Tullio Avoledo torna in libreria con Come si uccide un gentiluomo, un romanzo che unisce i tratti del noir classico alla riflessione sulla contemporaneità. Ambientato tra Milano e le montagne del Friuli, l’opera racconta una storia ricca di colpi di scena, dove si intrecciano temi come il riscatto personale, le relazioni umane e la lotta contro un sistema spesso crudele e spietato.
L’antieroe dai modi d’altri tempi
Protagonista del romanzo è Vittorio Contrada, un avvocato che ha deciso di lasciarsi alle spalle una carriera costruita sugli affari facili e sui compromessi morali. Dopo anni passati a inseguire il successo come il padre, Vittorio sceglie una strada diversa: lavora in un piccolo studio di Milano, seguendo solo cause gratuite, spesso legate all’ambiente e alle battaglie sociali. Tuttavia, il passato sembra non voler mollare la presa, e una sera un misterioso cliente lascia a Contrada una valigetta per poi morire in circostanze sospette. Da quel momento, la vita del protagonista si complica ulteriormente: il suo studio viene messo a soqquadro e lui, insieme alla collega Gloria, si ritrova immerso in un’indagine che lo porterà lontano dalla città, fino a una comunità montana in Friuli, dove interessi industriali minacciano di distruggere un intero territorio.
Un viaggio tra noir e critica sociale
Con il suo stile inconfondibile, Avoledo dipinge un ritratto di un’Italia in bilico tra progresso e devastazione, dove l’avidità delle grandi potenze economiche si scontra con i valori della comunità e della natura. Il romanzo non è solo un’indagine su un mistero apparentemente semplice, ma anche un’esplorazione delle contraddizioni del presente: un mondo “sempre più di corsa”, dove il denaro e il potere sembrano dominare su tutto.
Personaggi e atmosfere: il cuore del romanzo
Ciò che rende il libro particolarmente interessante è la capacità dell’autore di dare vita a personaggi sfaccettati e realistici. Vittorio Contrada, con il suo passato tormentato e i suoi modi “vintage”, è un antieroe in cerca di redenzione, mentre Gloria, la sua socia dal carattere forte e dalla lingua tagliente, rappresenta il perfetto contraltare. Intorno a loro, Avoledo costruisce un mondo popolato da figure che oscillano tra il grigio e il nero, immerse in un’atmosfera a tratti malinconica, a tratti adrenalinica.
Una penna che sa guardare al futuro
Come osserva Sergio Pent di Tuttolibri, Tullio Avoledo è uno degli autori più enigmatici e affascinanti del panorama italiano. Con la sua scrittura, riesce a proiettare il lettore in una realtà che sembra contemporanea eppure già distopica, come se stessimo vivendo in un futuro parallelo. La sua capacità di intrecciare tensione narrativa, critica sociale e profondità psicologica è il marchio di fabbrica che rende i suoi libri un’esperienza unica.

Come si uccide un gentiluomo non è solo un romanzo noir, ma anche un viaggio nelle contraddizioni della nostra società. Tra avventura, introspezione e impegno civile, Tullio Avoledo invita i lettori a riflettere sui cambiamenti del mondo contemporaneo e sulla necessità di non arrendersi di fronte alle ingiustizie. Un libro da leggere tutto d’un fiato, che conferma ancora una volta il talento e l’originalità di uno degli autori più interessanti della narrativa italiana contemporanea.