Articolo il linguaggio e la comunicazione delle banche

16 Luglio 2021
5 mins read

Il tema di questo settimana è il linguaggio e la sua importanza per il mondo dei consumatori e in particolare faremo una verticalizzazione e approfondimento settoriale sul linguaggio bancario e la comunicazione delle banche.

E’ indubbio che Il gergo e le parole nella comunicazione verso i clienti utilizzate dalle banche sono e restano ancora per molti un vero e proprio mistero.

Acronimi, sigle, termini incomprensibili, tecnicismi, uso di parole straniere, gergo bancario: che confusione e babele per la clientela bancaria!

La problematica è rappresentata dal fatto che le banche e in genere il sistema bancario utilizzano, nella loro comunicazione verso la clientela, parole e concetti settoriali, complessi e non intellegibili con disinvoltura, proprio come se facessero parte del linguaggio comune.

Tutto questo può generare nella gente comune e nella clientela delle banche un senso di frustrazione di fronte a un sistema linguistico del mondo bancario, che non aiuta la comprensione e a veicolare il reale valore e modalità di utilizzo semplice e alla portata di tutti, dei prodotti e servizi bancari.

Appare perciò evidente che le informazioni fornite dalla banca spesso non vengono comprese dalla sua clientela.

Come superare questa situazione e rendere il cliente più consapevole di quello che vuole fare con i suoi risparmi e con i prodotti/servizi offerti dalle Banche?

In primo luogo attraverso un facile percorso di alfabetizzazione finanziaria,
il cosiddetto “banchese” è sì un linguaggio specifico ma può essere appreso come tutte le lingue.

In tal senso possono essere utili, ad esempio, iniziative come quelle che stanno portando avanti colossi bancari come Unicredit, che ha messo a disposizione (anche con modalità online) per la propria clientela un vero e proprio  dizionario bancario – finanziario, ovvero uno strumento per aiutare la clientela a scegliere più consapevolmente e a orientarsi meglio nel  lessico del linguaggio della banca e del mondo della finanza.

Ma proviamo a vedere quali sono gli ostacoli tipici del linguaggio bancario alla sua comprensione da parte della clientela.

Ecco di seguito una esemplificazione del diverso approccio fra il linguaggio comune e quello bancario e della banche:

  • “La persona normale è obbligata a fare qualcosa, l’impiegato di banca non si può esimere.
  • E mentre il comune mortale segue qualcosa, il bancario controlla o, più spesso ancora, monitora. L’uno parla di crescita, l’altro di sviluppo. Il primo mette via, il secondo accantona. Uno risponde alle lettere, mentre l’altro riscontra.
  • Per l’uomo comune chi riceve un pagamento incassa, mentre per il bancario introita. Uno fa, ma l’altro effettua. Uno aiuta e casomai collabora, mentre l’altro coopera. Uno rimanda, e l’altro posticipa, o differisce, ed alle volte addirittura procrastina.
  • E se il primo si giustifica dicendo che continua il suo momento di sfiga, il secondo ribatterà che permane o perdura la sua pessima condizione finanziaria.
  • Nel linguaggio bancario amministrativo, la firma non si mette ma si appone; l’ispettore non controlla, ma accerta;
  • il cliente non mostra una situazione fallimentare ma la presenta; il contratto non si firma ma si sottoscrive; non si chiama ma si convoca; non si continua, ma si procede. E non si ordina, ma si invita.”

Il gergo banchese non si distingue peraltro solo per l’utilizzo di questi vocaboli “sostitutivi” del linguaggio comune, ma si distingue anche per un altro fenomeno che possiamo chiamare “dilatazione” di cui di seguito diamo sempre un’ esemplificazione:

  • “Il modo diviene modalità,
  • l’ordine diventa ordinativo,
  • la necessità si espande in necessarietà,
  • la fedeltà muta in fidelizzazione,
  • il rendiconto in rendicontazione,
  • il nome in nominativo,
  • la somma in sommatoria,
  • simile in similare.”

Ma si tratta di un fenomeno italiano o le banche straniere hanno una diversa cultura nella comunicazione alla clientela??

Possiamo sicuramente dire di si ed ecco di seguito un esemplificazione della facilità e fruibilità con la quale la Banca d’Inghilterra presenta i suoi servizi alla sua clientela:

E’ palese ed evidente che una delle maggiori difficoltà nel rendere chiari ed accessibili i documenti delle banche alla clientela è rappresentata dall’alta percentuale di parole tecniche.

