Da Roma a Londra il viaggio culturale di M come Moda e F for Fashion

La moda come linguaggio, codice, universo simbolico: è questa la chiave originale con cui Giulia Rossi, giornalista e semiologa, ha concepito M come Moda – e la sua versione inglese F for Fashion – un dizionario semiotico che ha saputo conquistare lettori, studenti e studiosi in Italia e all’estero. A due anni dalla prima pubblicazione italiana con la casa editrice Pendragon (2023), e a un anno dalla sua traduzione, il libro si prepara a vivere una nuova stagione di eventi e incontri tra Roma e Londra, che ne celebrano il successo e la capacità di ispirare riflessione e creatività.

Il primo appuntamento è oggi alle ore 18 presso il concept store URBS, nel cuore del quartiere Testaccio di Roma: un dialogo a più voci su moda, architettura e design con l’architetto Andrea d’Antrassi e la giornalista Giulia Del Re, che accompagneranno il pubblico dentro le trame intrecciate di linguaggi visivi e materiali.

Il 31 marzo, invece, sarà Londra ad accogliere Giulia Rossi, ospite del corso di Fashion Marketing della professoressa Nastaran N Richards-Carpenter presso la sede AIFS. La guest lecture sarà dedicata alle voci che hanno reso uniche la moda italiana e quella inglese, creando un ponte culturale e linguistico tra due tradizioni stilistiche tra le più influenti al mondo.

Ma non finisce qui. Il 9 aprile, alle ore 20, il Teatro dei Barnabiti di Roma sarà il palcoscenico di un’inedita trasposizione teatrale del dizionario, curata dal regista Bruno Montefusco, figura storica del teatro italiano e docente di Contemporary Italian Fashion alla American University of Rome. Lo spettacolo si inserisce nella settimana della moda dell’università, dimostrando quanto l’opera di Rossi sia fertile terreno per contaminazioni artistiche e narrative.

Ma cosa rende questo “dizionario semiotico” così particolare? Seguendo la lezione di Umberto Eco e ispirandosi al concetto di “opera aperta”, M come Moda propone 132 lemmi – tra oggetti, stili, concetti – ciascuno arricchito da riferimenti a cinema, musica, arte e letteratura. Le parole della moda diventano così ponti verso altri mondi: un trench che richiama le atmosfere di Casablanca, un paio di scarpe che riecheggia Sex and the City, un colore che evoca una copertina d’album o un verso poetico.

Rossi svela come dietro ogni capo si nasconda una storia, una rete di significati spesso invisibile ma potentissima. La moda, nel suo sguardo, non è mai solo estetica: è linguaggio, narrazione, pensiero. E in un mondo che comunica sempre più per immagini, il suo dizionario semiotico è una bussola per orientarsi tra stile e significato, superficie e profondità.

In definitiva, M come Moda e F for Fashion non sono solo libri da leggere, ma esperienze da attraversare – tra incontri, lezioni e spettacoli – per riscoprire la moda come forma di intelligenza, creatività e connessione culturale.

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