Ro.Me Museum Exhibition, manifestazione interamente online per questo 2020

18 Novembre 2020
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Ro.Me Museum Exhibition è la fiera internazionale sui musei, luoghi e destinazioni culturali organizzata da Fiera Roma e Isi Urbs, che torna anche nell’anno dell’emergenza Covid-19, con un’edizione speciale tutta on line (sulla piattaformaromemuseumexhibition.com), dal 25 al 27 novembre. 

Oltre 70 espositori e aziende, 20 panel e workshop, 80 speaker nazionali e internazionali e 300 B2B già in programma con buyer internazionali da Francia, Spagna, Regno Unito, Usa e Canada. In programma, un calendario di appuntamenti inevitabilmente centrati sugli impatti della pandemia sul settore e sulle recovery strategies da adottare, con focus su innovazione e transizione al digitale. 

 European Affairs ha potuto intervistare il  Dott. Andrea Billi coordinatore scientifico di RO.ME-Museum Exhibition, insegna economia dello sviluppo ed economia politica all’Università di Roma La Sapienza. I suoi interessi di ricerca sono le politiche di sviluppo per le aree in ritardo dei Paesi industriallizzati, la coesione sociale e le politiche culturali.

Professor Billi, Quali sono le peculiarità di questa edizione della manifestazione?

Rome Exhibition si configura come un evento di livello internazionale che unisce tutte le imprese, le associazioni e gli enti che operano nel mondo della cultura. Non è quindi una fiera dei musei ma una fiera delle filiere di imprese e di associazioni che producono contenuti e servizi per i musei ed il nostro patrimonio culturale. 

Nella scorsa edizione, organizzata nel 2019, abbiamo avuto oltre 100 espositori, di cui un 15% internazionali, spaziando da settori quali il merchandising, la realtà aumentata e la tecnologia applicata ai musei. Nonostante la crisi sanitaria, ci siamo impegnati nel realizzare la terza edizione con l’unica modalità concessa ovvero virtualmente, nella convinzione che questo evento abbia un valore in qualche modo simbolico, di continuità per un settore che quest’anno ha subito ingenti perdite. 

Sarà una manifestazione che punterà sulla rete?

Rome Exhibition sarà una fiera digitale, il cui programma continuerà a mantenere le caratteristiche delle due edizioni precedenti tramite l’organizzazione di appuntamenti webinar in presentare casi studio, riflessioni e soluzioni relative al mondo degli operatori della cultura e delle imprese, in una logica business-oriented e di apertura internazionale.

Quest’ultimo aspetto rappresenta un’opportunità di utilizzare il patrimonio culturale e l’immagine dell’Italia nel mondo per promuovere elementi innovativi delle filiere di imprese, in cui si utilizza il patrimonio e l’approccio della valorizzazione culturale a delle filiere di imprese di tipo tradizionale. Utilizziamo quindi la rete dei consolati, delle ambasciate e degli istituti di cultura italiani nel mondo, di concerto con il Ministero degli Esteri, per costruire degli eventi dotati di un carattere fortemente esperienziale, in grado di “toccare” il visitatore. Sotto questo aspetto la tecnologia, se usata con rigore e competenza, può diventare uno strumento di veicolo per ampliare la base di chi si avvicina a questo tipo di servizi, quello che si chiama audience development. 

Va notato che l’ISTAT ha pubblicato una nota sull’impatto del Covid-19 nel settore museale, in quanto branca del settore culturale. La sfida, e forse anche l’opportunità, che oggi le imprese si trovano ad affrontare, è data dal fatto che passerà ancora molto tempo prima di poter tornare a fruire i grandi musei nella logica delle folle. Il mantra che è stato alla base di tante scelte del passato, ovvero l’utilizzo del numero dei visitatori come indicatore della performance di un’istituzione museale, oggi è ormai un criterio superato. Il sistema della sostenibilità economica delle iniziative e delle produzioni culturali deve quindi essere completamente rivisto, non si può pensare di ragionare in termini di semplice fatturato, ma bisognerà definire nuove modalità per valutare la qualità della gestione di un grande museo. 

Fondamentale sarà in questi anni l’utilizzo del digitale, che consente la replicabilità a costi più bassi rispetto al trasporto delle opere, raggiungendo il pubblico anche se in modalità diverse rispetto al passato.

Con questa edizione si sta quindi entrando in un nuovo modello di fruizione della cultura museale e artistica. Il contingentamento degli ingressi e le altre misure che noi tutti conosciamo porterà il relativo indotto, ad esempio l’accoglienza e la ristorazione, a subire sofferenza dal punto divista economico, è così?

Questo è senz’altro vero, ma volendo vedere questo aspetto come un’opportunità, va notato che ad oggi c’è una nuova area, un nuovo margine di mercato per costruire servizi nuovi in questo settore.

Ad aprire il calendario Ro.Me – Museum Exhibition sarà il ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini, con il direttore generale Musei Massimo Osanna a convegno sul tema Musei in rete tra innovazione digitale e inclusione sociale. Tra le novità, la nascita del premio Fondazione Santagata per un progetto di sviluppo sostenibile nell’ambito di un sito con designazione Unesco in Italia e il pilota del Virtual Experience su 15 musei disseminati nella penisola. E ancora, si va dal meeting sulle industrie culturali e creative legate alle filiere dei musei e del turismo culturale con il sottosegretario Anna Laura Orrico e il direttore centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana del ministero degli Affari Esteri, Roberto Vellano; ai nuovi paradigmi per le mostre nel post-pandemia a partire dal caso “Raffaello.1520-1483” alle Scuderie del Quirinale, con il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, e il presidente di Ales, Mario De Simoni. Fino alla seconda edizione di Temm – Traveling Exhibition Meeting & Marketplace, per promuovere le mostre italiane a un pubblico internazionale di professionisti.

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