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Peregrinatio Livatino: Il Prof. Armao ricorda i tratti fondamentali della formazione giuridica del giudice siciliano trucidato dalla mafia

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Intervenendo all’incontro di presentazione alla stampa della Peregrinatio della Reliquia del Beato Rosario Livatino, tenutasi a Roma nella sala conferenze di S. Salvatore in Lauro, il Prof. Gaetano Armao, del Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali presso l’Università di Palermo, ha ricordato i tratti fondamentali ed unici della formazione giuridica del beato Rosario Livatino.

“Il beato Livatino appartiene alla schiera dei 10 laureati in giurisprudenza dell’Ateneo palermitano caduti nella difesa delle istituzioni repubblicane contro le criminalità mafiosa, martiri della giustizia; donne e uomini di diritto, magistrati e componenti delle forze dell’ordine, uccisi per la caparbietà delle loro indagini e la solare incorruttibilità.
Segni di contraddizione di una terra a lungo sotto scacco dei poteri criminali e che ha potuto rialzarsi grazie al loro impegno estremo, alla testimonianza di fedeltà alla Repubblica ed ai valori della libertà e dello Stato di diritto, ma anche di istituzioni che per troppo tempo erano, e per alcuni versi sono restate, permeabili ai loschi interessi del potere mafioso.
Permettetemi di ricordarli: Pietro Scaglione (1906-1971), Gaetano Costa (1916-1980), Antonino Saetta (1922-1988), Rocco Chinnici (1925-1983), Giovanni Falcone (1939-1992), Paolo Borsellino (1940-1992), Francesca Morvillo (1945-1992), Giuseppe Montana (1951-1985), Antonino Cassarà (1947-1985) e Rosario Livatino (1952-1990).

Livatino visse con dedizione ed impegno il periodo della formazione universitaria, dimostrando, già in fase precoce, la passione per lo studio del diritto e la convinzione che il cattolico deve offrire il massimo di sè nelle cose che fa. In pochi anni conseguì la laurea in giurisprudenza, con ottimi voti e con il risultato finale di 110 e la lode discutendo una tesi in diritto penale dal titolo “L’autore mediato”, relatore il prof. Antonio Pagliaro, nell’anno accademico 1974-75.

Subito dopo si iscrive al corso di laurea in Scienze Politiche (allora ancora interna alla facoltà di Giurisprudenza) conseguendo il diploma plausibilmente uno/due anni dopo2 insieme a quello di perfezionamento in diritto regionale. Ancora non abbiamo rinvenuto la dissertazione finale per la quale sono in corso le ricerche presso l’Archivio Storico dell’Ateneo e che renderemo pubblica con il Rettore ed il Direttore del Dipartimento di scienze politiche a breve.

Come emerge dalle notizie biografiche il dott. Livatino prese servizio presso l’Ufficio del Registro di Agrigento dal 1 dicembre 1977, dopo aver vinto il concorso nell’Amministrazione finanziaria, per poi passare, daI 18 luglio 1978, quando presta giuramento presso il Tribunale di Caltanissetta dove svolge il periodo di uditorato prima in Tribunale, poi in Procura ed infine presso la Pretura, ed alla carriera di magistrato sino alla nomina di magistrato di Tribunale ad Agrigento. Proprio per la sua attività, inquirente prima e giudicante dopo, è ucciso senza pietà, colpito alle spalle, dai sicari delle famiglie mafiose di Palma di Montechiaro, il 21 settembre 1990 sulla strada per Agrigento.

Vorrei richiamare alcuni dei pensieri che si rinvengono in conclusione alla tesi di laurea, proprio per la valenza emblematica nella concezione del diritto di questo giovane giurista siciliano, che ha ispirato la propria azione ai valori della dottrina sociale.
Fra questi ve n’è uno che sintetizza la concezione del diritto che costituirà il pilastro della sua vita professionale: “Ciò che bisogna tenere sempre vivo nella mente di chi opera nel mondo del diritto è che esso è costruito per l’uomo, a misura d’uomo a salvaguardia della sua dignità naturale e sociale. Mal ne incoglierebbe a tal dignità se si volesse r[a]ccostare a tale termine ‘uomo’ quello di mero ‘strumento’. E non è, codesta, affermazione di poco momento, né tanto meno generica affermazione di scontati postulati o mero e retorico riempitivo. Essa è condizione imprescindibile e ineliminabile, vieppiù che mai nella materia penale: in essa molto più arduo è trovare la giustificazione dell’ergersi di un soggetto a giudice di un altro per pronunciare nei suoi confronti volontà di restrizione del più connaturale dei diritti umani: quello alla libertà”.

