Nei giorni scorsi il Senato ha approvato il DDL 1146 sull’intelligenza artificiale, quale un primo passo del Governo volto alla disciplina di questa materia così attuale e nello stesso tempo così delicata e pervasiva per gli impatti che determina e sta già determinando su molteplici aspetti della nostra vita e delle nostre società.
L’intervento, oltre che disporre il percorso di recepimento dell’AI Act approvato dall’Unione Europea lo scorso anno, è volto a stabilire un quadro normativo per un utilizzo etico, trasparente e responsabile dell’intelligenza artificiale (IA), nel rispetto di tutti i diritti fondamentali, con un approccio decisamente antropocentrico. Una particolare enfasi è data al ruolo di supporto dell’intelligenza artificiale nei vari ambiti , salvaguardando il ruolo fondamentale della persona come unico centro decisionale e di responsabilità.
Il testo prevede che venga predisposta una strategia nazionale per l’utilizzo dell’IA, volta a favorire la collaborazione tra pubblico e privato, che dovrà essere approvata con cadenza biennale dal Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD).
Le strutture già operative quali l’Agenzia per l’Italia digitale(AgID) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) vengono designate quali Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, con il compito di garantire l’applicazione e l’attuazione delle normative italiana ed europea in materia. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) assume un ruolo centrale nello sviluppo e nella supervisione delle tecnologie IA legate alla sicurezza.
Il DDL regolamenta e definisce dei perimetri di utilizzo dell’IA in una serie di ambiti, di cui si riportano sinteticamente i punti essenziali.
Settore giudiziario
L’IA può essere utilizzata assistere e supportare le attività di magistrati e professionisti legali, ma non può sostituirsi al giudizio umano nelle decisioni. Ogni decisione sull’interpretazione e sull’applicazione della legge, sulla valutazione dei fatti e delle prove e sull’adozione dei provvedimenti è riservata ai magistrati.
Diritto d’autore
Le opere create con l’ausilio dell’IA possono essere protette dal diritto d’autore, ma solo se presentano un contributo intellettuale umano riconoscibile da parte dello stesso autore.
Codice penale
Il DDL introduce delle aggravanti per i reati commessi con il supporto di sistemi di IA e prevede un nuovo reato che punisce la diffusione illecita di contenuti generati o manipolati mediante intelligenza artificiale.
Oltre agli indirizzi regolamentatori, il testo dispone anche l’attuazione di alcune importanti iniziative.
È previsto uno stanziamento fino a 1 miliardo di euro per sostenere lo sviluppo e il consolidamento di imprese operanti nei settori dell’IA, della cybersicurezza, delle tecnologie quantistiche e delle telecomunicazioni.
Viene istituita, sotto la gestione e responsabilità dell’Agenzia nazionale per la sanità digitale (AGENAS) una piattaforma di intelligenza artificiale a supporto delle attività di assistenza territoriale in ambito sanitario.
È istituito un Osservatorio ministeriale sull’intelligenza artificiale per monitorare rischi e opportunità nel mondo del lavoro.
Il testo ora passa alla Camera per la seconda lettura, che potrà eventualmente apportare modifiche.
Il DDL rappresenta evidentemente un primo step per fissare alcuni principi fondamentali, che si interseca con altre normative già esistenti – ad esempio quelle sulla privacy e/o la sicurezza – in un ambito quale quello dell’IA caratterizzato da elevata innovazione tecnologica con capacità e applicazioni in continua espansione e che quindi avrà necessità di verifiche e adeguamenti costanti.