Negli ultimi mesi, il dibattito sulla connettività in Italia si è arricchito di un nuovo protagonista: Starlink, il sistema di comunicazione satellitare sviluppato da SpaceX. Tuttavia, nonostante le interlocuzioni in corso con alcune Regioni italiane, il Governo ha chiarito più volte che non sono stati firmati contratti né conclusi accordi con la società di Elon Musk.
Fibra ottica al centro del Piano Italia 1 Giga
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha ribadito in Senato che la fibra ottica rimane la tecnologia di riferimento per lo sviluppo della connettività ultraveloce nel Paese. Il Piano “Italia a 1 Giga”, parte integrante delle strategie PNRR, rappresenta la priorità per il Governo, che sta cercando di recuperare i ritardi accumulati negli anni precedenti. L’obiettivo è chiaro: raggiungere i target previsti per il 2026, accelerando l’implementazione delle reti e sostenendo gli operatori coinvolti.
Allo stesso tempo, l’esecutivo sta valutando soluzioni alternative per garantire la connettività nelle aree più isolate, dove la realizzazione di infrastrutture terrestri è più complessa. In questo contesto, le tecnologie satellitari possono rappresentare un complemento utile, ma senza sostituire il modello di sviluppo basato sulla fibra.
Sperimentazioni con Starlink, ma nessun affidamento di infrastrutture critiche
Un punto fondamentale chiarito da Ciriani riguarda l’affidabilità delle reti di connessione, specialmente in contesti diplomatici e militari. Il Governo non ha affidato infrastrutture critiche a Starlink, ma ha avviato delle sperimentazioni in alcune sedi diplomatiche, tra cui Uagadugu, Dhaka, Beirut, Teheran e Bamakò. Le antenne installate non sono attive in modo permanente: il loro utilizzo è limitato a test per verificarne il funzionamento e garantirne la disponibilità in caso di emergenza.
L’aspetto cruciale, secondo il ministro, è la resilienza delle comunicazioni in situazioni di crisi, come catastrofi naturali o decisioni politiche che possano limitare l’accesso alle reti locali. Per questo motivo, la Farnesina ha valutato diverse soluzioni, dai telefoni satellitari alle connessioni via radio, fino alle reti internet satellitari come Starlink.
Un futuro ibrido per la connettività italiana?
Il Governo italiano si trova quindi a bilanciare due esigenze: da un lato, consolidare l’infrastruttura in fibra ottica per garantire una rete stabile e moderna su tutto il territorio nazionale; dall’altro, esplorare soluzioni innovative per colmare il digital divide nelle aree più remote e garantire connettività in situazioni di emergenza.
Le sperimentazioni in corso dimostrano l’interesse verso le tecnologie satellitari, ma senza un vero e proprio cambio di rotta rispetto alle strategie di sviluppo attuali. Il futuro della connettività in Italia potrebbe quindi essere un mix tra fibra e satelliti, con quest’ultimi utilizzati in contesti specifici e complementari alle reti terrestri.