Deeper

Deeper, sonorità post punk da Chicago a Roma

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Roma ad agosto riserva sempre delle sorprese e il concerto dei Deeper ieri sera al Monk è da catalogare come una di queste.

La band proveniente da Chicago la ascolta chi è lontano dai canali oramai stra-ascoltati e anche oramai annoianti; pur con le dovute cautele, sentire tra le righe musica tendente al periodo berlinese di Bowie o ancora ad alcuni lavori di Robert Smith dei Cure si può assolutamente incasellare con accanto la parola “finalmente”.

Naturalmente non voglio dire che siamo di fronte ad una band che otterrà sicuri successi, ma almeno, considerando la storia del gruppo, si può rimanere piacevolmente impressionati da come vicende anche tragiche (il suicidio di uno dei membri principali del gruppo neanche troppo tempo dopo la loro nascita) e il covid di mezzo si possano superare restituendo armonie e suoni nuovi a canzoni non recentissime e molte delle volte con temi incentrati sulle problematiche mentali.

E alla fine non sarà stato un concerto pienissimo di persone ma vedere stranieri (americani che sicuramente li conoscevano più di noi) socializzare con italiani al ritmo di un post punk neanche troppo nascosto ha reso la serata davvero interessante.

Oltretutto non è stata l’unica data italiana, erano gà stai sul palco dell’ Hana-Bi di Ravenna pochi giorni fa ma qualcuno ieri lo ricordava lo scorso anno aprirono ben due date del tour dei Depeche Mode lo scorso anno.

 

 

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