Infatti uno dei parametri fondamentali per le banche, per garantire un tasso ottimale di leggibilità dei documenti bancari, è costituito dall’alta percentuale di parole che appartengono al vocabolario base e comune.

Naturalmente ci sono dei tecnicismi necessari, che non possono essere eliminati nella comunicazione in quanto sono insiti nella natura specialistica dell’attività bancaria!!!!

Ad esempio:

  • Tasso interesse;
  • Istruttoria;
  • Carta di debito;
  • Piano ammortamento;
  • Capitalizzazione;
  • Coordinate bancarie;
  • Fido;
  • Domicializzazione;
  • Ipoteca;
  •  

In ogni caso è buona regola da parte delle banche che anche quando i tecnicismi non sono eliminabili ed essenziali, per spiegare l’attività e i prodotti/servizi bancari, questi vanno sempre spiegati con parole più semplici, nel primo contesto in cui appaiano (magari con una nota o una parentesi oppure nell’ambito di uno specifico glossario).

Altro aspetto fondamentale per una migliore comprensione per la clientela della comunicazione delle banche, è l’utilizzo di una sintassi semplice e lineare, che sicuramente aiuta la leggibilità del testo bancario.

La soluzione non è quindi infilare microfrasi una dietro l’altro (ritmo ed eleganza hanno sempre la loro parte), ma seguire alcune semplici regole ed evitare periodi:

  • Troppo lunghi;
  • Con molti incisi;
  • E soprattutto con incisi che spezzano l’unità soggetto – verbo – complemento.
  • Oppure che contengano informazioni estranee o eccentriche al tema trattato nel capoverso.

I linguisti del settore ci danno una misura di riferimento utile per la lunghezza di una frase leggibile e chiara: circa 25 parole.

Nei testi informativi e comunicativi alla clientela, inoltre, è buona regola non forzare troppo il carico cognitivo del lettore e fargli risparmiare energie preziose per comprendere a fondo i contenuti.

Importante anche tener conto che anche nel design del testo la forma è sostanza e che dunque:

  • L’organizzazione in capoversi, ben spaziati, parla di un testo ordinato con una scansione e comprensione chiara
  • Titoli e sottotitoli possono anticipare il contenuto e costituire un primo gradino di ingresso al testo, un vero e proprio invito alla lettura.

Anche la formattazione è la segnaletica visiva del testo ed è fondamentale per la buona comprensione della comunicazione alla clientela.

Ecco di seguito alcune semplici regole da seguire:

  • Il grassetto evidenzia le informazioni più importanti;
  • Il corsivo porta l’attenzione su titoli e parole straniere;
  • Il maiuscoletto titola;
  • Il sottolineato linka.

Inoltre è bene tenere conto che:

  • Gli elenchi puntati o numerati, sono facili da scorrere e possono chiarire la sequenza e la relazione fra fatti e idee;
  • Le tabelle ordinano i dati e suggeriscono nuove direzioni di lettura;
  • Lo spazio non è vuoto da riempire, ma anch’esso materiale di scrittura, così come le lettere, i numeri, le immagini i grafici.

Secondo le linee guida SEC (organismo che regola la borsa U.S.A.) scrivere con un linguaggio semplice e chiaro significa analizzare e decidere di quali informazioni ha bisogno il nostro lettore prima ancora di scrivere una sola parola, una sola frase, un solo capoverso.

Quindi la comunicazione bancaria non deve essere auto referenziata ma deve avere come punto di riferimento i fabbisogni informativi e i codici comunicativi del target di clientela da raggiungere con le informazioni.

Inoltre sempre secondo le linee guida SEC un testo bancario deve avere le seguenti caratteristiche precipue, per essere fruibile dalla clientela:

  • La struttura delle frasi è solida;
  • Il tono è garbato;
  • L’aspetto visivo è piacevole.

