Le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia potrebbero essere revocate in futuro, ma solo nel contesto di un accordo di pace che garantisca sicurezza e giustizia per l’Ucraina. Questa è la posizione espressa da Vladyslav Vlasiuk, commissario del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la politica delle sanzioni, in un’intervista a Politico.
Le sanzioni come leva diplomatica
Secondo Vlasiuk, le sanzioni economiche, gli embarghi e le restrizioni sull’importazione di energia russa non sono state concepite come una punizione fine a sé stessa, ma come uno strumento di pressione per spingere Mosca a cessare l’aggressione e negoziare una pace duratura. Tuttavia, il funzionario ucraino ha sottolineato che un ritorno agli scambi economici con la Russia è “una questione di tempo” e che, in un futuro accordo, la loro revoca dovrà essere attentamente valutata in base ai passi concreti compiuti dal Cremlino.
Al momento, Kiev non ha definito quali sanzioni potrebbero essere oggetto di trattativa, ritenendo prematuro discuterne i dettagli. Tuttavia, Vlasiuk ha evidenziato che il crescente interesse di Mosca a ottenere un alleggerimento delle restrizioni economiche dimostra quali misure siano particolarmente efficaci e dunque rappresentino una leva negoziale cruciale.
La pressione economica su Mosca
La Russia sta subendo un forte impatto economico a causa delle sanzioni. La perdita di miliardi di dollari derivanti dal mancato export di petrolio e gas verso l’Occidente, unita alla fuga di aziende e lavoratori qualificati, sta mettendo in difficoltà il Cremlino. Questo scenario potrebbe spingere il presidente Vladimir Putin a considerare concessioni più concrete per ottenere un alleggerimento delle restrizioni.
Allo stesso tempo, Vlasiuk ha lasciato intendere che, una volta raggiunta la pace, l’Europa potrebbe tornare a valutare l’acquisto di risorse energetiche russe. “La Russia ha un grande potenziale, soprattutto risorse energetiche, e sarebbe probabilmente stupido non provare a sfruttarlo”, ha affermato, sottolineando però la necessità di evitare una dipendenza energetica totale da Mosca.
La questione della giustizia e dei risarcimenti
Oltre alla sicurezza, l’Ucraina mira anche a ottenere giustizia per il suo popolo. Secondo Vlasiuk, un accordo di pace duraturo dovrebbe includere forme di compensazione per gli ucraini, vista l’entità dei sacrifici subiti a causa della guerra. Questo aspetto sarà un elemento centrale nei negoziati, accanto alla questione delle sanzioni.
Il ruolo degli Stati Uniti e la prospettiva di un accordo
Nel frattempo, il presidente statunitense Donald Trump ha intensificato i negoziati bilaterali con Mosca per porre fine al conflitto. Resta da vedere se questi sforzi porteranno a un’intesa accettabile per Kiev e se l’Occidente sarà disposto ad ammorbidire la sua linea sulle sanzioni in cambio di concessioni significative da parte della Russia.
Mentre la guerra entra nel suo quarto anno, la questione delle sanzioni si conferma uno dei principali strumenti di pressione diplomatica. La loro possibile revoca dipenderà da quanto Mosca sarà disposta a concedere per ristabilire una pace stabile e garantire la sicurezza dell’Ucraina e della regione.