Ieri sera il Monk ha ospitato una delle band più promettenti della scena post-punk britannica: gli Egyptian Blue. Con il loro sound grezzo e potente, il quartetto ha infiammato il pubblico, regalando un’esperienza live indimenticabile.
Già conosciuti per i loro EP acclamati dalla critica, gli Egyptian Blue hanno dimostrato sul palco tutto il loro potenziale. La loro musica è un vortice di chitarre distorte, ritmiche serrate e una voce graffiante che trasmette un’energia contagiosa. Brani come “Collateral” e “Nylon Wire“, già apprezzati da importanti radio come BBC 6Music, hanno scatenato il pubblico, creando un’atmosfera elettrica e coinvolgente.
Ma gli Egyptian Blue non sono solo un muro di suono. Dietro la loro musica si nasconde una storia affascinante, fatta di amicizia, passione e un’etica del lavoro che li ha portati fino a qui. Formatisi a Colchester, i quattro ragazzi hanno iniziato a suonare sopra una gioielleria, trovando ispirazione nella frenesia della città. Le loro jam session, spesso lunghe e intense, hanno forgiato il loro sound unico e inconfondibile.
Il loro album di debutto, “A living commodity“, uscito nel 2023, è una raccolta di canzoni potenti e introspettive, che spaziano dal post-punk più puro a sonorità più sperimentali. E sul palco, questi brani prendono vita con una forza ancora maggiore, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza catartica.
La scaletta del live:
Belgrade Shade
Salt
Skin
Who’s Pulling the Strings?
Pop Bar
Adderall
Geisha
Four is the Last Four
Matador
To Be Felt
Collateral
Nylon Wire