Il festival letterario “Fino a Leggermi Matto” è pronto a tornare a Sassari con un programma ricco di eventi che uniscono libri e musica. Dal 3 al 6 ottobre, l’Ex-Ma.Ter, l’edificio storico del vecchio Mattatoio in via Zanfarino, sarà il cuore pulsante del festival, recentemente ristrutturato per accogliere scrittori, musicisti, giornalisti, filosofi, insegnanti e appassionati.
Organizzato dalle Ragazze Terribili, con il sostegno della Regione Sardegna e altre istituzioni locali, il festival vedrà la partecipazione di ospiti illustri come Carlo Massarini, Cristiano Godano dei Marlene Kuntz, Lavinia Mancusi, Trifone Gargano, Tiberio Snaidero e Fernando Rennis. Le giornate saranno animate da discussioni su figure iconiche come Tom Waits, Kurt Cobain, John Lennon e gli Smiths, e temi contemporanei come i social network, il metaverso e gli algoritmi.
Il festival non si limiterà all’Ex-Ma.Ter, ma coinvolgerà anche altri luoghi della città come il Quod Design e l’Abetone music bar. Ogni serata inizierà con il Juke-box letterario, un omaggio a Gabriella Ferri e Giuni Russo a vent’anni dalla loro scomparsa, e proseguirà con performance musicali e letterarie. Tra gli artisti che si esibiranno ci saranno The Niro, Filippo Lacana, Claudia Crabuzza, Bandito, Mad Dog e Luigi Frassetto.
L’apertura del festival, giovedì 3 ottobre alle 19.30, vedrà Vanni Lai con “La Cantadora”, accompagnato dal canto a chitarra di Milena e Costantino Doppiu. Seguiranno Massimiliano Raffa con “Poptimism” e Lavinia Mancusi con “Revolucionaria!”, un tributo a Violeta Parra, Mercedes Sosa e Chavela Vargas, accompagnata dalla voce di Claudia Crabuzza. La serata si concluderà con “Il suono della rabbia” di Cristiano Godano, un’esplorazione dei pensieri sulla musica e il mondo. “Fino a Leggermi Matto” promette di essere un evento imperdibile per gli amanti della letteratura e della musica, un’occasione per immergersi in storie e melodie che hanno segnato il passato e il presente.
Ne parliamo nella nostra intervista con Barbara Vargiu direttrice artistica di Le Ragazze Terribili.
Qual è stata l’ispirazione dietro la creazione del festival “Fino a Leggermi Matto”?
La nostra cooperativa lavora da 35 anni nell’organizzazione di eventi musicali e questo perché la musica è sempre stata la nostra più grande passione. Siamo tutte ascoltatrici e spettatrici “seriali“. I nostri viaggi in giro per l’Italia prima e per l’Europa e il mondo poi, li abbiamo fatti sempre insieme e sempre per assistere a concerti “dal vivo” dei nostri idoli musicali. La musica ci ha spinto a creare la nostra organizzazione e la musica ci spinge ogni giorno a valorizzare il nostro territorio e ciò che di meraviglioso offre, con i suoi limiti dovuti all’insularità. Dietro la musica ci sono tantissime persone, professionisti impegnati ogni giorno nella produzione, e il nostro lavoro ci ha portato a incontrarne davvero tanti. Della musica ci hanno fatto conoscere gli aspetti più autentici: i viaggi, le amicizie, i luoghi, gli amori, le sofferenze. Non è raro che chi scrive canzoni, scriva anche storie, racconti e in molti casi libri. È così abbiamo iniziato a pensare che sarebbe stato bello condividere con il pubblico altri aspetti della musica, e farla raccontare da chi la vive, da chi ci vive e da chi come noi della sua passione ha fatto una professione. Ci sembra importante raccontare il legame che da sempre unisce la musica e le parole, non solo sul palcoscenico, promuovendo il settore dell’editoria dedicata alla letteratura “musicale” e per farlo ci siamo fatte ispirare dalle parole di un grande cantautore e nella citazione della sua “Un Matto” – che da il titolo al festival – vediamo chiaro questo legame tra parole e musica e quella sensazione di “follia” che ci attraversa o che gli altri leggono nel nostro lavoro.
Come è stato scelto il tema di quest’anno e quali sono gli obiettivi principali del festival?
