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Domenico Cippitelli - page 6

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“TUTTO APPOSTO” È IL NUOVO EP DI LUGIN

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

“Tutto Apposto”, omaggio alla lingua siciliana che riflette la peculiarità di raddoppiare la lettera “P”, è il titolo del nuovo ep di Lugin sulle piattaforme dall’8 Dicembre per Indieffusione. La release è accompagnata dal singolo “Game Over”

“Game Over”, il singolo scelto per rappresentare l’uscita dell’ep del rapper siciliano, è una fusione unica di rap, reggaeton e G-funk, un esperimento sonoro con l’amico Freezo che esce dagli schemi convenzionali del genere. Lugin dedica questo vero e proprio inno all’amore alla sua compagna, che definisce “Una forza della natura” alla quale non può fare altro che chiedere: “Ma com’è che mi hai sposato e non mi hai posato?!”.  

 “In questo periodo nero” – Spiega Lugin – “Game Over può essere il pezzo ideale per cantare l’amore alle proprie donne ed imparare ad essere i loro uomini e non i loro incubi.” 

“Tutto Apposto”, anticipato dai singoli “Coccodrillo” e “Scarabeo” e ora accompagnato dal terzo estratto “Game Over”, segna un capitolo significativo nella carriera di Lugin, un viaggio attraverso il mondo e le esperienze che hanno plasmato l’identità artistica del rapper. 

“Tutto Apposto” traccia per traccia:

  1. “Tutto Apposto”

Nell’omonimo brano che dà il titolo al disco e che segna l’inizio di questo breve viaggio, Lugin trasmette il suo spirito tenace narrando una storia di passaggio dalle difficoltà vissute alla realizzazione personale. Il sound trap e il beat prodotto da Yahweh fungono da perfetto accompagnamento al testo che celebra la forza e l’ispirazione tratte dai suoi genitori, i veri supereroi della sua vita.

  1. “Coccodrillo”

Primo singolo estratto dall’ep (Giugno 2023) ispirato al celebre ritornello de “Il coccodrillo come fa?” che ha conquistato l’immaginario collettivo. Ma attenzione, questa non è una canzoncina per bambini! Lugin ha preso spunto da quel noto verso e lo ha riadattato per creare un tormentone criptico che affronta le tematiche profonde di quella che definisce “Ambigua palude urbana”.

  1. “Game Over”

Il singolo che accompagna l’uscita dell’ep è una fusione unica di rap e reggaeton con l’aggiunta del lead caratteristico dei pezzi G-funk, un esperimento sonoro che esce dagli schemi convenzionali del genere. Lugin dedica il brano alla sua compagna, esprimendo amore e ammirazione attraverso versi sinceri e diretti. La partecipazione di Freezo aggiunge ulteriore profondità al brano in un periodo in cui si rivela urgente “Cantare l’amore alle proprie donne ed imparare ad essere i loro uomini e non i loro incubi.” 

  1. “Scarabeo”

Con questo singolo uscito lo scorso Ottobre, Lugin ci guida attraverso una giornata lavorativa vista attraverso gli occhi di un rider che solca le strade di Palermo in sella al suo scooter, indipendentemente dalle condizioni climatiche, con l’unico obiettivo di guadagnare il necessario per sopravvivere. Il sound trap di questo brano è un mix di flow accattivante e metriche sorprendenti che caratterizzano la versatilità artistica e pungente di Lugin.

  1. “Giovane Promessa” 

Lugin dimostra di essere in sintonia con il sound contemporaneo grazie al beat di Yahweh con il quale è riuscito a trasformare una vecchia bozza di testo in una canzone attuale. Il brano racconta la sua personale definizione della parola “successo”, sottolineando l’importanza di soddisfare se stessi prima di ogni altra cosa. A 30 anni Lugin continua a considerarsi una giovane promessa, ribadendo la sua dedizione all’Hip-hop e alla sua evoluzione personale. “Non sogno una vita di lusso, è già un lusso vivere la vita”.

  1. “C’est La Vie”  

Il brano conclusivo dell’ep offre uno sguardo nostalgico agli inizi di Lugin nel rap italiano, con un beat interamente prodotto da lui stesso con influenze del sound rap dei fine anni 2000 e inizio 2010, gli anni in cui l’artista ha ufficialmente iniziato a rappare. Il pezzo parla della dura realtà che lo circonda, nella quale “Stiamo sognando il paradiso vivendo l’inferno”. Ma nonostante tutto Lugin ha sempre un piano perché chi si ferma è perduto. L’artista esplora la dura realtà che lo circonda, rimanendo saldo nel suo impegno a superare le sfide e a percorrere la via del guerriero. “Never give up, baby c’est la vie.”   