Segnaliamo come esempi virtuosi due iniziative nel mondo bancario, che segnalano che il tema della comunicazione semplice alla clientela è all’ordine del giorno nel settore:

  • In primo luogo quella del consorzio bancario “Patti Chiari”, che ha come obiettivo di fare cultura finanziaria, per la clientela del settore spiegando loro, con l’utilizzo di dispense informative con minimo uso di tecnicismi e con modalità chiare e semplici, i principali prodotti e servizi bancari;

 

  • L’iniziativa “Quick start” di Intesa SanPaolo che punta a semplificare la consultazione dei prodotti bancari da parte della clientela, predisponendo fogli informativi che presentano le principali caratteristiche del prodotto e le voci di costo. Il linguaggio usato è chiaro, ed evita i termini tecnici, puntando a un’informazione oggettiva e neutra.

Possiamo dunque concludere che un documento scritto con un linguaggio semplice e chiaro è facile da leggere e invita alla lettura e questo deve essere l’obiettivo perseguito dalle banche nella loro comunicazione alla clientela

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Follow Me

Best Rated

Banner

Popular

Authors

Previous Story

L’Aem spinge su Macroregione del Mediterraneo e Ponte sullo Stretto

Next Story

Pnrr, Armao: «Bene norma che destina 40% risorse al Sud»

Latest from Blog

La nuova strategia di Hamas

  L’esito delle operazioni militari all’interno della Striscia di Gaza suscita la preoccupazione, l’angoscia e la condanna da parte dei Governi, delle Organizzazioni Internazionali e dei media occidentali unanimi nel chiedere a Israele di interrompere il conflitto ed evitare una “catastrofe umanitaria”. L’intento di questo insieme di iniziative è assolutamente

Disinnescare il fronte libanese

Quando a Ottobre dello scorso anno Hamas perpetrò il suo attacco terroristico nella striscia di Gaza ottenne, immediatamente, il pieno supporto mediatico delle milizie filoiraniane di Hezbollah. Tuttavia, anche se nei mesi successivi Hezbollah ha intensificato le sue attività offensive lungo la linea di confine, costringendo Israele ad evacuare diverse

Washington e il Medio Oriente

Negli ultimi quindici anni il centro di gravità della politica estera di Washington si è spostato dal teatro Euroasiatico a quello Indo – Pacifico come conseguenza della scelta geostrategica di contrastare in quella Regione la crescente influenza cinese tendente a realizzare un nuovo sistema di ordine globale. Questa priorità ha

Ankara e la ricerca dell’equilibrio geopolitico

In occasione della imminente visita di Putin in Turchia il Presidente Erdoǧan ha dichiarato l’intenzione di svolgere il ruolo di mediatore nell’ambito del conflitto ucraino facendosi promotore di una possibile situazione negoziale tra le due parti. L’iniziativa sembra voler sottolineare la volontà della Turchia di riprendere a svolgere quel ruolo

La situazione in Medio Oriente dopo il 7 Ottobre

L’attacco che Hamas ha condotto contro lo Stato di Israele, lo scorso 7 Ottobre, rappresenta un ulteriore episodio del conflitto che devasta il Medio Oriente da circa un secolo (anno più, anno meno). Per poter comprendere tale nuova fase di questa guerra infinita, è necessario esaminare gli aspetti che ad

Una nuova guerra in Medio Oriente?

  Le modalità con le quali, nel settore della Striscia di Gaza, l’organizzazione di Hamas ha condotto l’attacco contro lo Stato di Israele hanno drammaticamente elevato il livello della tensione che contraddistingue l’area, accrescendo il pericolo che la situazione possa evolversi dando luogo a un vero e proprio conflitto. Il

Iran: nuova diplomazia, ma stesso obiettivo

La teocrazia iraniana ha da sempre perseguito un duplice obiettivo strategico: assumere una leadership regionale affermandosi come potenza dominante nel Medio Oriente; costringere gli USA ad abbandonare l’area e allo stesso tempo detronizzare Israele. Questa è stata e rimane la direttiva geostrategica che orienta la politica dell’Iran, ciò che invece

Medioriente – il Nuovo Mondo del terzo millennio

Recentemente, nell’ambito di una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU nella quale dovevano essere discussi i termini per l’invio di ulteriori aiuti umanitari a favore delle aree colpite dal terremoto, che ha devastato la zona di confine tra Turchia e Siria, la Russia ha esercitato il diritto di veto bloccando,

