Piccinetti: “No alla (ri)chiusura dei congressi, così si distrugge un comparto”

19 Ottobre 2020
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Per la sopravvivenza di un settore che traina il turismo e l’economia del Paese l’Amministratore unico di Fiera Roma chiede alle Istituzioni responsabilità e discernimento e invia una precisazione alla Ministra Azzolina

Richiudere i congressi significa condannare a morte un comparto che traina il turismo e l’economia del Paese. Chiediamo al Governo responsabilità e discernimento”- così dichiara Pietro Piccinetti, Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma e Consigliere esecutivo di Federcongressi&Eventi, associazione italiana della MICE Industry-. L’organizzazione professionale dei congressi consente di gestire flussi anche consistenti di persone con protocolli che garantiscono totale sicurezza – continua Piccinetti – e non ci sono stati focolai di contagio negli appuntamenti che si sono svolti negli ultimi mesi, sempre con rigide norme di distanziamento. Oltretutto, saltano all’occhio contraddizioni evidenti: che senso ha consentire la frequentazione di cinema e ristoranti e non la partecipazione fisica ai congressi dove, scelti spazi sufficientemente capienti, le distanze e tutte le norme di sicurezza possono essere agevolmente rispettate?

Fiera Roma, nello specifico, tra concorsi ed eventi, da fine luglio ha ospitato 60mila persone e non ci sono stati casi di contagio. Anzi, a questo proposito, teniamo a fare una precisazione all’indirizzo della Ministra Azzolina. Parlando dei concorsi nella scuola – puntualizza l’Amministratore unico di Fiera Roma -, la Ministra afferma che ‘si tratta di concorsi molto sicuri, perché non dobbiamo immaginare grandi padiglioni fieristici’ e, ancora, citando il concorso Rai che si è svolto presso Fiera Roma lo scorso 10 ottobre, la Ministra insiste: ‘La Rai qualche giorno fa ha fatto un concorso per 3mila persone con mille a padiglione. Noi ne mettiamo dieci a laboratorio, in massima sicurezza su più giorni’. Bene, vogliamo rassicurare la Ministra: in Fiera Roma abbiamo disposto 700 candidati in ciascun padiglione da 10mila metri con altezza media di oltre 12 metri, con protocolli di sicurezza eccezionali, che solo una grande struttura con professionisti dell’organizzazione può assicurare. Chiediamo anche alla nostra Ministra dell’istruzione– sottolinea Piccinetti – di non fare affermazioni lesive del serio lavoro di tanti professionisti.

Ribadito – dice Piccinetti – che siamo tutti dalla stessa parte, quella di un Paese che deve salvare i suoi cittadini da contraccolpi sanitari ed economici allo stesso modo, preghiamo le autorità di non trovare facili ed innocenti capri espiatori. Ricordiamo accoratamente che ogni anno in Italia vengono organizzati più un 1 milione di piccoli e grandi eventi, che occupano il 40% delle stanze degli alberghi, garantendone la sopravvivenza. L’Italia rappresenta la sesta nazione al mondo per impatto economico generato dal settore dei business event.
Un indotto che genera 65,5 miliardi di euro con un impatto diretto sul PIL di 36,2 miliardi di euro/anno, attraverso 569 mila addetti
(agenzie, service audio video luci, allestitori, catering, sedi congressuali, interpreti, artisti e tutte le maestranze connesse). La decisione comunicata ieri rischia di compromettere anche tutto il 2021-2022, considerando che gli eventi congressuali necessitano di lunga gestazione.

A fronte di questi numeri che rappresentano vite e persone e ora rischiano di sfumare per sempre, non possiamo astenerci da invitare tutti alla responsabilità nei toni, nelle affermazioni e nelle decisioni”.

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