Lugin: InstagramSpotifyYouTube

Promo Radio/Stampa: Indieffusione

CANTATA CONTRO LA GUERRA verso LA DOLOROSA al Teatro Palladium

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/TEATRO by

In anteprima al Teatro Palladium dell’Università Roma Tre

CANTATA CONTRO LA GUERRA

verso LA DOLOROSA Prove Aperte

L’opera musicale che mette in scena una festa mondiale per opporsi alla guerra attraverso la musica, la danza e l’entusiasmo.

19 e 20 dicembre ore 20:30

Teatro Palladium, Piazza Bartolomeo Romano 8, 00154 Roma

Il 19 e 20 dicembre alle ore 20:30 va in scena l’anteprima dell’opera musicale “Cantata contro la guerra – verso LA DOLOROSA” al Teatro Palladium, lo spettacolo che unisce le sonorità di un concerto alla danza, generando una festa mondiale che diventa un grido di entusiasmo per opporsi ad ogni tipo di conflitto.

Un anno prima del debutto de LA DOLOROSA, il Teatro Palladium diventa il primo palcoscenico ufficiale di “Cantata contro la guerra”, in un’anteprima all’insegna della musica che vuole affermare il diritto alla pace delle popolazioni coinvolte nei conflitti di oggi. “Cantata contro la guerra – verso LA DOLOROSA” è uno spettacolo musicale in forma di concerto di Natale che vuole mandare un messaggio di solidarietà, rappresentando la vita di una popolazione afflitta dalla guerra che trova un momento di entusiasmo generato dalla musica e dalla danza, nell’apparente convinzione che la storia si fermi, lontana dal conflitto che stanno attraversando. Un vero e proprio inno alla pace scritto da Cristian Ceresoli con le voci di Silvia Gallerano e Fabio Monti.

“Ho desiderato scrivere una canzone, ma che durasse settanta minuti, e da lì vedere cosa ne sarebbe successo. Ma forse, ancor più che una canzone, ho provato a scrivere una festa. Una festa dove un branco di tredicenni si rivolta. Una specie di inno alla gioia” afferma Cristian Ceresoli.

Cristian Ceresoli e Silvia Gallerano, già noti per il successo riscosso con lo spettacolo “La Merda”, il flusso di coscienza poetico sulla condizione umana che ha vinto premi di grande prestigio in tutto il mondo, saranno accompagnati in “Cantata contro la guerra – verso LA DOLOROSA” dalla voce di Fabio Monti, dalla fisarmonica di Gianluca Casadei, dalla direzione musicale di Stefano Piro, la musica di Antonio Pizzicato e Cristina Vetrone, dal coro, diretto da Francesca Olivia Risoli e composto da Lara Ceresoli, Francesca Barba e Anna Maschietti e da Nicola Ceresoli alle lettere di un bambino a Dio.

Cristian Ceresoli è l’autore di La Merda (2012), uno “straordinario, brutale, disturbante e umano” (The Times) testo sulla condizione umana che gli è valso numerosi premi internazionali, tra cui il Fringe First Award for Writing Excellence (primo scrittore italiano) e che è stato tradotto, pubblicato e messo in scena in numerose lingue, tra cui l’inglese, il greco, il danese, il ceco, lo spagnolo, il gallego, il portoghese, il francese, il tedesco, lo svedese, il norvegese. 

Silvia Gallerano è la prima attrice italiana a vincere il The Stage Award for Acting Excellence come Best Solo Performer, il più alto riconoscimento per attori e attrici al Edinburgh Festival Fringe, per la sua interpretazione di “La Merda” di Cristian Ceresoli. 

Un’iniziativa di Spin Time sotto l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, realizzata da Frida Kahlo Productions, Produzioni Fuorivia, Teatro di Dioniso, in collaborazione, con PAV e Centro Alta Formazione Teatro e dedicata alle bambine e ai bambini in guerra.

“Cantata contro la guerra – verso LA DOLOROSA” si inserisce nella stagione teatrale “Vent’anni nel presente” del Teatro Palladium che festeggia il ventennale dalla sua nascita.

I biglietti per le due date di “Cantata contro la guerra – verso LA DOLOROSA” sono disponibili online sul sito boxol.it/teatropalladium. Il prezzo del singolo biglietto è di 15 euro intero, 8 euro ridotto per gli studenti e 5 euro ridotto. Per maggiori informazioni contattare staff.spettacolo@teatropalladium.it

Ufficio stampa HF4 press@hf4.it www.hf4.it

“Bandiere” Il nuovo singolo di Guidobaldi

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

Il nuovo singolo di Guidobaldi, vincitore della categoria Songwriting Heroes per LAZIOSound.

