Oligo editore pubblica il nuovo libro dello scrittore cubano, vincitore del premio Casa de las Américas. È arrivato in libreria La lunga notte di Emerio Medina, uno dei più originali autori della narrativa cubana contemporanea, edito da Oligo. Il volume raccoglie due racconti – La lunga notte e La partenza – che ci trascinano in una Cuba senza nome e senza tempo, sospesa tra distopia e allegoria, in cui la notte e la natura diventano metafore di una condizione esistenziale e collettiva.
Nel primo racconto, una città sprofonda improvvisamente in un buio assoluto, che diventa simbolo di una paralisi sociale e spirituale. Non c’è elettricità, non c’è più giorno, e le vite si aggrovigliano in una lunga notte che non conosce fine. Nel secondo, una boscaglia misteriosa diventa ultimo confine tra oppressione e libertà, da attraversare sotto la guida enigmatica di un uomo dagli occhi di cervo. Due viaggi – interiori e reali – che conducono non verso una salvezza, ma verso un “nulla” carico di significato.
Con una scrittura asciutta, tesa e visionaria, Medina costruisce un universo perturbante dove la sopravvivenza dell’essere umano si misura con la perdita di riferimenti, il crollo delle certezze e l’inesorabile necessità di adattarsi. La tenebra, in queste storie, non è solo ambientale, ma morale, sociale, politica. E tuttavia, anche nel buio più fitto, si intravede un movimento, un impulso vitale.
Nato a Mayarí, Cuba, nel 1966, e con una formazione in ingegneria meccanica nell’ex URSS, Emerio Medina ha iniziato a scrivere tardi, ma si è presto affermato tra le voci più premiate del panorama cubano, vincendo nel 2011 il prestigioso Premio Casa de las Américas. Tra i suoi titoli più noti: La bota sobre el toro muerto, Los fantasmas de hierro e il recente Los habaneros nunca invitan a comer (2024).
Con La lunga notte, Medina conferma la sua capacità di raccontare l’inquietudine contemporanea attraverso parabole potenti e immaginifiche. Un libro breve ma denso, che lascia il lettore sospeso tra realtà e incubo, e ci interroga, con inquietante lucidità, sul nostro futuro umano.