Trieste, crocevia di popoli e tensioni, fa da sfondo a È notte sul confine, il nuovo romanzo di Pietro Spirito, edito da Guanda. Un thriller storico che mescola spionaggio, giornalismo e introspezione, portando il lettore in un’Italia sospesa tra passato e futuro, all’ombra della Guerra Fredda.
Un giornalista tra due mondi
Protagonista della vicenda è Ettore Salassi, reporter scanzonato e disordinato, ma con un talento innato per cacciarsi nei guai. Accetta di collaborare con il SID, il Servizio Informazioni Difesa, e si ritrova a raccogliere informazioni su movimenti estremisti di ogni colore politico. Ma Salassi non è un eroe senza macchia: il suo passato è costellato di ombre, segreti e un’insolita inclinazione per il furto di libri. Al suo fianco c’è l’amico e collega Max Pastini, altrettanto incline alle debolezze.
Un caso scomodo e il golpe Borghese

L’intrigo prende corpo nel dicembre 1970, in un’Italia scossa dal tentato golpe Borghese. Proprio in quei giorni convulsi, un giovane militare viene trovato morto in una caserma sul Carso. Salassi si ritrova invischiato in un’indagine che lo costringerà a guardare negli occhi i suoi demoni. E a complicare ulteriormente la situazione c’è l’amore per una donna slovena dal passato enigmatico, che lo trascina in un pericoloso gioco di specchi tra spie, politica e verità nascoste.
Trieste, città di confine e di segreti
Con una scrittura evocativa e una ricostruzione storica meticolosa, Pietro Spirito ci restituisce un’epoca di tensioni sottili e pericoli invisibili. Trieste, con il suo confine labile tra Occidente e Oriente, diventa il simbolo di un’epoca di incertezze e doppiezze, un teatro perfetto per un romanzo che intreccia fiction e realtà.
È notte sul confine non è solo un thriller di spionaggio: è anche il ritratto di un uomo costretto a confrontarsi con sé stesso, in un mondo dove nulla è davvero come appare. Un romanzo che tiene alta la tensione e che, attraverso il passato, ci parla ancora del nostro presente.