Alla riscoperta del cantautorato, dell’empatia, della cura e dell’attenzione nell’era accelerata dei social.

Il 7 dicembre è uscito “Bandiere” il nuovo singolo di Guidobaldi, vincitore della categoria Songwriting Heroes per LAZIOSound, un brano che parla del nostro tempo e della crisi che stiamo attraversando da un punto di vista umano. Con “Bandiere” Matteo Guidobaldi torna ad un cantautorato che rimette al centro dell’attenzione l’individuo, ricercando quella cura e quell’empatia che stiamo perdendo nell’era accelerata dei social.

La nostra società si muove a velocità doppia, con una soglia dell’attenzione che non supera i 15 secondi di un TikTok e che sta piano piano riducendo la nostra capacità di empatizzare, ascoltare e muoverci per il prossimo. Matteo Guidobaldi con “Bandiere” propone un cantautorato che dia peso alle parole, alle emozioni, chiedendosi se può esser fatto qualcosa per cambiare la tendenza negativa del mondo accelerato in cui viviamo, per toccare nuovamente i cuori delle persone e risvegliarle da quello che sembra un sonno destinato ad essere interminabile. 

Lo stesso Guidobaldi si esprime così in merito: “Di fronte a questa situazione, noi artisti dobbiamo porci delle domande. Bandiere non è un inno, ma pone un interrogativo: è giusto continuare ad anestetizzare il presente raccontando la nostalgia dei bei tempi andati, da bravi ultimi romantici o possiamo mandare un messaggio con la nostra musica?”

“Bandiere” lancia questo messaggio, un messaggio di cura, empatia e attenzione, elementi necessari per fermare la frenesia dei nostri giorni e per avere il tempo di osservarci. Lo fa attraverso delle sonorità in grado di mescolare l’indie moderno con il cantautorato britannico, regalando un’atmosfera in perfetto stile “made in UK”. “Bandiere” è stata scritta da Matteo Guidobaldi e Marco Proietti, con Edoardo Guerrazzi alle batterie, Roberto Sanguigni al basso e Andrea Zarrilli al pianoforte. Prodotta da Marco Proietti e registrata presso Spettro Studio con Mix e master di VDSS Recording Studio.

Matteo Guidobaldi, noto come Guidobaldi, è un cantautore indie-rock italiano nato a Roma nel 1994. Il suo album d’esordio “Scusate il ritardo”, uscito nel 2021, è stato prodotto da Marco Proietti e distribuito da Believe Digital. Con il suo ultimo singolo “Dire mi manchi” scritto con Marco Proietti e uscito a novembre 2021, ha vinto il contest Songwriting Heroes’ di LAZIOSound 2023. Le influenze nei suoi lavori spaziano dal britrock ai classici del pop italiano degli anni ’60 e ’70: i suoi idoli sono Paul McCartney, Alex Turner e Mina. Guidobaldi ha tenuto diversi concerti in tutta Italia, anche in apertura di grandi artisti dell’indie italiano come Eugenio In Via Di Gioia e Margherita Vicario e ha partecipato grazie a LAZIOSound allo Sziget Festival di Budapest, uno dei festival musicali più importanti al mondo, e a Spaghetti Fest a Villa Ada. Sta scrivendo il suo nuovo album.

LAZIOSound è il programma delle Politiche Giovanili della Regione Lazio, realizzato in collaborazione con LAZIOcrea per supportare e rafforzare lo sviluppo del sistema musicale del Lazio attraverso strumenti economici, interventi mirati, partnership ed attività di promozione finalizzate a sostenere le componenti artistiche giovanili indipendenti.

Ufficio Stampa LAZIOSound / Comunicazione

press@hf4.it

Photocall SANTOCIELO

in CINEMA e TV/PHOTOCALL/PHOTOGALLERY by

Dal 14 Dicembre al Cinema, SANTOCIELO con Salvo FicarraValentino Picone, Barbara RonchiMaria Chiara Giannetta e Giovanni Storti regia di Francesco Amato.

TRAMA SANTOCIELO

Santocielo, film diretto da Francesco Amato, è una commedia natalizia ambientata ai giorni nostri e vede l’Assemblea Celeste in Paradiso riunita per risolvere un’importante questione: l’egoismo e l’atteggiamento bellico degli esseri umani. Nonostante siano passati millenni, l’uomo non ha ancora superato questo limite e l’Assemblea propone a Dio (Giovanni Storti) di intervenire, inviando un nuovo Messia.

