Pieralvise Zorzi riporta alla luce la figura affascinante e controversa di Alvise Gritti, un uomo che incarnò le ambizioni, le contraddizioni e gli intrighi del Rinascimento. Il serenissimo bastardo, in libreria per Neri Pozza, è un avvincente romanzo storico che mescola ricostruzione accurata e narrazione appassionante, immergendo il lettore nei giochi di potere che animarono il XVI secolo.
Un protagonista degno di Machiavelli
Alvise Gritti, figlio naturale del doge Andrea Gritti, non è certo un personaggio ordinario. Ricchissimo, spregiudicato e ambizioso, gioca una partita pericolosa su più tavoli: dalla Serenissima al cuore dell’Impero Ottomano, fino ai delicati rapporti con l’Impero Asburgico. La sua scalata lo porta a conquistare la fiducia del Gran Visir e del Sultano Solimano il Magnifico, fino a diventare una figura chiave alla corte di Costantinopoli, il “numero tre” nella gerarchia ottomana. Non contento, si spinge a sognare il trono d’Ungheria, ma la sua audacia gli costerà caro: tradimenti e intrighi culminano nella sua tragica morte, barbaramente trucidato.
Gli splendori e le miserie del Rinascimento
Zorzi, discendente di una delle famiglie patrizie che hanno fatto la storia di Venezia, dimostra grande maestria nel restituire il fascino di un’epoca di straordinaria ricchezza culturale e di intrighi politici senza fine. Il serenissimo bastardo è un affresco vivido delle corti rinascimentali, dove l’ambizione individuale si intreccia con le manovre delle grandi potenze. Venezia, l’Impero Ottomano e quello Asburgico sono il palcoscenico di alleanze segrete, tradimenti e complotti. Alvise Gritti emerge come simbolo di questa complessità: un uomo temuto da molti, odiato da alcuni e quasi dimenticato dalla storia, ma che Zorzi riesce a rendere memorabile con una narrazione che unisce precisione storica ed empatia narrativa.
Una narrazione avvincente e accurata
Il romanzo non si limita a raccontare la vita di Alvise Gritti, ma dipinge un ritratto vivido e multisfaccettato del Rinascimento. Le descrizioni delle corti di Costantinopoli, degli intrighi veneziani e delle tensioni tra le grandi potenze europee sono rese con una scrittura avvolgente, frutto di una profonda ricerca storica. La figura di Gritti, con la sua ambizione sfrenata e i suoi compromessi morali, sembra uscire direttamente dalle pagine del Principe di Machiavelli, come sottolinea lo stesso Zorzi.
Pieralvise Zorzi: l’erede della memoria veneziana
Discendente di una delle famiglie che hanno plasmato Venezia, Pieralvise Zorzi continua la tradizione di raccontare la grandezza della Serenissima attraverso i suoi protagonisti. Con alle spalle un solido background come esperto di comunicazione e una serie di opere dedicate alla storia veneziana, Zorzi si conferma un narratore capace di rendere attuali i grandi temi del passato. Dopo il successo di opere come Storia spregiudicata di Venezia e A Venezia lucean le stelle, con Il serenissimo bastardo ci guida alla scoperta di un personaggio che rappresenta tanto le luci quanto le ombre di un’epoca straordinaria.
Con Il serenissimo bastardo, Pieralvise Zorzi firma un romanzo storico che incanta e fa riflettere, restituendo dignità e attenzione a un personaggio quasi dimenticato. Alvise Gritti, con il suo genio politico e i suoi errori fatali, diventa simbolo di un Rinascimento spietato, ma anche incredibilmente affascinante. Un libro imperdibile per chi ama le storie di potere, intrighi e grandezza, raccontate con la passione e la competenza di un autore profondamente legato al patrimonio culturale veneziano.