Global South e Nuovo Mondo Multipolare

Mentre in Europa abbiamo reinventato la Guerra Fredda nell’illusione di fermare la storia, cullandoci nel decadente mito della superiorità della cultura occidentale, sorretti dalla presunzione di avere il diritto di imporre sanzioni a chiunque non condivida la nostra narrative, il mondo si è trasformato sotto i nostri occhi. Il processo

L’Impero su cui non tramonta mai il sole

La geopolitica dell’impero di Roma venne regolata da un criterio semplice ma efficace: divide et impera! E il successo di tale formula fu così elevato che, nel corso dei secoli, tale pratica venne adottata da molte altre potenze che giocarono un ruolo fondamentale nella costruzione dell’ordine internazionale. Quindi non c’è

Il manifesto di politica estera di Pechino

  Mentre in Occidente ci auto illudiamo con una narrativa di “regime” unidirezionale e ingannevole che il conflitto ucraino rappresenti l’atto estremo dell’eterna lotta tra il Bene (noi Occidentali) e il Male (il resto del mondo che non la pensa come noi), non ci accorgiamo che la Cina sta ponendo

La realpolitik di Ankara

Mentre la narrativa occidentale dà per imminente la vittoria dell’Ucraina nel revival all’inverso della Grande Guerra Patriottica e per scontata la scomparsa della Russia dalla scena internazionale, Mosca continua a svolgere un ruolo di protagonista negli altri scenari geopolitici che l’Occidente sembra aver dimenticato. Recentemente, infatti, l’attività diplomatica del Cremlino

Il piccolo mondo antico dell’Occidente

Il protrarsi del conflitto in Ucraina ha determinato la necessità fondamentale, per entrambi i contendenti sul campo, di poter accedere a fonti integrative di rifornimenti di materiale bellico, al fine di poter supportare le proprie attività e di conseguire i propri obiettivi. Gli USA e l’Europa, da lungo tempo, sono

La crisi ucraina: informazione o propaganda?

  La cronaca e l’esame analitico di come si stia sviluppando il conflitto in atto in Ucraina sono offuscate da quella che sembra essere l’unica cosa che abbia importanza nell’ambito di questa tragedia: la propaganda. Il circuito mediatico nazionale e soprattutto internazionale non produce informazione oggettiva, seria, imparziale, ma è

L’impasse

Mentre all’Assemblea generale delle Nazioni Unite si consumava la rappresentazione tragicomica della inanità di questo consesso mondiale, retaggio di un mondo che non esiste più, roboante nei suoi propositi, elefantiaco nella miriade delle sue diramazioni, economicamente fallimentare, ma, soprattutto, impotente nella risoluzione dei conflitti che coinvolgono gli stessi Paesi che

Esiste un nuovo ordine mondiale

I conflitti sono sempre stati originati e condotti per ottenere risultati volti a soddisfare il conseguimento degli intendimenti strategici che le nazioni considerano essenziali per i loro obiettivi di politica nazionale. Queste ragioni sono state, poi, immancabilmente ammantate da un pesante velo di propaganda (questo è il suo vero nome!)

Una nuova NATO dopo Madrid?

Il vertice della NATO di Madrid, appena concluso, e la recentissima formalizzazione dell’ingresso di due nuovi membri nell’ambito dell’Alleanza sono stati presentati come un’altra risposta forte e decisa che il mondo occidentale ha voluto dare alla Russia. Il vertice ha inteso trasmettere l’immagine di una Alleanza compatta e determinata che

NATO – Back to the future!

La prossima settimana a Madrid si svolgerà il vertice dell’Alleanza Atlantica che dovrà definire il Concetto Strategico che guiderà la NATO verso il nuovo decennio. Il contesto geopolitico nel quale questo particolare e fondamentale appuntamento si realizza è estremamente delicato e le decisioni che saranno assunte avranno un peso specifico

La geopolitica tecnologica della Turchia

L’ascesa della importanza geopolitica della Turchia e l’aumento della sua proattività diplomatica delineano una parabola che proietta il Paese verso il conseguimento di una rilevanza strategica che, trascendendo i limiti geografici regionali, le sta facendo assumere il ruolo di potenza euroasiatica. Il percorso tracciato da Erdogan non è stato lineare,

Come la Russia vede la crisi ucraina

      Il clima mediatico occidentale sembra ritenere che il conflitto militare in Ucraina, in atto da ormai più di tre mesi, possa essere prossimo alla sua conclusione. Le sanzioni e l’insuccesso attribuito alle operazioni russe, a cui si imputa il mancato conseguimento di risultati militari definitivi, lascia ora

Svezia e Finlandia nella NATO. Cui prodest?