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Truppi live al Monk

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Ieri sera al Monk di Roma la seconda tappa del tour di Giovanni Truppi per celebrare il decimo anniversario dell’album “Il Mondo è come te lo metti in testa“.

Il Mondo è come te lo metti in testa” è un album che si fa ascoltare e rileggere più volte. La prima volta, si rimane colpiti dalla sua freschezza e originalità, dal suo suono ricercato e dalla sua scrittura intelligente e ironica. La seconda volta, si apprezzano i dettagli, le sfumature, i riferimenti culturali che arricchiscono ogni brano. La terza volta, si scopre un album che parla di tutti noi, delle nostre speranze, dei nostri dubbi, delle nostre difficoltà.

Giovanni Truppi è uno degli artisti più eclettici e originali della scena musicale italiana. Le sue canzoni sono intrise di riferimenti personali e riflessioni sul mondo, e si caratterizzano per un sound ricercato e sperimentale.

Il concerto al Monk di Roma è stato un’occasione per il pubblico di Roma di conoscere meglio l’artista e la sua musica. Truppi ha regalato un’esibizione intima e coinvolgente, in cui ha condiviso con il pubblico le sue emozioni e le sue riflessioni. Insieme a Giovanni sul palco alla batteria Marco Buccelli che ha firmato la produzione di tutti i dischi.

La scaletta:

  • La Lotta Contro La Paura
  • Il Mondo E’ Come Te Lo Metti In Testa
  • Ti Voglio Bene Sabino
  • Nessuno
  • 19 Gennaio
  • I Cinesi
  • Infinite Possibilità
  • Cambio Sesso Per Un Pò
  • Amarsi Come I Cani
  • Giovinastro
  • Ti Ammazzo
  • La Felicità
  • Pirati
  • Come Una Cacca Secca
  • Moondrone
  • La Domenica
  • Il Mondo E’ Come Te Lo Metti In Testa
  • Amici Nello Spazio
  • Quante Volte

Un appuntamento da non perdere

Se avete la possibilità di vedere Giovanni Truppi in concerto, non lasciatevelo scappare. L’artista vi regalerà una serata indimenticabile, oggi si replica al Monk di Roma, di seguito le altre date del Tour:

  • 6 Dicembre – Torino – Hiroshima Mon Amour
  • 10 Dicembre – Molfetta (BA) – Eremo Club
  • 12 Dicembre – Milano – Santeria Toscana 31
  • 14 Dicembre – Bologna – Locomotiv
  • 15 Dicembre – Livorno – The Cage
  • 16 Dicembre – Napoli – Teatro Bolivar

 

Ad aprire il concerto Giulia Covitto con il suo progetto Juliainthejungle. 

TOSCA ‘Morabeza Rendez-vous’ Festa a Roma

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

dal 26 dicembre all’1 gennaio 2023 cinque concerti con ospiti speciali all’Auditorium Parco della Musica

26 – 28 – 29 dicembre| 21:00
31 dicembre | 22:00 brindisi di mezzanotte

1 gennaio 2023 | 18:00

Da Roma, da cui è partita a fine 2019 presentando alla Festa del Cinema il disco Morabeza insieme al documentario Il suono della voce, a Roma, dove farà ritorno, compiendo nel frattempo un giro intorno al mondo che l’ha accolta tra le sue voci più emozionanti.

Dopo anni intensi di tour e aver raccolto tanti premi, tra cui due Targhe Tenco e un Nastro d’Argento, Tosca torna dal 26 dicembre all’1 gennaio 2023 con il suo acclamato Morabeza all’Auditorium Parco della Musica per cinque concerti esclusivi dal titolo Morabeza Rendez-vous. Festa a Roma, pensati appositamente per il Teatro Studio Borgna. 

Una grande festa per una sala intima, trasformata in una colorata e stravagante casa del sud del mondo, pronta ad accogliere il pubblico e tanti ospiti, ogni sera diversi, che saliranno con lei sul palco: Niccolò Fabi, Rita Marcotulli, Serena Brancale, Serena Rossi, Ebbanesis, Joe Barbieri, Cristiana Verardo, Carolina Bubbico, Pilar, Drusilla Foer, Peppe Servillo

La tessitura del concerto ha un filo conduttore cucito da Massimo Venturiello, che cura anche la messa in scena, sulle parole tratte dal Canto alla durata di Peter Handke. Sulla scena, ideata da Alessandro Chiti, Tosca è affiancata da Giovanna Famulari al violoncello, pianoforte e voce, Massimo De Lorenzi alla chitarra, Elisabetta Pasquale al contrabbasso e voce, Luca Scorziello alla batteria e percussioni, Fabia Salvucci alle percussioni e voce. La direzione musicale è di Joe Barbieri.