Emerge già nel giovane laureando la precoce ma matura visione del diritto inteso strumento per garantire la giustizia al caso concreto, che trova nella persona e nella sua dignità l’ineludibile parametro di riferimento dell’ordinamento e non come arida tecnica applicativa di regole e precedenti, magari volta a consolidare posizione di potere e dominio dell’uomo sull’uomo. Per una società nella quale il diritto non viene considerato come riconosciuto, concesso, dato, conferito dal diritto oggettivo, ma considerato come preesistente ad esso ed inerente alla struttura ontologica della persona e dei valori e dei principi fondamentali e non negoziabili.

Questa la passione e la forza morale del giovane Livatino che ne farà un giurista motivato, un magistrato integerrimo, un siciliano convinto che il riscatto della propria terra passasse per il lavoro, l’onestà, la correttezza e nulla potesse concedere al prepotere mafioso ed alla sua brama incessante di potere e soldi, che ne fa un esempio per tutti, del quale rinnovare la memoria per le nuove generazioni di giuristi e di cittadini.

Conferenza all’Università di Palermo sulle concessioni demaniali marittime turistico-ricreative e portuali

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Il 10 gennaio 2023, ore 9.30 nell’Aula Magna “P. Borsellino”, del Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali dell’Università di Palermo si svolgerà un convegno sul tema le “Concessioni demaniali marittime turistico-ricreative e portuali”.

La complessa tematica delle concessioni demaniali marittime è divenuta di estrema attualità, sia a livello nazionale che regionale siciliano, e ciò per le delicate questioni di diritto europeo insorte, ma anche per la rilevanza economica del settore, significativa sopratutto nell’Isola.

La procedura di infrazione sul regime italiano di assegnazione delle concessioni demaniali marittime turistico-ricreative della Commissione UE risale al 2008. Da lì tentativi di rinvio (da parte dei legislatori statale e regionali) ai quali la l. n. 118 del 2022 ha posto fine, dopo reiterati provvedimenti sollecitatori di giudici amministrativi e penali, prevedendo tempi stretti (2023-24) per gare e scadenza delle concessioni. A fine 2022 l’aumento del 25% dei canoni concessori, mentre si preannuncia un ricorso alle SS.UU. della Cassazione contro le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.

Sulle concessioni portuali il quadro appare invece più chiaro, il 28 dicembre scorso è stato pubblicato il regolamento che reca la disciplina per il rilascio di concessioni di aree e banchine (d.m. n. 202) e che diviene un rilevante riferimento anche per le altre concessioni demaniali marittime.

Al fine di offrire un approfondimento in merito l’Università di Palermo-Dipartimento di Scienze politiche e delle relazioni internazionali ha organizzato il Convegno: “Concessioni demaniali marittime turistico-ricreative e portuali: convergenze e divergenze tra ordinamenti europeo, interno e regionale”, i lavori saranno aperti dal direttore del DEMS prof. C. Visconti alla presenza di Autorità nazionali (è previsto l’intervento del Ministro N. Musumeci), regionali (con l’Assessore E. Pagana) e locali (P. Monti e A. Albanese). Seguiranno all’introduzione del Prof. G. Armao, il cui insegnamento di diritto amministrativo ha promosso il Convegno, le relazioni di colleghi di Università siciliane e di Roma: A. Barone, L. Giani, M. Immordino, N. Romana, F. Tigano (v. allegato programma).

L’obiettivo è quello di esaminare e possibilmente delineare il contesto ordinamentale entro il quale potrà intervenire il legislatore, a partire dalle preannunciate iniziative sul d.l. “Milleproroghe” all’esame delle Camere.

