“La guardiana della notte” di Diamela Eltit: il realismo magico contro la gentrificazione

L’ultimo romanzo di Diamela Eltit, La guardiana della notte, si addentra nelle trasformazioni di un quartiere popolare minacciato dalla gentrificazione, affrontando un tema di drammatica attualità. Con il suo stile denso e visionario, l’autrice cilena utilizza il realismo magico come lente attraverso cui esplorare le tensioni sociali e le disuguaglianze che caratterizzano il mondo contemporaneo.

La storia si sviluppa in un contesto urbano dove le dinamiche economiche e politiche costringono gli abitanti a lasciare le proprie case, sostituiti da nuovi inquilini più abbienti o da attività turistiche incontrollate. Un fenomeno che, come dimostrano le recenti proteste giovanili contro gli affitti brevi e il turismo di massa, non riguarda solo il Sud America, ma molte città del mondo.

Diamela Eltit, nata nel 1949, è una delle voci più importanti della letteratura latinoamericana. Attivista contro il regime di Pinochet, ha sempre intrecciato nei suoi scritti impegno politico e sperimentazione narrativa. Premiata e tradotta a livello internazionale, la sua opera continua a offrire strumenti per comprendere le ingiustizie del presente attraverso la potenza evocativa della letteratura.

Con La guardiana della notte, Eltit conferma la sua capacità di raccontare il conflitto tra memoria e progresso, tra identità collettiva e forze economiche globali. Un romanzo che, oltre a essere un’affascinante esplorazione stilistica, si impone come un grido di resistenza contro lo sradicamento sociale.

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