La notizia che la Svezia e la Finlandia abbiano recentemente formalizzato la loro richiesta di entrare a far parte della NATO è stata presentata come un colpo definitivo assestato all’avventura russa in Ucraina e come un successo politico che consente all’Alleanza di annoverare tra le sue fila anche due giganti

Il dilemma strategico della Russia

Se si esamina con attenzione una carta geografica della Russia appare evidente, anche all’occhio del neofita, che l’immensa estensione territoriale di questo paese è controbilanciata, con esito negativo, dalla pressoché assoluta mancanza di accesso diretto alle rotte commerciali oceaniche che costituiscono, da sempre, la base sulla quale si sviluppa e

Macron 2.0 :più Francia e meno Europa

Domenica prossima la Francia andrà al voto di ballottaggio per eleggere il Presidente della Repubblica. Il copione non presenta nessuna novità di rilievo, è lo stesso ormai da circa 20 anni. Due candidati che rappresentano le due anime di una nazione, da una parte il difensore dello stato di diritto

Difesa Europea? No grazie!

L’attuale crisi ucraina, in virtù dello sconvolgimento geopolitico che ha provocato, ha dato l’avvio a una molteplicità di riflessioni, di idee e di propositi da parte del mondo occidentale, e dell’Europa in particolare, volte a individuare nuove soluzioni per evitare il ripetersi di eventi simili e per continuare a garantire

Un nuovo ordine internazionale

  Il 4 febbraio scorso, in occasione della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Pechino, nella sede del China Aerospace Studies Institute, Cina e Russia hanno firmato una dichiarazione congiunta, denominata “Joint Statement of the Russian Federation and the People’s Republic of China on the International Relations Entering a

Ma l’ONU, così, serve ancora?

Il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina ha messo in evidenza un vuoto pauroso nel panorama delle istituzioni internazionali che a vario titolo sono coinvolte nella risoluzione della crisi. Questo vuoto è dato dall’assenza di quella che dovrebbe essere l’istituzione primaria per il mantenimento della pace, cioè dell’ONU! Questo organismo internazionale

La Germania è uscita dal letargo. Realmente?

Negli ultimi trent’anni la posizione geopolitica della Germania è stata caratterizzata da una politica estera ondeggiante tra propositi idealistico -utopistici e interessi economici (definita con malcelato orgoglio realpolitik) che l’hanno portata a valutare (o sottovalutare) le mosse dello scomodo vicino russo con una lente di ingrandimento appannata, che ne ha

La posizione della Cina nella crisi ucraina

Lo sviluppo della crisi in Ucraina rappresenta un importante banco di prova per il corso della politica cinese in virtù dei condizionamenti futuri, che potranno incidere sia sulle decisioni strategiche sia sulle linee di azione che il Paese dovrà prendere nel condurre la propria politica estera. A premessa di quanto

Conclusa la Conferenza permanente, redatto documento con le priorità politiche

Nuova centralità Italiani all’estero: conclusa la Conferenza permanente, redatto documento con le priorità politiche Continuità di azione della Conferenza permanente tra una convocazione e l’altra; partecipazione formale del CGIE alla Conferenza Stato – Regioni; revisione e integrazione delle forme di rappresentanza degli italiani all’estero, alla luce dei cambiamenti intervenuti nel tessuto dell’emigrazione italiana; potenziamento del Sistema Paese in

Armao al Comitato europeo delle Regioni: misure UE specifiche per i disastri naturali

Il Vicepresidente ed Assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, intervenendo oggi, in occasione della 146esima sessione plenaria del Comitato europeo delle Regioni (CdR), al dibattito sui disastri naturali e la risposta alle emergenze ha illustrato al Commissario UE per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, i gravi effetti dei

Mario Draghi alla guida del paese

Mario Draghi ha sviluppato durante gli anni della sua carriera lavorativa una visione chiara e completa dei problemi dell’economia della società contemporanea e degli strumenti da utilizzare per migliorarla. Lo dimostra sul campo in quanto uomo d’ azione, sia al tesoro negli anni novanta che a capo della BCE in
GoUp