GEOPOLITICA DEL MONDO MODERNO

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ESTERI - page 28

Ucraina, prorogato per due mesi l’accordo per l’esportazione del grano

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ROMA (ITALPRESS) – L’accordo che ha permesso l’esportazione di grano dai porti ucraini attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero è stato prorogato per altri due mesi. Lo ha riferito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo riporta la tv di Stato turca.
“Confermiamo l’annuncio del Presidente della Turchia di una proroga di due mesi dell’Iniziativa per il Mar Nero. C’è una possibilità, non a parole, ma nei fatti, per contribuire a garantire la sicurezza alimentare globale e aiutare i paesi più bisognosi”, ha detto Maria Zacharova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.
“Le nostre valutazioni sugli accordi di Istanbul del 22 luglio 2022 però non sono cambiate e le distorsioni nella loro attuazione dovrebbero essere corrette il più rapidamente possibile”, ha aggiunto.

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Turchia, Erdogan in testa ma si andrà al ballottaggio

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ANKARA (TURCHIA) (ITALPRESS) – Sarà il ballottaggio del 28 maggio a stabilire chi guiderà la Turchia nei prossimi anni: a conclusione dello spoglio delle elezioni che hanno chiamato alle urne circa 61 milioni di cittadini, il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan – in carica da 20 anni – si è fermato al 49,2%, mentre il principale sfidante, il candidato unico dell’opposizione e leader laico del Partito popolare repubblicano (CHP) Kemal Kiliçdaroglu, ha di poco superato il 45%. Nessuno dei due ha dunque oltrepassato la soglia del 50% necessaria per l’elezione diretta. Potrebbero essere decisivi i voti del terzo candidato alle presidenziali, Sinan Ogan, che si è fermato attorno al 5%. “Annuncerò presto le mie intenzioni”, ha detto.

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Zelensky “Putin è isolato, le sue difficoltà avvicinano la pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “In Russia la gente non è motivata a combattere, scappa, e l’amministrazione militare mobilita i criminali dalle prigioni. Putin in difficoltà avvicina noi alla pace, lui voleva fare un’occupazione veloce, e molti leader mondiali pensavano che sarebbe andata così, ma Putin non ha capito la sua gente, oggi è isolato”. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, intervistato da Bruno Vespa nel corso dello speciale di “Porta a Porta” in occasione della sua visita in Italia.

“Anche nella nostra società c’è un approccio diverso sul concetto di vittoria. Per chi ha perso i figli non so cosa significhi vittoria. Non è solo una questione di territori”, ha sottolineato il presidente ucraino.

“Noi abbiamo bisogno di un Tribunale per chi ha deciso i massacri, non basta la giustizia di Dio, ci sono anziani che hanno sepolto i giovani e i figli, e chiedono giustizia”, ha aggiunto.

“Se l’Ucraina cade, il passo successivo è la Moldova, poi ci sono i Paesi baltici, che sono Paesi Nato, e se Putin arriva ai Paesi Nato voi dovrete mandare i vostri figli in guerra. Io sono pragmatico, la vostra società deve capire che è meglio aiutare l’Ucraina che mandare i propri cittadini in guerra”, ha sottolineato Zelensky, che ha ringraziato “il governo italiano per i sistemi di difesa anti-aerea Samp-T. Senza questi sistemi ci sarebbero state più vittime”.

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Papa “Urgenti gesti di umanità per fermare la guerra”

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ROMA (ITALPRESS) – “È un grande onore per me…”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky, presidente ucraino, a Papa Francesco, nel corso dell’incontro in Vaticano durato circa 40 minuti. “La ringrazio per questa visita”, la risposta del Pontefice.
“Il Papa – informa una nota vaticana – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”.
Il Papa ha donato a Zelensky un’opera in bronzo raffigurante un ramoscello d’olivo, simbolo di pace. Insieme a questo il Messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2023, il Documento sulla Fratellanza Umana, il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020, a cura della LEV, il volume “Un’Enciclica sulla pace in Ucraina” che raccoglie la maggior parte degli interventi pubblici del Pontefice sulla guerra in Ucraina. Da Zelensky al Papa un’opera d’arte ricavata da una piastra antiproiettile e un quadro intitolato Perdita, sull’uccisione dei bambini durante il conflitto.

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Il presidente ucraino “A Roma importante visita per la vittoria”

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sul torrino del Colle, oltre al tricolore e al simbolo della Presidenza della Repubblica, anche le bandiere dell’Ucraina e dell’Unione Europea. All’arrivo di Zelensky sono stati eseguiti gli inni nazionali ucraino e italiano, poi dopo la presentazione delle rispettive delegazioni ha preso il via il colloquio tra i due capi di Stato.

