Benvenuti nel mondo del “Cabarecht” politico

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Il Queer Summer Festival è tornato più carico che mai, si è svolto a Roma dal 31 agosto al 15 settembre con la direzione artistica di Karma B e Margò Paciotti.

Quest’anno il festival ha scelto un titolo che la dice lunga: “Queer The Future”. Sì, perché l’obiettivo è stato proprio questo: creare uno spazio dove tutti, ma proprio tutti, abbiano potuto esprimere se stessi senza paura e costruire un mondo più inclusivo e colorato.

Dalle performance artistiche più stravaganti ai talk che ci hanno fatto pensare, dalla musica che ci ha fatto scatenare alle installazioni che ci hanno lasciati a bocca aperta, il programma è stato ricchissimo ed abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta. E il bello è che tutto questo si è svolto in diversi quartieri di Roma, portando un po’ di magia in ogni angolo della città.

Perché il Queer Summer Festival è così speciale? È uno spazio conquistato, non donato, dove artisti di ogni genere e provenienza possono finalmente trovare la loro voce e condividere la loro visione del mondo.

Il festival è una fucina di idee e di creatività, un luogo dove nascono nuove collaborazioni e si gettano le basi per un futuro più giusto e equo.

Chi ha partecipato lo sa: il Queer Summer Festival è un’esperienza unica, un momento di pura gioia e di condivisione.

Insomma, se vi siete persi questa edizione, non disperate! Mettetevi in lista per la prossima e preparatevi a vivere un’avventura indimenticabile. E nel frattempo, continuate a seguire i canali social del festival (Facebook e Instagram) per restare aggiornati su tutte le novità.

Come dicevamo abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta ed abbiamo quindi deciso di seguire l’evento finale del festival che si è tenuto al Centrale Preneste Teatro.

Welcome to Cabarecht, questo il titolo dello spettacolo di Ondadurto Teatro, in cui tre Drag Queen esplosive hanno portato sul palco un mix esplosivo di cabaret, teatro fisico e satira politica, facendoci ridere, riflettere e ballare. Le Karma B e Margò Paciotti ci hanno guidati in un viaggio surreale e divertente, svelando le contraddizioni e le ipocrisie della nostra società.

Tutto è stato studiato nei dettagli ed il risultato è stato a dir poco esilarante. L’ironia: battute taglienti e siparietti comici che ci hanno fatto ridere e pensare. La provocazione: lo spettacolo non ha avuto paura di affrontare temi delicati come il potere, la corruzione e i pregiudizi di genere. La musica: canzoni originali e reinterpretazioni di classici del cabaret che ci hanno fatto ballare. I costumi: gli abiti stravaganti e le parrucche colorate hanno creato un’atmosfera unica e indimenticabile.

Il titolo Cabarecht è un omaggio a Bertolt Brecht e Kurt Weill, maestri del cabaret politico. Come loro, anche le Drag Queen di Ondadurto Teatro hanno utilizzato il teatro come strumento di denuncia sociale, ma con un linguaggio più attuale e diretto.

Se avete perso lo spettacolo, non disperate! Ecco a voi la nostra photogallery:

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