Il bullismo e il cyberbullismo continuano a rappresentare una piaga sociale in crescita, colpendo in modo particolare le ragazze. Secondo i dati dell’Osservatorio Indifesa 2024, il 44,6% delle vittime è di sesso femminile, mentre il 36,5% sono ragazzi. La scuola si conferma il principale teatro di queste aggressioni, con il 66% degli episodi di bullismo che avviene tra i banchi, mentre il cyberbullismo si manifesta principalmente sul web (39%).
Le conseguenze per le vittime sono spesso devastanti: il 75% perde autostima e fiducia negli altri, quasi la metà sviluppa ansia sociale (47%) e una percentuale simile tende all’isolamento (45%). Se tra i ragazzi il bullismo assume più frequentemente forme fisiche, tra le ragazze il fenomeno si sposta maggiormente sul piano digitale, con attacchi e vessazioni online.
Empatia e Educazione: la Chiave per un Cambiamento Culturale
In occasione della Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, Alessandro Cardente, da sempre impegnato nella sensibilizzazione sociale, sottolinea l’urgenza di un intervento concreto. L’autore, attraverso il suo libro, promuove l’educazione all’empatia e al rispetto, evidenziando il ruolo fondamentale del coinvolgimento maschile nella lotta contro la violenza di genere.

Un modello da seguire è rappresentato dalla Danimarca, dove dal 1993 l’empatia è una materia scolastica, con risultati positivi sul benessere e sul successo degli studenti. Questa esperienza dimostra come la formazione emotiva possa prevenire comportamenti aggressivi, favorendo un clima di rispetto reciproco.
Cambiare la Narrazione della Violenza: Un’Inversione di Prospettiva
Per contrastare in modo efficace il bullismo e il cyberbullismo, Cardente propone una trasformazione culturale profonda: ribaltare la percezione della violenza, affinché non venga più vista come un segno di forza, ma di debolezza. Oggi, infatti, alcuni comportamenti aggressivi possono apparire attraenti e suscitare emulazione tra i giovani; è necessario invece dare valore alla gentilezza, promuovendo un nuovo modello sociale in cui chi esercita violenza venga percepito come fragile, e non la sua vittima.
La violenza, oltre a essere un reato, deve essere riconosciuta per ciò che è realmente: un atto di volgarità e fallimento. Per questo è indispensabile un linguaggio vicino ai giovani, capace di coinvolgerli attivamente nel processo di sensibilizzazione.
Un Percorso Formativo per la Gentilezza nelle Scuole
Per contrastare il bullismo in modo efficace, scuole e famiglie devono collaborare per creare un ambiente sicuro e inclusivo, favorendo il confronto diretto tra genitori e figli in un’epoca dominata dalla comunicazione digitale. A questo proposito, Alessandro Cardente propone l’introduzione di un percorso formativo dedicato all’educazione all’empatia e alla gentilezza all’interno delle scuole, con un messaggio chiaro e incisivo: “Mai violento, la gentilezza va di moda!”
Un’iniziativa che punta a costruire una società più rispettosa, in cui la violenza venga finalmente riconosciuta come un segno di debolezza, e non di forza.