I concerti all’Auditorium sono accompagnati dall’uscita del nuovo disco di Tosca (Officina Teatrale – Don Chisciotte), Morabeza Rendez-vous Live, e di un nuovo video di una canzone inedita e mai incisa, Mia libertà, con la quale Tosca chiude ogni sera i suoi concerti. 

Con la produzione artistica di Joe Barbieri, l’album – che raccoglie i brani eseguiti dal vivo del suo acclamato disco in studio Morabeza e non solo – è acquistabile su supporto fisico solo tramite il sito ufficiale www.tizianatoscadonati.it e in digitale sulle principali piattaforme in streaming.

Morabeza Rendez-vous Live è un nuovo vibrante viaggio musicale che si arricchisce di altri suoni e lingue, di inediti adattamenti e sperimentazioni, di canzoni ritrovate. Se infatti il disco Morabeza è già una colorata giostra poliglotta che celebra l’intreccio fra i popoli, nella versione live Tosca amplia ancora di più gli orizzonti della sua ricerca musicale. Diciassette tracce, registrate nei due anni del suo lungo tour che ha toccato, oltre che l’Italia, mezza Europa, il Brasile e il Nord Africa.

Si legge nelle note di presentazione dell’album scritte da Concita De Gregorio: «C’è un punto indistinto dell’universo, forse dalle parti di una nuvola, in cui “l’arte del meravigliarsi” si fa respiro. Si fa incontro, valigia, abbraccio, ascolto. Si fa voce e ha la voce di Tosca, le molte voci – strabilianti, liriche, appassionate, di cristallo e campane – e le mille lingue che canta come solo lei sa, e i poeti che celebra, e le terre e i mari, e un mappamondo in tasca e un’imprevista allegria a scacciare ogni tristezza. È Tosca, è unica. Ci dà appuntamento – Rendez-vous – e si presenta vestita a festa per raccontarci un’altra storia, mostrarci sulla mappa quella strada invisibile, non tracciata, che unisce l’Algeria al Brasile, Capo Verde all’Argentina, la Romania alla Sardegna, la Macedonia a meno di un metro dalla Sicilia. Che sorpresa. Tosca canta, e il pubblico canta e si emoziona con lei, in questa opera preziosa come un incontro inaspettato in cui all’improvviso lei, proprio lei, la viandante, sogna casa, evoca la casa, riapre stanze chiuse, apre finestre e prende fiato, per dirci che partire vuol dire anche tornare. Andare venire fermarsi. Poi rimettersi in viaggio. Capovolgere la sfera di cristallo, mescolare le onde e la neve, perdersi nel milione di voci di Tosca, ritrovare la strada, l’incanto. Ripartire». 

Il testo di Mia libertà, adattato in italiano dalla penna di Joe Barbieri su musica di Madeleine Peyroux, nasce dal poema che Paul Éluard nel 1942 scrisse in clandestinità, in piena seconda guerra mondiale, e di cui furono lanciate milioni di copie dagli aerei della flotta francese durante l’occupazione tedesca: un inno alla libertà, bene universale e supremo che l’uomo è chiamato a perseguire con tenacia per aspirare a difendere le proprie idee e le proprie azioni. 

Le immagini che nel video accompagnano la voce di Tosca, raccolte durante il suo tour, racchiudono la forza dirompente di quell’idea di libertà che si esprime anche in coerenza artistica, amore per culture altre da scoprire, contaminazione per arricchirsi e crescere. Il tutto avvolto nella saudade, in creolo stato dell’anima di fiducia nel presente pur essendo lontani dai propri luoghi di origine, che è il senso profondo della poetica musicale di Morabeza. 

Il videoclip è diretto da Silvia Dengo.

Morabeza Rendez-vous 

Auditorium Parco della Musica | Teatro Studio Borgna

lunedì 26 dicembre| 21:00 

mercoledì 28 dicembre| 21:00 

giovedì 29 dicembre | 21:00 

sabato 31 dicembre | 22:00 brindisi di mezzanotte

domenica 1 gennaio 2023 | 18:00

biglietti in vendita su ticketone.it 

Acquista Biglietto

INFO: www.tizianatoscadonati.it e www.vertigomusic.it 

MOTTA – LA MUSICA È FINITA – TOUR CLUB 2023

in CULTURA/MUSICA/PHOTOGALLERY by

Si è concluso ieri all’Orion Live Club di Ciampino il Club Tour 2023 in cui Motta che ha presentato il nuovo album La musica è finita.

