“Navi Mute”, un libro in ricordo del Comandante Natale De Grazia,

Morto in circostanze poco chiare nel 1995,  il  Comandante Natale De Grazia indagava sulle “navi a perdere” e sul sospetto smaltimento dei rifiuti radioattivi in mare. <<Natale De Grazia non era un eroe, non si sentiva un eroe, non voleva fare l’eroe. Amava il suo lavoro e lo faceva con passione: difendeva la legge e l’ambiente, incarnava perfettamente lo spirito delle donne e degli uomini della Capitaneria di porto>>. (Filippo Gaudenzi, vicedirettore TG1)

Eppure eroica è stata l’impresa di voler raccontare la storia di un uomo che ha dato la vita per combattere una battaglia in cui credeva. Su iniziativa degli autori del libro “Navi Mute”, Giampiero Cazzato e Marco Di Millia, a venticinque anni dalla sua scoparsa, nasce un’iniziativa editoriale che ripercorre la vita e la carriera professionale di De Grazia  partendo dal prezioso lavoro della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti radioattivi, con la collaborazione della moglie Anna Vespia, e con l’introduzione di Sergio Costa,  Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.

“Navi mute” è la prima pubblicazione all’interno di una collana intitolata “Storie di mare”, curata dal Comando Generale della Guardia costiera in collaborazione con le Edizioni All Around e rivolta a sostenere l’impegno di istituzioni e cittadini in difesa del mare e dell’ambiente, patrimonio comune da preservare per le generazioni future.

Natale De Grazia era un uomo con un alto senso del dovere, l’unico in grado di saper leggere le carte navali e le carte dei Lloyd di Londra, nonchè il solo a riuscire ad attenzionare in maniera meticolosa i traffici delle cosiddette “navi a perdere” sul Mediterraneo. Non a caso,  al momento della sua morte faceva parte del pool investigativo coordinato dal sostituto procuratore Francesco Neri, costituito per effettuare le indagini riguardanti tale fenomeno.

Le circostanze concernenti la morte del capitano, risultano ancora oscure: i parenti del defunto hanno dovuto attendere ben dieci anni prima di scoprire che la causa della scomparsa scoparsa dapprima liquidata come un improvviso arresto cardio – circolatorio, era attribuibile a fattori di carattere tossico i quali non avevano nulla a che vedere con la fatalità del caso.

Da qui la voglia di ripercorrere i passi di De Grazia e l’ansia di scoprire la verità: il libro non comprende solo le testimonianze di chi era vicino alla vittima, ma si rivela essere una raccolta dettagliata dei documenti che ripercorrono l’iter delle indagini, le intuizioni, le scoperte di Natale De Grazia, e il quadro complessivo che ne emerge appare inquietante in quanto il comandante sembra essere stato tradito addirittura da chi lavorava al suo fianco.

 

Un libro scritto come un giallo, perchè un giallo è tutta la vicenda: dalla lotta alle ecomafie, un mondo non ancora compreso del tutto, fino alla morte di chi, in prima linea, rappresentava la lotta contro questo fenomeno. 

Natale si erge a modello da seguire, a stella polare, a punto fermo di chi, ancora oggi, porta avanti le ricerche e le investigazioni intraprese da lui: tra la lotta alla criminalità organizzata sui mari e le operazioni di tutela e salvaguardia dell’ambiente, la Guardia Costiera continua a lavorare con la stessa passione di sempre per tutelare il pianeta Terra, per la giustizia, per lo Stato, per i cittadini e per Natale, la cui memoria albergherà per sempre nello spirito del loro lavoro e delle battaglie affrontate ogni giorno.

Di Ginevra Lupo

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