“Per l’Italia è un onore averla qui a Roma. Sono lieto di incontrarla nuovamente dopo il nostro incontro di oltre tre anni addietro, anche se la condizione che voi state affrontando è ben diversa. Noi siamo pienamente al vostro fianco, benvenuto presidente”, ha detto Mattarella aprendo l’incontro con Zelensky. A seguire il presidente ucraino si è recato a Palazzo Chigi, dove è in corso l’incontro con il premier Giorgia Meloni.

Il presidente ucraino era atterrato nell’area militare all’aeroporto di Ciampino. Ad accoglierlo il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’ambasciatore ucraino a Roma, Yaroslav Melnyk.

“Oggi sono a Roma. Sto per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Primo Ministro, Giorgia Meloni e il Papa. Un’importante visita in vista della vittoria dell’Ucraina”, scrive Zelensky sul suo profilo Twitter.

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Putin “Dall’Occidente una guerra reale contro la Russia”

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MOSCA (ITALPRESS) – “Contro di noi è stata intrapresa una guerra reale”. Lo ha detto il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, nel suo discorso a Mosca in occasione della Giornata della Vittoria, in memoria della capitolazione della
Germania nazista durante la seconda guerra mondiale.
Per Putin “le elite globaliste occidentali colpiscono le persone e dividono la società, provocano conflitti e sconvolgimenti sanguinosi, seminano russofobia, nazionalismo aggressivo, distruggono i valori tradizionali della famiglia”.
“Sembra che abbiano dimenticato a cosa hanno portato le folli pretese dei nazisti – ha proseguito il presidente della Russia -, hanno dimenticato chi ha sconfitto questo mostruoso male, sacrificando la propria vita”. “Da noi in Russia la memoria è sacra – ha aggiunto Putin -, commemoriamo anche i partecipanti di altri eserciti come quello statunitense, quello del Regno Unito, ricordiamo anche i cinesi che hanno combattuto il militarismo giapponese, e lavoriamo per un mondo multipolare”.
Poi è tornato a parlare dell’”operazione militare speciale” in Ucraina, dicendosi orgoglioso di “tutti coloro che combattono in prima linea, che resistono al fronte sotto il fuoco, che salvano i feriti. Non c’è niente di più importante ora del vostro lavoro. La sicurezza del Paese poggia su di voi, il futuro del nostro popolo dipende da voi”.
“Il popolo ucraino è diventato ostaggio di un golpe e di un regime che a Kiev cerca di raggiungere i propri scopi”, ha proseguito.

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Carlo III incoronato Re, sovrano di un regno nuovo e diverso

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L’attenzione del mondo intero era concentrata su dove si sarebbe seduto Harry, il figlio “reietto” del Re. Ma in realtà, una volta derubricata la pratica (in terza fila, dietro sua zia Anna, che gli copriva il viso con il pennacchio del cappello), la scena è stata tutta per Carlo III e la Regina consorte Camilla. Una cerimonia che ha proiettato il trono d’Inghilterra in un futuro che Elisabetta II non era riuscita, nel suo lungo regno, a comprendere e gestire. Per la prima volta l’investitura a visto coinvolte quattro diverse religioni, tutte le lingue del regno e ogni diversità di genere. Un pò di numeri: 70 anni dall’ultima incoronazione, 2.300 ospiti, 100 capi di Stato, un miglio di parata con 7.000 soldati e 19 bande musicali militari. Uno schieramento che di forze che però non è servito a placare i 2000 e oltre contestatori che si sono riuniti a Trafalgar Square sotto la statua di Carlo I, unico re giustiziato dal popolo nel 1649. Ma le considerazioni sull’utilità di avere una famiglia reale e una corte nel XXI secolo, in un Paese che in questo momento ha enormi problemi economici e sociali, con il costo della vita che si è quasi raddoppiato dal 2020 a oggi quando la Brexit è diventata ufficiale, passano comunque oggi in secondo piano. Al netto di tutto questo, il mondo ha assistito a un momento che resterà impresso nella storia, come la proclamazione di un Papa (e ricordiamo che il Re d’Inghilterra è anche capo della chiesa anglicana). La lunga celebrazione all’interno dell’Abbazia di Westminster ha avuto momenti di grande fascino, con Re Carlo III visibilmente compreso nel suo ruolo e che più volte ha tradito, con il suo sguardo triste, il pensiero nei confronti della madre scomparsa lo scorso 8 settembre. E anche consapevole di quello che gli aspetta negli anni della sua reggenza, dovendo gestire un regno sempre più diviso e stratificato. Dovrà essere un re in grado di comprendere la diversità, e non basterà il suo impegno nei confronti dell’ambiente a renderlo popolare. Aleggia sempre su di lui, e sulla regina consorte Camilla, il fantasma di Lady Diana Spencer (non a caso Sir Reginald, noto anche come Elton John, ha cortesemente declinato l’invito a cantare alla celebrazione). Ma in una giornata così fissata nell’immaginario di questo secolo le polemiche possono essere messe da parte per qualche ora. La cerimonia, oltretutto preparata in maniera perfetta dalla regia della Bbc, sarà ricordata come una delle migliori trasmissioni nella storia della televisione, e che ha permesso a molte generazioni di comprendere che cosa voglia dire avere un Re. Elisabetta II e la sua famiglia reale erano diventate ormai da molti anni personaggi da tabloid e giornali scandalistici. Una tendenza che hanno cavalcato negli ultimi anni Harry e la consorte Meghan. Ma quello che realmente viene fuori oggi è tutt’altro. Carlo III sarà a capo di un regno che non vuole più essere tale, che alla luce delle elezioni locali di appena 24 ore prima vuole tendere a sinistra, con un tonfo clamoroso da parte dei conservatori e una crescita, prevista, da parte dei laburisti e, segnale importantissimo, dei Liberal-Democratici e dei Verdi. Il fervore pro-monarchico c’è, è dimostrato dalle migliaia di persone che si sono accampate sul percorso della cerimonia già giorni prima dell’incoronazione e dal corteo che ha celebrato il Re e la Regina. Ma nel resto della città le reazioni sono tiepide. Nei pub si attende con maggiore trepidazione il calcio d’inizio delle partite di oggi della Premier League e la notizia migliore è quella di potere bere per due ore in più in questo weekend di festa. L’incoronazione è costata 125 milioni di sterline ai contribuenti britannici. Re Carlo III dovrà essere un grande sovrano anche per farlo dimenticare.
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-foto Twitter Royal Family-

