2009-2019, i primi 10 anni del Trattato di Lisbona

6 Dicembre 2019
3 mins read

Il 1° dicembre 2019 i leader delle principali istituzioni europee si sono riuniti per festeggiare il decimo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

Nato come Trattato di riforma e firmato a Lisbona il 13 dicembre 2007, il Trattato è entrato in vigore proprio il 1° dicembre 2009, con la ratifica da parte di tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. È composto dal Trattato dell’Unione Europea (TUE) e dal Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). Dopo il fallito tentativo di una costituzione europea, con l’esito negativo dei due referendum nel maggio e giugno del 2005, il Consiglio europeo ha deciso di avviare un periodo di riflessione di due anni, fino all’approvazione del Trattato di Lisbona. Tale trattato si pone come base giuridica dell’Unione, ne definisce i valori e gli obiettivi, evidenzia le materie che sono di competenza statale e quelle che spettano alle Istituzioni europee – Parlamento europeo e Consiglio – per poi accrescere anche la responsabilità democratica dell’Unione, rafforzando la Carta dei diritti fondamentali; allo stesso tempo, ha comunque lasciato diverse aree quali politica estera e le tasse che richiedono l’unanimità, e quindi vulnerabili al veto di un singolo Stato membro. Infine, il trattato si pone come base giuridica anche per il recesso dell’UE: il Regno Unito infatti, ha attivato la procedura prevista dall’art. 50 per la Brexit.

Il 1° dicembre ricorre anche il decimo anniversario della Carta europea dei diritti fondamentali, nella quale sono racchiusi gli ideali su cui si fonda l’Unione europea: i valori universali di dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà, che hanno creato una zona di libertà, sicurezza e giustizia per i cittadini basata sulla democrazia e sullo stato di diritto.

La cerimonia di festeggiamenti per l’anniversario si è tenuta a Bruxelles, presso il museo “Casa della storia europea”: vi hanno preso parte il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, i presidenti della Commissione europea e del Consiglio europeo – Ursula Von der Layen e Charles Michel – e la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde.

Per la Von der Leyen si è trattato anche del primo giorno di insediamento della Commissione europea. “Non potrebbe esserci un giorno migliore per la nuova Commissione per iniziare il nostro lavoro rispetto al decimo anniversario del Trattato di Lisbona. Siamo custodi dei trattati e custodi dello spirito di Lisbona. È una responsabilità nei confronti del popolo europeo e dei nostri padri e madri fondatori”: queste le parole della Presidente sul suo profilo Twitter. La Von der Leyen ha riconosciuto l’importante responsabilità che ha, lasciare alle future generazioni una Unione più forte di quella ereditata da lei stessa; inoltre, ha riconosciuto anche l’importanza del luogo dove si sono riuniti i presidenti delle istituzioni europee. La casa della storia europea “mostra la strada che ci ha portato qui. Mostra il tesoro che abbiamo ereditato. Un continente in pace. La liberazione dalla tirannia. Un mercato unico con opportunità economiche senza precedenti. Maggiori diritti e libertà rispetto a qualsiasi altro posto nel mondo. È nostro dovere preservare questo tesoro.”

Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli nel suo discorso è rivolto al futuro, ed ha sottolineato come sia effettivamente arrivato il tempo di agire. Ricorda quindi che il Parlamento “è pronto a lavorare come una squadra per continuare a costruire l’Europa”. Ciò che è necessario fare non è altro che trasformare le promesse degli ultimi mesi in risultati che migliorano la vita delle persone: “dalla lotta ai cambiamenti climatici alla lotta contro l’aumento del costo della vita, gli europei vogliono vedere azioni concrete” afferma Sassoli.

A tal proposito, ha dichiarato che l’11 dicembre la Commissione presenterà al Parlamento, in una sessione straordinaria, le sue proposte per limitare il danno ecologico all’interno dell’Unione, attraverso il tanto discusso “New Green Deal”.

Dal canto suo, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha affermato che il trattato di Lisbona è “altrettanto rilevante oggi come lo era 10 anni fa, dandoci gli strumenti per affrontare le sfide dei nostri giorni”. E così come oggi, anche allora ci si concentrò su una riforma importante: la lotta comune contro i cambiamenti climatici. “Il trattato ha conferito all’UE una nuova personalità giuridica, consentendoci di firmare accordi internazionali fondamentali, come l’accordo di Parigi”, ha affermato Michel.

La presidente di Commissione ha concluso ricordando come l’Europa sia “qualcosa che tutti noi dobbiamo costruire – mattone dopo mattone, giorno dopo giorno”; considerando anche quanto l’Europa stia cambiando rapidamente, si riconosce la responsabilità di accompagnare tale cambiamento, non lasciare indietro nessuno ma essere la guida per i cittadini europei, che a loro volta hanno la forza di guardare al futuro con fiducia.

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