Arciconfraternita di S.M. Odigitria dei Siciliani in Roma: a Gennaio la solenne “Peregrinatio Beati Rosarii Livatino – Fidei et Justitiae Martyris”

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Dal 14 al 21 gennaio si terrà a Roma la prima solenne “Peregrinatio Beati Rosarii Livatino – Fidei et Justitiae Martyris“. Le celebrazioni prevedono l’esposizione della Venerata Reliquia del giudice siciliano, assassinato dalla mafia, nei luoghi più rappresentativi delle istituzioni nazionali. Un evento fortemente voluto e programmato dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria Odigitria dei Siciliani in Roma (www.odigitria.org), organizzato dal Comitato “Peregrinatio Beati Rosarii Livatino presieduto dal Primicerio dell’Arciconfraternita e composto da: Mons. Gianni Fusco, Dott. Carlo A. Adami, Dott. Giulio Adamo, Prof. Avv. Gaetano Armao, Dott. Maurizio Gallo, Dott Diego Marchiori, Avv. Dott. Domenico Menorello, Avv. Dott. Stefano Trubian, Dott.ssa Paola Zuliani.

Questo evento intende rappresentare la determinazione di una comunità secondo giustizia e carità, nonché il contributo spirituale e culturale siciliano alla città di Roma. Un’occasione per valorizzare l’unità nazionale e riscoprire la Pietà Popolare nella tradizione della Chiesa Cattolica e una testimonianza ispiratrice per le giovani generazioni a coniugare ricerca e impegno con la sobrietà.” Così il Primicerio dell’Arciconfraternita.

Il calendario degli eventi dedicati al Beato Livatino prevede diversi momenti salienti, a partire dalla solenne esposizione e venerazione della reliquia nei luoghi delle massime istituzioni del Paese, tra cui la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica, la Suprema Corte di Cassazione, il Consiglio Superiore della Magistratura, il Ministero di Grazia e Giustizia, il Comune di Roma, il Comando Generale della Guardia di Finanza, Università, Licei e parrocchie romane. 

In questa settimana romana dedicata a Rosario Livatino, si terranno due conferenze: la prima a cura del Centro Studi Rosario Livatino dal titolo “L’attualità del Beato Rosario Livatino“, si terrà mercoledì 18 gennaio, alle ore 15.00, presso il Senato della Repubblica – Sala Capitolare di Santa Maria sopra Minerva alla presenza di Sua Eminenza il Cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato della Santa Sede; il secondo importante dibattito rivolto a tutta la società civile dal titolo “Beato Rosario Livatino: l’esempio universale del giusto. Dialoghi tra economia, fede e giustizia“, si terrà giovedì 19 gennaio, dalle 10.15, presso la sede nazionale di Confindustria, in occasione dell’esposizione della reliquia. 

Dal 16 al 23 gennaio, nella Sala Capitolare del convento di Santa Maria sopra Minerva sarà possibile visitare la mostra “Sub Tutela Dei: Il giudice Rosario Livatino“, un’occasione per conoscere la storia dell’uomo Servo di Dio la cui credibilità fu per lui piena e invincibile coerenza tra fede cristiana e vita e per questo la Chiesa lo onora come martire. 

Venerdì 20 gennaio, alle 20.30, si terrà il concerto “Beatus vir – Vespri per un martire“, mentre sabato 21 gennaio sarà celebrata una solenne funzione eucaristica alla presenza di alti rappresentanti delle istituzioni civili, militari ed ecclesiastiche.

Nel corso della settimana si terranno, inoltre, tavole rotonde e simposi dedicati alla vita e alle opere di Rosario Livatino. A rendere omaggio al Beato Livatino, anche le opere del poeta-pittore Tahar Ben Jelloun e dell’artista Pizzi Cannella con quattro grandi tele che saranno esposte nella navata della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri dove si terranno le celebrazioni conclusive.

“La legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi”

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Il 19 agosto alle ore 21:30, ad Ivrea, nel Cortile del Museo Garda lo psicanalista Massimo Recalcati presenta La legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi, il suo nuovo libro edito da Einaudi. Organizzato dalla libreria Mondadori della città, l’incontro si svolgerà in collaborazione con Morenica_net e con il patrocinio di Ivrea Capitale del Libro 2022. Leggi Tutto

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Redazione
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