Tajani “Governo francese in imbarazzo, ma mancano le scuse”

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MILANO (ITALPRESS) – “La precisazione dei francesi è stata insufficiente, non ci sono le scuse, il ministro dell’Interno ha detto delle cose incredibili, contro la Meloni, contro il governo, persino contro l’Italia e gli italiani, andate a risentirlo, è davvero inaudito”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Secondo il titolare della Farnesina, quello del ministro dell’Interno francese Darmanin “è stato un insulto gratuito e volgare ad un Paese amico, alleato, i cui vertici istituzionali sono in perfetta sintonia, per giunta nel primo anno di applicazione del Trattato del Quirinale. Vorrei vedere se Piantedosi avesse detto delle cose simili sulla Francia e sul suo governo, cosa sarebbe successo, ci sarebbero state delle conseguenze gravissime”. Tajani ha confermato poi di aver avvisato la premier Meloni a proposito della cancellazione della sua visita programmata a Parigi: “La nota del ministero degli Esteri francese era insufficiente” ha detto “se non arrivavano le scuse occorreva annullare la visita”. “C’è un attacco a freddo, come un pugnalata alle spalle, da parte di un esponente di primo piano del governo della Francia. Non sono cose che si possono ignorare. Di sicuro però il resto dell’esecutivo di Macron non la pensa come Darmanin. Il comunicato non è sufficiente perchè non ci sono le scuse, ma da parte francese si nota comunque sia il dispiacere che l’imbarazzo su quanto accaduto” conclude Tajani.(ITALPRESS).

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Papa “Prego per un futuro di pace. E’ triste vedere le porte chiuse ai migranti”

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BUDAPEST (ITALPRESS) – “Da questa grande città e da questo nobile Paese vorrei riporre nel suo cuore la fede e il futuro dell’intero Continente europeo, a cui ho pensato in questi giorni, e in modo particolare la causa della pace”. Così Papa Francesco prima della recita del Regina Caeli, in Piazza Kossuth Lajos, a Budapest. “Santa Vergine, guarda ai popoli che piu’ soffrono. Guarda soprattutto al vicino martoriato popolo ucraino e al popolo russo, a te consacrati. Tu sei la Regina della pace, infondi nei cuori degli uomini e dei responsabili delle Nazioni il desiderio di costruire la pace, di dare alle giovani generazioni un futuro di speranza, non di guerra; un avvenire pieno di culle, non di tombe; un mondo di fratelli, non di muri”. Nell’omelia della messa in Piazza Kossuth Lajos, a Budapest il Pontefice aveva detto: “È triste e fa male vedere porte chiuse: le porte chiuse del nostro egoismo verso chi ci cammina accanto ogni giorno; le porte chiuse del nostro individualismo in una società che rischia di atrofizzarsi nella solitudine; le porte chiuse della nostra indifferenza nei confronti di chi è nella sofferenza e nella povertà; le porte chiuse verso chi è straniero, diverso, migrante, povero”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).

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