Il pubblico, già entusiasta in partenza, è stato coinvolto fin dalle prime note di “La musica è finita“, title track dell’album che ha dato il titolo al tour.

La scaletta del concerto è stata ben bilanciata, con brani sia dal nuovo album che dai precedenti. In particolare, “Alice“, dedicata alla sorella dell’artista, e “Prima o poi ci passerà” hanno regalato al pubblico momenti di grande intensità.

Il nuovo sound dei brani dell’ultimo disco, suonati dal vivo, è stato particolarmente apprezzato. Le canzoni hanno mantenuto la loro inconfondibile firma, ma hanno acquisito una nuova energia e vitalità.

I brani più amati dai fan, come “La fine dei vent’anni“, “Sei bella davvero” e “La nostra ultima canzone“, hanno suscitato una grande emozione nel pubblico.

In conclusione, il concerto di Francesco Motta è stato un evento imperdibile, che ha confermato il talento dell’artista toscano. Il suo live è uno spettacolo che si apprezza a prescindere dal conoscere la sua musica.

Ad accompagnare Motta sul palco Giorgio Maria Condemi (chitarre), Francesco Chimenti (basso e cello) e per la prima volta Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth ed elettronica).

La Scaletta:

  • Anime perse
  • La musica è finita
  • Per non pensarci più
  • Alice
  • Prima o poi ci passerà
  • E poi finisco per amarti
  • Maledetta voglia di felicità
  • Se non avessi avuto te
  • Scusa
  • La fine dei vent’anni
  • Sei bella davvero
  • Quello che non so di te
  • La nostra ultima canzone
  • Via della luce
  • Titoli di coda
  • Del tempo che passa la felicità
  • Se continuiamo a correre
  • Roma Stasera
  • Ed è quasi come essere felice
  • Quello che ancora non c’è

“DENTRO AL MIO MONDO” IL NUOVO SINGOLO di CRESH KING

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA by

Dal 17 novembre 2023 è disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica “Dentro al mio mondo”, il nuovo singolo di Cresh King.

 “Dentro al mio mondo” è un brano autobiografico che racconta come sentirsi inadeguati, sbagliati, giudicati in mezzo alla gente sia invece semplicemente che non ci si trovi nel posto giusto: non si deve piacere agli altri ad ogni costo, che si tratti d’amore, amicizia, o qualsiasi altro tipo di relazione, l’importante è essere se stessi.

Commenta l’artista a proposito del brano:  “Non è il primo brano che pubblico, ma sono emozionato come se lo fosse. E’ un brano che sento particolarmente sia perché era da quasi due anni che non ne pubblicavo uno sia perché è un brano molto introspettivo che mette a nudo dei miei lati che molti non conoscono.”

Biografia

Cresh King rapper e cantautore calabrese di Reggio Calabria, nato il 22 Maggio 1991. Inizia a scrivere i primi testi all’età di 21 anni quasi per gioco, per dare voce ai propri pensieri soffocati durante l’adolescenza. Ha più volte affermato che grazie alla musica e alla scrittura è evaso dal mondo in cui era prigioniero, un mondo di pregiudizi e insulti che spesso sfociavano in atti di bullismo, inoltre ha sconfitto la timidezza che lo portava spesso e volentieri ad emarginarsi.

Tra gli artisti che lo hanno maggiormente ispirato alla scrittura trovano posto nomi eccelsi del cantautorato italiano come Guccini e De Andrè oltre al suo idolo J-Ax. Grande fan degli Articolo 31 e appunto J-Ax, forma una tribute band Articolo31/J-Ax dal nome Immorali31.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti musicali sia in ambito regionale che nazionale, tra i più importanti il primo posto al Contro Festival di Castelleone nel 2019 nella categoria cantautori con il brano “La foto della mia vita in una diapositiva”, premiato dal direttore artistico della Sony Roberto Rossi.

Ha aperto diversi concerti di rapper famosi che si sono esibiti a Reggio Calabria come Marracash, i Club Dogo, Guè e Gemitaiz&Madman.

“Dentro al mio mondo” è il nuovo singolo dei Cresh King disponibile sulle piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica dal 17 novembre 2023.

