altri tempi (o forse non tanto) per raccontarne la poesia, le tracce di una cultura e un pensiero diversi, ma che ancestralmente appartengono a tutti in quanto umani o, ancor più, in quanto viventi. Con un occhio di riguardo sul tema della libertà e della pace tra uomo e uomo, tra uomo e Natura.
Note di regia
Il viaggio di un uomo alla scoperta di una terra a lui sconosciuta, che racchiude un senso “altro” di vita e una totale adesione ad essa.
Giancarlo, autore del libro e narratore di se stesso in scena, ci riporta al presente la sua avventura, affiancato dal suo alter-ego del passato, che si sdoppia e si fa musica, danza, lingua, stoffe, fotografie, persone care, oggetti rari e lontani quanto i ricordi che li impreziosiscono, e che rappresenta la testimonianza di qualcosa che non si può più trovare, se non nelle parole, appunto, di Giancarlo. E’ quella la “vera” Africa presente sulla scena: la “sua” Africa.
L’intento, mio e di Andrea, è di donare al racconto di Giancarlo una dimensionalità ulteriore, di portarlo a noi: noi che non siamo mai stati in Africa, ma che dell’incontro con Giancarlo e della sua storia abbiamo fatto grande, immenso tesoro, e un motore per conoscere ed incorporare linguaggi fisici, vocali, strumentali e filosofici nuovi, che potessero al contempo creare un connubio con quello che noi già siamo, senza mai tradirlo del tutto, ma rinnovandolo. Ciò porta a specificare il reale tema affrontato nel nostro percorso: l’INCONTRO con l’Africa. Noi, per come siamo, e l’Africa. Bruno Petrosino
Al termine dello spettacolo, il consueto aperitivo offerto da Teatrosophia
Teatrosophia: via della Vetrina 7 – 00186 Roma
Orari: giovedì e venerdì h 21:00/sabato e domenica h 18:00
Biglietti: Intero: Euro 14,00+5,00 per tessera associativa/Ridotto: Euro 11,00+5,00 per tessera associativa
Prenotazioni: Tel: 06 68801089 /353.39.25.682 – info@teatrosophia.com
Donne senza Censura – La genesi del “#Me Too”
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Patrizia Schiavo che ha precorso i tempi del “#Me Too”
Roma 01 marzo 2024
Articolo ed immagini di Grazia Menna
La Rosa non ci ama – Ovvero il “giogo” della sobillazione e delle dicerie
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Roberto Russo, Cloris Brosca e Gianni De Feo rapiscono gli spettatori per condurli nella Napoli del 1590
Carlo Gesualdo – Rileggere la storia sulle note di un madrigale
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Il Principe di Venosa, la sua produzione musicale e sullo sfondo la vita a Napoli sul finire del ‘500
Roma 20 febbraio 2024
Articolo ed immagini di Grazia Menna
LA ROSA NON CI AMA – Teatro “Lo spazio”
Via Locri 42, Roma 339 775 9351 – 06 7720 4149
Lab di Tizana Beato
presenta
CLORIS BROSCA GIANNI DE FEO
in
LA ROSA NON CI AMA
Carlo Gesualdo vs Maria D’Avalos
di Roberto Russo
Drammaturgia musicale e regia cura di Gianni De Feo
Impianto scenografico e costumi Roberto Rinaldi
Musiche originali su testi di Torquato Tasso composte
da Alessandro Panatteri
Assistente alla regia Alessandra Ferro
Foto e grafica Manuela Giusto
ufficio stampa Andrea Cavazzini
TEATRO LO SPAZIO – ROMA
Dal 22 al 25 febbraio 2024
In una piazza notturna, dove fanno da sfondo le mura della Basilica di San Domenico Maggiore circondata da silenziosi palazzi cinquecenteschi, emergono le ombre di due personaggi: un uomo e una donna. Vestiti di cenci, potrebbero essere due clochards o vagabondi casuali senza tempo.
Siamo nella città di Napoli, in un’epoca non definita, davanti al palazzo che appartenne al Principe Carlo Gesualdo da Venosa e dove, nella notte tra il 16 e il 17 ottobre del 1590, lo stesso Principe infierì con efferata violenza sul corpo di sua moglie Maria D’Avalos e dell’amante di lei Fabrizio Carafa, Duca D’Andria. Questa la cronaca di uno dei più famosi delitti passionali.
Durante l’azione scenica l’identità dei due personaggi gradualmente si svela. Questi sono proprio le ombre dei due nobili coniugi, fantasmi senza pace costretti ogni notte a ritrovarsi per ripetere, nei secoli, lo stesso rito necessario a rielaborare gli eventi sanguinolenti del passato. Attraverso la ricomposizione dei colori del cubo di Rubik, essi rivivono tutta la gamma cromatica delle loro anime. Lui, uomo sensibile e geniale inventore dei colori della musica, raffinato madrigalista e stimato ispiratore dei tempi a venire. Lei, bellissima donna passionale e vitale. Tuttavia, entrambi vittime dei loro ruoli e del loro tempo! La Rosa, simbolo d’amore di tutte le epoche, attrae e affascina con la seduzione del suo profumo e la bellezza dei suoi colori, ma può anche uccidere con la sola punta sottile di una spina.
In uno scontro verbale dai toni rabbiosi, appassionati e talvolta violenti, i due si affronteranno e si scontreranno fino al punto di riconoscere e accettare le reciproche colpe. Solo così, in un abbandono catartico, i due fantasmi potranno infine purificare la propria anima e raggiungere la pace.
La trama drammaturgica concepisce la presenza di altri personaggi che si alternano e si contrappongono ai due protagonisti. E dunque, in questa messa in scena che si articola tra azione vivace e lettura a leggio, saranno proprio loro, Carlo e Maria, a evocare e a far rivivere, attraverso la loro voce come gli accusatori di un tribunale, tutte quelle figure intorno alle quali ruota la vicenda stessa. Così pure si mescoleranno le lingue, dallo spagnolo del 500 al napoletano antico fino al latino, attraverso un linguaggio forbito a tratti lirico ma al tempo stesso contemporaneo.
Alla parola farà da contrappunto l’elemento musicale che percorre quasi tutta la trama drammaturgica scavalcando anche in questo caso epoche e gusti.
Inoltre, due testi di Torquato Tasso scritti espressamente per Gesualdo, ma mai messi in musica da questi, sono stati ora rielaborati con musiche originali e cantati dal vivo nello stile dei madrigali.
Info:
TEATRO LO SPAZIO
Biglietti: intero 15 euro – ridotto 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)
Da giovedi a sabato ore 21, domenica ore 17
Teatro Lo Spazio
Via Locri 43, Roma
informazioni e prenotazioni
339 775 9351 / 06 77204149