Non individuiamo un vero e proprio tema, ma cerchiamo di strutturare un programma che racconta la musica da diverse angolazioni, la attraversa, ne immagina scenari e sviluppi, regalando al pubblico che segue il festival una esperienza inedita di ascolto, anche per i più piccoli. Ricorrenze e anniversari sono importanti e offrono preziose occasioni per celebrare e ricordare l’opera di chi ha segnato la storia della musica nazionale e non. Siamo anche fortemente interessate alla produzione contemporanea e a tutti gli aspetti legati alla musica: discografico, giornalistico, musicologico, storico, pedagogico e anche all’innovazione tecnologica in campo musicale. La promozione della lettura e della scrittura come elementi imprescindibili per la crescita culturale e civile dell’individuo e della collettività è sicuramente uno dei principali obiettivi di Fino a Leggermi Matto, ma anche la realizzazione di una manifestazione culturale capace di promuovere il benessere, con una particolare attenzione ai giovani, contribuendo alla diminuzione di disagio sociale, culturale e psichico, alla diminuzione della dispersione scolastica e allo sviluppo di una inedita offerta culturale. I luoghi anche sono centrali nel programma del festival e ne promuoviamo lo sviluppo economico e sociale con particolare attenzione alla rigenerazione e alla valorizzazione di spazi della città. Lo scorso anno siamo state ospiti del Padiglione Tavolara, quest’anno siamo ospiti dell’ Ex Ma.Ter, un edificio storico un tempo sede del mattatoio e ora, dopo un accurato restauro è tornato alla fruibilità collettiva sotto la gestione dall’Accademia Belle Arti di Sassari.
Può raccontarci qualcosa di più sugli ospiti di quest’anno e su come sono stati selezionati?
I libri vengono selezionati in base alla data di pubblicazione e ai temi trattati. Il programma si articola intorno alle novità editoriali e a ospiti che con quell’autore/autrice possono instaurare un confronto e offrire spunti di approfondimento. Molti gli autori e le autrici protagonistə di questa edizione, con alcuni tra le pubblicazioni più interessanti dell’ultimo anno: Lavinia Mancusi, Massimiliano Raffa, Valeria Sgarella, Azzurra d’Agostino, Guia Cortassa, Hamilton Santià, Vanni Lai, Fabrizio Falconi, Tiberio Snaidero e della francese Ariane Hugues. Carlo Massarini (Mr Fantasy), Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Enrico De Angelis (Club Tenco) ospiti particolarmente attesi. Protagonisti dei libri e delle presentazioni saranno artisti della scena musicale nazionale e internazionale: Kurt Cobain e i Nirvana, Smiths, Soundgarden, Beatles, Tom Waits, Rolling Stones, CSI, Luigi Tenco. Diversi gli omaggi musicali che arricchiranno gli incontri con autori e autrici dedicati a grandi donne e uomini della musica. Musica e parole dal vivo anche al Quod Design, all’Abetone e nel foyer del Teatro Verdi per attraversare Sassari seguendo il richiamo delle note e delle canzoni. Un viaggio iniziato il 12 settembre che termina il 26 novembre con Alessandro Baricco e il suo spettacolo letterario Abel Concerto. Non mancherà uno spazio KIDS in collaborazione con il Colombre e il festival Bardunfula Fe’. Nel 2024 il festival rende omaggio con “parole in musica” a Gabriella Ferri e a Giuni Russo a vent’anni dalla loro morte e proporrà l’originale format “Juke-box letterario”.
Quali sono le sfide principali nell’organizzare un evento che unisce letteratura e musica?
Crediamo che le sfide siano la linfa vitale del mestiere dell’organizzatore. Trovare una coerenza tra la proposta e il territorio, intercettare il pubblico, individuarne i bisogni, alimentarne i gusti e facendone emergere di nuovi è sicuramente il motore del nostro lavoro. Restare creativi e imparare a gestire gli imprevisti, trasformando difficoltà in opportunità, sono pratiche che noi alimentiamo, grazie anche ai tanti professionisti che collaborano al festival. Per noi la musica è centrale, ma siamo convinte che la progettazione debba favorire la transdisciplinarietà. Questa forse è la sfida più grande. E poi ci sono sfide più pratiche, costanti possiamo dire, legate all’organizzazione di eventi culturali in Sardegna e al superamento dei limiti geografici. La mobilità condiziona molto la programmazione e non è raro dover rinunciare ad un/una ospite per difficoltà legate all’assenza di collegamenti. Ma questo lo riscontriamo anche in altri periodi, ma d’estate la difficoltà è legata alla frequenza, che resta limitata.