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Un anfiteatro multisensoriale per un viaggio tra antico e contemporaneo all’insegna del dialogo tra culture

in ARTE/COMUNICATI STAMPA/CULTURA by

Vincenzo Marsiglia alla Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea

“Roma Arte in Nuvola”

con

MAP (STAR) THE WORLD CLOUD

24-26 novembre 2023

La Nuvola – Viale Asia 40/44 – Roma (Eur)

Inaugurazione con anteprima stampa il 23 novembre alle 11:30

Vernissage a inviti il 23 novembre dalle 18:00 alle 21:00

Aperto al pubblico dal 24 al 26 novembre dalle 10:30 alle 20:30

Dal 23 al 26 novembre 2023, alla Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea “Roma Arte in Nuvola”, Vincenzo Marsiglia presenta l’installazione “Map (Star) the World Cloud”, un anfiteatro multisensoriale che trasporta il visitatore nel cuore di una moderna agorà, grazie all’uso di Hololens2 digitali. Un’opera d’arte digitale per creare movimento, curiosità e condivisione, guidati da una scultura, posta al centro dell’anfiteatro e che il visitatore potrà mappare, osservando dettagli impercettibili grazie alla tecnologia.

Dopo l’esperienza sugli Champs-Élysées di Parigi della mostra internazionale “Moderne Art Fair”, Vincenzo Marsiglia torna in Italia con una nuova installazione d’arte digitale, ancora una volta utilizzando la tecnologia con l’obiettivo di avvicinare le persone, in un’ottica di condivisione e movimento, attraverso un dialogo con l’antico.

Dialogare con il passato sta diventando sempre di più un’esigenza per comprendere il nostro contemporaneo. Grazie a Map (Star) the World Cloud di Vincenzo Marsiglia, curato dalla direttrice artistica della Fiera Adriana Polveroni, si può godere di una delle esperienze più ravvicinate con la cultura antica, tracciarla, condividerla con gli altri, grazie alla tecnologia digitale. Uno spazio immersivo che consente, non solo di mappare la statua posta al centro dell’opera d’arte, scoprendone dettagli nascosti e invisibili ad occhio nudo, ma anche di addentrarsi in un anfiteatro che diventa multisensoriale grazie all’utilizzo di Hololens2.

È così che i visitatori entrano in contatto non solo con l’ambiente generato da Map (Star) the World Cloud, ma anche tra di loro, creando uno spazio di condivisione e dialogo, proprio come accadeva più di 2000 anni fa nelle agorà della Grecia Antica. Vincenzo Marsiglia con Map (Star) the World Cloud vuole creare così un momento di condivisione delle percezioni e delle sensazioni del visitatore a contatto con il mondo antico, riportandolo attraverso la tecnologia nel contemporaneo.

Il dialogo tra antico e contemporaneo prosegue all’interno di Map (Star) the World Cloud con gli incontri del 24 novembre a partire dalle ore 18:30. Una serie di talk per ricreare l’atmosfera delle agorà, uno spazio di condivisione che si alimenta con il dialogo, dando voce alle questioni più urgenti del mondo dell’arte e della contemporaneità a contatto con l’innovazione digitale. Gli incontri, moderati dal curatore Davide Sarchioni, vedranno ospiti – fra gli altri – Lyda Patitucci, Michele Franzese, Andrea Lai e Adriana Polveroni.

Vincenzo Marsiglia è stato tra i primi a ragionare sull’incontro digitale e fisico dell’essere umano, in un’ottica di unione di intenti e di anime che si riflette nella sua arte. È con queste premesse che nasce Map (Star) the World Cloud, per ragionare su nuovi modi di concepire il complesso significato delle relazioni umane e creare nuovi modi di condivisione, attraverso il movimento, la curiosità e l’incontro.

Si può vivere l’esperienza di “Map (Star) the World Cloud” alla terza edizione della Fiera Internazionale di Arte Moderna e Contemporanea “Roma Arte in Nuvola”, ideata e diretta da Alessandro Nicosia e prodotta da C.O.R. con la direzione artistica di Adriana Polveroni, curatrice del progetto. Una vera e propria festa dell’arte moderna e contemporanea, tra le principali fiere di settore con oltre 36 mila visitatori nella precedente edizione.

Map (Star) the World Cloud è stata realizzata con il sostegno di Startit, Rnb4Culture e Ditta Strolighi Claudio.

Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.romaarteinnuvola.eu

Ufficio stampa HF4 press@hf4.it www.hf4.it

Il Teatro Palladium omaggia i 100 anni di Maria Callas

in COMUNICATI STAMPA/CULTURA/MUSICA/TEATRO by

Kalós-Callas: collage

uno spettacolo musicale inedito, 

nel ricordo di una figura iconica e rivoluzionaria 

Domenica 3 dicembre 2023

Teatro Palladium dell’Università Roma Tre – P.za B. Romano, 8 00154 Roma

Ore 18.30 – Mille e una Callas: tavola rotonda sulla vocalità nel Novecento

Ore 20.00 – Prima assoluta dell’opera “Kalós-Callas: collage”

Ingresso gratuito

Il 3 dicembre 2023 il Teatro Palladium celebra i 100 anni dalla nascita di Maria Callas con la prima esecuzione assoluta dell’opera Kalós-Callas: collage, nel ricordo di una figura rivoluzionaria del mondo del canto, dell’arte, del femminismo e molto altro. Alle ore 20.00 ha inizio al Teatro Palladium la prima assoluta dell’opera sul modello della cantata barocca, con un’alternanza tra recitativi, interpretati dalla voce registrata di Elisabetta Piccolomini accompagnata da Roma Tre Orchestra e dai video di Franco Piersanti, e arie, eseguite dal soprano Francesca Lombardi Mazzulli e dal baritono Alessio Verna. Lo spettacolo musicale sarà anticipato alle ore 18:30 da “Mille e una Callas: tavola rotonda sulle vocalità del Novecento”, un incontro sui temi della voce e della vocalità di Maria Callas, con la partecipazione di Andrea Cortellessa e Susanna Pasticci.

L’opera Kalós-Callas: collage è stata appositamente commissionata ai compositori Bruno Moretti e Franco Piersanti e al poeta Valerio Magrelli, autore del testo ispirato alla biografia della cantante. L’evento, che vedrà anche la partecipazione di Roma Tre Orchestra, fa parte del progetto “Callas Cantata”, un ciclo di eventi dedicato a Maria Callas curato da Luca Aversano e Jacopo Pellegrini e promosso dalla Fondazione Roma Tre Teatro Palladium in collaborazione con i corsi di laurea DAMS dell’Università Roma Tre e dell’Università di Teramo. Kalós-Callas: collage sarà replicata il giorno 5 dicembre all’Università di Teramo alle ore 17.00, con l’introduzione di Paola Besutti, referente locale del progetto.

“Tutti mi dicono grazie, dopo. Non brava ma grazie. Quello che so fare è cantare, e penso forse che questo porti un po’ di bellezza nelle vite, faccia stare meglio le persone.” Queste le parole di Maria Callas in merito alla sua arte e al riscontro che riceveva: una figura iconica del Novecento, dalla “devastante personalità”, come diceva Mina, dalla quale le nuove generazioni possono solamente imparare. La stagione teatrale del ventennale del Teatro Palladium non poteva non includere un percorso formativo dedicato a Maria Callas, di cui Kalós-Callas: collage costituisce la tappa conclusiva. Il progetto si inserisce infatti in un percorso di approfondimento sulla sua figura che l’Università Roma Tre porta avanti da tempo anche sul piano scientifico, con l’organizzazione di un convegno nel 2007 e con la pubblicazione del volume “Mille e una Callas” (Quodlibet 2016), a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che sarà presentato nella sua terza edizione proprio in occasione dello spettacolo del 3 dicembre. 

Il presidente della Fondazione Roma Tre Teatro Palladium, Luca Aversano, dichiara: “Il progetto del Teatro Palladium nel centenario della nascita di Maria Callas è in linea con l’attenzione che l’Università Roma Tre presta da anni a un’artista straordinaria che ha rivoluzionato il canto, lo spettacolo, la moda e il ruolo della donna nei media e nella società: una figura iconica, immagine del suo tempo ma in grado di parlare ancora oggi alle nuove generazioni attraverso la sua voce.”

Obiettivo del progetto è anche quello di rivendicare la rilevanza del canto nel mondo contemporaneo, ormai passato in secondo piano negli ultimi tempi. Cantare liberamente, come insegna l’opera lirica, è immagine di libertà d’espressione, un dispiegamento d’energie volto a riscoprire le proprie emozioni più profonde. Una sensazione che solamente la cantata può restituire. Per questo motivo torna ad essere importante riscoprire una figura come quella di Maria Callas così che possa fare da esempio nel canto d’arte, libero, immagine di libertà sociale e culturale. Il canto è uno strumento che si intende far tornare nostro, partendo da Maria Callas con lo sguardo verso il futuro.

Il progetto “Callas Cantata” è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo (progetti speciali Musica 2023) e con il supporto del Municipio VIII di Roma Capitale.

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Domenico Cippitelli
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