Di e con Astra Lanz e musiche dal vivo di Leone Lanz
Astra Lanz è stata ospite al Teatro di Villa Lazzaroni con lo spettacolo da lei realizzato e interpretato “Soltanto quel che arde”, un lavoro non facile da realizzare ma che ha già ricevuto alcuni riconoscimenti, come il primo premio al Festival Valtellina-Valchiavenna nel 2021.
In questa rappresentazione di Soltanto quel che arde, la musica diventa una vocalità altra che e si fonde ed esplora frequenze diverse dalla recitazione del testo ma che ne sottolinea alcuni passi o ne evoca un’atmosfera, un profumo.
Il lavoro, accompagnato dalla musica dal vivo di Leone Lanz, si ispira al romanzo di Christiane Singer ed è ispirato ad una novella di Margherita di Navarra, che prende forma in un racconto epistolare dove i protagonisti, un uomo e una donna, narrano rivolgendosi al medesimo interlocutore.
Il pubblico assiste dunque al racconto della stessa storia, che appare diversa perché diversa è stata l’esperienza, soggettive le riflessioni e le considerazioni sul senso e sul significato del percorso evolutivo, umano e spirituale. Astra Lanza domina il palco e riesce a coinvolgere il pubblico, affascinato dai gesti, dalla voce e dalla musica, nel racconto dei due personaggi: Sigismondo e Alba mettendo a confronto le due differenti posizioni al fine di esplorare le diversità dei due elementi, maschile e femminile, per ricercare la complementarietà nelle due contrapposte energie.
In attesa di vederla di nuovo al Teatro di Villa Lazzaroni, nei prossimi mesi Astra Lanz sarà impegnata con “Camille” tratto dalle lettere di Camille Claudel, “Soltanto quel che arde” e Gius(to)Borges (su testi di J.L. Borges) e in tournée con la Compagnia Teatro Popolare d’Arte dal 20 al 23 marzo, ospiti del Teatro Libero di Palermo con “Un’opera da quattro soldi” di Gianfranco Pedullà.
Astra Lanza di dedica anche alla formazione, collaborando con Fondamenta. La Scuola dell’attore e tenendo diversi laboratori teatrali, intesi come un luogo di ricerca e sperimentazione, uno spazio creativo in cui si valorizza, attraverso il lavoro dell’attore, il potenziale espressivo di ciascuno favorendo le relazioni e condividendo un percorso di conoscenza; un’occasione per concedersi il tempo di osservare e osservarsi, per migliorare le capacità di interazione e comunicazione, per sperimentare fiducia, empatia, collaborazione, condivisione di esperienze e di obiettivi, affrontando contemporaneamente le proprie potenzialità e complessità.
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