Tele rosse, glebe nere di Francesco Campennì

L’opera narra la rivolta popolare e contadina nel mezzogiorno dal XVII al XIX secolo, seguendo la scia della storia culturale, della lunga durata e della storia comparata.

 Gruppi sociali in rivolta nutrono le testimonianze letterarie, gli sguardi su un sud che sta insorgendo nei confronti di una storia fattuale dove le cause politiche e sociali sono state presentate come istanza storiografica alternativa. Il rosso in questa storia è associato al mestiere del mare, alla simbologia del sangue, mentre il nero alla miseria e alla male vite, infine il carnevalesco simboleggia il tempo rituale di rovesciamento e ritorno a un’economia morale.

 In questa rivolta turbolenta, alquanto contraddittoria, segnata da rapporti tra le varie classi, con varie contaminazioni culturali, connivenze e fratture interpretate in base a un sistema culturale attorno al quale motivi simbolici, sociali e politici vengono a coesistere.

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